Il significato di democrazia

In questi giorni, ho spedito moltissimi messaggi riguardanti la proposta di legge sull’introduzione dei brevetti del software in Europa. Non voglio ripetere le ragioni per le quali tutti concordano sul fatto che introduca solo svantaggi per i cittadini europei, quindi se non li sapete potete inserire “brevetti software” nel campo di ricerca in questa pagina, e vi verranno restituiti tutti i messaggi già scritti sul tema.

Quello su cui mi vorrei soffermare, è il significato di democrazia.

Apro il mio vecchio Zingarelli: l’ho acquistato quando facevo ancora le medie, quindi probabilmente ora avranno cambiato anche questa voce, per sistemarsi al passo con i tempi. La parola, per chi non lo sapesse, deriva dalle due parole greche “demos” e “kràtos”, che significano rispettivamente popolo e potere.

Potere in mano al popolo, letteralmente.

Bene, detto questo, mi sento di poter affermare, e sfido chiunque a dimostrare il contrario, che non viviamo in una democrazia.
Se tutto il potere di cui dispone il popolo deriva dal votare ogni 5 anni, personaggi imposti dai mass media, che non scegliamo né abbiamo la possibilità di valutare correttamente, allora questo voto che diamo ogni tanto è solo un contentino, un modo per non farci arrabbiare. Tanto siamo in democrazia, cosa desideriamo di più? Vogliamo il sangue dei nostri politici?

Vedete, prendiamo spunto dal discorso sui brevetti del software, che vanno contro gli interessi del 98% delle aziende italiane del settore, e sui quali il 95% dei cittadini europei intervistati ha dichiarato di essere contrario. Bene, il 5% dei cittadini hanno più potere del 95%, perché sono economicamente più forti e riuniti in grosse aziende che possono permettersi movimenti lobbistici di maggiore importanza.
Loro stanno spingendo i politici a votare a favore.

Però il loro voto vale 5 punti su cento. Quindi il voto conta come il due di picche quando la briscola è di bastoni, direbbe mio nonno.

Anche i partiti che si dichiarano socialisti, come il PSE (Partito Socialista Europeo), e quindi dovrebbero avere maggiore riguardo per le questioni sociali, si schierano assieme a questo 5%.
Riprendo anche qui il mio solito Zingarelli, alla voce “Questione Sociale”: Problema del miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle classi lavoratrici, dove per “classi lavoratrici” non si intendono i proprietari di multinazionali, ma tutti i lavoratori.

Ripeto, il 98% delle aziende italiane che fanno informatica dovranno combattere contro gli effetti di questa legge, saranno pesantemente svantaggiati e non potranno più lavorare e sviluppare con la stessa facilità di prima.

Il 98%.

Allora, alla luce di questi dati, quando Michele scrive a tutti i parlamentari europei, per chiedere la loro posizione, e la collaboratrice dell’On. Fiorella Ghilardotti (che non si abbassa a rispondere personalmente ai pochi interessati alla questione, ha cose più importanti da fare), scrive che il PSE sarebbe contrario, ma non ha il potere di votare contro questa legge, e che voterà a favore a patto che siano introdotti degli emendamenti. Basiti, chiediamo perché proprio il PSE, che è il partito della relatrice che sta spingendo per l’approvazione della legge, non riesca a fare in modo che non venga presentata.

Loro propongono la legge, loro sono contro, loro non hanno la forza di contrastare la legge.

Umh, sembra quasi una presa per i fondelli.

Chiediamo quindi di nuovo spiegazioni, e ci vengono dette queste testuali parole:
se scegliessimo la via del no saremmo in minoranza nella plenaria del Parlamento europeo (dove il PPE, con l’UEN e una parte dei Liberali hanno una forte maggioranza), quindi perderemmo.
Il risultato sarebbe che le posizioni della destra passerebbero nella loro versione peggiore e quindi, sia in prima che in seconda lettura, (si tratta di una procedura di co-legisazione PE e Consiglio) ne il PSE, nè i Verdi, nè la GUE, nè i Radicali saranno più in grado di modificare il testo.

Ora, visto che sono testardo e mi piace verificare i dati, ho cercato la composizione del parlamento europeo, scoprendo qualcosa di interessante:
Ecco i parlamentari europei, divisi per partiti:

GUE/NGL 50
VERDI/ALE 45
PSE 175
ELDR 53
PPE-DE 233
UEN 22
EDD 16
NI 32

GUE/NGL: Gruppo Confederale della Sinistra Unitaria Europea /
Sinistra Verde Nordica
VERDI/ALE: Gruppo verde / Alleanza Libera Europea
PSE: Gruppo del Partito del Socalismo Europeo
ELDR: Gruppo del Partito Europeo dei Liberali, Democratici e
Riformatori
PPE-DE: Gruppo del Partito Popolare Europeo – Democratici Europei
UEN: Gruppo Unione per l’Europa delle Nazioni
EDD: Gruppo per l’Europa delle Democrazie e delle Diversita’
NI: Non Iscritti

Ora, visto che sono anche io, nel mio piccolo, un politico, e so come si fanno le votazioni (prima ci si conta, si cercano eventuali consensi, e poi si vota, ma quando si vota si conosce già il risultato), procedo come farei nel caso fossi un parlamentare europeo.
Allora,
PSE+GUE/NGL+VERDI/ALE+NI+EDD=318
PPE-DE+UEN+ELDR=308

Considerando che solo una parte dei liberali (ELDR), si dichiara a favore della legge, ed io l’ho considerata completamente nel secondo gruppo (ma ho il “presentimento” che qualcuno del PSE sia del secondo, così facciamo pari), non mi pare di vedere “una grossa maggioranza” per i partiti del secondo gruppo. A casa mia, 318>308, ma probabilmente è a causa dei libri di matematica delle elementari, quelli nuovi probabilmente fornirebbero una versione diversa.

Ecco, il venire costantemente preso in giro dalle persone che dovrebbero lavorare per me, che prendono i miei soldi oltre ai miei voti, e nonostante questo votano contro i miei soldi, mi fornisce un forte senso di nausea.

Questo sistema di legislazione è sbagliato, lo si vede in questo problema ma è chiaro anche per tantissimi altri, a partire dal fatto che potremmo non usare il petrolio ed avere un cielo ed un’aria pulita, se il sistema funzionasse.

Ci sono altri modi per decidere (sulle leggi, sulle soluzioni ai problemi, etc), come ad esempio prendere a caso dei cittadini, informarli su un problema (fornendo fonti eterogenee di informazione) , e responsabilizzarli della decisione. Ovviamente per informare intendo sempre quella dello Zingarelli, quindi “ragguagliare qualcuno fornendogli notizie, dati e sim.”.

In questo caso avrebbero votato contro i brevetti, come il buon senso, oltre ai tecnici informatici, ai tecnici economisti e giuristi, consiglierebbe.

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