Pontida, ore 11.00. Il prato sacro della cosiddetta libertà padana diventa protagonista di nuove vicende, questa volta dal sapore carbonaro e patriota.
La giornata è di quelle autunnali, piovosa e grigia e il piccolo paese bergamasco dopo le vicende legate a Federico Barbarossa e più recentemente alle celebrazioni pagane della Lega Nord, ritorna ad essere protagonista nella Storia.
Questa volta però non si tratta di un’invasione di pseudocelti e teutoni dai copricapi cornuti, ma di un manipolo di persone, che in apparenza non hanno nulla a che spartire con i “braveheart de’ noantri”.
Protagonista di questa mattina il Senatore Turroni che ha compiuto un altro dei suoi blitz. Alla testa di un gruppo di Verdi è andato ad occupare il pratone di Pontida noto alle cronache per i riti dei leghisti impiantando un Tricolore di dimensioni giganti ( tre metri per due)
Il blitz si è tenuto in occasione della approvazione da parte della Camera della devolution contro la quale Turroni e i Verdi hanno inteso manifestare il loro dissenso.
Gli striscioni recavano la scritta “Viva l’Italia unita” “La devolution stacca l’Italia” “Giù le mani dalla Costituzione”.
“Avevo già alzato la bandiera italiana – dichiara Turroni – all’interno del Senato e oggi sono venuto a piantarla qui nel cuore del territorio leghista sul pratone simbolo delle iniziative della Lega e di Bossi volte a dividere l’Italia e a scardinarne l’assetto istituzionale. Il Tricolore, che ora garrisce sul prato di Pontida è il simbolo della protesta contro l’ennesima aberrazione della riforma costituzionale di questo governo: la Devolution è un’ennesima crepa che il Premier tenterà di mettere a segno per infrangere il testo cotituzionale, e così, il Tricolore in terra leghista è il vessillo di chi non si arrende”.