Linux nel desktop

Ultimamente i miei pensieri sul mondo linux si affacciano al desktop, qual’è lo stato delle cose, quali sono i possibili sviluppi a breve termine e quali a lungo termine.

Da poco tempo ho perso un utente linux proprio in famiglia, che si è stufato a causa dell’impossibilità di utilizzare lo scanner, comprato apposta per funzionare con Linux (anche se a volte usa ancora la sua debian).

In questi giorni ho fatto anche un’installazione desktop classica: web, applicazioni d’ufficio, plugin vari per mozilla, posta elettronica, fotoritocco &c.

Mi sono anche chiesto come potrebbe fare un neofita ad utilizzare Linux per le poche cose che deve fare un non-informatico con il pc, escludendo l’ipotesi dell’installazione di una terza persona.

Pensando di utilizzare una Fedora, ad esempio, che nelle prove che ho fatto ha riconosciuto tutto l’hardware che avevo, installando anche il supporto per il 3d, ci sono ancora diversi problemi che ostacolano l’utente novizio. Non sto considerando altre distribuzioni, come ad esempio la debian, perché ancora improponibili nell’ambito desktop (sperando che si faccia qualcosa, come promesso dai diversi progetti che stanno portando avanti).

#browser
I plugin per il browser, per partire. Sembra una cavolata, ma moltissimi siti hanno presentazioni in flash o applet java, a volte purtroppo non prevedendo la possibilità di utilizzare alternative standard. Una distribuzione che si voglia definire desktop, quindi, necessita di un metodo semplice per installare i plugin, che non preveda la decompressione di un tar.gz e lo spostamento a mano dei file nella directory dove l’utente non ha permessi, il controllo della versione del
compilatore utilizzato per creare il pacchetto di mozilla e l’eventuale installazione delle libstdc-compat.
Quindi o si mettono nella distribuzione i plugin, oppure si studia un modo che faciliti l’installazione con un click nel link del file (com’era per gli xpi), eventualmente fornendo la password di root.

#gestione programmi
Lo stesso dovrebbe avvenire per i programmi e gli aggiornamenti. Un click sul file del pacchetto, un’interfaccia che cerca le dipendenze e su conferma le scarica e le installa assieme al pacchetto da installare, dopo aver richiesto la password di root. La gestione delle dipendenze dev’essere fatta dal sistema, come con apt-get e synaptic sulla debian. Non è pensabile che un utente si vada a cercare i singoli pacchetti, per installarne uno che abbia qualche dipendenza non soddisfatta.

# Software modem e driver binari liberamente distribuibili.
Stessa cosa dicasi per i driver per i software modem: sono ormai troppo importanti e diffusi per non essere inclusi nelle distribuzioni. Anche se molti non sono GPL, tanti sono disponibili e distribuibili senza problemi. Inserito in kudzu anche il supporto per i modem software, molti utenti non avranno + problemi.
Anche i driver binari, come quelli per l’nvidia, si potrebbero includere nelle distribuzioni. Un warning che dice che i driver che si stanno per installare non sono affidabili perché binari, ed è finita lì.

#Java.
Inserire una java virtual machine (jre) è importante.
Porterebbe gli sviluppatori di software gestionali e commerciali (contabilità, controlli di apparecchiature, etc), a sviluppare in java, data la possibilità e la sicurezza che una copia su disco dei .class funzioni su qualsiasi pc, windows, linux, mac, etc.
Inoltre se fossi nella sun e nell’ibm renderei gpl i jre, per vendere più servizi per gli sviluppatori ed i sistemi aziendali.
Altrimenti si faranno superare da .net e mono, partiti da zero proprio per la mancanza di libertà delle jre.

#sistem monitor & kill
A volte i programmi si inchiodano anche su linux. si apre un terminale, si fa il kill del pid del processo padre del programma andato in crash, e tutto è dimenticato.
La stessa cosa la deve poter fare anche un utente alle prime armi. Per questo basterebbe inserire di default nella barra di gnome o kde il sistem monitor: doppio click, si vede il nome del programma, tasto destro, chiudi. a portata di tutti.

#hardware linux certificato
Se fossi un produttore hardware, inizierei a mettere anche un’icona “designed for linux”, accanto a quella “designed for windows XP and Mac OSX”, visto che gli utenti linux sono diventati un numero non trascurabile. Accanto a questo, una lista seria e completa di hardware supportato, dove cercare prima di acquistare pezzi nuovi, che sia comune a tutte le distribuzioni che vogliano prendere la certificazione LSB.

Incluse queste cosette, finalmente si avrebbe un desktop ancora più facile da usare di windows. Partendo da un pc vuoto, si mette il cd di installazione, e si finisce senza problemi ad avere tutto quello che serve, senza andare a cercare i driver o gli installativi di questo o quel programma che ormai sono fondamentali per qualsiasi pc desktop.
Per qualcosa del genere pagherei molto volentieri: se ci pensate non siamo molto lontani. Un sistema come questo, potrebbe tranquillamente essere venduto assieme ai pc con un sovrapprezzo di una ventina di euro, o anche di più, per l’uso non commerciale, mentre un centinaio per i desktop aziendali.

Pensate al risparmio in termini di manutenzione dei sistemi informatici di grosse aziende o pubbliche amministrazioni. Per gli amministratori la vita si semplificherebbe parecchio, con un sistema preconfigurato già di ottima fattura.

Un buon 90% dei pc utilizzati potrebbe essere tranquillamente sostituito e girare nella stessa rete con gli altri con Windows.

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