La TIN e i deplorevoli strattagemmi per attirare l’attenzione

Settembre è stato fino ad ora un mese molto pieno di messaggi in questo blog, sia per i problemi dovuti alla proposta di introdurre i brevetti sul software, sia per un’infinità di altri motivi che mi hanno spinto a scrivere, riportare messaggi e notizie, lavorare per far sapere qualcosa di più sulle questioni che mi stanno a cuore, e che dovrebbero stare a cuore anche a voi che mi leggete.
Mi spiace di dare l’impressione di essere una persona che si arrabbia per tutto, probabilmente dovrei lasciare correre, e probabilmente dovrei dare maggiore risaolto ai messaggi che scrivo quando sono felice di una cosa (come ad esempio dell’uscita della seconda versione dell’auto ibrida della Toyota, la Prius).

In ogni caso, non potevo evitare di scrivere qualcosa sulla nuova pubblicità della Tim, che sfrutta una suoneria utilizzata da tutti per ricevere i messaggi, per attirare l’attenzione. Questa cosa è deplorevole. Come è espressametente vietato dalla legge, ma non rispettato, aumentare il volume, così dovrebbe essere vietato l’utilizzo di suoni che siano studiati apposta per attirare la nostra attenzione.
A quando i suoni della polizia, della croce rossa, dei clacson ad alto volume? Era necessario usare proprio quel suono? Oppure solamente estremamente conveniente?

Non so quante volte vi sia capitato di voltare la testa verso la televisione, dopo aver sentito il famoso beep beep del sms di questa pubblicità. A me è successo spesso, e tutte le volte ho sperato in un malanno ai pubblicitari che hanno deciso di sfruttare questo strattagemma.

Una rabbia che nemmeno questo post potrà alleggerire.

Non sono per una legge che vieti questo suono, ma un pò di buon senso dovrebbe dire al cervello dei pubblicitari che è una cosa moralmente infame.
Visto che loro non lo capiscono, io invito tutti quelli che la pensano come me a non acquistare schede della Tim, finché questa azienda non chiederà scusa ai cittadini, loro malgrado anche spettatori di questo scempio della civiltà morale.

Vergogna, vergogna, vergogna.

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