Lo spreco delle risorse

In questi giorni, nel mio corso di laurea abbiamo parlato dello spreco delle risorse.

Il problema, come spesso accade, si presta a molte interpretazioni, anche al di fuori dell’ambito accademico.
Possiamo dire, infatti, che lo spreco di risorse sia insito nella natura dell’uomo, sicuramente di quello che viene chiamato consumatore.

Acqua, cibo, energia, banda o spazio, la natura della risorsa non influisce più di tanto sulle modalità dello spreco o del consumo irrazionale.
Quando la risorsa non è nostra, ma condivisa con un altro gruppo di persone, sia esso composto da pochi amici o dalla cittadinanza di un intero paese, il problema si fa sentire con molto più vigore.
Come tanti pastori che fanno pascolare il gregge su un unico prato comune, ognuno cerca di sfruttare la disponibilità della risorsa “erba” senza pensare che un utilizzo insensato porterà alla distruzione del prato, con conseguenze dirette anche per il pastore in prima persona.
Quando il danno è condiviso con altri, esso assume un carattere meno preoccupante, allontandandosi dalla classe dei problemi. Non abbiamo più erba, ma che importa, finché ne abbiamo avuto la possibilità l’abbiamo sfruttata, magari un pò più degli altri, e ci sentiamo furbi.

Furbi.

Furbi.

Furbi.

Intanto, quando mangiamo fuori con gli amici, spendiamo sempre di più di quello che spenderemmo da soli: tutti prendono dolce, caffé e ammazzacaffé, anche solo perché lo fa il nostro vicino.

Fatto sta, che alla fine della fiera, di erba non ce n’è più in parecchi campi.
Per l’erba-petrolio facciamo sempre più guerre, nonostante sia possibile creare ed utilizzare auto che consumino meno carburante.
Anche per l’erba-cibo facciamo del nostro meglio: è inutile che ripeta la storia della inequità della distribuzione del cibo nel mondo.
Per quanto riguarda l’erba-banda, non c’è di meglio che scaricare a più non posso, anche materiale che non utilizzeremo mai, perché abbiamo pagato per questo servizio.

E se cominciassimo ad usare, comprare, consumare solo quello che ci serve?
Io sto cominciando ad odiare le persone con il grosso fuoristrada pick-up: oltre che esseri arroganti, che ottengono sempre la precedenza, consumano talmente tanto che alcuni modelli dovrebbero essere resi illegali. Con la conseguenza di ucciderci, pian piano, perché i residui del carburante di un veicolo che fa 4 chilometri con un litro sono molti di più di quelli di una Lupo che ne fa 33. Perché non facciamo pagare un litro di benzina 3-4-5 euro? Forse capiremmo quanto questa risorsa sia preziosa, quanto preziosa sia la nostra aria.

Ma cosa volete, l’aria è gratis, è moltissima e la si inquina senza commettere reato. Perché limitarci quando possiamo fare i cinghiali?
Siamo furbi, e nella nostra società un tizio con la Viper, da un km/litro, è più in alto nella scala gerarchica, è più fico.

E ti uccide, solo per fare una sgasata e lasciarti indietro al semaforo.
Ma lui è il furbo.

Usa solo quello che ti serve. Usa solo quello che ti serve. Usa solo quello che ti serve.

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