Nuovi impianti da sci in campigna: il WWF ricorre al TAR ER

Pubblico il comunicato stampa del WWF Sezione di Forlì sui nuovi impianti da sci in campigna, per i quali conferma di essere ricorsa al TAR dell’Emilia Romagna.

COMUNICATO STAMPA

Il WWF conferma di avere inoltrato in data 04/11/05 ricorso al TAR dell’Emilia Romagna avverso alcuni progetti di ristrutturazione (4 su 7) del comparto sciistico di Campigna inclusi nell’accordo di programma decretato dal Presidente della Provincia di Forlì-Cesena in data 21/07/05.
Il motivo di tale azione legale risiede nella necessità di rispondere, in modo legittimo ed assolutamente fermo, alla provocatoria azione degli amministratori locali volta a generare un flusso ingente di finanziamenti pubblici per opere distruttive dell’ambiente naturale del Parco Nazionale, a vantaggio dell’interesse economico della “micro-lobby” costituita dalle due
famiglie che gestiscono gli impianti sciistici e le strutture turistiche di Campigna.
Le aree oggetto di intervento sono all’interno delle Riserve Biogenetiche di Campigna, le quali sono caratterizzate da un particolare regime di tutela, avente lo scopo di mantenere l’equilibrio biologico e l’efficace conservazione degli habitat, delle biocenosi e degli ecosistemi sia terrestri che acquatici, come risulta dalla risoluzione 76/17 del 15/03/76 del Consiglio d’Europa.
Il WWF ritiene che nessun interesse economico possa giustificare la pesantissima manomissione di tale delicato equilibrio, tramite il taglio di più di 1 ettaro di faggeta già avviata ad alto fusto e imponenti sbancamenti e movimenti di terra, con distruzione del cotico erboso e di specie floristiche rare ed endemiche. Inoltre va sottolineato che il Consiglio d’Europa (Comitato dei Ministri, ai sensi art.15 dello Statuto del Consiglio d’Europa), in data 15/06/05, ha concesso il rinnovo del Diploma Europeo delle aree protette alla Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino con la precisa condizione di non alterare gli ecosistemi della Campigna con nuovi tracciati sciistici.
Tutti i progetti contestati sono in contrasto con tale risoluzione.
Ricordiamo inoltre che la perimetrazione del Parco avrebbe dovuto inserire le Riserve Biogenetiche, secondo logica, in zona A o zona B (di maggior tutela), mentre solo un miope e clientelare accordo politico, su misura degli interessi di pochi residenti, condusse ad inserirle per loro gran parte in zona C, cioè in una fascia di minor tutela.
Va infine aggiunto che le piste da sci in Campigna sono da tempo fallimentari, con oneri passivi a totale carico degli enti pubblici e profitti esclusivamente a favore di soggetti privati, senza contare il fatto che i terreni interessati dagli interventi sono di proprietà pubblica.
Il WWF propone, a questo punto, la dismissione degli impianti sciistici esistenti e la sostituzione delle ipotesi di sci da discesa e da fondo (oltretutto inattuabili perché le piste non sarebbero conformi alle norme di sicurezza né regionali né nazionali), con un circuito escursionistico sia per lo sci che per il trekking, valido quindi 12 mesi all’anno con l’opportunità di lavoro per guide specializzate e il coinvolgimento di tutti i rifugi e le strutture ricettive presenti nel territorio del Parco Nazionale. Tale ipotesi non implicherebbe alcun intervento sulle strutture esistenti e rappresenterebbe un modello finalmente più evoluto di fruizione turistica.

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