Memoria scritta sulla questione “Indagini appalto Palazzo Romagnoli”

Ricevo e pubblico un documento inviato dal Direttore dell’Area Lavori Pubblici del Comune (Ing. Claudio Mambelli), riguardante le indagini sull’appalto di Palazzo Romagnoli.

Dobbiamo avere la massima fiducia nei riguardi della magistratura che sta conducendo le indagini, e sperare che i risultati di queste abbiano sulla stampa lo stesso risalto dato alle accuse dell’imprenditore.

Memoria scritta sulla questione “Indagini appalto Palazzo Romagnoli”

In merito alla vicenda delle presunte tangenti per Palazzo Romagnoli, noi tecnici indagati, riteniamo di precisare quanto segue.

Come a tutti noto, l’affidamento degli appalti pubblici avviene con una procedura basata sul concetto del massimo ribasso.

L’unico requisito di capacità che i concorrenti devono dimostrare di possedere è il certificato SOA, una specie di sintetica carta di identità dell’impresa. Questo sistema conduce, spesso, ad aggiudicare i lavori ad imprese che poi, nel corso dell’esecuzione dell’opera, si rivelano non avere i requisiti tecnici, economici ed organizzativi adeguati.

Questo succede in tutta Italia. Rammentiamo un caso per tutti, l’esecuzione del restauro del Teatro La Fenice a Venezia: le forze dell’ordine sono dovute intervenire per liberare il cantiere dall’impresa inadempiente, a cui era stato rescisso il contratto.

Uno dei pochi punti di forza dei tecnici che lavorano in questa realtà (che ti porta ad operare con imprenditori, preparati e capaci, ma che ti può fare incontrare anche operatori di altro genere e spregiudicati o, peggio, pronti a ritorsioni di ogni sorta) sta nella corretta applicazione delle norme e delle leggi che regolano l’esecuzione delle opere pubbliche e nella assoluta trasparenza e onestà dell’agire.

Questo è stato ed è il nostro modo quotidiano di lavorare.

Quando abbiamo appreso dalla stampa che eravamo indagati come concussori di una Impresa, definiti come destinatari di “mazzette”, che usavamo parole in codice per incassare la “busta” con i soldi e, con un immagine da romanzo d’appendice, “risalivamo in sella mescolandoci ai tanti forlivesi che pedalano in centro carichi di sporte”, l’amarezza e il dolore per questo cumulo di falsità e calunnie è stato enorme.

Non auguriamo a nessuno di girare in città ed apprendere (con un racconto fatto uscire a puntate, dalle testate giornalistiche, poste fuori dalle edicole) di essere indagati per così gravi accuse, specie quando non solo si è innocenti, ma ci si è anche comportati con scrupolo nel rispetto della legge e nell’interesse dell’Amministrazione Comunale e, quindi, di tutta la Collettività.

A questo si aggiunga che solo dagli articoli di giornale abbiamo appreso dell’accusa, assolutamente falsa e grossolana, di aver commesso il reato di concussione, con mazzette richieste ad un Imprenditore. Eravamo a conoscenza che era stata aperta una inchiesta, ma non ci era stato comunicato da cosa fosse scaturita; il segreto istruttorio lo impediva, fino alla conclusione delle indagini e, per quello che sappiamo, le indagini non sono ancora concluse.

Sono stati consegnati ai lettori, con particolare rilievo, i nostri nomi, mentre dell’accusatore solo discrete iniziali.

Si è scritto di un “blitz” delle forze dell’ordine con sequestro di documenti, mentre questi sono stati acquisiti in copia su richiesta.

Si è scritto che l’Imprenditore ha detto “ me ne sono andato, ho rotto il contratto”, mentre è stata l’Amministrazione, con specifica delibera della Giunta Comunale a rescinderlo per inadempienze e grave ritardo dell’Impresa.

Non è stato scritto dai giornali, mentre dagli atti risulta:

– che l’imprenditore, nel corso dei lavori non aveva pagato per lungo tempo gli stipendi degli operai e che l’Amministrazione Comunale si è dovuta sostituire all’Impresa, attivando una procedura che ha visto anche il coinvolgimento e la garanzia dei Sindacati;

– che in corso d’opera, è emerso che l’Imprenditore non pagava i contributi previdenziali;

– che una pletora di creditori aveva attivato pignoramenti, relativamente a lavori eseguiti prevalentemente in altri cantieri, e che i creditori avevano fatto rivalsa sul Comune a termine di legge;

– che l’Impresa ha respinto e non ha eseguito molti degli “ordini di servizio”, emessi dalla direzione lavori come previsto dalla legge;

– che la capacità produttiva e gestionale dell’Impresa era venuta a mancare in corso d’opera a seguito dell’abbandono da parte di tutti gli operai maggiormente qualificati;

– che l’Imprenditore si è anche rifiutato di proteggere dalle intemperie l’edificio, provvisto di importanti dipinti interni;

– che per colpa dell’Impresa si era accumulato un ritardo di oltre 16 mesi, e i lavori erano ben lontani dall’ultimazione e che tale ritardo, ora che il contratto è rescisso, provocherà l’applicazione di una penale enorme;

– che l’appaltatore stesso sa bene che le sue richieste, nel contenzioso amministrativo (di 1.300.000 euro!!), sono del tutto infondate e insostenibili…

Questi sono solo alcuni elementi, riscontrabili negli atti pubblici, che hanno caratterizzato l’operato dell’Impresa esecutrice e che hanno portato alla rescissione del contratto.

In tutta questa vicenda, noi abbiamo comunque due certezze : l’assoluta estraneità a quanto ci viene addebitato, con le accuse lette sui giornali, e l’assoluta certezza che si può confidare nella Magistratura, e negli altri Organi Inquirenti, che sapranno condurre approfondite e accurate indagini e che bene sapranno discernere la verità, accertare e punire una grossolana calunnia, che pubblicamente denunciamo e rispetto alla quale ci accingiamo alle azioni legali del caso.

Un elemento positivo è emerso dalla drammatica vicenda che ci ha coinvolto: le decine e decine di attestati di stima e fiducia, pervenute da tanta gente, dovuti non solo alla considerazione raccolta in tanti anni di corretto ed onesto lavoro, ma anche al deficit di credibilità dell’autore e del contenuto dell’accusa.

Il Direttore dell’Area Lavori Pubblici (Ing. Claudio Mambelli)
Il Titolare di P.O. del Team di Programma dell’Area Lavori Pubblici (Arch. Andrea Savorelli)
Il Tecnico del Team di Programma dell’Area Lavori Pubblici (Geom. Giampaolo Gaspari)

Memoria scritta sulla questione “Indagini appalto Palazzo Romagnoli”
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