Month: Agosto 2003

Articolo sul Sito del Cordis sul problema dei brevetti software

Ecco la news, che si trova all’indirizzo:
news

Secondo alcuni manifestanti, la brevettabilità delle invenzioni attuate per mezzo di elaboratori elettronici soffocherà l’innovazione
[Data: 2003-08-29]

Il 27 agosto, i sostenitori di una “Europa libera senza brevetti sul software” si sono riuniti davanti al Parlamento europeo per protestare contro la proposta della Commissione sulla brevettabilità delle invenzioni attuate per mezzo di elaboratori elettronici.

La proposta, che sarà inviata al Parlamento europeo il 1° settembre per la discussione plenaria e la relativa decisione, è stata inizialmente elaborata nell’intento di eliminare le ambiguità nella gestione dei brevetti sui software e le differenze nell’interpretazione dei singoli brevetti da parte degli Stati membri dell’UE.

Da allora, la proposta è passata al vaglio di tre diverse commissioni parlamentari, le quali hanno apportato una serie di emendamenti volti a migliorare la definizione del tipo di invenzioni che saranno regolamentate dalla direttiva. In particolare, è stato modificato il termine “invenzioni attuate per mezzo di elaboratori elettronici”, affinché non includa i programmi per elaboratore in quanto tali, ma solo i dispositivi come i telefoni cellulari, gli elettrodomestici intelligenti, i dispositivi di comando dei motori, le macchine utensili e le invenzioni attuate per mezzo di elaboratori elettronici.

Tuttavia, gli oppositori della proposta sostengono che gli emendamenti non sono sufficienti e definiscono la direttiva proposta “un lupo travestito da agnello”. Uno dei manifestanti, Peter Gerwinski della Fondazione tedesca per una libera infrastruttura dell’informazione (FFII), ha dichiarato al Notiziario CORDIS che la proposta della Commissione è illusoria. “Gli estensori del documento stanno cercando di dare l’impressione di vietare i brevetti sul software, ma in realtà li stanno introducendo”.

Il dott. Gerwinski ha fatto riferimento alla prima versione della proposta, che forniva la seguente definizione del termine “invenzione attuata per mezzo di elaboratori elettronici”: “Un’invenzione la cui esecuzione implica l’uso di un elaboratore, di una rete di elaboratori o di un altro apparecchio programmabile e che presenta una o più caratteristiche che sono realizzate in tutto o in parte per mezzo di uno o più programmi per elaboratore”.

“L’attuale testo della proposta – ha affermato il dott. Gerwinski – è stato modificato affinché tale riferimento risultasse molto ben dissimulato, ma il messaggio è lo stesso: i software sono brevettabili”.

Programmatore di professione, il dott. Gerwinski gestisce una società di sviluppo software in Germania. Egli è fermamente convinto che la proposta della Commissione avrà conseguenze disastrose per l’innovazione e il futuro delle piccole società di software. “Quando la brevettabilità del software sarà introdotta in Europa – così come previsto a lungo termine e come già avviene negli USA – sarò costretto a chiudere la mia azienda e ad andare a lavorare per una grande società”, ha affermato il dott. Gerwinski.

Sebbene la direttiva comunitaria vigente (91/250/CEE) escluda il software dalle norme sulla brevettabilità, ben 30.000 brevetti di software sono già stati concessi dall’Ufficio europeo dei brevetti (UEB). “Gli attuali brevetti sono già sufficienti ad impedirmi di creare tutti i miei software”, spiega il dott. Gerwinski, aggiungendo: “Tecniche di base quali la barra di avanzamento sono già state brevettate, schiacciando le piccole imprese e consentendo alle società più grandi di monopolizzare il mercato”.

Tuttavia, secondo l’eurodeputata Arlene McCarthy della commissione per gli affari giuridici del Parlamento europeo, il progetto di risoluzione legislativa tiene conto delle preoccupazioni relative al potenziale impatto esercitato sulle piccole aziende. In uno degli emendamenti al documento, infatti, si chiede alla Commissione di monitorare l’impatto della legislazione sulle piccole e medie imprese (PMI).

Durante la manifestazione, alcuni gestori di siti web contrari al progetto di legislazione hanno dimostrato le potenziali conseguenze della brevettabilità dei software, impedendo temporaneamente l’accesso ai propri siti web. “Abbiamo voluto dimostrare ciò che accadrebbe se un titolare di brevetto impedisse l’utilizzo di un determinato componente di software: tutti i siti web connessi a quel software si bloccherebbero”, ha spiegato il dott. Gerwinski.

Oltre 150.000 persone hanno espresso dubbi in merito alla proposta e hanno firmato una petizione a favore di “un’Europa libera senza brevetti sui software”. Fra i sostenitori di quest’iniziativa figurano circa 2.000 titolari d’impresa e direttori generali, 2.500 sviluppatori e ingegneri di tutti i settori dell’industria europea dell’informazione e delle telecomunicazioni ed oltre 2.000 scienziati e 180 avvocati. A loro avviso, brevetti e software sono incompatibili e il copyright rappresenta la migliore soluzione per tutelare il lavoro degli autori di software.

“Brevettare il software è come brevettare una cipolla e poi impedirne l’utilizzo nelle ricette”, ha spiegato Tinne Van Der Straeten, attivista dei “Giovani Verdi” belgi.

Quest’esempio, conviene il dott. Gerwinski, dimostra efficacemente quanto sia assurdo l’obiettivo dell’attuale proposta. La FFII, pertanto, chiede agli eurodeputati di esaminare più approfonditamente la legislazione proposta e di leggere i commenti formulati dalla Fondazione prima di esprimere il loro voto il 1° settembre.

Le foto della manifestazione di Bruxelles contro i brevetti


Sul sito del Gruppo confederale della Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica, http://www.gue-ngl-pdci.com/ sono state inserite le foto della manifestazione del 27 Agosto a Bruxelles contro i brevetti sul software.
L’indirizzo dell’album fotografico è qui:
Elenco Foto

La manifestazione è stata importante e ad effetto, con lancio di palloncini neri, lapidi che commemoravano la morte dello sviluppo del software, striscioni ed altre trovate. Purtroppo è stata completamente ignorata dai media.

Francesco La Camera: “Sviluppo Sostenibile. Origini, Teoria e pratica”

Vi consiglio questo libro, scritto in tono tecnico ma comprensibile dall’Ex direttore generale per lo Sviluppo Sostenibile presso il Ministero dell’ambiente.

Il concetto di sviluppo sostenibile ha suscitato una straordinaria attenzione politica, popolare, accademica. Anche i mass media hanno mostrato un crescente interesse, che ha conquistato le prime pagine dei giornali, in occasione delle vicende riguardanti l’applicazione del Protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici o il Vertice di Johannesburg del 2002. Spesso sono però trascurate le profonde modifiche richieste dalla scelta dello sviluppo sostenibile, sia ai modelli di produzione e di consumo, sia al sistema di valori che regge l’organizzazione sociale e l’attività economica. Il volume considera lo sviluppo sostenibile prima nella sua dimensione storica e tecnico-scientifica, poi nella dinamica di lavoro delle organizzazioni internazionali, dell’Unione Europea e del nostro paese, anche per gli aspetti connessi alla globalizzazione e al finanziamento dello sviluppo. In due distinte appendici vengono presentati il sistema di Governance internazionale e indicatori e metodi per la sostenibilità.

Farmaci ai paesi poveri: Alla Wto firmato l’accordo

Da Repubblica.it:

Farmaci ai paesi poveri, via libera dalla Wto. Finalmente, dopo innumerevoli rinvii e colpi di scena, i 146 Paesi membri dell’Organizzazione mondiale del commercio hanno formalmente approvato a Ginevra l’accordo sui salvavita (per esempio contro Aids, malaria e tubercolosi). E ora, con l’intesa appena siglata, grazie a specifiche deroghe al diritto sui brevetti, saranno agevolate le importazioni da parte di quei paesi che sono privi di industrie nel settore di farmaci generici a buon mercato.

Grande la soddisfazione del direttore generale dell’organizzazione Supachai Panitchpakdi: “L’ultimo pezzo del puzzle è andato a posto. L’intesa costituisce una prova del fatto che la Wto può anche gestire questioni umanitarie e non solo commerciali. E’ stato difficile. Il fatto che i membri della Wto abbiano raggiunto un compromesso su questa complessa questione è la prova della loro volontà. Siamo di fronte ad un accordo storico”.

L’accordo arriva dopo giorni di complicate e serrate trattative. Con un finale-thrilling. Un’intesa di massima era stata infatti raggiunta nella notte del 28 agosto, ma a un passo dalla firma era clamorosamente saltata. Ora l’approvazione ufficiale del testo è una boccata di ossigeno per i paesi poveri, e un buon viatico per la conferenza ministeriale della Wto in programma a Cancun, in Messico, dal 10 al 14 settembre prossimi.

Supporta l’energia rinnovabile

E’ stata proposta la costruzione di una fattoria del vento a 3 miglia dalla costa del sud del Galles nel Regno Unito, vicino ad una città sul mare chiamata Porthcawl. Se l’esperimento avrà successo, sarà una delle prime fattorie del vento in mare aperto nel Regno Unito, ed aprirà la strada alle soluzioni alternative per ottenere in futuro energia pulita. Alcuni abitanti del luogo si stanno opponendo al progetto per paura che le turbine allontanino turisti dal luogo.
Greenpeace invita tutti a mandare una cartolina tramite questo link:

http://act.greenpeace.org/ecs/s2?i=938&sk=uk&la=en

A differenza delle solite cartoline, questa è fatta in modo tale da essere spedita automaticamente all’autorità turistica del Galles e al Governo del Galles. Dì loro che supporti l’energia rinnovabile. E, per di più, visiterai il Sud del Galles per vedere la fattoria del vento.

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