Cofferati ed il blog

La scelta di far nascere il blog di Cofferati ha suscitato una certa curiosità da parte dei media e nella comunità delle persone che gestiscono un loro blog. Pur essendo consapevoli che questo sarebbe accaduto, non è per attirare attenzione e guadagnare qualche trafiletto sui giornali che è stato scelto il blog, bensì per le sue caratteristiche di comunicazione il più possibile diretta, informale e partecipata.

Non sono d’accordo con quanto dice questo articolo ed il commento che ne fa “Too old to Weblog”.

Io sono un consigliere comunale, non un sindaco, ed ho caratterizzato la mia campagna elettorale con la promessa di mantenere aggiornati i cittadini con quelli che erano i miei interventi, i miei pensieri, gli eventi che avevo piacere di condividere, le discussioni che vengono prese in Consiglio.
Ed ho continuato a farlo, anche se questo mi porta via molto tempo (che non è affatto sprecato, sia chiaro).

Cofferati ha avuto una brillante idea, che non poteva sostenere né in campagna elettorale né dopo (l’ultimo messaggio risale al 02/07/2004 e serve per chiedere finanziamenti per continuare).

Se da un lato capisco perfettamente che gli impegni di un sindaco di una città come Bologna non permettano di mantenere uno strumento di questo tipo, alla stessa maniera credo che qualcuno, per lui, debba farlo.

Perché l’informazione e la capacità degli elettori di capire di cosa si sta discutendo sono alla base del miglioramento che questa tecnologia può apportare.

L’informazione, non mediata da redattori e dal filtro di una terza persona (il giornalista), arriva diretta ai cittadini, e la pluralità di queste fonti è forse l’unico modo per capire con un migliore approfondimento qual’è il problema che si deve risolvere.

Che sia la mano diretta del sindaco, o un suo portavoce, questo non credo sia così importante, perché comunque un delegato rimane pur sempre tale e non dovrebbe cambiare i contenuti.

Altrimenti è solo un modo per raccogliere voti, temporaneo ed immediatamente abbandonato, troppo poco differente da una intervista sul quotidiano.

Cofferati ed il blog
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