Elezioni a stelle e strisce (parte prima)

Gli Stati Uniti d’America sono considerati la più grande Democrazia esistente e il Presidente USA l’uomo più potente dell’umanità.
Mi sembra giusto capire il modo in cui viene eletto dal suo popolo, ciò che segue è il risultato di ciò che ho potuto capire e un invito ad informarsi sul tema senza dare nulla per scontato, qualunque integrazione/correzione è gradita.
Negli Stati Uniti le elezioni si svolgono ogni 4 anni, come da tradizione si svolgono di martedì, precisamente quello successivo al primo lunedì di Novembre.
I principali partiti sono: Repubblicani di centro-destra, Democratici di centro-sinistra (la classificazione ha carattere indicativo).
Il giorno delle elezioni vengono eletti 538 ‘grandi elettori’ che diventeranno deputati, senatori e avranno il compito di eleggere qualche settimana dopo il Presidente. Questi ‘grandi elettori’ comunque, già prima del giorno delle elezioni, dichiarano il proprio candidato-Presidente e si impegnano pubblicamente a sostenerlo; rarissimi sono i casi di ‘tradimento’ e quindi già il giorno delle elezioni il candidato a Presidente che avrà dalla sua parte 270 ‘grandi elettori’ (la metà +1) eletti potrà festeggiare. Ne consegue che l’elezione del Presidente è in pratica diretta, formalmente indiretta.
Ecco l’elenco degli stati con il numero di grandi elettori che possono eleggere:
Alabama 9, Alaska 3,Arizona 8,Arkansas 6,California 54, Colorado 8, Connecticut 8,Delaware 3, Distretto di Columbia 3 (questo si può definire uno stato aggiunto artificialmente), Florida 25, Georgia 13, Hawaii 4, Idaho 4, Illinois 22, Indiana 12, Iowa 7, Kansas 6, Kentucky 8, Louisiana 9, Maine 4, Massachussets 12, Maryland 10, Minnesota 10, Michigan 18, Mississippi 7, Missouri 11, Montana 3, Nebraska 5, Nevada 4, New Hampshire 4, New Jersey 15, New Mexico 5, New York 33, North Carolina 14, North Dakota 3, Ohio 21, Oklahoma 8, Oregon 7 Pennsylvania 23, Rhode Island 4, South Carolina 8, South Dakota 3, Tennessee 11, Texas 32, Utah 5, Vermont 3, Virginia 13, Washington 11, Wisconsin 11, West Virginia 5 Wyoming 3.
Con questa ripartizione fin dall’inizio della Democrazia non si era cercato solo un equilibrio geografico ma anche di favorire gli Stati del Sud per mantenere l’istituzione dello schiavismo (i primi Presidenti erano quasi tutti proprietari di schiavi in Virginia).
Anche oggi il rapporto popolazione di stato/grandi elettori può avere un divario notevole tra i diversi Stati, un grande elettore corrisponde a circa 600.000 residenti in Florida o California ma a solo 200.000 nel Vermont o nel North Dakota ancora meno nel Wyoming; ne consegue che il peso dei voti da uno Stato all’altro può risultare diverso.
Nei singoli Stati il candidato-Presidente che vince, anche di un solo voto di scarto, si prende TUTTI i grandi elettori assegnati a quello stato, questo porta al rischio di avere la maggioranza dei voti popolari ma perdere la maggioranza dei grandi elettori e quindi le elezioni.
Le elezioni sono estremamente dispendiose a causa della campagna elettorale che si deve per forza svolgere in giro per tutti gli Stati, l’appoggio dei media è fondamentale.
Occorrono enormi quantità di denaro, i candidati-Presidente sono finanziati per la maggior parte dalle grandi imprese, solo l’1% della popolazione versa somme elettorali, tutto questo è lecito e documentato. Spesso le industrie elargiscono in maniera più o meno uguale somme stratosferiche sia ai Repubblicani che ai Democratici, se lo fanno è per avvalersi della futura politica del Governo. Ogni anno i finanziamenti raccolti aumentano in maniera esponenziale, il Presidente in carica per la campagna 2004 si avvia a battere tutti i record di raccolta di fondi; per ricercare i singoli finanziatori suddivisi anche per ‘ramo’: whitehouseforsale.
Questo meccanismo lascia poco spazio a formazioni politiche nuove o candidati alternativi, a tutto vantaggio di una stabilità di governo indiscutibile, le politiche non certo radicalmente diverse dei due partiti principali favoriscono un alternanza di governo nel segno della continuità e della tranquillità dei mercati.
Gli USA sono una federazione di stati, questi possono legiferare sulla materia elettorale in modo autonomo gli uni dagli altri. Ogni stato ha il suo particolare modo di votare e di chiamare i cittadini alle urne, per favorire il decentramento, anche le Contee possono variare le regole, in pratica ci sono più di 3.000 modi diversi di votare.
Le schede elettorali possono essere diverse da stato a stato; ci sono schede pre-forate sulle quali l’elettore elimina il coriandolo con un punteruolo, quando il pezzettino di carta rimane attaccato da un lato può causare problemi alle macchine conta-voti. Un altro tipo di scheda si chiama a farfalla, fogli divisi in due con i nomi dei candidati da entrambe le parti, in mezzo una striscia con dei fori da bucare; il possibile sfasamento tra il nome e buco è stato causa di molti errori. Dan Bricklin (geniale creatore di Visicalc, progenitore di tutti i fogli elettronici) analizza questo problema sul suo sito.
Si può anche votare azionando le leve di una macchina, il 7% della popolazione ha a disposizione il voto elettronico.
In certi Stati si può votare per posta, in altri non viene richiesto un documento di riconoscimento.
Durante le elezioni non si deve esprimere un voto solo per il Presidente ma anche per decine di altre cariche che riguardano il proprio Stato o la propria contea. Questo da un lato è espressione di democrazia diretta dall’altro si mette l’elettore di fronte a una prova titanica, occorrerebbe una conoscenza approfondita della legislazione o dei singoli candidati e questo si trasforma in una semplice ratifica piuttosto che una scelta ragionata.
La percentuale di votanti negli USA raggiunge a malapena il 50%.
Le elezioni non si possono giudicare semplicemente dal meccanismo di voto:
prima delle presidenziali del 2000 lo stato della Florida ha commissionato alla Database Technologies un lavoro di grossa responsabilità: controllare tutti gli elettori dello Stato ed epurare dalle liste gli ex criminali, esattamente come dice la legge di questo Stato. Per un tragico errore sono stati cancellati anche migliaia di cittadini assolutamente incensurati ma che avevano generalità simili a quelli di ex criminali. Furono esclusi anche alcuni con stessa data di nascita in pratica (l’ufficio elettorale spiegò che bastava un 80% di corrispondenza tra i dati un qualunque elettore con quelli dei criminali per includerlo nella lista dei non aventi diritto). Tra i tanti fu cancellata dalle liste anche Linda Howell sovrintendente alle elezioni della contea Madison in Florida. Furono epurati 90.000 elettori, solo la minima parte era effettivamente giusto cancellare; la maggior parte erano neri (il documento di identificazione razziale è richiesto dalle leggi della Florida), la Database Technologies fu pagata milioni di dollari per fare lo stesso lavoro svolto per 5.700$ da altra ditta alle precedenti elezioni.
Il governatore della Florida era Jeb Bush, fratello di uno dei 2 candidati a Presidente.
537 sono i voti di scarto ufficiali tra i due contendenti in Florida.
La nuova legge ‘Help America Vote’ (HAVA) richiede di replicare ad ogni stato il sistema di archivi computerizzati della Florida prima delle elezioni del 2004.
Questo e altro riguardo le elezioni 2000 lo ha rivelato per prima la BBC con un’inchiesta di Greg Palast, oppure il Guardian , ma consiglio di leggere l’esauriente e divertente ‘Stupid White Men’ del regista Michael Moore, Premio Oscar 2003 per il bellissimo documentario ‘Bowling a Columbine’.
Per una ricerca in rete di siti informativi sull’attuale Presidente Statunitense suggerirei una ricerca con le parole chiave Bush + Goran Perrson (Primo Ministro Svedese).

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