Il problema della mela: leggende urbane sul fotovoltaico

Ripropongo qui un articolo scritto da Ugo Bardi, presidente di Aspo Italia e docente di Chimica dell’Università di Firenze, che ritengo molto interessante.

IL PROBLEMA DELLA MELA: LEGGENDE URBANE SULL’ENERGIA FOTOVOLTAICA

Di Ugo Bardi – Febbraio 2005
www.aspoitalia.net
bardi@unifi.it

“Se un uomo vuole disperatamente una mela, magari la pagherà 10 Euro, forse 100 Euro, ma non la pagherà mai due mele” (Franco Battaglia)

Ci sono interi libri che raccolgono leggende urbane e siti internet che le aggiornano continuamente. Dai coccodrilli nelle fogne di New York allle cure miracolose contro l’impotenza, la credulità umana sembra aver bisogno solo di un piccolo incoraggiamento per poi lanciarsi nell’infinito della fantasia.

Anche nel campo dell’energia, le leggende abbondano. Abbiamo leggende ingenue, come quella diffusa negli Appennini Toscani che vuole che la siccità sia dovuto all’effetto delle eliche degli aerogeneratori che “spingono via le nuvole”. Abbiamo poi leggende piuttosto aggressive, come
quella che vuole che gli alti prezzi del petrolio siano dovuti a un complotto delle compagnie petrolifere che tengono nascosto che il petrolio si riforma continuamente nelle viscere della terra e che le riserve sono, pertanto, infinite.

Per i pannelli fotovoltaici, la leggenda pervicace è quella che ci voglia più energia per costruirli di quanta ne possano ridare nel corso della loro vita attiva. La leggenda prende anche la forma di una domanda: “Chi può indicare una fabbrica di pannelli fotovoltaici che sia azionata da pannelli
fotovoltaici?”

E’ il problema di una mela che costa due mele. Ancora peggio di quanto costava la mela dell’albero del bene e del male al tempo di Adamo ed Eva (notoriamente, un’iradiddio). Se questo fosse il caso del fotovoltaico, tutta la crescità tumultuosa del mercato negli ultimi anni (oltre il 30%
all’anno a livello mondiale), tutte i megawatt installati in Europa, sarebbe tutto un errore, una distorsione del mercato causata dai sussidi statali e dalla follia di un gruppetto di ambientalisti fanatici.

Per fortuna, non è vero. Diciamolo meglio: è una leggenda. Diciamolo ancora meglio: è una bufala lustrata a festa e col fiocco rosso. Vediamo di spiegare perché.

Analizzeremo questa bufala con il metodo dell’encomiabile Paolo Attivissimo , ovvero partendo dall’analisi storica. Le leggende hanno tutte un origine, a volte un fondo di verità. Anche la leggenda del basso ritorno energetico delle celle fotovoltaiche ha un origine che va indietro a un lavoro di Howard T. Odum
“Environmental and Energy Accounting” pubblicato nel 1996, del quale si trova un estratto a http://dieoff.com/pv.htm Odum aveva sviluppato una teoria del rendimento energetico basata sul concetto di “Emergia” (proprio così, con la “m”) che è correlata alla quantità di energia necessaria per fabbricare un certo oggetto. Se il termine emergia è un po’ arcano, le unità di misura utilizzate (“solar emergy-joules”) lo sono ancora di più. Ma non importa le astruserie; si tratta in fin dei conti di sommare tutti i componenti dell’energia necessaria per fabbricare una cella fotovoltaica e poi dividere il risultato per l’energia prodotta dalla cella stessa. Così facendo, Odum trovava una resa totale di 0,48, ovvero che una mela fotovoltaica costava quasi esattamente due mele!

I conti di Odum sono stati rifatti ampiamente negli anni successivi. Pochi utilizzano l’arcano concetto di emergia, preferendo il piu semplice “Ritorno Energetico” (EROEI dalle iniziali del termine in inglese). A parte i dettagli del metodo, i lavori più recenti indicano che la resa energetica
delle celle fotovoltaiche è maggiore di uno, in quasi tutti i casi molto maggiore di uno. Non è qui questione di una contrapposizione fra due opinioni di ugual peso: ci sono letteralmente decine di lavori su riviste scientifiche internazionali tutte in accordo ad affermare la buona resa
energetica del fotovoltaico. Fino a un paio di anni fa, l’accordo era che la resa EROEI era circa sette, ovvero piantando una mela si ottenevano sette mele. Negli ultimi tempi, la resa sembra essere aumentata fino a nove (nove mele per una mela). Certi sviluppi recenti promettono valori anche
più grandi. Non c’è nessuna ragione fisica che impedisca alle celle fotovoltaiche di avere efficienze anche 5 volte superiori a quelle attuali e questo si potrà tradurre nel futuro in aumenti corrispondenti dell’EROEI.

Volendo, già oggi si potrebbe benissimo costruire una fabbrica di pannelli fotovoltaici azionata da pannelli fotovoltaici.

Non sembra che Odum abbia mai ammesso esplicitamente che i suoi calcoli erano diventati obsoleti, ma analizzando il suo lavoro vediamo che ci sono due errori principali: il primo è quello di avere enormemente sopravvalutato i “costi amministrativi” che nel calcolo originale sono veramente uno sproposito: la voce energetica più importante di tutte. Il secondo errore è di avere ampiamente sottovalutato la resa energetica di una cella fotovoltaica. Odum si era basato su dati piuttosto anziani, sembra sulla resa di un pannello installato nel 1991. Da allora, la tecnologia è – ovviamente – molto migliorata.

Sfortunatamente, tutto quello che ha a che fare con l’energia acquisisce in breve un significato emozionale e politico. Le celle fotovoltaiche hanno dei detrattori arrabbiati che proprio non riescono a digerire l’idea che si possa ottenere energia – gratis – dal sole. Per questa ragione, l’internet è impestato di pagine dove i calcoli di Odum sono dati come un “ipse dixit” papale, di valore poco meno assoluto del vangelo. Inoltre, quello che succede è che le stime serie più recenti della resa fotovoltaica sono poco visibile, seppellite nelle riviste scientifiche che non accessibili via internet a chi non ha un abbonamento oppure accesso a una biblioteca universitaria. Questo è uno dei grandi misteri del nostro mondo: il fatto che i lavori fatti da scienziati pagati con i soldi delle tasse del
pubblico non siano liberamente accessibili al pubblico, ma questo è un altro argomento. Comunque, se non avete accesso a questi documenti ma volete in ogni caso prova sicura che quanto detto qui corrisponde a verità, procuratevi l’eccellente libro di Domenico Coiante “Le nuove fonti di
energia rinnovabile” (Franco Angeli, 2004) dove tutte queste cose sono spiegate rigorosamente e in italiano.

Quindi, nessuna preoccupazione: le celle fotovoltaiche sono sistemi efficienti per la trasformazione dell’energia solare in energia elettrica e le possiamo tranquillamente installare senza pensare che stiamo in realtà pagando due mele per una mela. Certo, le celle FV sono ancora più costose
dell’energia che viene dal petrolio e dagli altri fossili. Questo avviene sia per le distorsioni del mercato dovuti agli interventi statali, sia per gli investimenti pregressi fatti sui combustibili fossili.

Con il progresso della tecnologia, tuttavia, i costi del FV sono destinati a scendere e non ci sono dubbi che l’energia fotovoltaica sia una strada da percorrere verso un mondo pulito e sostenibile.

Il problema della mela: leggende urbane sul fotovoltaico

35 commenti su “Il problema della mela: leggende urbane sul fotovoltaico

  1. Ciao Alessandro, spero tu sia stato eletto, ricapiterò sul tuo blog nei prossimi giorni spero di trovare il fiocco del nuovo eletto alla regione.

    Comunque spero avrai tempo per il blog nei prox giorni, sono interessato alla questione del EROEI del fotovoltaico, i numeri che si trovano in rete partono da 0.5 e arrivano a 9:
    http://www.aspoitalia.net/documenti/bardi/eroei/eroei.html

    I costi amministrativi mi chiedo come siano stimabili, per fare un Kwh di gas da sterco di cavallo basta uno stalliere con la terza elementare e una industri di media tecnologia, per fare un kwh di fotovoltaico occorrono molti laureati e alta tecnologia.

    Se l’ EROEI paga tutti con una ciotola di riso allora può pure risultare un valore alto ma in realtà economicamente si hanno altri valori.

    Concordi?

    Ho visto in rete un costo per Kwh prodotto pari a 25-30 eurocent che comporta un punto di pareggio economico fuori della vita dei pannelli (attualmente il Kwh viene pagato dall’ENEL 6-12 eurocent).

    Vorrei scrivere su questo argomento quindi mi piacerebbe conoscere quel che sai.

    Ciao e in bocca al lupo.

  2. Si prega cortesemente di non mescoloare costi economici con EROEI (pure wikipedia lo scrive chiaramente e aggiungo io, fondatamente).
    L’EROEI di un fotovoltaico policristallino (quindi ad alta resa) posizionato alla nostra latitudine è 3, non oltre.
    Significa che un pannello fotovoltaico produce un surplus energetico di 0,36 kWatt ora per una sola ora delle 24 ore della giornata e non altro.
    La restante energia che produce è quella che è servita per costruirlo, questo è il vero valore tradotto in media, mi chiedo cosa ci fate con 0,36KWatt ora per una sola ora al giorno di energia in più rispetto a quella già consumata prima.
    Si sottace che per costruirlo si inquina tantissimo ASSOMMANDO l’inquinamento attuale a nuovo inquinamento.
    Non sarà che non avete capito di cosa state disquisendo?

    1. L’EROEI è l’energia restituita fratto energia investita + 1.

      Questo significa che, tornando al tuo esempio, il fotovoltaico produce nella stima peggiore (EROEI = 3) almeno il doppio dell’energia investita.

      La fisica e la matematica non sono una opinione, gli 0.36Kwatt che inserisci senza contesto non hanno nessun valore, il conto di un’ora su 24 è semplicemente privo di fondamento.

      Studia un altro pochino, gentile commentatore anonimo.

      1. Solo un piccolo appunto di scarsa importanza: dove hai trovato quel “+1”? L’EROEI è energia restituita fratto energia investita. Punto. Quindi con EROEI=3 l’energia restituita è il triplo dell’energia investita.
        Comunque secondo gli studi più seri l’EROEI del FV è veramente uguale a 3, non 7 o 9 come dicono alcuni. Diffidare di chi non tiene conto dei costi energetici per la produzione della fabbrica dei pannelli, per i suoi macchinari, ecc… Ciò non toglie che l’EROEI sia comunque maggiore di 1.
        http://aspoitalia.blogspot.com/2007/01/rinnovabili-contro-nucleare-chi-vince.html

    2. Aggiungo che vorrei sapere i tuoi riferimenti bibliografici, quando neghi che il solare abbia EROEI > 3, visto che io ho citato Wikipedia che parte da studi scientifici.

  3. Faccio di più che darle la fonte, faccio i conti in diretta dandole un po’ di lustro indiretto ed un colpo alla sua arroganza.

    Eroei di un Fotovoltaico

    Notoriamente la produzione di pannelli solari è un processo energivoro.
    Un pannello Suntech STP165S in silicio policristallino, superficie 0,93 mq dura di sicuro 25 anni, ma arriva tranquillamente a 30 o più.

    Comunque facciamo 25 per essere pessimisti.
    Ad una latitudine 40°, esposizione a sud, inclinazione 30° fissa, albedo 0.25, ombreggiamento 15%, un singolo pannello produce circa 210 kWh/anno.
    In 25 anni di vita questo pannello avrà prodotto quindi circa 5250 kWh elettrici (che sono da distinguersi da quelli termici o meccanici, ma per ora questo concetto ce lo teniamo caro).

    Il processo di produzione dalla sabbia al pannello è fatto di diversi passaggi, che verranno normalizzati al kg di Si e alla durata del processo (circa 60 ore):

    1) Produzione del silicio metallurgico dalla silice
    2) Purificazione del silicio metallurgico a silicio elettronico (processo Siemens)
    3) Conversione del silicio elettronico a silicio monocristallino (processo Czochralski)
    4) Affettamento in wafer
    5) Decappaggio chimico
    6) Formazione della giunzione p-n
    7) Realizzazione e incollaggio della griglia metallica frontale di raccolta delle cariche elettriche
    8) ulteriore affettamento in lingotti
    9) Levigatura
    10) Realizzazione del contatto elettrico posteriore, per elettrodeposizione o per serigrafia.
    11) Trattamento antiriflesso
    12) Assemblaggio in serie/parallelo delle celle
    13) Laminazione delle celle
    14) Produzione della cornice in alluminio
    15) Montaggio della cornice
    16) Produzione dei componenti della giunzione
    17) Montaggio della scatola di giunzione

    1) richiede una fornace elettrica a temperatura di circa 2000°C, il carbonio riduce la silice in silicio secondo l’equazione chimica SiO2 + C → Si + CO2.
    Conoscendo l’energia di quarta ionizzazione del Si (4355,5 kJ/mol) e la sua MMR (28,01) ne segue che per 1 kg di Si metallurgico ci vorranno almeno 155553 kJ.
    2) Nel processo Siemens, sbarre di silicio ultrapuro sono esposte al triclorosilano a 1150°C; il gas di triclorosilano si decompone e deposita dell’altro silicio sulla sbarra, allargandola secondo la reazione chimica 2 HSiCl3 → Si + 2 HCl + SiCl4.
    Anche qui c’è un passaggio intermedio dove il Si deve essere libero fino alla quarta ionizzazione, quindi l’energia che ci vuole per 1 kg è almeno 155553 kJ.
    3) Il processo Czochralski è l’accrescimento di un cristallo di silicio in maniera molto ordinata attorno ad un nucleo, qui a regime bisogna mantenere il Si poco sopra la temperatura di fusione (quindi almeno a 1415 °C), pertanto ci vogliono 1900 kJ/kg.
    6) Si devono creare due facce di Si adiacenti delle quali una con impurità di P, l’altra di B, questo viene fatto tenendo il Si (ovviamente fuso) a 1560 °C per circa 60 ore e drogandolo prima con il B, poi con il P – a regime ci vogliono circa 240000 kJ/kg
    7) La riduzione elettrolitica dell’alluminio dalla bauxite fusa e miscelata con criolite costa 50400 kJ/kg di Alluminio puro, considerando le dovute proporzioni in alluminio per kg di Si si hanno circa 25000 kJ/kg
    14) La riduzione elettrolitica dell’alluminio dalla bauxite fusa e miscelata con criolite costa 50400 kJ/kg di Alluminio puro, considerando le dovute proporzioni in alluminio per kg di Si si hanno circa 80000 kJ/kg.
    16) La tecnologia descritta è la stessa che per i wafer, ma il dispendio energetico è circa 1/1000.
    I calcoli erano fatti al kg di Si perché con ottima approssimazione è la quantità di Si elettronico che alla fine del processo si usa per ogni cella (0.35 mm x 12,5 cm x 12,5 cm x 72 celle a pannello x 2,23 kg/dm3).

    Il consumo negli altri punti può essere stimato in tutto il processo in circa 180000 kJ (circa 50 kW di macchinari che lavorano per un’ora cadauno).

    Mettendoci anche la quantità di vetro necessaria alla lastra dalla sabbia alla cella ci vogliono circa 900000 kJ/pannello.

    Poiché 1 W = 1 J/s allora 1 Wh = 3600 J, ma bisogna vedere quale è la forma di energia in cui viene trasformata l’energia elettrica e da qui estrapolare un rendimento.

    Poiché si tratta al 75% (in termini di energia) di processi termici e al 25% di processi meccanici posso affermare che un buon fattore di rendimento sarà 0,8 (tutta l’energia elettrica che si usa in un processo termico viene trasformata o comunque dissipata come energia termica, mentre quella che riesco a trasformare in energia meccanica è una percentuale che raramente supera il 30%).

    Considerando oltre al montaggio anche i test e il trasporto, aumento l’energia necessaria per un pannello di una % variabile fra il 20% e l’80%.

    Questo alla fine vuol dire che per fare un pannello FV del tipo sopracitato ci vuole una quantità di energia comparabile a 470 kWh elettrici.

    Da quanto detto esce che l’EROEI di un pannello FV è 11,22 il suo EPBT (Energy Pay Back Time) è 2 anni, 3 mesi e 1 settimana.

    Una meraviglia!

    Cosa è stato spazzato sotto il tappeto.

    Non si sono calcolati i costi energetici di costruzione della fabbrica e suddivisi per numero di pannelli producibili per il life cycle della stessa, per cui
    a) non si sono calcolati i costi energetici dei laterizi per fare la fabbrica;
    b) non si sono calcolati i costi energetici delle altre materie prime immesse nel processo (per esempio l’alluminio da bauxite che arriva via mare dall’australia, perlomeno il 70% dell’alluminio mondiale arriva da lì);
    c) non si sono calcolati i costi di scavo dei metalli per fare la fabbrica, fornace compresa;
    d) delle drogature;
    e) non s’è preso in considerazione che per uscire dal ciclo delle fonti non rinnovabili il pannello deve produrre un’energia pari a quella totale che serve per fabbricarlo replicandosi;
    f) non s’è preso in considerazione che un impianto FV necessita di inverter quando connesso direttamene a rete elettrica o inverter e accumulatori nel caso di stazione isolata, non si sono levati i relativi costi di resistenza elettrica di questo impianto;
    g) non si sono calcolati i costi dei trasporti;
    h) della manutenzione;
    i) dello smaltimento dell’impianto a fine vita (che non può essere riciclato interamente e neanche essere messo in discarica)
    l) non si sono calcolati i costi energetici degli impianti della fabbrica;
    m) non si sono calcolati i costi energetici degli uffici amministrativi della fabbrica;
    m) etc. (la lista non si sono calcolati dura ancora tanto per cui la faccio breve qui con un … varie ed eventuali).

    E così, se abbiamo un EROEI pari a 2 è un miracolo di San Gennaro.

    Vogliamo essere ottimisti?
    Facciamo 30 anni per pannello, EROEI a valore 3.
    Ma sì, tanto è una simulazione e c’è chi direbbe che 2 non è giusto perchè 25 anni sono poochi, in 5 anni in + non passiamo a 3 come EROEI ma dai, sono tecnottimista per una volta.
    Mi sorge un dubbio … .
    Ma non abbiamo spazzato ancora qualcosa sotto il tappeto?

    Certo che sì!
    Per fare questi pannelli abbiamo sfasciato un bel pochetto l’ambiente inquinandolo ulteriormente e per disinquinarlo quell’EROEI pari a 3 non basta neppure per spazzarci uno zerbino.

    Pare che (è un “pare che” politically correctly che si può levare tranquillamente) la fisica ci dice che disinquinare inquina di più anche se hai l’energia per fare un disinquinamento localizzato, delocalizzando l’inquinamento che produci disinquinando, perchè l’unica energia che non inquina è quella non prodotta.

    (per quelli che… senza la fonte son così ignorante che non ci credo dato che non c’arrivo da solo: http://www.fisicamente.net:80/DIDATTICA/index-1316.htm)

    Novembre 2006, l’Università di Sidney dopo un largo studio produce un report commissionatogli dal Dipartimento del Primo Ministro e il Consiglio dei Ministri del Governo, facendo l’EROEI a tutte le fonti, compreso il FV, in uno studio complesso comprendente anche la relazione CO2 e fonte di energia, i cui valori si possono utilizzare benissimo per calcolare anche l’impatto ambientale (entropico terdmodinamico) per ogni fonte (e non solo della CO2 come inquinante), eccolo qui: http://www.isa.org.usyd.edu.au/publications/documents/ISA_Nuclear_Report.pdf

    Si da putacaso (verificare) che il valore di EROEI a 3 sia contenuto anche in questo papert.

    Lo vede che non ha capito cos’ho indicato ma ha solo saputo, al volo, come ogni buon pover’uomo, tentare di mettere in dubbio il contenuto che ho postato aggredendo, come fan tutti, i dati alla base iniettando dubbio e non altro, senza capire qual’è l’unico problema di fondo?

    Le ripeto: non sarà che non avete capito di cosa state disquisendo?

    |—> http://www.fisicamente.net:80/DIDATTICA/index-1316.htm <—|

    1. Lei non aveva dato nessun contenuto, ma solo una sentenza, alla quale ho risposto se vogliamo in maniera dura anche a causa dell’anonimato dietro il quale si nasconde.

      Le ripeto, anche ad EROEI 3 si parla del doppio dell’energia utilizzata.

    2. La cella ha spessore 0.13 quindi i suoi valori vanno moltiplicati x 3.
      Un pannello dura circa 40 anni e quindi l’energia prodotta viene restituita 5 volte.

      1. Spessore della cella 0,525mm: http://cnx.org/content/m11343/latest/2_68.png

        Un pannello non dura 40 anni ed è garantito per 10 con un calo di resa dell’1% anno (degradazione del silicio per cicli termici), lo standard di certificazione prevede che perda il 20% dell’efficienza in 20 anni, più di 30 anni non durano.

    3. Anche per le altre fonti energetiche ci sono da considerare dei costi secondari, mica solo per la fabbrica dei pannelli.

  4. Caro Ronchi,
    la sua replica è troppo prevedibile.
    Infatti mentre tornavo a casa sorridevo immaginando di trovare esattamente quanto ho letto e preparandole mentalmente la risposta che segue.
    Anche se mi chiamassi Pistolazzi o Rossi si resta ancorati a dove ho indicato, non è il nome che importa ma sono i fatti fisici che fanno sta storia!
    EROEI a 3, surplus medio energetico per pannello=0,36kW per un’ora su 24 ore al giorno, ma sopratutto … —> produrre energia comporta inquinare (anche le cosidette energie pulite inquinano, è un’inganno semantico e non altro, dedicato alle masse) e sopratutto disinquinare inquina di più!
    Ovvero si somma all’inquinamento presente ulteriore inquinamento per fare queste fonti di energia.
    Lo capisce che non si risolve nulla ma –>semplicemente<– si continua nella stessa direzione errata presa in passato?
    Per cui insisto ad indicare che non s’è capito l’argomento di cui si discetta (a questo punto levando il forse).
    Si legga Renzetti su Termodinamica, Entropia, Irreversibilità ed Inquinamento, l’unica risposta sensata l’ha data lui, non intendo usurpargliela in alcun modo.
    Cari saluti.

    1. Lei è semplicemente un maleducato.

      A parte questo continua ad ignorare che EROEI 3 significa che il ritorno energetico è doppio dell’energia investita, per definizione. Non significa surplus medio per pannello 0.36 kwh al giorno (per caso non sa fare i conti dei kw*1h / 24h ?).

      Per quanto mi riguarda la chiudo qui, sono abituato a confrontarmi con persone che ci mettono la faccia. Se non rischia di dire delle fesserie, dovrebbe esporsi e mettersi al vaglio di altri potenziali esperti, rischiare la propria reputazione come fanno gli altri.

      Così è troppo semplice.

      1. Il punto fisico è che quanto ho scritto è vero.
        EROEI a 3 significa che oggi investo 1 mela per averne 3 indietro in 30 anni=0,36kW per un’ora al giorno su 24 ore per 30 anni.
        E così facendo peggioro lo stato ambientale per le evidenti connessioni termodinamiche, chi ha orecchie per intendere intenda!
        Evidentemente non voler capire è un problema da cui sorse il famoso detto non c’è peggior sordo di colui che non intende sentire (figuriamoci ascoltare).
        Ineducato, non maleducato, faccia così, usi un’attacco ad personam ancora più ficcante, l’ineducato è colui che pur avendo ricevuto un’educazione avendola compresa, la rifiuta.
        Tornando alla fisica.
        Chiunque scriva quanto ho scritto dice il vero.
        La sua replica è vuota di fisica, punta a me, cavillando a vuoto su argomenti autoreferenziali ricorsivi, in quanto tale mi ricorda una commedia surreale di Ionesco con dei saggi riuniti, dove gli stessi per dimostrare agli altri d’essere il più saggio tra i saggi pronunciavano il numero più grande, finchè arrivati a numeri talmente grandi di cui non conoscevano il nome, iniziarono a dire +1.
        Ecco, io non so come fermare la stupidità del +1 ma so benissimo che ho scritto cose così vere quanto accessibili a tutti, e mi soprendo sempre nel constatare di trovare chi elude in toto l’argomento, ma ormai ci sono abituato a tutto questo, è la forza del vero contro le illusioni, e chi porta illusioni non ama ucciderle in se stesso, ne più, ne meno, di quanto accade ai bambini quando devono uccidere l’illusione dell’esistenza di babbo natale.
        Nel nostro caso manca perfino l’incentivo all’uccisione dell’illusione, per il bambino smettere di credere a una illusione significa crescere diventando più adulto e maturo, per cui venire guardato e giudicato come uno che cresce, ma nel nostro caso smettere di confidare nelle tecniche per produrre energia dato che la termodinamica ci condanna significa decrescere, ovvero perdere qualcosa di concreto=l’attuale stile di vita, e nello stesso tempo significa nuovamente crescere diventando più adulti e maturi.
        Onorando la sua definizione inesatta perchè alla meglio sono ineducato, la saluto maleducatamente, suo “la fisica non è un’opinione”.

      2. Ronchi se lui è un maleducato, e non mi sembra proprio, lei è davvero un pover’uomo che non sa replicare se non con “lei è un maleducato”…Anonimo, non si sforzi di far ragionare degli ottusi del genere…. E del film sottile fotovoltaico cosa ne pensa? Sembra sia un processo più semplice meno inquinante anche se meno efficiente. Spero legga ancora questo post. Saluti all’anonimo e un “cerca di crescere” a Ronchi.

    2. ho letto i commenti da lei scritti e ho visto che ha riportato un’analisi dei costi energetici molto dettagliata. non riesco a capire però il discorso delle 0,36 kW (o kWh?) per un ora su 24 ore. le chiedo cortesemente, se ne ha il tempo e la voglia di illustrami questo calcolo..
      cordiali saluti

  5. La prossima puntata sarà titolata:

    “Cosa è stato ancora spazzato sotto il tappeto del precedente calcolo che c’ha dato 2 dati da cui partire (e per il principio probabilistico Bayesiano il nuovo dato a posteriori diventa il nuovo dato a priori per calcolare ulteriormente dove stiamo andando e con che probabilità), ovvero EROEI a 3 con un surplus energetico giornaliero di 0,36kW assommando all’inquinamento presente ulteriore inquinamento che non possiamo eliminare”?

    Insieme scopriremo che anche questo dato è errato oltre che sovrastimato per i valori di EROEI e di resa energetica postiva, sottositmato per i danni ambientali in assommamento con quelli già presenti, per cui investire oggi 1 mela per averne indietro 3 in 30 anni, quindi [-1+3]=+2 mele di utile in 30 anni) per quanto appaia risibile come risultato utile una volta distribuito nel suo tempo di reso nel life cycle (ovvero i 0,36Kw al giorno di utile per 30 anni) è un dato falso sovrastimato, perchè quanto abbiamo spazzato sotto al tappeto se lo mangia.

    Già, è proprio così alla facciazza di questi signori che scrivono sciocchezzuole dialettiche.

    Ma allora chi è che paga?

    E’ semplice, l’ambiente e quelli a cui sottraiamo le risorse naturali, mentre l’energia per fare questo gioco in rimessa deriva dal petrolio, infatti senza d’esso non potremmo fare nulla di tutto questo, e come vi dicevo le risorse derivano da coloro i quali le sottraiamo.

    Chi sono ste genti?

    Vedetevelo qui (e avrete anche altre info, non solo queste): http://www.lastoriadellecose.tk/

  6. @ la fisica non è un’opinione

    che lei abbia ragione o meno (sono d’accordo sul fatto che non si sa di cosa si sta parlando) ha del buon tempo da spendere. boria inaccettabile.

    saluti

    1. 50% del fabbisogno elettrico d’un paese industrializzato dev’essere prodotto con l’energia da fissione nucleare: Per ora e fino ai prossimi 30 anni almeno.

      Di ideologie ecologiche ormai la società attuale non ne ammette a meno di coloro che campano di mercati drogati.
      Di seguito il testo di una mia mail inviata agli Odini dei Giornalisti nazionale e regione Lombardia e Friùli-VG nonché alla FNSI.

      Mail:

      Lun 22 novembre 2010, 01:09:41
      Oggetto: I: togliere ai poveri per dare ai ricchi e tenersi una parte

      Ai responsabili degli ordini professionali dei giornalisti e della stampa – Loro Sedi,
      Inoltro e mi associo alla denuncia dell’ing. Giusto Buroni.

      http://www.inganno-ambientalista.it/content/view/181/2/

      Distinti saluti

      Renzo Riva

      P.L.I. F-VG
      Energia e Ambiente
      e
      C.I.R.N. F-VG
      (Comitato Italiano
      Rilancio Nucleare)

      renzoslabar@yahoo.it
      +39.349.3464656

      http://renzoslabar.blogspot.com

      TESTO INOLTRATO

      Egregi Direttori, Vicedirettori, Titolari di rubriche, Capiredattori e caro monsignore e rev. Parroco,
      desidero segnalare un fatto di cronaca che mi sbalordisce, ma che leggo sul Corriere della Sera, edizione Milanese, a pag.11, del 18/11.

      Dopo l’incetta di terreni coltivabili da ricoprire con pannelli fotovoltaici, l’ENEL e gli altri operatori del settore si sono “buttati” sulle parrocchie, allettando ingenui o disonesti parroci col miraggio degli “”incentivi” e convincendoli, secondo il desiderio del Papa e del Cardinale (?), a rivestire vasti tetti di chiese, canoniche ed oratori con pannelli fotovoltaici, promettendo il recupero dell’investimento in 3-10 anni (?) e lauti guadagni in seguito, l’”investimento” è di diverse decine di migliaia di euro ed è prelevato dalle donazioni dei fedeli, che un tempo credevano di donare ai poveri, o quanto meno per il mantenimento dei preti stessi, oggi da considerare tra i poveri. Non sanno che i loro soldi vengono invece versati all’ENEL, agli installatori, ai manutentori e così via (in alternativa ai mutui bancari), e che alle loro donazioni si aggiungono le tassazioni imposte in bolletta (la mia compresa) agli altri inconsapevoli cittadini di altre parrocchie e città. Nell’articolo sono segnalati questi tre esempi: a Milano la chiesa di san Leone Magno (40000 euro?) e la parrocchia di san Protaso; a Paderno l’oratorio don Bosco, Prego i mezzi di comunicazione e le autorità ecclesiastiche di bloccare questa vera e propria ruberia, ormai in atto in molte altre province d’Italia.
      (questo in grassetto è il minimo pubblicabile)

      In post scriptum (ma è un altro argomento) riporto il modo osceno e denunciabile all’Ordine dei Giornalisti (per questo mi rivolgo ai Direttori, affinché prendano provvedimenti nei confronti di questo non meglio identificato C. Giu.) con cui sono riportate cifre e unità di misura relative agli impianti suddetti. Eppure non era un servizio da preparare con l’assillo dell’urgenza!

      Grazie per l’attenzione e cordiali saluti
      Giusto Buroni

      p.s. ecco i tre più scandalosi errori compiuti nel riportare i dati tecnici degli impianti.

      1. Parrocchia san Leone Magno, in via Carnia, tetto della chiesa: “7 mila kilowatt di produzione annua.(sic) …..Bastarono le parole del Santo Padre
      e i calcoli (?) su risparmio energetico, produzione di CO2 e consumo di petrolio, a far cambiare idea anche ai più scettici. Dopo tre anni di lavoro
      e produzione, tutti hanno potuto constatare i benefici.”
      2. Parrocchia di san Protaso: “in tre anni sono stati prodotti quasi 28 mila kilowatt (sic!), non sufficienti per arrivare a costo zero con la spesa
      della bolletta, ma al minor consumo di energia “comprata” (quella autoprodotta è gratis) (sic!) si aggiunge anche il contributo economico
      previsto dal conto energia. In pratica il costo iniziale (circa 40 mila euro di fondi parrocchiali) sarà recuperato in circa nove o 10 anni, e da
      quel momento la parrocchia… avrà una rendita garantita dal sole e dai fotoni che compongono la luce e vengono trasformati in energia.”
      3.Paderno Dugnano, oratorio Don Bosco: “39,6 kilowattora di picco (sic), 44 mila kilowatt di produzione annua (?). Un’area di 215 metri quadrati (?), il cui investimento si ripagherà in cinque anni. Il resto sarà risparmio e salute per l’ambiente.”

      Con tutto il rispetto per chi lo merita, le tre frasi riportate sono a dir poco indecenti, assurde, impossibili, inesistenti, contrarie ad ogni regola scientifica e tecnica, prive di qualunque senso comune, indegne di un giornale diffuso a livello nazionale!

      1. I costi per lo stoccaggio scorie per 100mila anni chi li paga?
        I costi di dismissione delle centrali?
        Se tutti producessero il 30% dell’energia con il nucleare non è che l’uranio finisce peima del petrolio?

        1. X Alberto:
          1) Lo stoccaggio delle scorie è un problema gonfiato ad arte, l’uranio dalla terra è stato estratto e nella terra si può rimettere, una volta interrato a centinaia di metri nulla può succedere.
          2) I costi di dismissioni delle centrali nucleari sono inclusi nei calcoli del costo dell’energia da loro prodotta durante la vita utile, considerta la enorme produttività di dette centrali incidono molto poco sul Kwh prodotto.
          3) Come ho già riportato in altro post l’uranio è un materiale molto comune nella crosta terrestre, circa 500 volte più dell’oro, quasi allo stesso livello dello stagno. Inoltre i reattori possono essere “autofertilizzanti” ossia produrre elementi fissili (polonio e torio) durante il loro funzionamento.

  7. Qualunque sia il rendimento energetico dei pannelli, ricordatevi di aggiungere il “costo” energetico per costruire una centrale tradizionale che produrrá l’energia quando il sole non brilla……. Adesso, se lo scopo dei pannelli e far bruciare meno combustibili fossili, SCORDATEVELO, non si puó spegnere e accendere una centrale termoelettrica a piacere, ci vogliono giorni per portarla a regime, si tratta di trasformare centinaia di tonnellate d’acqua in vapore surriscaldato ad altissima pressione (pensate quanto ci vuole a far solo bollire l’acqua per la pasta).
    Tradotto in linguaggio comune, pannelli solari e generatori eolici non servono allo scopo di ridurre il consumo di combustibili fossili, le centrali che si possono portare a regime rapidamente sono quelle idroelettriche ma l’acqua é giá rinnovabile……

  8. Enel e la maxi bolletta che la Spagna non paga, così la crisi dei debiti sovrani può contagiare le società ..Le tariffe sono rimaste calmierate e in questo mondo il governo spagnolo ha accumulato un “deficit tariffario” pari a 14,5 miliardi di euro. La quota maggiore come detto è nei confronti di Endesa.22/12/2010
    Passa un giorno 23/12/2010 ecco i risultati di questa energia pagata dieci volte il valore.(noi siamo a 15)
    La Spagna di Zapatero blocca i sussidi per il fotovoltaico L’esecutivo aveva già deciso di tagliare del 30% i sussidi alle nuove centrali eoliche e termo-solari. Ora un nuovo provvedimento per il fotovoltaico applica la riduzione dei sussidi anche alle installazioni in funzione. Investitori come la HG Capital, che rappresenta un gruppo di 20 gestori di fondi pensionistici, annunciano che l’impatto sugli investimenti sarà devastante..
    DUNQUE. Sinteticamente e correttamente: Rinnovabili. Brunetta: Sono ‘pippe’ a costi inaccettabili

    Il fotovoltaico:La più inutile e fraudolenta tecnologia che ingegno umano abbia mai partorito.

    12. 12.2010 – The Financial Times: Grave crisi delle industrie americane delle “energie rinnovabili”

    Ovunque nel mondo Di che cifre parliamo?: Cancun: rapporto; in Italia solare da 90 mld investimenti

    Il mercato delle energie rinnovabili verso il 5% del pil

    Siamo alla eco-follia?

    Nell’art.allegato troverete link ufficiali per quanto sopra e molto altro collegato.

    http://www.pieroiannelli.com/?p=8

    Cordialmente.

    Piero Iannelli
    pieroiannelli@gmail.com N. Cell.:3398513962

  9. X anonimo… o almeno cosi definito (chi certifica l’identita degli altri è probabilmente un notaio:) ).. la ringrazio per aver dato dei numeri contro caz..te.. purtroppo viviamo in una societa in cui verde equivale a detentore della verita assoluta… mi permetto di ricordarle che esiste un detto: è inutile discutere con un cretino perche devi metterti al suo livello e lui vince per esperienza.. tradotto è inutile parlare coi verdi avranno sempre un effetto serra un inquinamento che loro nei propri conti non mettono.. e l’assurdo di tutto è che non ne capisco il motivo…
    Non capisco il motivo per cui dire il fotovoltaico conviene a tutti ma ha bisogno di incentivi:) a me viene spontaneamente da dire che colui che lo dice è stupido… mi piaceebbe sentir un verde dire ” il costo del fotovoltaico è attualmente esagerato.. non paragonabile con niente di esistente se non forse produrla con la dinamo della bicicletta.. ma siamo verdi preferiamo produrla cosi.” E dicendo cosi, lei sarebbe non un maleducato (tradotto un nemico che mi ha spostato il problema sui numeri… i numeri non sono verdi) ma uno che dice una verita che il verde non vuole applicare.

  10. Dite pure la vostra opinione, ma state più attenti agli insulti.
    Se non sapete esprimervi senza, probabilmente avete qualche problema di sicurezza nelle vostre argomentazioni.

    Se esagerate, il minimo che possa fare è censurarli.

    Tornando al merito della discussione, se uno è sicuro delle proprie idee non ha problemi a dichiarare la propria identità, il proprio ruolo e la propria esperienza. E’ un modo per dare valore a quello che si dice.

    State commentando un articolo scritto da un docente univesitario di fisica e chimica, membro del comitato scientifico di ASPO, non un ambientalista che parla per sentito dire.

    Mi piacerebbe essere sicuro, ad esempio, che chi qui scrive che il 50% dell’energia di un paese sviluppato debba essere prodotto col nucleare non ha interessi legati a questo tipo di attività, nemmeno indirettamente.

    Devono proprio essere stupidi in Germania, che hanno deciso di abbandonare l’uso civile del nucleare entro il 2020 e di arrivare ad un contributo del 30% delle rinnovabili nella produzione elettrica entro la stessa data…

  11. @ALESSANDRO RONCHI.

    E’ inesatto quanto Lei afferma, riguardo la dismissione in Germania.
    LEGGO : Centrali nucleari in Germania si dismetteranno non prima del 2040, altri 18 anni di proroga.

    http://www.tuttogreen.it/energia-nucleare-la-germania-ne-ritarda-laddio/

    Riguardo il ( docente univesitario di fisica e chimica, membro del comitato scientifico di ASPO, non un ambientalista che parla per sentito dire.)

    Riporto fedelmente quale sia il suo atteggiamento riguardo la civile discussione con chi ha idee differenti dalle sue:

    ..Chi sono e cosa potrebbero avere in testa queste persone che campano raccontando bugie. Si rendono conto di quello che fanno? Dei danni che stanno facendo? Non gli viene da sputare nello specchio del bagno tutte le mattine appena alzati?..
    FONTE:
    ugobardi.blogspot.com/2010/04/bugie-bugie-bugie.html

    Io non ho altro da aggiungere.

    Cordialmente.

    Piero Iannelli

    1. Se i dati di quel blog sono veri, la notizia è che la Germania ritarda la dismissione (che significa che la dismissione delle centrali sarà più graduale, dovuta più che altro alla fine carriera delle stesse piuttosto che per una imposizione legislativa).

      Ma, sempre secondo quel link, in cambio queste centrali finanzieranno le rinnovabili con una tassa sui profitti extra.

      Se permette, è una cosa ben diversa dal progettarne di nuove.

      La ringrazio per essersi firmato.
      Le chiedo conferma: è il Segretario XI Municipio, per “ La Destra ”, oppure è solo una omonimia?

  12. Non è una omonimia.
    Ma ho rassegnato le dimissioni dal partito in virtù della volontà di perseguire fantomatiche energie alternative, da parte dei vertici.

    CASA: A GENNAIO 2012 FOTOVOLTAICO SU TETTI EDIFICI ATER DI ROMA

    Una superficie di tetti di circa 84mila quadri da coprire con pannelli per far risparmiare soldi sulle bollette agli inquilini che abitano in case Ater.. ecc. ecc.

    Il “fotovoltaico” è un “cancro” scambiato per un neo, ciò che afferma Buontempo riguardo il “risparmio” è errato.
    La spesa graverà sulla colletività in termini di tragedia sociale.

    La Germania non finanzierà nulla di rinnovabile o “alternativo”.
    E vari titoli son chiarissimi:

    ( Industrie in fuga dalla Germania per il caro bolletta )
    http://energia24club.it/articoli/0,1254,51_ART_137400,00.html
    Ma noi stiamo peggio.. considerando una recente analisi dell’Autorità per l’energia, le piccole imprese italiane pagano una bolletta più cara delle Pmi tedesche: il costo in Italia di ogni singolo chilowattora (per questa classe di consumatori industriali) è di 28,16 centesimi di euro, contro i 23,47 della Germania e una media europea ancora più bassa, di 19,40 centesimi di euro.

    Cordialmente e coerentemente.

    Piero Iannelli

    Buona fine e ottimo principio.

    pieroiannelli@gmail.com
    n. cell.:3398513962

  13. mezze mele, mele intere….
    beh, adesso, qualcuno mi sa dire quale è lo EROEI della centrale di Fukushima?

  14. La gente pusillanime gode delle disgrazie del Giappone; un maremoto che era previsto al massimo di mt. 5 invece di mt. 14 come accaduto.
    Mi sa dire il nicola quale EROEI diede il rinnovabile del Vajont?

    http://renzoslabar.blogspot.com/

    Purtroppo di necessità si fa virtù e al brigante antinucleare brigante e mezzo.
    Già all’inizio del deposito dei quesiti per la raccolta delle firme avevo indicato il non voto per far mancare il quorum ed invalidare il referendum.

    Per Umberto Foli e Cher
    opinione.it/view_journal.php?file=16042011.opinione.pag06.b….

    Per Luigi che non è capace nemmeno di leggere i numeri:

    CHI VUOLE L’USCITA DAL NUCLEARE DICA
    QUALE FONTE ECONOMICAMENTE SOSTENIBILE
    SOSTITUIRÁ L’ELETTRONUCLEARE

    NON CON LE FONTI IMPOSSIBILI PERÒ
    O DI LÁ DA VENIRE
    .
    Unione Europea Anno 2009

    Fonte energetica__ TWh %

    Rinnovabili_____ 615,3 __________ 19,3%
    Nucleare______ 891,9 __________ 28,1%
    Fossili________ 1.672,1 __________ 52,6%

    Totale________ 3.139,3 __________ 100%

    Giappone anno 2009

    Fonte energetica__ TWh %

    Fossile________ 660 __________ 63%
    Nucleare______ 280 __________ 27%
    Rinnovabili_____ 105 __________ 10%

    Totale_________ 1.045 __________ 100%

    Gli accadimenti di Fukushima impongono delle scelte energetiche di scenario future per tutti i Paesi e segnatamente oggi per il Giappone che è anche il più grande importatore di GNL e con il maggior numero di rigassificatori al Mondo, a causa della sua insularità.
    In Italia invece saranno portate a 6 (diconsi sei) le canne del gas che insieme ai rigassificatori esistenti possono dare 80 miliardi di mc all’anno e pertanto non abbisogna di ulteriori rigassificatori perché nel consumo del gas dovrà dimagrire: è il solo Paese al Mondo che produce oltre il 50% del suo fabbisogno elettrico con il gas.

    Nella produzione dell’elettricità in Europa
    la prima fonte è il nucleare
    la seconda è il carbone

    Alcuni dei Paesi occidentali producono elettricità col gas come di seguito elencato:

    – Italia___________ 50%
    – USA___________ 20%
    – Gran Bretagna___ 20%
    – Germania_______ 10%
    – Francia__________ 5%

    Un’istantanea sui
    Consumi elettrici di

    – Giappone___1.100 TWh anno/127.000.000 ab= 8,6 MWh/ab
    – Germania____640 TWh anno/ 82.000.000 ab= 7,8 MWh/ab
    – Italia________340 TWh anno*/ 60.000.000 ab= 5,6 MWh/ab
    (*) compresi 29 TWh importati da nucleare per cui
    l’Italia NON è mai uscita dal nucleare!

    5,6 MWh/abitante è un dato che condanna l’Italia al declino economico, di cui si dovrà tenere nel conto, se qualche irresponsabile vuole spegnere il nucleare con la facile fuga in avanti verso le fonti impossibili.

    Considerazioni sul rischio.
    Nella prefettura di Fukushima il sisma ha causato il crollo di una diga, ma la notizia è quasi passata sotto silenzio perché l’attenzione dei media europei e con molta enfasi quelli italiani, si è subito focalizzata solo sulle installazioni nucleari.
    Non hanno nemmeno accennato alla distruzione ed agli incendi sviluppatisi in due raffinerie e di tutte le sostanze sversate a causa dello tsunami e di cui nessuno sembra li abbia messi nel tragico conto.

    – È mai stata chiesta la chiusura di tutte le strade italiane perché negli ultimi venti anni sono morte per incidenti stradali circa 140.000 persone, ferite 450.000 e con danni permanenti circa 250.000?

    – È mai stata chiesta la chiusura di tutti gli aereoporti perché nell’anno 1977 nell’incidente fra due Boeing perirono 583 persone?

    – È mai stata chiesta la chiusura di tutti gli invasi per la produzione idroelettrica rinnovabile perché in una sola volta perirono 2.000 abitanti a Longarone, Erto e Casso a causa dell’invaso del Vajont?

    – È mai stata chiesta infine la chiusura delle attività industriali perché annualmente si verificano 1.300 infortuni mortali?

    – Si chiede l’uscita dall’elettronucleare? Perché?

    – È questa la ricetta che certuni vogliono propinare al Giappone ed al Mondo intero?

    Attenzione!
    Quella che oggi si riconosce come democrazia nel campo occidentale potrebbe diventare un ricordo, a fronte dei problemi sociali che, inevitabilmente, una carenza negli approvvigionamenti energetici trascinerà, ovvero, una preoccupante e larga disoccupazione, per non parlare poi dell’approvvigionamento alimentare.
    Senza energia si mangerà poco e male e si vivrà ancora peggio.

    Mandi,
    Renzo Riva

    C.I.R.N. F-VG – Comitato Italiano Rilancio Nucleare
    e
    P.L.I. F-VG – Energia e Ambiente

    renzoslabar@yahoo.it
    http://renzoslabar.blogspot.com/
    +39.349.3464656

    Dati elaborati dal C.I.R.N. F-VG
    dalla seguente fonte
    energies-renouvelables.org/observ-er/html/inventaire/PDF/Cha…
    ============================

    Giappone anno 2008

    Fossile______________63%________660 TWh
    Nucleare____________27%_______ 280 TWh
    Rinnovabili__________10%________105 TWh

    Totale_____________100%_______1.045 TWh

    ============================

    L’ Italia dopo aver incentivato a piene mani le FER oggi ha questo mix energetico:
    Il totale produzione anno 2008 è stato pari 311,2 TWh
    di cui in percentuale:

    Fossili_______________________80,75%
    Nucleare______________________0,0%
    Rinnovabili__________________18,7%
    Da rifiuti non rinnovabili_________0,55%

    Totale______________________100%

    di cui fra le Rinnovabili sul totale prodotto di 311,2 TWh

    Idraulica_________13,37%
    Eolica____________1,57%
    Biomasse_________1,90%
    Fotovoltaica_______0,08%
    Geotermica________1,78%

    Totale___________18,7%

    Si tace sui costi che hanno sostenuto la tecnologia eolica – max. anni 20 – e di quella fotovoltaica – max. anni 20÷25.
    Inoltre s’importano circa 29 TWh da elettronucleare pari a circa il 13% dei consumi ovvero 311,2+28,8= 340 TWh
    Ecco il motivo per cui si può dire: l’Italia NON è mai uscita dal nucleare!

    Dati elaborati dal C.I.R.N. F-VG
    dalla seguente fonte
    energies-renouvelables.org/observ-er/html/inventaire/PDF/Cha…
    ============================

    La Germania dopo aver incentivato a piene mani le FER oggi registra questo mix energetico:
    Il totale produzione anno 2008 è stato pari 638,8 TWh
    di cui in percentuale:

    Fossili_______________________60,5%
    Nucleare_____________________23,3%
    Rinnovabili__________________15,4%
    Da rifiuti non rinnovabili_________0,8%

    Totale______________________100%

    di cui fra le Rinnovabili sul totale prodotto di 638,8 TWh

    Idraulica__________4,3%
    Eolica____________6,3%
    Biomasse_________4,1%
    Fotovoltaica_______0,6%
    Geotermica_______0,0028%

    Totale___________15,4%

    Si tace sui costi a sostegno della tecnologia eolica – max. anni 20 – e di quella fotovoltaica – max. anni 20÷25.

  15. gironzolavo cercando sugli EROEI vari e… che brutta roba! trovo questo tizio energumenico il cui nickname “la fisica non è un’opinione” già rivela che quelle degli altri sono opinioni, la sua no…afferma un EROEI = 3, poi chiamato a dimostrare…snocciola 17 precisi passaggi di processo, dopodichè, pensando di aver sbalordito tutti con la sua informativa(o supercazzola, con linguaggio monicelliano, visto che sei arrivato a 11, insomma ancora quasi 4 volte sopra…) ci dice che è evidente (???) che con i passaggi sotto il tappeto da 11 si scende a 2.
    I forum e i blog dovrebbero essere fatti per scambiarsi info, non per aspergere testosterone altrimenti frustrato a destra e a manca.
    Detto da uno che tutto è meno che un sostenitore del fotovoltaico, ma sono rimasto davvero sdegnato; vedo che è una scaramuccia di anni fa ma , dico, sei ancora in giro?

  16. per la fisica non è un opinione
    ho letto i suoi commenti e ho visto che ha fatto un analisi molto dettagliata sui costi energetici del fotovoltaico. non mi è chiaro però il calcolo che ha fatto per quantificare i 0,36 kW (o kWh ??)per un ora su 24 ore. le chiedo cortesemente, se ha il tempo e la voglia di illustrarmelo.
    grazie
    cordiali saluti

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