Politiche

Altre 5 domande a Beppe Grillo

Marcello fa 5 domande interessanti a Grillo. Io ne avrei altre 5.

0) Dove investe i suoi soldi?

1) Perché sempre lei? Non ha nessuno di cui si fida, nel Mondo, a parte sè stesso? In ogni cosa deve essere sempre e solo lei il protagonista?

2) Perché il PD per pulire il Parlamento dai condannati dovrebbe eleggere come segretario uno impossibilitato a candidarsi per il Parlamento perché condannato per omicidio colposo?

3) Perché ha fatto la tessera del PD, dichiarando così di condividerne statuto, manifesto dei valori, ed il codice etico?

4) Perché non permette elezioni interne per il suo partito delle liste a 5 stelle, e l’elezione di un organo che discuta di programmi e di scelte politiche e di un portavoce nazionale, prima di fare scenate sulla democraticità altrui?

A Forlì una centrale nucleare?

Mi segnala un amico lettore che nella puntata di Ambiente Italia di sabato 20 luglio, in onda su rai 3 dopo il tg delle 14:15, al minuto 13 della trasmissione è apparsa una strana mappa relativa al nucleare con Forlì tra le fortunate, non commentata tra l’altro in nessun modo dalla trasmissione.

La trasmissione si può vedere su RAI TV:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-c41da238-a054-449b-ab4d-905fa046c9ec.html?p=0

Il Consiglio Comunale di Forlì ha votato recentemente un mio ordine del giorno che dichiarava il territorio di Forlì LIBERO DAL NUCLEARE, per sottolineare la contrarietà della Città all’installazione di una centrale nel nostro Comune, tenendo in considerazione ovviamente che la scelta di una città fuori Provincia avrebbe comunque gli stessi problemi.

Non so da dove provenga questa mappa, ma bisogna fare almeno un paio considerazioni.

La prima riguarda coloro che mi accusarono di strumentalizzare un problema inesistente, perché il nostro Comune, a loro dire, non avrebbe avuto questo rischio. Questa mappa è la prova che, ancora una volta, si sbagliavano oppure erano in malafede.

La seconda è che oggi il centrodestra che non ha votato quell’ordine del giorno deve assumersi la responsabilità di quella decisione e spiegarci se intende veramente perseguire anche a livello locale, come sta facendo a livello nazionale, la scelta di costruire impianti di produzione di energia nucleare invece di aprire la strada, come tutti i governi più avanzati nel resto del Mondo, al risparmio energetico ed alle energie rinnovabili.

Lo stesso devono fare tutte le forze politiche, dicendo con trasparenza da che parte stanno.

La campagna elettorale è finita e le buone intenzioni devono trasformarsi in decisioni concrete a tutti i livelli.

Internet e la Politica.

Mantellini dedica il suo pezzo su Punto Informatico al rapporto tra politici e rete, a 3 settimane dal voto delle amministrative.

Condivido quasi tutto, ma penso che occorra andare oltre e fare una analisi dei motivi che spingono molti politici ad utilizzare la rete come uno spazio in più ma non diverso dove pubblicare i propri comunicati stampa.

Penso che il rapporto tra politica e rete vada valutato più in periferia che a livello nazionale. I partiti ed i candidati ai massimi livelli perdono, per mancanza di tempo, quel contatto diretto con la rete. Semplicemente seguono gli strumenti per la creazione del consenso, ed in Italia oggi lo strumento più potente è la televisione. Quando e se le cose cambieranno, cambieranno anche i rapporti, ed i politici dedicheranno più tempo ad internet che al resto.

In periferia, invece, le cose sono diverse. Spesso la rete è l’unico strumento per comunicare le proprie idee e per questo motivo, dopo qualche tentennamento iniziale, oggi quasi tutti si dotano di un po’ di spazio sul web.

Nel 2004 eravamo in 3 ad utilizzare il blog come strumento per la campagna elettorale, banalmente perché lo utilizzavamo già prima, mentre negli USA era già stata utilizzata per le campagne politiche nazionali.

Oggi lo strumento è più diffuso, come è più diffusa la pratica del “Costruisco il sito per le elezioni e dopo il ringraziamento agli elettori lo abbandono”.

E’ chiaro, anche se non pare che tutti se ne accorgano, che la rete è uno strumento per comunicare le proprie idee e non le sostituisce. Chi si presenta senza sostanza, rischia di esporre la propria posizione a più rischi che benefici.

Come per tutte le cose, vale la selezione “naturale”. Se qualcuno troverà nella rete uno strumento vincente, e se sapremo premiare chi mette la faccia ed il proprio tempo ogni giorno in rete, queste modalità si diffonderanno e, credo, anche la politica un po’ più ragionata ed un po’ meno “spot” sarà premiata con loro.

Un giardino sostituirà il mostro di Piazza Guido da Montefeltro

20 ANNI DOPO . RIEVOCAZIONE STORICA DEL 1° COLPO DI PICCONE AL PARCHEGGIO “BUNKER” DI PIAZZA GUIDO DA MONTEFELTRO

Lunedì 20 aprile i Verdi di Forlì hanno fatto una rievocazione dello storico corteo che nel 1989, guidato dall’onorevole Anna Donati, si recò al parcheggio bunker ( allora si chiamava così) di piazza Guido da Montefeltro per dare le prime picconate ad un’opera che costituiva e costituisce ancora la vergogna per la nostra città.

Ora, a venti anni di distanza di quel gesto simbolico, che venne effettuato dopo alcuni anni dalle prime proposte di demolizione che i Verdi fecero in tutte le sedi, i picconatori sono tornati al parcheggio in piazza G.da Montefeltro , ridandoci dentro col piccone.

Naturalmente, come in tutti gli anniversari, è stata stappata una bottiglia di spumante.

L’amministrazione comunale ci ha messo un quarto di secolo per maturare l’idea di abbattere un mostro in cemento, generatore di traffico, che inizialmente, a dispetto delle tardive prese di posizioni contrarie maturate dopo la dura battaglia scatenata dai Verdi, vide il consenso unanime di tutte, dicasi tutte, le forze politiche presenti in Consiglio Comunale.

Le uniche obiezioni che erano venute, ad opera realizzata, riguardavano la pavimentazione in materiale sintetico di colore verdastro, che si diceva essere utilizzata nei ponti delle portaerei, che avrebbe dovuto essere sostituito dal più consono ed italico porfido. (Poi i cemento si sfaldò e il plastico e indistruttibile materiale delle portaerei cominciò a sbriciolarsi e si dovettero spendere altre somme per riparare i guasti ).

Ancora 3 o 4 anni fa, nonostante ormai fosse diffusa ad ogni livello della cittadinanza la consapevolezza che il parcheggio bunker dovesse essere demolito, in occasione del concorso di progettazione per la nuova sistemazione di piazza Guido da Montefeltro, prevalsero nella amministrazione le posizioni degli ultimi giapponesi che volevano mantenere almeno qualche pezzo del parcheggio , tanto che alcuni gruppi di progettazione, tra i quali quello composto da tutti coloro che avevano iniziato la battaglia contro la devastazione costituita da teatro e parcheggio, fecero ricorso al TAR perché, a bando pubblicato, venne dettata la condizione del mantenimento di parte del mostro in cemento.

Ora tutti, anche quelli che nel 1981 , quando il bunker venne approvato, lo condividevano ( o forse dormivano ) sono diventati sostenitori dell’abbattimento che oggi 20 aprile, finalmente si vota in consiglio comunale, all’interno di un piano- progetto, come al solito in variante a strumenti urbanistici precedentemente approvati.

I Verdi da sempre contestano il metodo della variante continua del PRG e dei suoi strumenti attuativi a seconda delle sopravvenienti nuove situazioni, senza un quadro di insieme : ciò ha causato molte conseguenze negative per la nostra città, tra le quali proprio il parcheggio, e non voteranno a favore di questo nuovo progetto, anche se contiene la previsione della demolizione dell’opera peggiore che abbia finora mortificato la nostra città, che viene chiamata impropriamente barcaccia, denominazione con cui si cerca di nobilitare una bruttura che nulla ha a che fare con l’opera del Bernini che abbellisce Piazza di Spagna.

Si ripropongono infatti ben 2 piani di parcheggio, nuove volumetrie per migliaia di metri cubi, ancora terziario, si ricostruiscono “quinte” che nulla hanno a che vedere con l’antico tessuto urbano della città, il tutto con la motivazione dei costi dell’opera e della necessità di reperire tramite le edificazioni concesse a privati investitori le risorse necessarie.

I Verdi sono contrari a questa concezione mercantile dell’urbanistica, soprattutto perché sarebbero ceduti nuovi suoli pubblici della città per le solite smanie di grandezza.

Si inauguri una stagione di sobrietà, si demolisca il parcheggio, si facciano alcune opere di sistemazione a raso della piazza prospiciente i musei del San Domenico, si recuperino, ricostruendoli alcuni orti storici del convento, che ancora oggi in altre parti della città continuano ad essere cancellati da nuovo cemento. Ecco quanto propongono i Verdi.

Forlì, 20/04/09

Roberto Balzani sindaco per Forlì

Inizia davvero un bel filmRoberto Balzani ha vinto in Dicembre le primarie del PD, grazie ad una enorme partecipazione da parte dei cittadini e ad un entusiasmo che nella nostra città non si è mai visto.

Roberto Balzani, 47 anni, forlivese, è sposato ed ha due figli. Fin da bambino ha una passione: la storia. Dal Liceo classico G.B. Morgagni passa alla Facoltà di Scienze Politiche di Firenze e da qui all’Istituto Universitario Europeo. Ricercatore di Storia contemporanea a Firenze, divenuto professore ordinario all’Università degli Studi di Bologna, continua il proprio percorso presso la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali con sede a Ravenna. Nel luglio 2008 è eletto Preside della Facoltà che, grazie al suo impegno, è intanto divenuta una delle più apprezzate del polo universitario romagnolo.

Ha sempre coltivato la passione civica nel mondo dell’associazionismo culturale e mutualistico, e questo in varie forme: dall’impegno nella ricerca (a partire da quella sulla Romagna sociale, storica ed economica), l’organizzazione di incontri e manifestazioni, anche nazionali, e soprattutto attraverso la costante opera di divulgazione dei valori della Costituzione nata dalla Resistenza. Il suo impegno è volto all’incontro tra i valori della sinistra laica e democratica e quelli del solidarismo cristiano, entro i nuovi orizzonti della responsabilità civile e sociale, declinati in senso ambientalista.

I Verdi a Forlì sostengono la sua candidatura a Sindaco con la lista VERDI PER BALZANI

Clicca qui, manda agli amici e stampa le istruzioni per il voto per le 3 schede delle elezioni amministrative nel comune di Forlì (Comune = Scheda Azzurra, Circoscrizione Scheda Rosa, Provincia Scheda Gialla):
fac-simile-comune-3-schede-alessandro-ronchi-forli_small

I Verdi sono con Roberto Balzani perché gli riconoscono il merito di avere affrontato i problemi del cambiamento della politica forlivese attraverso le primarie e un
programma di qualità straordinaria a cui i Verdi hanno dato il loro significativo contributo. La nuova coalizione ha fatto propri i valori e i contenuti che da sempre i
Verdi hanno posto a fondamento della loro azione politica. I Verdi sono l’energia di questo cambiamento, fatto di proposte concrete, che abbiamo favorito e responsabilmente anteposto ad obbiettivi elettorali, a false autonomie ed a posizioni pregiudiziali ed ideologiche. I Verdi sono l’unico voto utile per realizzare una città più amica della natura, più solidale, più vivibile, più sana e più bella.

Consulta il programma della coalizione a sostegno di Balzani:
Programma Roberto Balzani

Consulta il programma dei Verdi per Forlì:
Forlì Città del Sole – Programma Verdi amministrative 2009

Consulta L’elenco dei candidati per Comune e Circoscrizioni

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