Google non ha paura di Beppe Grillo, semmai lo staff di Grillo non conosce il W3C

Errori trovati dal validatore W3C nella Home Page del blog di GrilloLeggo con curioso interesse che Grillo teme di essere censurato da Google. In realtà sono sicuro che Google abbia priorità diverse dalla rimozione di Grillo dalle sue ricerche semplificate. E’ molto più probabile che il javascript che utilizza il blog di Grillo per selezionare la lingua (non standard) dica allo spider di google di prendere la pagina in inglese al posto di quella italiana, e per questo motivo la ricerca delle pagine in italiano non mostri il suo sito.
alexa_beppe_grilloDel resto basta dare un’occhiata al validatore del W3C per capire che prima di pensare a strani complotti e scriverne sul sito sarebbe meglio risolvere qualcuno dei 996 errori che invalidano lo standard HTML utilizzato per le sue pagine.
Visto che ci siamo, diciamo anche che gridare sempre al complotto non fa nemmeno bene ai suoi visitatori più fedeli, in vistoso calo secondo le statistiche di Alexa.

Aggiornamento: quei complottisti di Google censurano pure la Polizia!

Ne parlano anche: Downloadblog, Ubuntista, Paul The Wine Guy, Matteo Moro, Nereo Sciutto, e tanti altri.

Google non ha paura di Beppe Grillo, semmai lo staff di Grillo non conosce il W3C

96 commenti su “Google non ha paura di Beppe Grillo, semmai lo staff di Grillo non conosce il W3C

  1. Cosa c’entra terminare dicendo che i suoi visitatori sono in vistoso calo? Come se io dicessi “Alessandro Ronchi avrebbe anche ragione (chissa’?) ma so per certo che Alessandro Ronchi non ha successo con le ragazze”. Non bisogna mischiare cose scorrelate fra loro.

  2. Diciamo (ma questo va da se’) che sia Google sia Grillo non possono permettersi di fare autogol. Se Google ha censurato ha fatto un errore, se non lo ha fatto l’errore e’ nella valutazione fatta da Grillo. Un errore del genere puo’ minare l’affidabilita’ e la credibilita’ di chi lo commette.

    Io, nei tuoi panni, mi sarei limitato a esporre i fatti e non le opinioni.

  3. Ottima osservazione quella degli errori nel javascript.
    Rimane però una cosa, in tutto internet mica si parlerà di Grillo solo sul suo blog? Come può essere più significativo il suggerimento “Beppe Quintale”?!? Non penso che questo si possa spiegare solo col fatto che il blog di Grillo di default selezioni la lingua inglese. Beppe quintale non ce l’ha neppure una sua homepage ne in inglese ne in altra lingua, Grillo è nominato in moltissimi siti, ha una pagina su Wikipedia (e Quintale no), non è strana questa cosa? Si spiega tutto con gli errori nello standard html della pagina?

  4. C’è un errore di base: Google crea i suggerimenti in base al numero di ricerche fatte per una certa query, e “Beppe Grillo” è senza dubbio una delle più ricercate. L’indicizzazione del sito di grillo funziona benissimo e cercando “grillo” o “beppe grillo” il suo blog è ovviamente al primo posto. Qui non c’è alcun dubbio, si tratta di una scelta volontaria fatta da persone, non dallo spider.

  5. Scusate me la sono presa a cuore.
    Se anche fosse vera la storia dello standard HTML errato, com’è che anche google france (e tutti gli altri Google eurpopei) mostra come primo risultato Beppe Grillo non appena si scrive “BEP”?

    1. Tra qualche settimana spariranno le intercettazioni, con la separazione delle carriere le indagini verranno tolte ai magistrati e date a funzionari del ministero dell’interno, sotto il diretto controllo di maroni.

      Con il lodo alfano. Con alfano che mette insieme magistrati onesti e corrotti e li fa passare per una manica di cani rabbiosi, indiscriminatamente. Con un predidente del consiglio che e’ un’orgia di interessi privati, con banche, assicurazioni, giornali, televisioni, che controlla tutto.

      Con un manipolo di pseudo-industriali, finanzieri da banda della Tortuga che hanno le mani in pasta, leggi ad hoc, protetti e controllati dal deux-ex-machina imperante.

      Con un paese vecchio, gestito da vecchi, dove i giovani non contano un pippa. Con un’economia a gambe all’aria, aziende che chiudono, precariato, disoccupazione.

      Evidentemente trovate che il disquisire su un cazzo di link che prima c’e’, poi non c’e’ e poi ritorna sia materia cosi importante da impegnarci un blog e fiumi di parole.

      Ma andate a seguire i realities, il calcio e il gossip. Non val la pena sprecare tanta tecnologia per questo cavillare a vuoto.

      E’ la stesa logica da cortina di fumo, da area di parcheggio del cervello.

      E’ solo voglia di pettegolezzo.

      Tutti davanti alla tv. Sarete piu’ coperti e allineati con il salvatore della patria che ha il consenso a livelli della dittatura nord coreana.

      A dimenticavo: il grande populista. E’ certamente lui il male d’Italia.

      1. Caro Claudio, non ci ho impegnato un blog e non ritengo che sia la fine del Mondo. Leggi gli altri 2500-3000 articoli che ho scritto, prima di sentenziare, mi occupo di altre cose ben più importanti di questa.

        PS: ho anche autenticato firme contro il lodo Alfano, per dire.

        1. Calma, calma, non mi riferivo (solo) al soggetto del tuo blog, ma piu’ genericamente ad un paese che campa di disinformazione e di cortine fumogene quotidiane, create ad arte per distogliere l’attenzione della gente (che si farebbe comunque i fatti propri).

          Perche’ si parli di un problema, questo deve essere enunciato da un calciatore. Un esempio recente e’ quello di quell’ignorante che ha detto che Gomorra mette in cattiva luce l’Italia. Pensare che a mettere in cattiva luce l’Italia sia la camorra, e non Gomorra, e’ una articolazione mentale troppo complessa per un calciatore e per qualche milione di imbecilli che fanno del calcio una ragione di vita.

          Si parla cosi’ di una cazzata, poi berlusconianamente ritratta, invece di parlare del vero problema. Un magistrato ha scoperchiato la fogna della commistione dei poteri forti calabresi e dei fondi europei spartiti tra andrangheta e politica. Il magistrato e’ stato massacrato per questo nell’indifferenza totale della gente.

          Questo paese merita di fottersi. Da sempre abituato a leccare il culo al potente di turno, che sia un invasore, un tiranno, un signorotto feudale o un capobastone.

          Siamo geneticamente sudditi, ci piace cosi’. L’essere cittadini con diritti e doveri ci schifa, e’ troppo oneroso.

          Sto popolo del cazzo rinuncia ai diritti pur di mantenere il privilegio di fottersene dei doveri.

          Parlando di populismo, ne ha fatto una interessante analisi il prof. Sartori sul Corriere: http://www.corriere.it/editoriali/07_ottobre_02/sartori_revival_populismo.shtml

          Populismo non e’ necessariamente cacca. Cacca e’ una classe politica fatta di cialtroni, fuorilegge e famigli che usando l’informazione, la religione, il gossip e il calcio mantengono e fortificano i privilegi raggiunti.

          E piu’ sono sfrontati, corrotti, spudorati e schifosi, e piu’ questo popolo di sodomiti li apprezza e li prende a modello.

          1. La vera informazione è critica, non si basa sulla cieca fiducia nell’interlocutore.

            In questo post ho commentato un articolo di Grillo, in altri ho cercato di approfondire tematiche più importanti. Il problema, come dici tu, è che gli italiani si sono assuefatti di berlusconismo e cercano un personaggio forte in qualsiasi contesto, al quale affidare tutte le proprie speranze.

            Non riusciamo a capire che la politica è dibattito, tante sfaccettature, non forzatamente una grossa piramide.

            Finché ascolteremo solo una persona, invece che ragionare con la nostra testa, non ne usciremo, qualsiasi essa sia la persona. Troppo potere concentrato non può che nuocere.

          2. Il problema dell’esistenza di Grillo e’ che chi la pensa in modo analogo viene automaticamente tacciato di grillismo. Grillo non ha il monopolio delle idee!

            A Grillo do il merito di avermi fatto comprendere di non essere il solo a vedere le cose in un certo modo, e penso che lo stesso valga per molti altri come me.

            Beppe ci ha “messi in contatto” tra noi.

            La mia rabbia e’ che quello che per molti e’ ovvieta’, per altri e’ solo grillismo. Se non fosse esistito Grillo l’avrei pensata esattamente come la penso adesso.

            Lo dico perche’ non e’ affatto ovvio. Molti pensano che Grillo sia un guru che sforna ogni giorno nuovi adepti.

            Grillo e’ solo un polarizzatore. E’ uno strumento di comunicazione tra persone che hanno una identita’ di vedute ma che non hanno nessuna rappresentanza politica in parlamento, e consequenzialmente non ne hanno a livello mediatico e tanto meno a livello di informazione.

            Questa e’ la vera anomalia. Il potere canaglia che ci (s)governa, esclude l’esistenza di una fetta di popolazione. Senza i TG non esistiamo. Per la massaia di Voghera siamo esagitati che seguono ciecamente un comico guru.

            In questo senso Grillo e’ ingombrante. E’ un’etichetta dietro la quale nascondere una massa di orfani politici.

            Dato che i TG non ne parlano o ne parlano male, allora, per la massaia di Voghera, chi dissente da questo governo automaticamente e’ un grillino e altrettanto automaticamente e’ uno “che ha una connotazione negativa” da cui prendere le distanze.

            Io, e come me tantissimi altri, semplicemente osserviamo l’ovvieta’ delle cose. Porca troia, sono veramente stanco di sentirmi dire che ho un guru che seguo ciecamente. Dal mio punto di vista e’ Grillo che e’ allineato alle mie idee, oppure che abbiamo un modo analogo di vedere le cose.

            Per me il mistero buffo e’ comprendere quello che passa nella testa degli imbesuiti dai partiti, dai leghisti ai pidini per non parlare di quelli del pdl. Vedo tanto tifo calcistico alimentato da tantissima disinformazione.

            Gli elettori leghisti, per esempio, gridano con convinzione Roma ladrona, ma poi sono incapaci di vedere quanto siano romani gli uomini politici che hanno votato, e come questi siano i primi difensori dei privilegi dei politici.

            Sta fottuta televisione innesta idee nella testa che si consolidano nel tempo come certezze, anche se non hanno nessun riscontro nella realta’.

            Me ne accorgo spessissimo discutendo di politica con la gente. Ci sono opinioni fondate su fatti dati per scontati, ma per nulla veri. Come ben diceva una giornalista americana tempo fa, l’Italia vive in una specie di Matrix. E’ un sogno collettivo alimentato quotidianamente da media vergognosi.

            Tu parli di dibattito, non puoi che trovarmi d’accordo. La politica di cui parli puo’ pero’ solo essere fatta dalla gente comune. I partiti tradizionali sono solo occupazione di potere, con la politica non hanno piu’ nulla a che fare da un bel pezzo.

            (so che mi risponderai che questo e’ solo qualunquismo… sto gia’ preparando la replica…)

          3. Caro Claudio, è un piacere confrontarmi su questi temi che reputo molto importanti.

            Lamenti la mancanza di una rappresentanza parlamentare delle idee di Grillo. Allora mi chiedo e ti chiedo perché Grillo ha indicato di astenersi alle elezioni, e non si è invece presentato con una propria lista. Io mi lamento di non ottenere un risultato se ci provo, non sto fuori dalla partita per lamentarmi di averla persa.

            La politica viene fatta dal Parlamento, e ritengo che l’indicazione di astenersi o rifiutare la scheda (esattamente la stessa cosa) fosse da un lato inefficace e dall’altro molto comoda.

            Oggi Grillo dice nel suo discorso alla Nazione che i suoi astenuti insieme agli elettori di Di Pietro (che evidentemente associa a lui), rappresentano la maggioranza della popolazione.

            Non è così. In realtà lui aveva indicato di rifiutare la scheda e quelli che l’hanno fatto sono stati una risicata minoranza degli italiani.

            Secondo, i partiti non sono altro che associazioni che si occupano di politica. Le liste di grillo saranno un partito, perché hanno un coordinamento centralizzato (antidemocratico, perché le regole sono stabilite da persone non scelte tramite elezioni) e sono di fatto un partito. La lista civica è un’altra cosa.

            Dici che i partiti tradizionali sono tutti uguali e tutti lontani dalla vera politica (e questo, per definizione, è qualunquismo). Se io pensassi una cosa del genere cercherei di costruire un nuovo partito con le mie priorità.

            Non capisco perché vedi come una offesa il qualunquismo, sai come è nato?

            Con il termine qualunquismo si indica un atteggiamento vagamente ispirato dalle azioni del movimento dell’Uomo qualunque, e che rinnega o almeno intenzionalmente ignora l’aspetto politico del vivere associato. Comparve in Italia nell’immediato dopoguerra.

          4. Caro Alessandro,

            ti stai leccando i baffi per aver preso nella rete un grillino. Scusa se ti rovino il gusto, ma non e’ cosi’.

            E’ proprio questa la mia rabbia, il fatto che altri mi affibbino una classificazione impropria.

            Sono schifato dalla politica italiana da prima che Grillo se ne uscisse con la battuta sui socialisti. Per decenni ho subito quella merdosa mentalita’ democristiana che al giorno d’oggi si ritrova intatta in quell’accozzaglia di mafia, corruzione, malaffare e strapotere dei preti che e’ il centro destra italiano, la DC 2 “la vendetta”.

            Sono un vetero comunista incazzato? Ma nemmeno per sogno. Da sempre ritengo il comunismo una forma becera di dittatura.

            Non sto nemmeno a dirti come la penso sulla sinistra extraparlamentare. Basta l’isola dei famosi a descriverla per bene. Non riesco nemmeno a provare pieta’.

            Guarda, sta discussione sul fatto che in democrazia le cose si discutono in parlamento e con i voti, la faccio ogni giorno con amici e colleghi, in particolare con i pidini.

            Ma basta, per favore. Io vedo solo una croppa incrostata fatta del peggio degli italiani. Dal peggio dei nostri difetti sono emersi i peggiori squali e caimani del paese.

            La politica non esiste piu’. Ci sono gruppi di potere che ne occupano il posto. Guarda, sono semplicemente una continuazione dele nostre origini storiche. Sono i feudatari, con i vassalli e i valvassori.

            E’ l’Italia medioevale quella che controlla il paese.

            Non ci sono ideali, non ci sono buoni e cattivi. C’e’ scontro di forze per la dominazione del territorio.
            Piu’ vai al sud e piu’ trovi uomini politici che zompano da un partito all’altro senza alcun problema.

            Per una democrazia ci voglione delle regole certe. Da noi non ce ne sono mai state. E’ tutta una scorciatoia, uno scavallamento, un utilizzo di massa della corsia di emergenza. E questo vale per tutti, da riina all’ultimo degli italiani che fa il regalino per raccomandare il figlio.

            In tanti arrivano in parlamento con la sincera intenzione di cambiare le cose. Una volta dentro si accorgono di essere inseriti in un meccanismo cosi’ marcio da non poter fare altro che allinearsi per trarne almeno beneficio.

            E’ come pretendere che l’ultimo impiegatino assunto entri nella multinazionale e ne cambi le regole.

            Cos’e’ il PD lo si vede bene in questi ultimi tempi. Ma come fa questa “grande forza innovatrice” a tollerare tra le sue fila gentaglia come latorre? e d’alema sarebbe uno di sinistra?

            Spiegami cosa e’ successo a violante. Era una brava persona, adesso e’ piu’ filoberlusconiano lui di quel grandissimo venduto di capezzone.

            Democrazia? ma con chi la vuoi fare, con gente che sta scritta sul libro paga del nano?

            Qualunquismo e’ un’invenzione italiana. Trovami la traduzione in inglese se ci riesci. In Inghilterra la chiamano indignazione, e’ questo il termine corretto.

            Con il termine qualunquista si da una connotazione negativa a chi giustamente si incazza per quello che non va. E’ un modo per forzare la gente a stare dentro un sistema che e’ marcio nella sue interezza.

          5. Caro Claudio, non condivido il tuo messaggio. se fossi convinto che tutto è marcio, che nulla si può cambiare, non starei nemmeno ad insistere.

            Però ognuno è libero di fare quello che vuole, mi auguro solamente che le persone che si rimboccano le maniche invece di alzare bandiera bianca aumentino, altrimenti sarà sempre peggio.

  6. http://www.google.it/webhp?hl=it

    a me Beppe Grillo ora viene visualizzato. Non è che in questi giorni le ricerche sono aumentate?

    Seriamente, pensate che Google abbia interesse a nascondere uno dei risultati più significativi per le ricerche?

    @ Luigi Tresoldi:
    Scusami, ma perché dovrei evitare di scrivere opinioni? Mantengo un blog apposta per esporle, proprio come Beppe Grillo. Perché non hai accusato Grillo di aver esposto una sua opinione e non solamente i fatti, su questa vicenda? Non sei un po’ prevenuto?

  7. @ fra:
    Quale errore?
    Prima di pensare ai complotti io cerco sempre di capire chi ci guadagna. Google, in questo caso, certamente no (Grillo usa Google per i suoi video, ad esempio, e ridireziona milioni di persone verso servizi Google).

    Mi chiedo solo una cosa: quando e se Google risponderà alle migliaia di email che i fan di Grillo stanno spedendo, verrà pubblicata la risposta con la stessa enfasi, qualunque sia il contenuto?

  8. Su javascript e sulla lingua: non c’entra niente. Prova in altre lingue e vedrai che il risultato è lo stesso.

    Sul calo delle visite: c’entra ancor meno. A leggere le FAQ di Google, gSuggest utilizza, in primis, la popolarità totale di una cosa. Ad esempio, Travaglio è meno popolare di Grillo, ma gSuggest lo riporta ugualmente. Una spiegazione tecnica l’ho lasciata fra i commenti nel blog di Paul http://www.paulthewineguy.com/post/67162391/signoraggio?disqus_reply=4724246#comment-4678106

    Ciao!

  9. non è detto che google ne debba trarre un vantaggio visibile facilmente da noi… potrebbe benissimo essere accaduto che un politico abbia chiesto un “favore” ad un dirigente di google italia. E infatti, ora che la patata è diventata un pò troppo bollente, la voce “beppe grillo” è nuovamente presente… magari per intercessione di qualche pezzo grosso di google.com estraneo alle macchinazioni tipiche dell’italietta.

  10. @ Tooby:
    A me funziona anche su http://www.google.it. Se scrivo Beppe mi dà come primo risultato Beppe Grillo. Se scrivo Grillo mi dà come aiuto alcune sue battaglie o articoli (Biowashball, Referendum, Bologna, ecc.)

    Comunque le spiegazioni possono essere tante, ma la censura mi pare la meno probabile. Se voglio censurare qualcuno lo faccio in tutti i miei domini ed in tutte le lingue e sistemi operativi, non selettivamente e chissà con quali secondi fini.

    Piuttosto probabilmente chi cerca Beppe Grillo scrive Beppe Grillo, ma non Beppe. Se google selezionasse quelle voci di ricerca sulla base delle persone che fanno una ricerca con “Beppe” e poi cliccano sul dominio, probabilmente Beppe Grillo non sarebbe il primo.

    Nel tuo link non c’è una spiegazione tecnica, forse hai sbagliato riferimento.

    PS: sia chiaro, il problema del monopolio di Google è importante e da tenere in considerazione, ma è tutta un’altra vicenda.

  11. Alessandro Ronchi ha scritto:

    Comunque le spiegazioni possono essere tante, ma la censura mi pare la meno probabile. Se voglio censurare qualcuno lo faccio in tutti i miei domini ed in tutte le lingue e sistemi operativi, non selettivamente e chissà con quali secondi fini.

    Si ma questa è censura, non censura morbida. Una mossa come quella che adotteresti tu, mette allo scoperto le tue intenzioni di censore, con chiare conseguenze e forme di protesta. L’operazione che Grillo denuncia invece è più subdola e messa in atto solo su google.it proprio perchè è sotto la giurisdizione di manager/tecnici/quantaltro italiani (aka facilmente “oleabili”). Non appena il vocio della rete è diventato fracasso, si è tutto sistemato… per questo io sinceramente non me la sento di dare addosso a Grillo. Cmq una cosa è certa: per quanto sul sito di Grillo non sia rispettato il w3c, non è legato al rating su google, quindi dovresti aggiungere un’errata corrige all’articolo

  12. Carlo ha scritto:

    Ottima osservazione quella degli errori nel javascript.
    Rimane però una cosa, in tutto internet mica si parlerà di Grillo solo sul suo blog? Come può essere più significativo il suggerimento “Beppe Quintale”?!? Non penso che questo si possa spiegare solo col fatto che il blog di Grillo di default selezioni la lingua inglese. Beppe quintale non ce l’ha neppure una sua homepage ne in inglese ne in altra lingua, Grillo è nominato in moltissimi siti, ha una pagina su Wikipedia (e Quintale no), non è strana questa cosa? Si spiega tutto con gli errori nello standard html della pagina?

    Sono perfettamente d’accordo con te.

  13. @ Alessandro: ah, ho capito che non hai capito niente e che non hai neppure letto l’articolo di Grillo. Il problema NON è nella ricerca, bensì nei suggerimenti alla ricerca.

    Poi, ha più senso colpire gli italiani che gli stranieri, visto che Grillo scrive di temi italiani, per gli italiani e agli italiani. Poi cosa c’entrano i sistemi operativi? Posso capire se Google suggerisce risultati per lingua, ma per sistema operativo non ha alcun senso.

    Sul terzo punto, rileggiti il primo: il problema è che Google, quando digiti Beppe non suggerisce Beppe Grillo, ma ben altri, come Beppe Quintale, il cui nome è pure sbagliato.

    Infine, nel mio link le spiegazioni ci sono, con tanto di analisi dei trend per diverse chiavi di ricerca per Grillo, ma che comunque non funzionano, anche se sono molto popolari. Visto che ne ho parlato anche da me, ti linko http://blog.tooby.name/informatica/internet/due-parole-sulla-questione-grillo-e-la-censura-di-google-italia/

    Riguardo il PS: mi spieghi che c’entra il monopolio di Google e chi l’ha tirato in ballo? La tua logica ha dell’illogico, scusa se te lo dico. :|

    (Ah, ribadisco, prima di scrivere di qualcosa, informati: hai completamente sbagliato l’oggetto dell’articolo. Stiamo parlando di Google Suggest – cercalo su Google)

  14. Alessandro Ronchi ha scritto:

    Google ovviamente non dice come pesca i suggerimenti, ed i google trends potrebbero non essere nemmeno presi in considerazione. I trends riguardano le parole ricercate, non la correlazione tra queste ed i siti web che possono cercare gli utenti. Un algoritmo di Google potrebbe aver legato male la parola Beppe al blog di Grillo, tutto qui.

    se però fosse così, cioè se si trattasse di un algoritmo, non avrebbe funzionato nemmeno sui siti di google != italia.

    Ora funziona, ma dopo la denuncia di grillo…

  15. @ Alessandro Ronchi:

    hai parlato di errori nel codice non di ricerche.

    ieri trovavi beppe quintale al posto di beppe grillo (quindi esclusa rilevanza)

    oggi puff è tornato beppe grillo (non hanno cambiato il codice) quindi esclusa la teoria del codice.

    hai tirato fuori l’ennesima bufala.

    ciao

  16. a e non dimentichiamoci che beppe grillo è sempre stato il primo a essere suggerito tempo addietro . un giorno sparito per un po e poi ricomparso dopo la scoperta. dai su plz

  17. Alessandro Ronchi ha scritto:

    La spiegazione può essere più semplice: oggi potrebbe funzionare perché migliaia di persone hanno fatto prove e ricerche…

    non può essere, perchè il numero di risultati di google.it è lo stesso che ieri appariva su google.com. se fosse come dici tu sarebbe duplicato

  18. Io penso che in Google Italia stiano cercando il colpevole.

    Certo, gli algoritmi di Google sono molto efficienti ma anche fallaci in certi casi (mi ricordo quando cercando la parola “ladro” il primo sito trovato era qualcosa su Berlusconi – e conoscendo l’algoritmo non era difficile capire la base su cui poggiava lo scherzo) ma in questo caso credo ci sia l’intervento manuale di qualcuno.

    Dato il clamore, io mi aspetterei un comunicato stampa di Google. Il fatto che nel frattempo l’inconveniente sia stato risolto non significa molto (al sud si dice e’ una pezza a colori).

    Sulle opinioni fai bene ad esprimerle ma in questo caso mi sarei attenuto ai fatti tecnici. Mia opinione sia inteso.

  19. @ Tooby:
    Abbassa i toni, per favore. Non è mica necessario essere offensivi quando si parla. Di solito si alza la voce quando si è meno capaci di argomentare, quindi se pensi di aver ragione ragioniamo insieme civilmente.

    Secondo me sei tu a non aver capito, oppure abbiamo risultati diversi.

    Sto ovviamente parlando di google suggest.
    Se scrivo Beppe lui mi suggerisce Beppe Grillo, in qualsiasi lingua (ed anche nel sito italiano http://www.google.it).

    Ripeto, sono un tecnico e non hai inserito nessuna analisi tecnica che spieghi perché Google non suggeriva Grillo scrivendo Beppe (probabilmente perché pensi che sia un complotto e non ci sia una ragione tecnica). Hai scritto che i google trends di Grillo sono popolari e quindi a tuo parere dovrebbero essere presenti nella ricerca. Non è una analisi, è una opinione.

    Io, ti ripeto, dico che oggi nei suggerimenti Grillo c’è, fai una prova.

    Il monopolio di Google è stato citato in diversi articoli su questo tema, ieri, per questo ne ho parlato. Volevo far capire che non voglio difendere Google, ma voglio dire che Google fa i suoi interessi e non penso che comprendano l’oscuramento, nemmeno subdolo o sottile, di Beppe Grillo.

    E’ più facile che i suggerimenti siano legati anche agli annunci a pagamento.

    Se fai una ricerca di “Beppe” infatti ti dice:

    Ricerche correlate a: beppe
    beppe scienza beppe maniglia beppe bigazzi beppe fenoglio
    beppe viola beppe gambetta beppe dettori beppe signori

    Per tutti, dalle FAQ di Google Suggest:

    Our algorithms use a wide range of information to predict the queries users are most likely to want to see. For example, Google Suggest uses data about the overall popularity of various searches to help rank the refinements it offers. An example of this type of popularity information can be found in the Google Zeitgeist. Google Suggest does not base its suggestions on your personal search history.

    Google ovviamente non dice come pesca i suggerimenti, ed i google trends potrebbero non essere nemmeno presi in considerazione. I trends riguardano le parole ricercate, non la correlazione tra queste ed i siti web che possono cercare gli utenti. Un algoritmo di Google potrebbe aver legato male la parola Beppe al blog di Grillo, tutto qui.

  20. “per questo motivo la ricerca delle pagine in italiano non mostri il suo sito”

    ma cosa centrano i risultati di ricerca!?!?!!?!

    quando Beppe Grillo non appariva nei suggerimenti di Google, comunque questo era il primo risultato della ricerca, anche su Google Italia

  21. @ Donato:
    Il numero che appare è legato ai risultati della ricerca, non al numero di persone che hanno fatto la ricerca.

    @ filippo:
    Io ho dato una probabile spiegazione. I risultati di oggi possono essere inficiati dalle migliaia di ricerche che gli utenti stanno facendo in queste ore.

    @ Tutti:
    io espresso una mia valutazione, ho scritto “probabile” nel testo ed ho detto la mia opinione, che ribadisco: non penso che ci sia un complotto dietro questa storia e penso che sarebbe stato meglio, per Grillo stesso, cercare di capirne le ragioni vere (magari sentendo con Google Italia, visto che si trova nella situazione di poterlo fare) prima di gridare alla Censura e fare dietrologie.

    Altrimenti rischia di essere solo una trovata pubblicitaria fine a sè stessa (che, ripeto, a lungo andare mina la stessa credibilità del comico, del quale condivido molte battaglie).

    Se il fine è quello di apparire meglio nelle ricerche, la validazione del codice è essenziale per aiutare i motori di ricerca, un prerequisito. Per questo ho detto, e ripeto, che prima di scrivere di complotti sarebbe meglio controllare che il problema non sia del webserver del blog dal quale si scrive.

  22. Azz… Alessandro Ronchi, meno male che sei un tecnico… Hai scritto un mare di cose tecnicamente insensate.

  23. @ LEFTECA:
    “una ulteriore prova” per dimostrare cosa? commenti sull’argomento ne hai?

  24. Alessandro Ronchi ha scritto:

    Secondo me sono due cose molto legate, perché gridare continuamente al complotto fa presa nel breve periodo, poi stufa.

    Su questo posso darti ragione.

    Tecnicamente invece hai toppato alla grande.

    Se le sue pagine in italiano non venivano prese perchè non indicizzabili, lo sarebbero state per TUTTI i google dei vari paesi, invece in USA, Francia, Spagna, Germania, e molti altri funzionava.

    Per cortesia, prima di “sparare” per avere un po di pubblicità, pensa alla figura che farai.

  25. I blog sono una bella cosa, ma quando i blogger rosicano per il successo altrui, diventano davvero antipatici. Leggere questo tecnico che per deliziarsi l’ego va a farsi un delirone sui javascript, validatori w3c e algoritmi, fa sorridere di pietà.

    Intanto, perché forse questo tecnico pensa davvero che Grillo si siede al computer a scrivere i suoi articoli, senza consultare persone che -suppongo- sono preparate quanto lui. E poi per l’incredibile fiducia a alexa.com, spalatrice di una toolbar installata da 10 sfigati in Italia (i dipendenti di alexa.com) e e distribuisce verità le inconfutabili che ci danno ragione :-D

    Quando dicono che il giornalismo distribuito sta mettendo in crisi il giornalismo cartaceo, bisogna anche tenere conto che i blogger, per tentare di campare con ciò che scrivono, sono più leccaculo di qualunque giornalista (che al massimo deve compiacere il suo editore); e il loro ego spesso è più gonfio di una da 1024 caratteri.

  26. Alessandro Ronchi ha scritto:

    e mi dispiace vederlo scivolare in queste cose

    Scusa, non ho capito, scivolare in quali cose? Le tue elucubrazioni pseudo tecniche?

  27. http://validator.w3.org/check?uri=http%3A%2F%2Fwww.alessandroronchi.net&charset=(detect+automatically)&doctype=Inline&group=0

    Alessandro a parte che hai 34 errori nell’html della tua pagina principale, siccome io nel mio ne ho la meta’ mi sento come hai fatto tu di moralizzarti.

    Ora passando alla tua fantasiosa teoria, hai letto o no la FAQ di Google Suggest? Senno’ puoi difenderti finche’ vuoi iniziando a trattare, ma parliamo di aria fritta.

    Ti aiuto:
    http://labs.google.com/suggestfaq.html

    Our algorithms use a wide range of information to predict the queries users are most likely to want to see. For example, Google Suggest uses data about the overall popularity of various searches to help rank the refinements it offers. An example of this type of popularity information can be found in the Google Zeitgeist. Google Suggest does not base its suggestions on your personal search history.

    Il che’ vuol dire che va per popolarita’ e per altri fattori e dubito che il solo javascript possa aver fatto andare in crash il codice di Google (che di sicuro puo’ avere imprecisioni), se cosi’ fosse sarebbe dovuto andare in crash anche per gli altri Google.

    Ora potresti anche aver ragione, ma la cosa devi ammettere che e’ alquanto dubbia, perche’ Google “conosce” benissimo la popolarita’ del blog tant’e’ che e’ in cima alle ricerche.

    Alessandro Ronchi ha scritto:

    La spiegazione può essere più semplice: oggi potrebbe funzionare perché migliaia di persone hanno fatto prove e ricerche�

    Ma tu le pagine che linki le leggi anche o fai finta?
    http://www.alexa.com/data/details/traffic_details/beppegrillo.it

    +0.02% di visite rispetto a ieri, che l’hanno ricercato e poi visitato ancora meno probabilmente.

  28. Alessandro Ronchi ha scritto:

    – Google non ha nessun interesse nel censurare Grillo

    questo non è vero, che ne sai tu delle politiche e degli intrallazzi che può aver instaurato qualcuno di google con qualche politico? E che interesse avrebbe allora google nel censurare la sua versione cinese?

    – Se non si segue lo standard, gli spider possono sbagliare e non ci si può lamentare

    gli spider non c’entrano quando si parla di suggestion, l’algoritmo non scandisce il tuo sito, ma conteggia le ricerche. E poi perchè fino a qualche giorno fa era “suggerito” correttamente? Qualcosa è accaduto da parte di google e non si puo’ negare

    il blog è uno strumento di incredibile libertà, come lo sono i commenti… il danno si compie quando si scrivono parole con leggerezza e quando il tam tam si amplifica e l’articolo viene letto da altri, che in definitiva si fanno un’idea sbagliata.

    non sei al suo livello di sicuro, ma ti posto un link con L’ESEMPIO per eccellenza:
    http://clarence.dada.net/contents/tecnologia/penne/panerai/articolo.html

  29. @ FrancoK:
    Non hai capito il mio ragionamento (non ho detto che sia valido, ma preferisco che sia chiaro cosa volevo dire).

    Non ho mai scritto che le pagine non fossero indicizzabili, ma che venissero indicizzate male selezionando una lingua diversa da quella utilizzata.

    Le pagine XHTML corrette hanno un riferimento alla lingua dei contenuti. Questa, ad esempio, ha
    html xmlns=”http://www.w3.org/1999/xhtml” xml:lang=”it”

    i motori di ricerca associano la lingua alle pagine e le lingue ai contenuti cercati (google permette di fare ricerche anche nelle sole pagine in italiano).

    Se leggi bene quello che ho scritto, ho messo non a caso:
    “E’ molto più probabile che il javascript”

    Non ho scritto a caso. Ho fatto una ipotesi, che potrà anche essere sbagliata, ed il contenuto vero dell’articolo era, nell’ordine:
    – Google non ha nessun interesse nel censurare Grillo
    – Se non si segue lo standard, gli spider possono sbagliare e non ci si può lamentare
    – prima di gridare allo scandalo, magari occorrerebbe verificare che i propri contenuti siano a posto.
    – a forza di gridare al lupo al lupo, la gente smette di seguirti, anche nelle cose giuste che dici.

    Sia chiaro, e lo ripeto anche se non ce ne sarebbe il bisogno, che condivido alcune delle battaglie di Grillo. Non penso che sia un santone e preferisco non sostituire ad un uomo forte che fa tutto da solo un altro uomo forte che fa dice il contrario del primo con gli stessi metodi.

    Penso che Grillo abbia un enorme possibilità di dare voce a battaglie importanti che non hanno grossi sostenitori tra i media, e mi dispiace vederlo scivolare in queste cose, probabilmente più a causa dello staff che gli gestisce il blog che per sua scelta personale.

  30. lo fa perchè ci sono diversi tipi di polizia: stradale, postale, di stato etc… non ci arrampichiamo sugli specchi…

  31. @ Fabrizio Cinti:
    Figuriamoci se rosico per il successo di Grillo. Ce ne fossero 1000, non staremmo certo peggio.

    I tecnici di Grillo sono molto preparati e sanno che una polemica del genere genera traffico, tutto qua. Avrebbero scritto anche l’esatto contrario, tanto c’è chi crede in lui come ad una divinità, che tutto quello che qualcuno scrive sul suo blog sia vero.

    Così come è ingiusto provare invidia per il successo di Grillo, è ingiusto a mio parere anche fare l’esatto contrario. Non si può più criticare perché è un bravo comico blogger, perché è popolare? Come tutti, nella blogosfera, chi scrive qualcosa si sottopone al giudizio ed alle critiche di chi non condivide. E’ una cosa molto semplice, che non c’entra nulla con il giornalismo e la stampa (ed è questo, per alcuni, un grande vantaggio).

    Grillo non scrive i suoi articoli, se ne occupa lo studio della Casaleggio.

    Due cose: non campo con quello che scrivo, non ti preoccupare, e non “lecco il culo” (a chi, poi?) per aumentare contatti. Ognuno si gioca la credibilità che ha, e se penso una cosa la scrivo, tutto qui, è molto semplice. Niente complotti o organizzazioni massoniche.

    Quello che non capisco è perché si venga qui ad accusare me di scrivere per farmi chissà quale pubblicità e non si rifletta sul fatto che tutto il post di Grillo su Google è una geniale operazione di marketing.

    PS: oggi Grillo ha scritto un post fiume che ha inabissato l’articolo di ieri. Con lo stesso criterio potrei dire che Grillo ha autocensurato il suo infelice post di ieri?

    1. D’accordo,prima dici che non rosichi:

      > Figuriamoci se rosico per il successo di Grillo. Ce ne
      > fossero 1000, non staremmo certo peggio.

      Poi però ti lanci in una illazione mica da ridere:

      > I tecnici di Grillo sono molto preparati e sanno che una
      > polemica del genere genera traffico, tutto qua. Avrebbero
      > scritto anche l’esatto contrario,

      E in una frase che, comunque la si guardi, E’ una rosicata.

      > tanto c’è chi crede in lui come ad una divinità, che tutto
      > quello che qualcuno scrive sul suo blog sia vero.

      In pratica stai dicendo che fanno demagogia fine solo alle visite, puntando ad un fantomatico zoccolo duro di -perdonami la parafrasi- autentici scemi.
      Eppure mi pare che sia proprio Grillo il primo a urlare spesso, negli spettacoli, di informarsi, di leggere, di navigare la rete.

      Tu invece hai dato una spiegazione tecnica che fa acqua, ed in base a questo pontifichi anche sui comportamenti del suo staff, accusandoli di scrivere ca**ate apposta per fare traffico grazie ai monkey user che si bevono tutto.

      Siccome le persone intelligenti difficilmente cadono in queste dicotomie, presumo che ci sia livore a prescindere. A prescindere appunto dalla linearità dei fatti, che ho riassunto qui sopra.

      > Così come è ingiusto provare invidia per il successo di
      > Grillo, è ingiusto a mio parere anche fare l’esatto
      > contrario. Non si può più criticare perché è un bravo comico
      > blogger, perché è popolare?

      Stai sbagliando mira un’altra volta. Nessuno è esente da critiche, ma qui sopra ho letto una IPOTESI che tecnicamente fa acqua, supportata da conclusioni sputtananti che prescindono la tecnica. Questo non è “criticare”, perché la critica si fa con i fatti, non con le illazioni gratuite.
      Tecnicamente sì che hai criticato, ma non mi pare abbia retto molto. Parlare dello staff che vuole generare traffico per i boccaloni non c’entra niente e potrebbe essere gratuitamente offensivo per tuoi “colleghi”.

      > Come tutti, nella blogosfera, chi scrive qualcosa si
      > sottopone al giudizio ed alle critiche di chi non condivide.
      > E’ una cosa molto semplice, che non c’entra nulla con il
      > giornalismo e la stampa (ed è questo, per alcuni, un grande
      > vantaggio).

      Direi che il vantaggio è indiscutibile, ma questo non c’entra con il tuo post, né col mio.

      > Due cose: non campo con quello che scrivo, non ti
      > preoccupare, e non “lecco il culo” (a chi, poi?) per
      > aumentare contatti. Ognuno si gioca la credibilità che ha, e
      > se penso una cosa la scrivo, tutto qui, è molto semplice.
      > Niente complotti o organizzazioni massoniche.

      Apprezzo la puntualizzazione, ma non mi sono riferito a te personalmente, era una considerazione generale sui blogger.
      Vero che ognuno se la gioca come può, ma tu per primo sostieni che lo staff di Grillo scriva vaccate per fare traffico, e se non sei del suo staff puoi solo illazionare. Credo che anche loro prima di scrivere “complotto” ci abbiano pensato su.

      > Quello che non capisco è perché si venga qui ad accusare me
      > di scrivere per farmi chissà quale pubblicità e non si
      > rifletta sul fatto che tutto il post di Grillo su Google è
      > una geniale operazione di marketing.

      Ecco che ci risiamo. Perché lui si e te no? Tu potrei dire che sfrutti una svista, o se vogliamo un “comportamento” dello staff per attaccarlo, ben sapendo che sarebbero arrivati i troll (vedi uno dei primi commenti all’articolo…).

      Vista la pochezza tecnica degli argomenti che hai usato, cosa dovrei pensare? Che TU hai scritto quello che pensavi, mentre LORO sono talmente geniali da scrivere vaccate sul blog più letto d’Italia, e non certo grazie ai monkey user?

      Questo è ciò che personalmente non capisco. E grazie al fatto che siamo in un blog, ho il vantaggio di potertelo chiedere :-)

      > PS: oggi Grillo ha scritto un post fiume che ha inabissato
      > l’articolo di ieri. Con lo stesso criterio potrei dire che
      > Grillo ha autocensurato il suo infelice post di ieri?

      Ah non lo so, sei tu che derivi i criteri con cui scrivono gli articoli, ora se ti fai una ipotesi sei anche liberissimo di risponderti. Mi rimane la curiosità di come possa un articolo di oggi “inabissare” un articolo di ieri, ma le implicazioni di questo tipo di linguaggio mi fanno pensare che non sarà facile dipanare questo discorso.

      P.S.: allora secondo i tuoi parametri, cosa dovrei pensare del titolone sparato nel trackback riportato qui sotto? Che la megalomania del blogger ha trovato un bersaglio ed una fonte garantita di visite?

      Perché il rischio che si corre, coi blog, è generare meta-argomenti buoni solo per fare visite. Tizio illaziona su Caio, che a sua volta sputtana Sempronio, così si fanno visite… è una logica di business anche questa. E tu scrivi forse perché la gente NON ti legga?

      (chiedo scusa per l’eccessivo livore contro la tua persona che ho espresso, garantisco che “non ce l’ho” con te ed anzi leggo con interesse questo blog; così come garantisco ai lettori che non sono un fake creato apposta per “fare visite” con le diatribe…

      1. Provo a spiegarmi meglio. Io penso che una delle regole che lo staff di Grillo si è dato è di scrivere un articolo al giorno. Secondo me quello di cui stiamo discutendo è un tentativo di alzare il tiro, di ripetere il vittimismo che permette a Grillo un po’ di popolarità in più.

        Non penso che i suoi lettori siano tutti dei creduloni. Io stesso seguo certe sue battaglie, moltissime le ignoro, alcune scivolate le giudico negativamente.

        Non c’è nessuna invidia nè livore, solo un po’ di tristezza.
        Io penso che Grillo abbia un enorme forza, che potrebbe usare anche meglio, tutto qua.

        Il problema principale non sta nel gridare forte di Grillo, ma nella volontà di noi italiani di cercare continuamente un personaggio forte. E’ una storia che si ripete: i partiti hanno un portavoce quasi isolato, le trasmissioni televisive hanno sempre gli stessi volti (da trent’anni), i presidenti del consiglio sono sempre gli stessi, e via dicendo.

        Purtroppo la stessa indicazione ripetuta molto da Grillo di documentarsi, leggere, ragionare non è seguita quasi da nessuno, ed in molti vanno ai suoi spettacoli, leggono il suo blog, e prendono una parte di quello che dice come oro colato, e non sono conseguenti (nel senso che l’operazione più importante, che è quella di muoversi e ragionare dopo lo scocco della scintilla, cade spesso nel vuoto).

        Ti racconto una storia emblematica: ad un suo spettacolo andai a raccoglier firme contro la privatizzazione dell’acqua. Ero all’ingresso-uscita. Grillo durante lo spettacolo ha ripetuto che la privatizzazione dell’acqua era sbagliata, noi eravamo lì a far firmare una legge di iniziativa popolare.

        La gente è uscita dallo spettacolo come un razzo, preoccupata di perdere 2 minuti per firmare.
        2 minuti!

        L’impressione,quindi, è che una parte dei seguaci di Grillo abbia bisogno di un continuo innalzamento della tensione nei confronti delle autorità: Google è solo uno dei tanti bersagli possibili.
        Ma questo porta poi più seguaci e credenti dei veri attivisti, come fosse una religione.

        Lo staff del blog di Grillo conosce bene questi meccanismi, e se ci fai caso lo stesso metodo è seguito da di Pietro, che usa gli stessi consulenti.

        Questo articolo secondo me andava letto non tanto per gli aspetti tecnici, che sono sempre discutibili quando si parla di sistemi il cui funzionamento non è pubblico. Quello che volevo sottolineare è proprio la necessità di Grillo di ipotizzare complotti che tendono a nascondere la verità di cui lui è l’unico portatore (come nel caso della Biowashball), di gridare al lupo al lupo ogni giorno per cercare di aumentare la tensione.

        Se mi segui ogni tanto penso che tu possa concordare con me che il mio modo di scrivere non sia lo stesso di Grillo. Penso che alla lunga paghino altri sistemi, se l’obiettivo non è il numero delle visite ma la semina di qualcosa di buono. Ovviamente parto dal presupposto che ognuno abbia il suo posto, e Grillo ha una impronta ennemilavolte più grande di qualunque altro blogger in Italia.

        Non vedere invidie o gelosie, è un dato di fatto.

        Quello che dici nel finale del tuo commento è vero, c’è il rischio concreto che il funzionamento del pagerank di google premi le discussioni molto rumorose e poco costruttive. Questo articolo è un esempio lampante: di tanti post che vorrei che la gente leggesse e commentasse, questo è tra gli ultimi per importanza.

        Se scrivo qualcosa contro qualcuno e metto un link al contenuto che critico, gli dono pagerank e quindi popolarità.

        Per questo Mastella, pur non godendo di estrema popolarità nel mondo della rete, per un certo periodo aveva molti link in ingresso. Per questo interi blog si reggono sulla critica pesante ad altri blogger, per creare discussione.

        Penso però di non poter essere accusato della stessa cosa. Il solo fatto di esprimere una posizione politica (se vogliamo scomoda) mi filtra già gran parte del target di visitatori che potrei raggiungere se fossi solo un blogger, con l’aggravante di essere più esposto di altri alle minacce di querele.

        1. Intanto ti ringrazio per la lunga risposta che mi hai dedicato. Comprendo i tuoi motivi riguardo i modi dello staff di Grillo, ed in parte li condivido.

          Purtroppo sull’atteggiamento degli italiani c’è poco da fare, già non siamo mai stati una nazione ed un popolo; poi i media lavorano accuratamente da molti anni per tenerci sedati e dove non bastano i media arriva la paura (di minacce, querele, intimidazioni) a norma di legge o di mafia.

          Cmq questo è argomento che come hai detto è marginale nel contesto del tuo blog, ho apprezzato la tua risposta così come apprezzo il tuo blog in generale, quindi saluto e ti lascio dedicare a qualche prossimo articolo.

  32. @ Marco Cimmino:
    Per quanto riguarda la spiegazione che dai all’algoritmo delle google suggest, ti ripeto che sbagli (ti ho risposto anche sul blog di Simone Brunozzi):

    http://www.alessandroronchi.net/2008/attenzione-google-censura-la-polizia/

    Se fai una ricerca con “po” ti darà prima “poste”, poi “portaportese”, poi “polizia di stato” ma non “Polizia”, che è cercata più di portaportese e più di polizia di stato.

    Quell’algoritmo non dipende dalla popolarità del sito, nè dal numero di ricerche, ma cerca di calcolare la correlazione tra i primi caratteri inseriti la probabile ricerca completa. Nemmeno google scrive come funziona esattamente, sarà difficile che lo sappia tu, e la tua spiegazione comunque non funziona, te l’ho dimostrato con questo esempio.

    Il traffico di Alexa che citi non riguarda le visite delle ricerche da google, ma il traffico verso quel blog. Sono due dati diversi, confrontarli è sbagliato.

    1. Certo allora da una parte dici che la gente tra il giorno dell’articolo e il giorno dopo si e’ ammassata a cercare Beppe Grillo sul motore di ricerca, invece poi dall’altra non riesci a correlare che ha avuto un modestissimo se non nullo aumento di visite sul suo blog.

      Quindi ne deduco che tutta quella gente che tu tiri fuori ha cercato beppe grillo e poi ha fatto una delle seguenti cose:
      1. chiuso la ricerca senza entrare in alcun sito
      2. cliccato su tutti i blog del mondo senza andare alla fonte dell’articolo
      3. crash del browser

      ora davvero non ti senti in imbarazzo a continuare ad arrampicarti sugli specchi?

        1. I suggest arrivano prima, ma non e’ detto che tornino indietro a google i dati nello stesso momento e secondo me infatti non funziona cosi’.

          Se cosi’ fosse ogni baggianata scritta (compresi gli errori) tornerebbe indietro al google suggest e avrebbe una quantita’ di “rumore” assurda nei dati.
          Ripeto che il fattore click (o almeno l’avvio della ricerca con dati termini) secondo me e’ fondamentale per correlare azione->reazione.

          1. Quando carica i suggest sembra che faccia una operazione di prelievo (penso ajax o qualcosa del genere) e quasi sicuramente anche di invio.

            Il rumore c’è solo per piccoli numeri, per migliaia di visite gli errori si autoescludono.

            Sicuramente viene memorizzato l’invio della ricerca, meno probabile che influisca il click (secondo me).

  33. L’algoritmo del google suggest non conteggia le ricerche.

    Se fosse così, allora dovrebbe mostrare le parole delle ricerche più popolari che iniziano con le lettere digitate. Siccome non lo fa (e non solo per Grillo) è dura continuare a sostenere questa tesi…

  34. Interessante l’ipotesi, Alessandro. Infatti ho chiesto di più a chi gestisce fisicamente il blog (segnalandogli per altro gli errori).

    Ma non mi trova d’accordo. Ritengo più veritiera la tesi di Luigi Tresoldi e, in generale, non credo che alcun Beppe Qualsivoglia possa essere ricercato più di Beppe Grillo e per tanto finisca addirittura col scalzare il comico fuori dalla lista dei suggerimenti.

  35. A parte l’arrampicata sugli specchi, con sprezzo del pericolo il nostro Alessandro ha fatto un altro post in cui sottolinea la sua incompetenza in materia.

    http://www.alessandroronchi.net/2008/attenzione-google-censura-la-polizia/

    Alessandro Ronchi ha scritto:

    Ho fatto una ipotesi, che potrà anche essere sbagliata, MA il contenuto vero dell’articolo era, nell’ordine:
    – Google non ha nessun interesse nel censurare Grillo

    Sarebbe interessante sapere COME fai a sapere quali siano gli interessi di Google.

    Alessandro Ronchi ha scritto:

    – Se non si segue lo standard, gli spider possono sbagliare e non ci si può lamentare

    ERRORE.
    Il sito era ed è indicizzato correttamente da Google, infatti in google.com ed in altre versioni (ad esempio francese, tedesca, spagnola) il suggerimento era presente e corretto.
    Solo in google.it era presente l’errore, poi corretto nel pomeriggio.
    Quindi, nonostante gli errori presenti sul sito di Grillo, l’indicizzazione funziona(va) correttamente.

    Alessandro Ronchi ha scritto:

    – prima di gridare allo scandalo, magari occorrerebbe verificare che i propri contenuti siano a posto.

    Ti ha già risposto Marco Cimmino, ti confermo che stai scambiando lucciole per lanterne.

    Alessandro Ronchi ha scritto:

    – a forza di gridare al lupo al lupo, la gente smette di seguirti, anche nelle cose giuste che dici.

    Vero. Questo vale per Grillo e vale anche per te.
    E con questo ti saluto e ti lascio continuare per la tua strada.
    ‘Notte.

  36. La cosa che mi rattrista di più è il leggere queste polemiche e questi attacchi gratuiti fatti da alcuni sostenitori di Grillo, i quali dovrebbero essere i primi ad avere una coscienza critica. Questo significa che urla urla non hanno ancora imparato niente (non si può essere critici solo quando fa comodo!).

    @Alessandro: sono perfettamente d’accordo con te, non credo ci sia alcuna censura da parte di Google Italia nei confronti di Grillo, le ragioni tecniche possono essere le più disparate e finchè Google non ne parla noi non potremo mai sapere la verità ma solo fare ipotesi (come tu giustamente hai fatto), questo visto che nessuno fuori da gg può conoscere l’algoritmo.

    PS: ci tengo a specificare che anche io appoggio Grillo in molte sue battaglie a partire dal parlamento pulito fino alle cause ambientali (sempre più rare purtroppo!)

  37. @ FrancoK:
    Ovviamente non conosco gli interessi di Google. Però un minimo di ragionamento possiamo farlo, non credi? Se fosse vera la censura, sarebbe un grosso danno per la casa. Ricordi la censura di Yahoo in Cina? Un sacco di utenti decisero di abbandonare Yahoo per questo motivo, e lì si censurava veramente.

    TI ho spiegato che se volessero censurare qualcuno potrebbero farlo in maniera ancora più sottile ed ancora più efficace.

    Marco Cimmino ha risposto sul blog di Simone Brunozzi ammettendo che ha sbagliato nel giudicare il funzionamento del google suggest.

    Quello che trovo veramente strano è che appena si tocca Grillo le discussioni smettono di essere ragionate e diventano guerre di religione.

    Come Enrico Rubboli appoggio molte battaglie di Grillo (ed una volta erano più incentrate sulle questioni ambientali). Ho sostenuto la necessità di un Parlamento Pulito (dubitando un po’ del metodo, perché la diffamazione e la corruzione non si possono trattare alla stessa maniera), ho AUTENTICATO le firme nel suo secondo V-Day…

    1. Bugia, ho detto come la penso io, che differisce da come la pensi tu, ma visto che c’e’ un doppio problema uno di traduzione e due di codice del servizio non disponibile non puoi assolutamente dire che ho torto io o meno.

      La contesa e’ sul termine di “Popular Searches” per Alessandro non ho capito cosa voglia dire per me e’ un mix tra quante persone cercano la prima parola (Beppe) E POI (reazione) cliccano sul sito Beppe Grillo.

      L’esempio della Polizia di Stato che continui a portare a tuo favore invece gioca a mio favore perche’ appunto dimostra che la gente cerca “polizia” e poi clicca su http://www.poliziadistato.it che di fatto e’ il sito che cercavano.
      Il fatto che suggerisca altre 2 parole lo puo’ aver dedotto dall’html del sito della Polizia di Stato non e’ che ci voglia un genio.

      In tutto cio’ il javascript della lingua non vedo dove possa rientrarci, non lo escludo al 100%, ma al 70% si.

      Il fatto che Google Italia non abbia ufficializzato con una spiegazione la fa puzzare ancora di piu’, ma magari non vogliono rispondere perche’ non possono svelare informazioni utili sul loro motore oppure semplicemente non gliene frega una mazza.

      Detto questo non so se ho la verita’ in tasca, ma a maggior ragione evito di fare post come il tuo dove alla fine condanni un comportamente di Grillo preventivo che tu stesso hai, entrambi non sapete una mazza di come funzione il servizio di Google, ma sparate a random.

      Il fine e’ quello di avere un po’ + di utenti nel proprio blog non e’ vero? :)

      1. Prima scrivi:

        ma sulla popolarita’ del sito (aka: link in entrata, visite, etc) difficile spiegare come mai non apparisse per nulla come suggerimento, certo un bug, tutto da dimostrare se casuale o voluto certo, ma sospetto di sicuro.

        poi hai scritto

        Google Suggest SI BASA ANCHE sulla popolarita’, ti rimando DI NUOVO alle faq di Google Suggest.

        poi hai scritto

        Per popolarita’ della ricerca non so bene cosa intendi… io la intendo in due modi:
        1. quanta gente cerca una data parola/e e poi clicca su quel sito (azione/reazione)
        il tuo esempio della polizia sembra confermarlo, la gente cerca polizia E poi clicca su http://www.poliziadistato.it quindi Google prende tutte le parole del sito.
        2. quanta gente visita il sito o lo linka (normale ranking)

        Potrebbe essere benissimo un mix di queste due cose (anche io teorizzo) e molto altro, in ogni caso, Beppe Grillo credo non potesse stare dietro a Beppe Maniglia non credi?

        Tornando indietro sulla questione della popolarità (i link in entrata, le visite ed il resto non c’entrano nulla con i suggest).

        Secondo me il funzionamento che spieghi non è giusto, perché (lo ripeto) se fosse come dici ci vorrebbe un intervento manuale per interpretare “polizia di Stato” da “Sito ufficiale della polizia di stato”, che è il titolo.

        Per me il google suggest associa parole che secondo un criterio di affinità sono legate, come accade con i google adwords se inserisci fotocamere e ti suggerisce “fotocamere digitali”.

        Non può essere l’azione e reazione che dici tu, perché dovrebbe leggersi il contenuto delle pagine, filtrare stopwords, e fare ordinamenti che non sono confermati da vari test che la gente ha provato in questi giorni.

        Associ il mio comportamento a quello di Grillo, ma mi pare che ci sia una grossa differenza:
        io ho espresso una opinione, non ho accusato di complotti, censura o altro. Nel caso di Grillo se Google volesse potrebbe citarlo per diffamazione.

        Figuriamoci se rincorro una decina di commentatori in più per un giorno, a che pro?

  38. Ricapitolando:
    – Google Suggest si basa su Google Zeitgeist
    – Google Zeitgeist non si sa come funzioni ma sappiamo che si basa su trend di ricerca e *probabilmente* non sul volume delle ricerche (cioè sul fatto che “beppe grillo” sia ricercato sempre meno, piuttosto che sul fatto che sia ricercato molte più volte di “beppe quintale”)
    – Se si controllano i dati forniti da Google si vede che i trend per “beppe grillo” sono in trend negativo per tutte le regioni: worldwide, Italia e France tanto per prendere in considerazione gli esempi fatti

    Visti gli elementi in mano, la teoria del complotto di Grillo vale quanto quella del “glitch” tecnico.

    Roberto

  39. @Roberto

    No, Zeigeist si basa su un’infinità di criteri, tra cui non possono non mancare sia il trend sia il volume dei dati.

    http://www.google.com/trends?q=berlusconi%2C+beppe+grillo%2C+beautiful%2C+bennet%2C+belen+rodriguez&ctab=0&geo=IT&geor=all&date=2008-12&sort=0

    Nell’esempio puoi vedere il trend di dicembre 2008 per la region Italia (e dal grafico puoi vedere quello delle ultime 8-16 ore almeno. Se così fosse avremmo una lista di suggerimenti ordinata così: berlusconi, beautiful, beppe grillo, belen rodriguez, bennet.

    Abbiamo invece (e questa di stamattina e la stessa di ieri pomeriggio): belen rodriguez, beppe grillo, bennet, berlusconi, beutiful.

    A questo si aggiunga poi che la ricerca di “beppe grillo” subiva fino a ieri mattina lo stesso trattamento di chi ricerca una parolaccia. Diverso è il comportamento con “polizia”, che non appare ma è parte di altri lemmi come “polizia municipale”. Del resto “beppe” da solo non appare, così come non appare “alessandro”. Questo è dovuto a criteri di riduzione dell’autosimilarità di una lista di nomi.

    Tutto questo, secondo me, dovrebbe insegnarci due cose. La prima è che se l’algoritmo di Google fosse così semplice da smascherare… lo avremmo saputo già a suo tempo.

    La seconda è che, forse, è veramente più plausibile che qualcuno della maintenance di Google Italia abbia inserito “beppe grillo” nella blacklist delle parolacce, e nessuno se ne sia accorto fino a ieri. Come ho raccontato nel mio articolo, l’improvvisa scomparsa del lemma e l’improvvisa riapparizione mal si conciliano con la questione dei trend.

  40. @ Piergiorgio:
    Ok sull’autoriduzione dei lemmi, ma mi spieghi perché dovrebbe eliminare la parola più cercata tra le due?

    Evidentemente c’è un sistema che suggerisce le parole che ritiene più significative (e di tutte le ipotesi fatte, “Polizia di Stato” è più significativa di “Polizia” solo se c’è un qualche intervento umano o un filtro basato sulle scelte degli utenti).

    Per quanto riguarda la blacklist, potrebbe anche essere: magari il contenuto linguistico del blog a forza di vaffa è stato segnalato da qualcuno (come indicato nelle FAQ) come offensivo e filtrato.

  41. @ Piergiorgio:
    Scusa Piergiorgio, ma come fai a dire che “Zeigeist si basa su un’infinità di criteri, tra cui non possono non mancare sia il trend sia il volume dei dati” e poi affermare “se l’algoritmo di Google fosse così semplice da smascherare… lo avremmo saputo già a suo tempo”?

    Il problema è che qui non si sa come funzioni Zeitgeist.

    Poi il grafico che linki mi dice solo il volume di traffico di alcuni termini, non assoluto bensì normalizzato sulla media del volume di ricerca della parola “berlusconi” nel Dicembre 2008.

    Io so che il trend è un input dell’algoritmo di Zeitgeist, ma nulla più.

  42. @ Alessandro

    la penso come te infatti, e cioè che ci sia un sistema che suggerisca le parole più significative.

    Come in questo esempio con il lemma “presidente” http://tinyurl.com/a4yrtp

    Credo che sia dovuto al fatto che “presidente” (così come “polizia”) anche quando ricercati con un lemma singolo finiscano con un click dell’utente su un link corrispondente a un lemma più lungo. Più semplicemente, il suggerimento porta giustamente l’utente a porsi la domanda “quale presidente mi ineressa?” e “che polizia sto cercando?”. Molto probabilmente, considerate tutti questi criteri, “polizia” da sola non rimane nella parte alta della classifica dei suggerimenti.

    Per altro, le statistiche di Google potrebbero considerare “polizia di stato” come formato dai tre lemmi. Nota la frequenza di “di”:
    http://tinyurl.com/8xlbrt
    e quindi in realtà essere cercata meno spesso da sola di quanto possa sembrare.

    Infine, è vero, potrebbe anche essere stato segnalato come improprio, però vedendo che vengono suggeriti siti ben più scabrosi (che sicuramente hanno ricevuto più segnalazioni di beppegrillo.it) non mi convince pienamente.

    Nemmeno la mia altra ipotesi, mi convince pienamente, intendiamoci: mi pare strano che qualcuno di Google Italia sia riuscito a modificare la blacklist per così tanti giorni senza che nessuno se ne accorgesse prima di ieri…

  43. @ Roberto

    il che è esattamente quello che sostengo io: il trend è uno dei tanti input dell’algoritmo. Il quale sta venendo analizzato dagli esperti da anni, con ipotesi e congetture. Non credo che questa storia del Grillo mancante sia l’uovo di Colombo che permetterà ai tanti come noi che stiamo giocando con Google Trends di capire perché un lemma (tra l’altro tra i più cercati) sia improvvisamente scomparso e ricomparso per un paio di settimane.

    Riguardo la normalizzazione, essa modifica solo l’ampiezza del grafico, ma è del tutto ininfluente sulla forma.

  44. Piergiorgio ha scritto:

    Nemmeno la mia altra ipotesi, mi convince pienamente, intendiamoci: mi pare strano che qualcuno di Google Italia sia riuscito a modificare la blacklist per così tanti giorni senza che nessuno se ne accorgesse prima di ieri…

    Soprattutto visto la scarsa influenza che ha sui risultati degli accessi, non se ne capirebbe il motivo censorio (infatti anche cercando solo beppe viene fuori beppe grillo in tutte le salse, nei risultati)

  45. Nell’ipotesi che sia vero che “beppe grillo” sia finito in blacklist per via di un inserimento intenzionale, secondo me non è per scelta di Google Italia (che anzi immagino veda in chi cerca “beppe grillo” un buon target), piuttosto dalla volontà di un singolo o un piccolo gruppetto di persone concordi nel fare l’inserimento, magari per antipatie personali verso il comico.

    Purtroppo, non mi sento di escludere questa possibilità, che tra tutte è la più triste.

  46. @ Piergiorgio:
    Potrebbe essere benissimo che il trend sia l’unico input, noi non lo sappiamo, e potrebbe anche essere che il volume assoluto di traffico non lo sia…
    Insomma, congetture sulle quali non si possono trarre conclusioni.

    E’ vero che la normalizzazione ha effetto sull’ampiezza (che rappresenta il volume assoluto) e non sulla forma (che rappresenta il trend).
    Ciò vorrebbe dire che se Zeitgeist utilizzasse dati normalizzati non terrebbe conto del volume assoluto ma puramente del trend.

  47. Aggiungo che a me, su http://www.google.it all’1.39 di notte dell’orologio di Paul The Wine Guy (non so se sia in orario) i google suggest mi davano già  Beppe Grillo come primo suggerimento.

    http://www.paulthewineguy.com/post/67162391/signoraggio?disqus_reply=4742361#comment-4724295

    Mi pare strano che in notte fonda qualche dipendente di Google Italia si sia messo a smanettare nelle blacklist.

    Il sistema dev’essersi corretto da solo, grazie alle ricerche digitate in quelle ore.

    1. Ma se la ricerca si è sistemata da sola durante la notte cosa c’entra tutto il ragionamento dello javascript? Allora il problema era dovuto solo <>, concetto che smentisce TUTTO il tuo discorso.
      Un ultima cosa..perche con tanto clamore Google è cosi restia a rilasciare anche una piccola dichiarazione sull’accaduto? Se dicessero che era un problema tecnico ne uscirebbero puliti puliti..e invece non dicono nulla…sarà!!

      1. E’ chiaro che se la ricerca si è sistemata da sola il problema non era il javascript, ma il trend delle ricerche.

        Google non risponde mai, forse sarà una politica aziendale o probabilmente non sono interessati.

  48. Se fosse basato sul trend, la ricerca che ho riportato sopra (e che a distanza di ore ha ancora lo stesso trend:

    http://www.google.com/trends?q=berlusconi%2C+beppe+grillo%2C+beautiful%2C+bennet%2C+belen+rodriguez&ctab=0&geo=IT&geor=all&date=2008-12&sort=0

    non darebbe la lista di suggerimenti che vedrete inserendo “be”.

    Per tanto che il trend influisca è sicuro, non avrebbe senso pensare il contrario. Ma che non sia l’unico input è altrettanto sicuro.

    Sempre nell’ipotesi che la blacklist sia stata modificata a mano, dal momento che Grillo ha iniziato la bagarre nel pomeriggio di domenica, un dipendente o un gruppo di dipendenti in colpa avrebbero avuto tutto il tempo di modificare la regola della blacklist (chissà, magari pure da remoto). Non credo che poi Google Italia non abbia maintenance la domenica o la notte.

    Riguardo la normalizzazione: non vero che usare un dato normalizzato fa perdere informazioni sul volume dei dati, che infatti è presente in forma normalizzata.

    Infine, tornando sull’ipotesi che si sia autosistemato in seguito alle ricerche del trend delle ultime ore/giorni/settimane… non è assolutamente possibile che dal 17 dicembre (primo allarme) nessuno abbia cercato “beppe grillo” fino a domenica pomeriggio q.b. per dargli un po’ di volume. Su questo ci metterei la mano sul fuoco. Beppe Grillo meno di Beppe Quintale -che si chiama Peppe per altro- o di Beppe Gabbiani, questo Carneade?

    E poi, e con questo davvero concludo, rimane il fatto che l’inserimento in progressione delle lettere in “beppe grillo” subisce lo stesso trattamento di una parolaccia. Persino “piergiorgio massari” viene suggerito da Google Italia! E non credo proprio che dal 17 dicembre qualcuno mi abbia cercato…

    Eventualmente, come immaginato prima, il blog è stato escluso per via delle segnalazioni. Ma la storia del trend non sta davvero in piedi.

  49. Alessandro Ronchi ha scritto:

    @ FrancoK:
    Ovviamente non conosco gli interessi di Google.

    Ne ero certo. :-)

    Però un minimo di ragionamento possiamo farlo, non credi? Se fosse vera la censura, sarebbe un grosso danno per la casa. Ricordi la censura di Yahoo in Cina? Un sacco di utenti decisero di abbandonare Yahoo per questo motivo, e lì si censurava veramente.
    TI ho spiegato che se volessero censurare qualcuno potrebbero farlo in maniera ancora più sottile ed ancora più efficace.

    Io non ho mai parlato di censura. Solo tecnicamente quello che è successo non ha NULLA a che vedere con le cause che hai indicato.

    Marco Cimmino ha risposto sul blog di Simone Brunozzi ammettendo che ha sbagliato nel giudicare il funzionamento del google suggest.

    “Solo gli stolti non cambiano mai idea” e, aggiungo io, “solo gli arroganti non ammettono di avere sbagliato”.

    Quello che trovo veramente strano è che appena si tocca Grillo le discussioni smettono di essere ragionate e diventano guerre di religione.
    Come Enrico Rubboli appoggio molte battaglie di Grillo (ed una volta erano più incentrate sulle questioni ambientali). Ho sostenuto la necessità di un Parlamento Pulito (dubitando un po’ del metodo, perché la diffamazione e la corruzione non si possono trattare alla stessa maniera), ho AUTENTICATO le firme nel suo secondo V-Day…

    Quindi sei un sostenitore (più o meno) di una parte delle battaglie di Grillo.
    Bene, ma rispetto alla soluzione del problema la cosa interessa poco.
    Ti ripeto i termini: usando google.it ieri mattina Google Suggest non aveva nella sua lista il sito di Grillo facendo ricerche che iniziassero per “beppe” o per “grillo”, mentre i siti internazionali (google.com, ecc.) lo avevano.
    Basta questo per screditare la tua ipotesi che gli errori sulle pagine del sito abbiano influito sulla indicizzazione del sito, infatti sia la pagina italiana che quella in inglese erano presenti sul database di Google.
    Se a questo punto non riesci a vedere l’errore (per carità comprensibile) che hai commesso, non so davvero cosa altro dire. :-\

    1. Probabilmente fai apposta. Non ho mai parlato di indicizzazione, che non c’entra nulla!
      L’avrò ripetuto almeno una decina di volte…

      Ieri notte, dopo l’una e mezza, facendo ricerche con Opera su Linux, io vedevo correttamente Beppe Grillo nei suggest, quindi non è vero quello che dici.

      1. Scusami, non avevo capito che dovevo usare parole meno tecniche.
        Colpa mia.

        Quando scrivi:
        [E’ molto più probabile che il javascript che utilizza il blog di Grillo per selezionare la lingua (non standard) dica allo spider di google di prendere la pagina in inglese al posto di quella italiana, e per questo motivo la ricerca delle pagine in italiano non mostri il suo sito.]
        Tralasciando il fatto che Google Suggest usa altri metodi e non gli spider, il processo che hai descritto si chiama “indicizzazione”, o, se vuoi che sia ancora più preciso, “raccolta e memorizzazione di dati con successiva indicizzazione”.

        Quando aggiungi:
        [Ieri notte, dopo l’una e mezza, facendo ricerche con Opera su Linux, io vedevo correttamente Beppe Grillo nei suggest, quindi non è vero quello che dici.]
        Visto che il problema era stato risolto nel pomeriggio non ho dubbi a crederti che la notte ti funzionava bene.
        Questo ovviamente non c’entra con il fatto che non sia vero quello che dico (giusto per sapere: a cosa ti riferivi di preciso?).

        ‘notte.

        1. Sei quasi divertente, veramente.

          Se i suggerimenti venissero filtrati sulla base della lingua, cosa che può essere poco plausibile ma che non puoi escludere, ci sarebbe una operazione automatica di selezione (alla quale mi riferivo nella frase che citi).

          Se vogliamo essere precisi, anche quello dei google trends è una indicizzazione (perché indicizza contenuti – i testi delle ricerche). Detto questo, non ho mai parlato dei risultati del motore di ricerca di google (per questo ti ripeto che non parlavo dell’indicizzazione del motore di ricerca), come invece vuoi far credere. non c’entrano nulla con i google suggest.
          Se anche le pagine fossero indicizzate in entrambe le lingue, google potrebbe comunque sbagliare a capire la lingua del sito, mostrarle entrambe ma credere che siano in lingua inglese.

          Per intenderci, quando fai una ricerca su google puoi selezionare anche solo i risultati in Italiano.
          Questo indica al motore di filtrare i risultati:
          &meta=lr%3Dlang_it

          Ho semplicemente pensato che potesse filtrare la pagina di grillo dai google suggest con un sistema simile.

          In questo momento l’home page di Grillo viene mostrata come prima soluzione nelle ricerche delle pagine in Italiano, quindi ora (non ho fatto test la notte del 28) il problema non sussiste.

          Ripeto ancora una volta, non ho mai detto che la soluzione sia questa (e dopo 3 giorni di analisi e discussioni penso anche io che non sia questo il motivo). Ma il succo del discorso era che PRIMA di lamentarsi di complotti e censura bisognerebbe controllare tutti i possibili aspetti tecnici che potrebbero causarli, partendo dalla validazione W3C.

          Ho anche scritto in un commento che Grillo poteva fare una telefonatina a Google, per verificare quale fosse il problema, cosa che evidentemente io non posso fare.

          E se veramente si trattasse di censura, non ci sarebbero gli estremi per una denuncia vera, non un semplice post?

          Io penso che nemmeno Grillo ci creda, altrimenti avrebbe fatto ben altro.

          Sulla seconda parte hai ragione, riguardando i commenti tra i vari thread pensavo di aver postato quel messaggio non il 29, ma il 28 notte (quindi prima del PS di Grillo).

          1. [Sei quasi divertente, veramente.]

            Fa sempre piacere portare divertimento. :-)

            [Se i suggerimenti venissero filtrati sulla base della lingua, cosa che può essere poco plausibile ma che non puoi escludere, ci sarebbe una operazione automatica di selezione (alla quale mi riferivo nella frase che citi).]

            Se? Guarda che i suggerimenti di Google SONO filtrati in modo diverso in base al portale e non perchè lo dico io, ma perchè lo dicono loro.

            [Se vogliamo essere precisi, anche quello dei google trends è una indicizzazione (perché indicizza contenuti – i testi delle ricerche).]
            Aha! Lo sapevo che sapevi cosa è l’indicizzazione. ;-)
            (per dettagli leggi il blog dell’Ubuntuista)
            E si, confermo che anche quello è un processo di indicizzazione.

            [ Detto questo, non ho mai parlato dei risultati del motore di ricerca di google (per questo ti ripeto che non parlavo dell’indicizzazione del motore di ricerca), come invece vuoi far credere. non c’entrano nulla con i google suggest.]
            Su una cosa hai ragione: quello di cui parlavi non c’entra NIENTE con Google Suggest.
            E quindi non c’entra NIENTE con il problema accaduto a Google riguardo al sito di Grillo.

            [In questo momento l’home page di Grillo viene mostrata come prima soluzione nelle ricerche delle pagine in Italiano, quindi ora (non ho fatto test la notte del 28) il problema non sussiste.]
            Il probema non sussiste da 2 giorni, ma, come certo sai, è accaduto. :-)

            [Ripeto ancora una volta, non ho mai detto che la soluzione sia questa (e dopo 3 giorni di analisi e discussioni penso anche io che non sia questo il motivo).]
            Bene, ora possiamo parlare della (cosiddetta) censura operata su Grillo.
            Dico cosiddetta perchè, secondo me, le basi per affermarlo con certezza non ci sono.
            Ma prima un poco di dettagli su Google.

            [E se veramente si trattasse di censura, non ci sarebbero gli estremi per una denuncia vera, non un semplice post?]
            No.
            Google è un ente PRIVATO che segue le leggi AMERICANE e il suo statuto interno. E può far vedere quello che vuole e nell’ordine che vuole. Comunque possiamo vederlo in seguito meglio, se sei interessato.

            Per ora vediamo come Google funziona in maniera diversa a seconda del portale.
            Prova a cercare “miserable failure” sia su Google.it che su Google.com
            Essendo una frase inglese potresti aspettarti di trovarla su Google.com, ma anche sul sito italiano appare, vedremo poi il perchè.
            Mentre scrivi puoi notare come Google Suggest ti dia suggerimenti diversi. Questo, come avrai certamente capito, dipende dal fatto che gli indici sono costruiti in modo diverso per ogni portale.
            Ora prova ad effettuare la ricerca.
            Noterai che ANCHE i risultati sono diversi a seconda del portale, perchè il meccanismo di discriminazione sulla popolarità cambia da portale a portale.
            Ed ora veniamo ai filtri.
            In entrambe le ricerche dovresti trovare ai primi posti un articolo della BBC che spiega come nel 2003 Bush sia stato “Google bombed” (leggilo per i dettagli, se vuoi cerca anche “google bomb” per saperne di più) e se avrai la pazienza di leggere le varie dichiarazioni correlate e presenti in altri articoli, vedrai come Google sia stata costretta prima a rimuovere a mano i riferimenti e successivamente a sviluppare un sistema di filtri per prevenire che fatti del genere accadano in futuro.

            Buona lettura! ;-)

            P.S. Se vuoi possiamo vedere altri dettagli sul funzionamento di Google, ma mi pagherai un caffè la prima volta che passo dalle tue parti. ;-)

          2. Se? Guarda che i suggerimenti di Google SONO filtrati in modo diverso in base al portale e non perchè lo dico io, ma perchè lo dicono loro.

            Sono certamente filtrati in maniera diversa, ma non è detto che vengano eliminati suggest di lingue diverse, è questo che volevo dire.
            Nel mio post iniziale partivo proprio da quel presupposto, ipotizzando che questo filtro diverso potesse aver causato l’oscuramento del suggerimento di Grillo.

            Sulla seconda parte, sull’ente privato Google, concordo con te (non ho detto che Google segua leggi italiane, azioni legali possono essere intraprese comunque.
            Confermo quello che dici: essendo un motore di ricerca privato potrebbe censurare quello che gli pare, ed è per questo che in uno dei miei commenti ho parlato del problema del monopolio di Google (nei motori di ricerca, nei servizi web, nella pubblicità online, ecc).

            Quello che ribadisco è che a mio parere non esistono vantaggi concreti e per un privato azioni rischiose come questa hanno sempre vantaggi che bilancino le possibili perdite.

            Nessuno mi ha ancora risposto sui vantaggi che avrebbe Google a fare una operazione simile, ed i complottisti parlano infatti di dirigenti o presunti dipendenti di Google che si sono fatti “oliare” dal sistema che sta macchinando il complotto.

            Pensi che un dipendente o un dirigente di Google rischi la carriera per una cosa simile? Ed un complotto venga tramato per una cosa così poco influente sul numero dei visitatori di Beppe Grillo?

  50. Io sto dicendo che la storia del trend non sta in piedi quanto quella
    del complotto.

    Poi che ogni situazione “strana” si possa giustificare con complotto,
    questo è altrettanto vero. Ma non sempre corrisponde a verità.

    Poi cosa vuol dire che il trend dei termini da te suggeriti (scusa il
    gioco di parole :-) non darebbe la lista di suggerimenti che vedrete
    inserendo “be”?
    Ho provato or ora la stringa “be” su google.it e la prima parola
    suggeritami è “better”, che non è nemmeno contemplata nel trend
    linkato (FYI, utilizzo FF3 su kubuntu entrambi in Italiano e provider
    libero).

    La domanda è: con quale criterio i suggerimenti sono basati sul trend?
    Un criterio plausibile potrebbe essere che il ranking è calcolato
    sulla differenza dei valori tra inizio periodo e fine periodo. Ma
    allora quale è il periodo di riferimento? E i valori, sono assoluti o
    normalizzati? E se sono normalizzati, rispetto a quale valore sono
    normalizzati? Rispetto alla media della stessa chiave di ricerca del
    periodo in esame?
    Inciso: la normalizzazione ti fa perdere l’informazione sul valore
    assoluto (ampiezza), parametro che Google si guarda bene dal fornire,
    e ti lascia solo l’informazione sul trend (forma).

  51. http://en.wikipedia.org/wiki/Normalization_(statistics)

    E’ bene mettere in chiaro che la normalizzazione in Google Trends ha il solo scopo di rendere fruibile il grafico e la comparazione tra i (massimo) 5 termini scelti. Infatti, per chi consulta tali grafici, come a me capita abitualmente di fare, interessa il volume totale delle ricerche non in senso assoluto (che non avrebbe significato) ma quello relativo. Per questo motivo Google Trends permette di scegliere quale dei 5 termini utilizzare come base.

    La normalizzazione che sicuramente Google applica ai termini prima di stilare la lista non è certo quella di Google Trends. E, in ogni caso, ribadisco che applicando un’opportuna funzione di normalizzazione a un insieme di dati, essi non perdono contenuto informativo. Questo è alla base di ogni algoritmo che debba processare qualsiasi dato: immagini, musica, onde radio, lemmi di ricerca, lanci di monetine…

    Poi, riguardo “be”: ho preso 5 termini che iniziavano con “be” che confutavano esattamente l’ordinamento dovuto ai trend: nell’ordine “belen rodriguez”, “beppe grillo”, “berlusconi”, “bennet” e “beautiful”

    Riprongo il grafico:
    http://www.google.com/trends?q=berlusconi%2C+beppe+grillo%2C+beautiful%2C+bennet%2C+belen+rodriguez&ctab=0&geo=IT&geor=all&date=2008-12&sort=0

    Negli ultimi giorni non si è mai verificato che il trend abbia seguito l’ordine dei suggerimenti. O meglio: l’ordine dei suggerimenti da domenica pomeriggio (momento in cui ho iniziato a monitorare) non ha mai rispecchiato quello del trend. Anzi, è sempre stato uguale a quello che ho scritto sopra, eccezion fatta per “beppe grillo” che non c’era.

    La domanda vera quindi non è “perché non hai messo ‘better’ nel grafico?” piuttosto “non è che per caso il trend è solo uno di chissà quanti parametri per la lista?”. Ti ripeto, poi, che è inutile ipotizzare quali siano i parametri usati da Google per quella lista… sono sicuramente nell’ordine delle decine, se non centinaia.

    Cosa diversa è, comunque, il concetto di filtro: cioè un meccanismo per eliminare una parola da una lista (per esempio con una black list). Infatti, trend o non trend, è un dato di fatto -l’ho visto con i miei occhi- che “beppe grillo” non saltava fuori nemmeno a pagarlo.

    Nessuno, o almeno non io, sta sostenendo la causa del complotto: non credo (o meglio, spero proprio di no!) che Google Italia si faccia usare dai detrattori di Grillo.

    E’ molto, molto più probabile che o il sito sia stato escluso perché degli utenti hanno segnalato concordatamente che conteneva contenuti volgari, oppure che ci abbia pensato qualcuno in malafede dello staff tecnico di Google Italia. E la seconda non mi sembra proprio un’ipotesi così remota, visto l’italiano medio: basta guardarsi intorno negli uffici, università, mezzi pubblici, pub…

    Ognuno è libero di pensarla come vuole, e fino a prova contraria credo che quanto detto sia l’ipotesi più plausibile. E con questo veramente chiudo, per quel che mi riguarda, la questione.

    Se non ci sentiamo nuovamente, buon anno a tutti :)

    1. Piergiorgio,

      so benissimo quale è la differenza tra normalizzazione e filtraggio.

      Visto però che non sappiamo come Google mappa i trend sull’ordine dei suggerimenti, non riesco a capire cosa vuoi dire quando scrivi “l’ordine dei suggerimenti da domenica pomeriggio (momento in cui ho iniziato a monitorare) non ha mai rispecchiato quello del trend”.

      Comunque vi invito a vedere il trend aggiornato: potrebbe spiegare molte cose…

  52. Alla luce di quello che riporta adesso il google trend segnalato da Piergiorgio, sembra che alcune teorie vengano a cadere… a meno che proprio l’impennata anomala di Grillo tra il 27 e il 28 dicembre non abbia portato l’algoritmo/qualcuno ad escluderlo dai suggest (magari per evitare fenomeni tipo quelli di Bush e Berlusconi).
    E poi c’è da chiedersi cosa sia successo il 28 dicembre per far impennare così il trend di Grillo.

    1. Scusami, ma il fatto che Grillo abbia denunciato di esser stato censurato proprio il 28 può giustificare un aumento consistente del numero di ricerche, e quindi la modifica del trend.

      Quello che mi chiedo è se tra i tanti che hanno scritto a Google per lamentarsi qualcuno abbia ricevuto una risposta. Penso che risolverebbe molte teorie e discussioni.

      1. Ancora insisti? Ma se dal sito di Alexa il giorno dopo ha avuto un misero +0.02% di visite rispetto al giorno dell’articolo, ma allora fai orecchie da mercante?

        Davvero mi vuoi convincere che la gente si e’ ammassata a cercare beppe grillo poi ha chiuso Google o ha cliccato in 30esima pagina?

        http://www.alexa.com/data/details/traffic_details/beppegrillo.it

        Guarda ripeto, stai scadendo davvero in basso con il tuo orgoglio che non vuoi ammettere di aver sbagliato.

        1. Caro Marco, è molto semplice e sono sicuro che l’hai capito, ma vuoi trolleggiare un po’.

          I visitatori di Grillo sono rimasti più o meno gli stessi, segno che l’attività non ha subito variazioni.

          Del resto su decine di migliaia di visite al giorno questa discussione avrà spostato si e no uno zero virgola zero 2.

          Ti pare che un blog così visitato come quello di Beppe possa aumentare le visite per un dibattito di una cinquantina di persone, sparse per tutta la blogosfera?

          Semplicemente la gente ha fatto le prove (aumento del numero di ricerche – aumento dell’uso di google suggest) senza visitare il sito.

          Sei sicuro che l’orgoglio sia mio?

          1. Sono d’accordo con Alessandro, dal trend di vede un’impennata (rispetto alla media mensile) nel giorno 28.
            Segno che tanta gente ha cercato “beppe grillo”, che poi abbiano visitato il blog questo non lo sappiamo.
            Io comunque insisto nell’affermare che visti gli elementi che abbiamo in mano nulla si può dire se sia stato complotto o meno.
            Ci sono elementi che propendono equamente per l’una e per l’altra parte.

          2. Se davvero pensi una cosa del genere, meglio che torni a studiare, ma non per un titolo, ma per capire BENE la differenza tra quello che succede e quello che vorresti succeda.

            Tutti possono sbagliare, ma solo quelli che capiscono di averlo fatto possono imparare dai loro errori.

            Tu non imparerai.

          3. Cos’è che non riesci a capire di questa spiegazione?

            Penso che tu ti stia semplicemente divertendo, perché almeno questo è molto semplice e lineare. La gente ha digitato su google per provare il suggest ma non ha cliccato su grillo, in questi 2 giorni.

  53. [Cos’è che non riesci a capire di questa spiegazione?

    Penso che tu ti stia semplicemente divertendo, perché almeno questo è molto semplice e lineare. La gente ha digitato su google per provare il suggest ma non ha cliccato su grillo, in questi 2 giorni.]
    Che cosa non riesci a capire di Google?

    Che su tutti i portali, tranne quello italiano, Google Suggest proponeva “beppe grillo” scrivendo “bep”, mentre su quello italiano non lo faceva nemmeno dopo avere scritto “beppe g”?

    ZERO! Niente, nada, niet.

    Dopo che Google è intervenuta, Google Suggest del portale italiano si è allineato a quello di tutti gli altri portali.

    Non è tanto difficile capire che cosa sia successo.

    Ed è chiaro per tutti quelli che hanno un poco di competenza che quello che hai scritto nell’articolo non ha nulla a che vedere con i problemi rilevati su google.it

    Fattene una ragione. :-)

    1. Su questo pezzo di thread stavamo parlando d’altro, del perché grillo non avesse avuto aumenti di visite su Alexa, non te ne sei accorto?

      Ripeti sempre lo stesso discorso, ti ho risposto e torni indietro. Abbiamo due opinioni diverse ed il fatto che tu sia arrogante nell’esporre la tua non ti attribuisce più punti.

      Dici che Google è intervenuta ma non ne hai le prove, non puoi dire che non siano stati semplicemente la protesta di Grillo, i molti tentativi ed il semplice funzionamento del loro algoritmo a sistemare le cose.

      Non capisco tutto questo livore. Non puoi esporre semplicemente la tua opinione come tutti gli altri? Ti stai forse divertendo? Vuoi l’ultima parola? Vuoi che ti dia ragione?
      Ti fa felice e se allevia le tue pene, o semplicemente ti farà dormire tranquillo?
      Ti ho fatto qualcosa?

      Dicci chi sei, invece di nasconderti nell’anonimato, così magari riusciamo a capire cosa ti irrita e cosa ti spinge ad essere così offensivo.

      Finché non aggiungerai qualcosa di utile o nuovo smetterò di risponderti, ho meno tempo da perdere di te.

      1. [Su questo pezzo di thread stavamo parlando d’altro, del perché grillo non avesse avuto aumenti di visite su Alexa, non te ne sei accorto?]

        Si vede che oltre a non conoscere bene Google, non conosci bene nemmeno il tuo blog: non era più possibile fare una replica ed ho dovuto riprendere da zero.
        Scusami se ancora una volta devo insegnarti qualche cosa, ma non te le prendere, capita anche a me di imparare cose nuove ogni giorno.

        [Abbiamo due opinioni diverse ed il fatto che tu sia arrogante nell’esporre la tua non ti attribuisce più punti.]
        Il fatto di essere arrogante e dire le cose corrette non mi attribuisce più punti.
        Tu quanti punti hai dicendo cose errate e dal non capire che lo sono? :-)

        [Dici che Google è intervenuta ma non ne hai le prove, non puoi dire che non siano stati semplicemente la protesta di Grillo, i molti tentativi ed il semplice funzionamento del loro algoritmo a sistemare le cose.]
        Infatti non lo dico. Sei tu che dici che il problema era legato alle pagine non standard di Grillo, ai suoi script, poi invece pensi che nel giro di poche ore, ma facciamo pure finta che sia un giorno intero, i contatti sono passati da ZERO a circa tre milioni. Come tecnica di arrampicata sugli specchi non c’è male, ma devi ancora lavorare sul non farti notare.

        [Non capisco tutto questo livore. Non puoi esporre semplicemente la tua opinione come tutti gli altri? Ti stai forse divertendo? Vuoi l’ultima parola? Vuoi che ti dia ragione?
        Ti fa felice e se allevia le tue pene, o semplicemente ti farà dormire tranquillo?]

        Livore? Di cosa stai parlando? Ti ho solo fatto notare un errore e tu, invece di porti il dubbio o di verificare i dati che ti ho fatto avere cerchi sempre più di camuffare.

        [Ti ho fatto qualcosa?]
        A me no, ma alle persone con meno conoscenze informatiche, si.
        Qualcuno poco esperto potrebbe non capire bene e prendere per buone le tua affermazioni, rovinandosi quindi le conoscenze da acquisire.

        [Finché non aggiungerai qualcosa di utile o nuovo smetterò di risponderti, ho meno tempo da perdere di te.]
        Oltre alle correzioni alle errate informazioni che hai scritto, non ho altro da aggiungere.

        Buon 2009. :-)

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