Comipolitica

Qualche giorno fa Martin Schulz, con un intervento al consiglio europeo, metteva in dubbio l’intelligenza di un popolo che ha eletto democraticamente Berlusconi come suo massimo rappresentante politico. Ed il nostro amatissimissimo presidente, che di certo non poteva tollerare una simile offesa al nostro popolo (lui sapeva bene che l’elezione era stata pilotata da una massiccia movimentazione di informazione, gli italiani non sarebbero così stupidi da eleggerlo gratis), aveva dato a Schulz del kapò nazista.
Non ho commentato questa notizia, i giorni scorsi, perché è facile prendersela con il nostro presidente: lui non voleva farlo, il politico, ma sotto le minacce della prigione, è duvuto “scendere in campo”. L’ha fatto perché non poteva tollerare l’esilio, ma non lo comprendiamo.
La vicenda Silvio -vs- Schulz, come potevamo immaginarci, avrà degli strascichi: la politica è fatta di diplomazia, non di battutine da pelle d’oca.

Come se non fosse bastata la dichiarazione di Silvio, oggi il sottosegretario Stefani ha scritto una lettera nel quotidiano “La padania”, dove appella i turisti tedeschi come “biondi stereotipati ubriachi di tronfie certezze”, che “invadono rumorosamente le nostre spiagge”, ai quali si dovrebbe far superare un “doveroso ma, a questo punto necesario e indispensabile… test d’intelligenza”.

Le regioni Emilia Romagna e Toscana, che del turismo tedesco non si sono mai lamentate, perché vi basano gran parte dell’economia dei servizi, hanno scritto una lettera in Tedesco a tutti i quotidiani della Germania, dichiarandosi indignati per le dichiarazioni del sottosegretario Stefani, che “si permette di insultare un intero popolo giusto per difendere, a suo modo, le sciagurate dichiarazioni del Presidente del Consiglio Berlusconi al Parlamento europeo”.
La dichiarazione, che trovate in versione integrale qui, continua:
“La lettera di Stefani è un cumulo di offese che fanno male non solo a chi le ha ricevute, ma anche a ciascuno di noi perché chi parla rappresenta, in questo momento, il turismo italiano.”

Io credo che nessuno comprenda la vera arte dei nostri comipolitici. Un’ironia di altissimo livello, che solo apparentemente può apparire grezza ed inopportuna.
D’altra parte, probabilmente chi si lamenta di Stefani non ha mai dato un’occhiata al sito del quotidiano sul quale è apparsa la notizia:
http://www.lapadania.it/
Dal quale apprendiamo alcune graziose perle di saggezza:
“Privare un popolo del proprio nome significa distruggerne l’identita’ e annullarne l’esistenza.”
e ancora:
“La storia sia antica che moderna insegna che i conquistatori tendono a sopprimere sia i nomi che l’identita’ culturale dei popoli assoggettati.”

Noi siamo i più grandi artisti comici del mondo, ma dobbiamo sempre lamentarci di quello che non abbiamo. I politici dei vicini sono sempre meno verdi.
Viva la comi-politica.

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