Le rivoluzioni indesiderate

Spesso mi capita di fare assistenza informatica per persone che desidererebbero utilizzare il personal computer come un mezzo, non come un fine. Quello che tutte le volte, alla fine della chiaccherata con l’utente, viene fuori dal discorso è che l’informatica cambia troppo spesso le regole del gioco.
Questo da un lato è un bene, per coloro che desiderano avere sempre le novità, ma per chi usa occasionalmente il pc è un dramma. Stare dietro a tutte le versioni di Office, quando quella del 97 già andava bene per le nostre esigenze, imparare di nuovo sempre nuove funzioni per fare le stesse cose, programmi totalmente diversi per lo scanner (nonostante ormai da anni non ci siano più novità dal punto di vista delle cose che un utente possa fare con quest’oggetto), sta diventando un prezzo salato da pagare per avvicinarsi alle nuove tecnologie.

Questo accade in tutto, dal videoregistratore alla radio, dal televisore al forno microonde. Ci viene sempre imposto qualcosa che di fatto non ci serve. Le vere rivoluzioni, invece, tardano a venire.
Una bella rivoluzione sarebbe l’introduzione di un dispositivo che si connetta ad internet e ci faccia ascoltare in streaming una radio tematica, a nostra scelta, che permetta la visualizzazione dei film dalla rete, tramite appositi servizi gratuiti (con pubblicità).

Mentre queste cose, già possibili con la tecnologia attuale, tardano a venire, corriamo dietro alle finte rivoluzioni, che non servono e non sono utili per l’utente finale.

Così anche le icone ed i menu che cambiano in Office diventano un dramma inutile, una spesa di tempo enorme se pensate di moltiplicarla per ogni utilizzatore di questo programma del mondo.
Ed anche i sistemi operativi, che cercando di diventare sempre più facili dimenticano di portarsi dietro gli utenti di quelli precedenti, magari con la possibilità di scegliere l’interfaccia vecchia che ci permetta di fare le stesse cose come le facevamo un anno prima.

Qui spesso si discute di innovazione tecnologica, come uno strumento importantissimo dell’evoluzione sociale. Specie i computer ed i cambiamenti che stanno avvenendo con la possibilità di scegliere le informazioni che si preferiscono, sono un insieme di cose che giocheranno un ruolo fondamentale nel cambiamento della società e dei rapporti così come oggi vengono intesi.

Ma se queste rivoluzioni si porteranno sempre dietro una difficoltà ed un tempo necessario all’acquisizione delle nozioni necessarie al loro utilizzo, finirà che l’unica rivoluzione che dovremo subire sarà il continuo aggiornamento per fare le stesse cose, che prenderà sempre più tempo alle persone, anche per scrivere un libro nella maniera di cent’anni fa.

L’informatica deve essere un mezzo per raggiungere altri obiettivi, non solo un obiettivo a sé, che non porti a nulla.

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