Incontro del 12 settembre sui brevetti

Quello che segue e’ un sintetico resoconto della conferenza tenutasi il 12 settembre 2003, presso gli uffici del Parlamento Europeo in Roma con titolo: “Brevetti software:
no alla brevettabilita’ delle idee”.

L’evento e’ stato organizzato dal gruppo dei radicali al parlamento europeo, dalla Associazione Software Libero e dal Club dirigenti tecnologie informazione.

L’incontro e’ cominciato alle 9:45 davanti ad una platea di 25 persone circa di cui 4 in rappresentanza del LugRoma (Molino, Selli, Bandaloukas e Vieri).

L’introduzione all’incontro e la presentazione degli oratori e’ stata svolta dal deputato europeo dei radicali Marco Cappato che ha illustrato la posizione del suo partito in merito ai brevetti software nel contesto politico comunitario.

Il primo intervento e’ stato del Prof. Juan Carlos De Martin (Politecnico di Torino) il quale ha sottolineato come i diritti che tutelano la proprieta’ su beni immateriali siano per loro natura dinamici ed in evoluzione dagli inizi del 700 pertanto va trovata un’equa soluzione per la protezione di tali diritti anche alla stregua dei continui avanzamenti dello stato delle conoscenze in campo tecnologico.

Il Prof. De Martin riesce a descrivere molto bene il Software Libero come fenomeno giuridico pienamente compreso nella normativa sul diritto d’autore.
Prosegue il suo intervento fornendo una descrizione storico-giuridico-economica sui brevetti.

Prende poi la parola Maurizio Bufalini (presidente club dirigenti tecnologie e informazione) che descrive i pericoli derivanti dalla brevettabilita’ del software, ed esprime parere decisamente negativo in tal senso.

Il terzo intervento e’ stato di Roberto Galoppini (Acme solutions), che ha fondato il suo intervento sulla scarsa serieta’ di alcuni uffici brevetti che a suo dire non lavorano con coscienza, e sul fatto che se dovesse passare la brevettabilita’ del software, i programmatori saranno costretti ad andare all’ufficio brevetti per verificare se il software creato sia incluso nel registro dei brevetti.

A questo punto Marco Cappato notava in sala la presenza di Giuseppe Gargani (Forza Italia presidente della commissione giuridica del Parlamento Europeo) e lo invitava al tavolo degli oratori.

Il Gargani accettava. Lo stesso esordiva con l’esposizione di alcuni dati sulla imprenditorialita’ italiana alla stregua dei quali concludeva che i brevetti software costituivano un pericolo, chiedendo al tempo stesso, il supporto delle altre forza politiche presenti in sala per presentare emendamenti in sede comunitaria. Gargani si dice comunque consapevole che occorrera’ trovare una situazione di compromesso.

A questo punto prendeva la parola il Prof. Alfonso Gambardella (S. Anna di Pisa) il cui intervento ha voluto sottolineare come negli USA ci sia una forte progressione annua in termini di percentuale sul numero dei brevetti software, indice secondo lui che anche i “piccoli programmatori si stanno adeguando”. Fa un interessante esempio e dice che brevettare software costa relativamente poco rispetto ai tradizionali beni brevettabili, in quanto per il software i costi di ricerca sono modesti. Un intervento il suo, teso a dimostrare con esempi concreti i pericoli derivanti dalla brevettabilita’ del software, e delle conseguenze dannose che la societa’ civile ne subirebbe in termini di sviluppo economico.

A questo punto e’ intervenuto il deputato Paolo Cento dei Verdi il quale ha sottolineato che il suo partito e’ contro i brevetti in todo non solo per il software, citando il recente articolo di Emma Bonino sul Sole 24 ore e gli eventi di Cancun.

L’ultimo intervento e’ stato di Francesco Potorti’ (presidente di AsSoLi), il quale ha fermamente condannato qualsiasi forma di brevettabilita’ del software, e, lamentandosi dell’assenza di contraddittorio essendosi nel frattempo allontanato il Gargani, esponeva egualmente le critiche alle soluzioni di compromesso profilate dallo stesso Gargani.

Per il Linux User Group Roma (Ass. di promozione sociale)

Donato Molino

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