I danni dell’inquinamento veicolare e la scelta di vetture elettriche

Ricevo da Massimo De Carlo un interessante articolo sui danni dei vari componenti dell’inquinamento atmosferico ed una riflessione sull’uso dei veicoli elettrici:

Premesso che:
– stiamo vivendo una emergenza sanitaria, di cui poco se ne parla, causata dall’inquinamento da traffico.

Tenuto conto che:
– il Benzene e’ accertato a livello clinico essere cancerogeno (leucemie), L’esposizione cronica al benzene provoca tre tipi di effetti: danni ematologici (anemie, ecc.); danni genetici (alterazioni geniche e cromosomiche);effetto oncogeno;
– il PM10 e’ cancerogeno (polmoni) gli effetti sanitari delle PM10 possono essere sia a breve termine che a lungo termine. Le polveri penetrano nelle vie respiratorie giungendo, quando il loro diametro lo permette, direttamente agli alveoli polmonari. Le particelle di dimensioni maggiori provocano effetti di irritazione e infiammazione del tratto superiore delle vie aeree, quelle invece di dimensioni minori (inferiori a 5-6 micron) possono provocare e aggravare malattie respiratorie e indurre formazioni neoplastiche. Anche recenti studi epidemiologici (ad esempio il progetto MISA, una metanalisi degli studi italiani sugli effetti acuti dell’inquinamento atmosferico rilevati in otto città italiane nel periodo 1990-1999, e studi americani sugli effetti a lungo termine) hanno confermato l’esistenza di una correlazione tra presenza di polveri fini e patologie dell’apparato respiratorio e cardiovascolare;
– il Monossido di carbonio la sua tossicità e’ dovuta al fatto che, legandosi all’emoglobina al posto dell’ossigeno, impedisce una buona ossigenazione del sangue, con conseguenze dannose sul sistema nervoso e cardiovascolare;
– il Biossido di zolfo e’ un gas irritante per gli occhi e per il tratto superiore delle vie respiratorie, a basse concentrazioni, mentre a concentrazioni superiori può dar luogo a irritazioni delle mucose nasali, bronchiti e malattie polmonari;
– Biossido di azoto un gas irritante per l’apparato respiratorio e per gli occhi, causando bronchiti fino anche a edemi polmonari e decesso. Contribuisce alla formazione dello smog fotochimico, come precursore dell’ozono troposferico, e contribuisce, trasformandosi in acido nitrico, al fenomeno delle “piogge acide”;
– Gli Idrocarburi totali non metanici. Gli effetti sulla salute umana sono molto differenziati in funzione del tipo di composto;
– L ‘Ozono e’ un gas incolore irritante per le mucose (occhi, apparato respiratorio, ecc.). A causa della sua alta tossicità puo’ causare effetti dannosi sia all’ecosistema che al patrimonio storico-artistico. La capacità di spostarsi con le masse d’aria anche a diversi chilometri dalla fonte, comporta la presenza di concentrazione elevate a grandi distanze creando problemi anche alla componente vegetale dell’ecosistema;,
– Benzo(a)Pirene (BaP) e altri idrocarburi policiclici aromatici (IPA) Lo IARC (International Agency for Research on Cancer) ha inserito il BaP e altri IPA con 4-6 anelli condensati nelle classi 2A o 2B (possibili o probabili cancerogeni per l’uomo) per gli effetti dimostrati “in vitro”. Pericolosità ancora più elevata è stata dimostrata da nitro e ossigeno derivati degli IPA, anch’essi generati nelle combustioni incomplete;
– L’ Idrogeno solforato È una sostanza estremamente tossica poichè è irritante e asfissiante. L’azione irritante, che si esplica a concentrazioni superiori ai 15.000 µg/mc ha come bersaglio le mucose, soprattutto gli occhi; a concentrazioni di 715.000 µg/mc, per inalazione, può causare la morte anche in 5 minuti (WHO 1981, Canadian Centre for Occupational Health and Safety 2001). L’inquinamento delle acque con idrogeno solforato provoca la moria di pesci; l’effetto sulle piante non è acuto, ma cronico per la sottrazione di microelementi essenziali per il funzionamento dei sistemi enzimatici. Nei confronti dei materiali mostra una discreta aggressività per i metalli, provocandone un rapido deterioramento.

(Informazioni prese dall’ARPAT Toscana e leggibili all’indirizzo Http://www.arpat.toscana.it/aria/ar_inquinanti_intro.html)

Come conseguenza abbiamo centinaia (migliaia) di morti ogni anno per cancro e affezioni polmonari e cardiocircolatorie.
Parliamo pure di efficienza termodinamica, immagazzinamento e produzione elettrica, trasporto pubblico e privato, ma la vivibilità cittadina potrebbe essere resa migliore con l’utilizzo dei veicoli elettrici. Nessuno puo’ dubitare che i v.e. siano a emissione zero. Le nostre città, dove vivono concentrate milioni di persone, potrebbero essere liberate dall’inquinamento una volta per tutte. Mezzi pubblici elettrici, trasporto merci con v.e., mezzi privati disincentivati alla circolazione se non a emissione zero. L’ 80/90 % delle percorrenze cittadine potrebbero essere coperte da v.e. perche’ inferiori ai 100 chilometri.
Saluti.
Massimo De Carlo

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