Aperitivi, concerti e feste, tutto tranne politica

In questi giorni c’è un gran proliferare di feste, aperitivi, concerti per pubblicizzare candidature politiche.
Se da un lato tutte queste attività rivitalizzano una Forlì insolitamente movimentata, dall’altro credo si debbano valutare attentamente le conseguenze di questo nuovo modo di cercare di pubblicizzare i propri candidati per le elezioni.

Sinceramente spero che poche persone decidano di votare un candidato perché in passato ha organizzato una festa, e soprattutto valutino l’onestà che sta dietro ad una persona che nasconde il vero fine per il quale sta organizzando aperitivi.
Ho visto incontri con persone che non sapevano nemmeno di partecipare ad un aperitivo politico, PR strumentalizzati a megafoni elettorali senza esserne a conoscenza.
Va bene fare festa, ed ancora meglio incontrarsi, ma quando una persona partecipa ad un evento che ha un certo fine, credo debba esserne messa a conoscenza. Sarà lei a decidere se partecipare all’incontro con il candidato, oppure no.

In questo modo si trasforma la positiva abitudine di incontrare le persone che chiedono il nostro voto, in qualcosa da tenere nascosto e da tirare fuori dal cappello all’ultimo momento, all’insaputa degli spettatori.

Tutti questi sforzi di apparire, nei quotidiani e nelle piazze, anche magari con mezzi ben lontani dall’originale scopo di dire quello che pensano (come ad esempio un “vaffanculo” su un voltantino, per attirare l’attenzione), non credo aiutino i politici a riconquistare la fiducia delle persone: una fiducia persa negli anni, e che mai come ora appare più lontana.

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