Progetto per l’Italia: I principi e le azioni dell’Unione

Progetto per l’Italia: I principi e le azioni dell’Unione

Questo è il progetto nel quale l’Unione si riconosce e che propone alle italiane e agli italiani per la rinascita del paese, per un futuro di pace, di giustizia, di libertà, di benessere.
Questo è il progetto al quale i candidati alle consultazioni primarie fanno riferimento nell’indicare le proprie priorità programmatiche.
Questo è il progetto che quanti partecipano alle primarie come cittadini elettori dichiarano di condividere.

Costituzione
La Costituzione, i valori fondamentali che la ispirano e i diritti e i doveri che essa definisce sono il fondamento della Repubblica Italiana.
L’Unione si impegna a contribuire ad attuare pienamente i princìpi della Costituzione che va difesa, protetta e fatta conoscere come elemento costitutivo dell’identità stessa della democrazia italiana.
E’ la fedeltà ai valori di fondo della nostra Costituzione che potrà permettere di aggiornarla per rispondere alle nuove esigenze della società italiana, garantire una democrazia più efficiente, agevolare nuove forme di partecipazione, rendere il sistema delle istituzioni più equilibrato ed efficace nei rapporti tra Stato, regioni e autonomie locali.

Europa
L’Italia è legata all’Europa da una scelta irreversibile.
L’Europa unita, terra di diritti, realtà politica, economica ed istituzionale, offre il quadro di riferimento per lo svolgimento del nostro progetto nazionale, permette di costruire un’area di pace e stabilità che con l’allargamento si va estendendo all’intero continente, garantisce la migliore speranza di incidere sugli equilibri internazionali per edificare un mondo più giusto.
Per l’Italia, interesse nazionale ed interesse europeo coincidono.
Per questo, l’Unione si impegna a promuovere e a sostenere una forte integrazione economica, sociale e territoriale dell’Europa, garantita da istituzioni comuni al fine di far crescere l’occupazione e migliorare la qualità della vita dei cittadini.
In questo contesto, la scelta e la realtà dell’euro sono irreversibili e richiedono una coerente gestione delle politiche economiche nazionali.
L’Unione si impegna a favorire l’adozione su scala nazionale ed europea di politiche capaci di assicurare una più forte coesione sociale, di ridurre disparità e disuguaglianze, di contribuire affinché l’Europa si affermi come un’area competitiva e all’avanguardia nell’economia della conoscenza.
E’ questa la via per rispondere alle aspettative, alle ansie e alle delusioni dei cittadini europei, per assicurare loro un futuro sostenibile di pace, di giustizia, di progresso e di sviluppo.

Pace, giustizia e libertà
La promozione della pace, della giustizia e della libertà tra tutte le genti è per noi un obiettivo e un dovere.
La pace fra le nazioni è un valore fondamentale iscritto nella nostra Costituzione. Essa può radicarsi in un mondo più giusto e il mondo sarà più giusto quando chiunque lo abiti sarà messo in condizione di esprimere tutte le sue capacità e sarà libero di scegliere il proprio destino. A questo valore della pace l’Unione resterà fedele e coerente.
Il nostro punto di riferimento è l’articolo 11 della Costituzione. “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tali scopi”.
Le Nazioni Unite, che sosterremo nel loro sforzo di rinnovamento e di adeguamento alla realtà di un mondo profondamente cambiato, sono la fonte della legittimità internazionale.
L’Unione Europea è la realtà attraverso la quale vogliamo essere protagonisti nel mondo.
Il rispetto degli impegni derivanti dai trattati e dalle convenzioni internazionali liberamente sottoscritti è un elemento essenziale della nostra azione, ispirata ai principi della pace e della sicurezza nel quadro del multilateralismo.
Il rilancio delle politiche di cooperazione allo sviluppo costituisce una componente fondamentale di una politica internazionale attenta e sensibile alle esigenze di un più equo e sostenibile rapporto tra il Nord e il Sud del mondo.

Sicurezza, democrazia e lotta al terrorismo
L’Unione considera la sicurezza individuale e collettiva come un bene essenziale che le istituzioni debbono garantire.
Questo è tanto più vero in un momento nel quale il terrorismo, nemico dell’umanità intera, porta violenza, distruzione e morte nel mondo.
Contro il terrorismo, per contribuire ad un mondo più sicuro e più giusto, per garantire la protezione dei propri cittadini e del proprio territorio nazionale, l’Italia deve promuovere e contribuire ad un’azione comune dei paesi europei e rendersi disponibile ad una stretta cooperazione su scala internazionale che veda partecipi i paesi arabi.
Consapevole che nulla valga più della vita, l’Unione è e sarà impegnata con tutte le proprie energie a contribuire a questo sforzo.
Il valore della sicurezza non può e non deve, tuttavia, mai essere messo in contrapposizione con il valore fondamentale della democrazia. La società italiana è e vuole restare una società capace di conciliare sicurezza e libertà nella difesa dello Stato di diritto.
I valori di libertà, di rispetto della dignità delle persone, di giustizia sociale costituiscono il fondamento stesso della nostra idea di democrazia e della nostra convivenza civile.


Reagire al declino. Una nuova economia, una nuova qualità ambientale, una nuova società.

L’Italia ha le energie necessarie per superare la crisi. Per tornare a crescere sono indispensabili una grande mobilitazione di tutti gli italiani e un profondo cambiamento capace di tenere insieme l’economia, la società e la qualità ambientale.
L’aumento dell’occupazione, il miglioramento delle condizioni di vita, una redistribuzione a favore delle realtà sociali che più hanno sofferto per la perdita del potere d’acquisto costituiscono condizioni essenziali per il rilancio del paese.
L’equilibrio della finanza pubblica dovrà essere ristabilito per fornire un quadro sicuro e stabile alle politiche pubbliche, ai consumi e agli investimenti privati rilanciando la competitività del sistema produttivo. Su questi obiettivi sarà definita la corresponsabilità dei diversi livelli di governo e ricercato il più ampio consenso delle parti sociali.
L’Unione si impegna a un rapido riorientamento delle politiche fiscali con obiettivi di lotta all’evasione e al sommerso, di equità e progressività, di sostegno alla produzione, al reddito, alle famiglie e alle politiche ambientali. Verranno assunte le iniziative necessarie a contrastare i privilegi legati alla rendita, le rendite di posizione e le distorsioni derivanti dai monopoli pubblici e privati.
L’Unione assume la sfida ambientale come occasione per la tutela e la conservazione del territorio e delle risorse naturali a partire dall’agricoltura e come opportunità di innovazione produttiva, di uso razionale dell’energia, di valorizzazione del territorio, di riqualificazione urbana, di espansione dei servizi.
Le politiche infrastrutturali e della logistica dovranno essere individuate in un quadro di programmazione e con meccanismi di decisione e finanziamenti partecipati, efficienti e certi.
L’Unione proporrà e sosterrà politiche industriali per rilanciare la produttività e qualificare l’impresa di fronte al nuovo ciclo tecnologico, alla necessaria evoluzione della nostra specializzazione produttiva, all’internazionalizzazione.
L’assoluta priorità sarà riservata al circuito della conoscenza: all’istruzione, alla formazione lungo tutto l’arco della vita, alla ricerca, al trasferimento tecnologico, all’innovazione.
Il lavoro dovrà ritrovare centralità ed essere rafforzato, promuovendo l’occupazione, contrastando la precarietà e sostenendo la qualità professionale. In particolare, dovranno essere mobilitate le risorse della nuova generazione, delle donne e degli anziani con politiche di promozione, di tutela sociale e con programmi pubblici per i servizi e per l’abitazione.
Attraverso la progressiva acquisizione dei diritti di cittadinanza potrà venire dall’immigrazione regolare un contributo nuovo al futuro del Paese in termini di crescita, di sostenibilità del welfare, di avanzamento della cultura della convivenza.
Sarà di peculiare responsabilità pubblica la garanzia dell’universalismo nella risposta ai diritti e ai bisogni fondamentali degli individui e delle famiglie, a cominciare dall’istruzione e dalla salute.
L’Unione si impegna a politiche attive per contrastare le povertà vecchie e nuove e ogni forma di esclusione sociale.
Sulla base di questi essenziali riferimenti dovranno essere rinnovate e rafforzate le politiche di welfare per garantirne la sostenibilità, la flessibilità, l’attenzione ai nuovi bisogni e per mobilitare nuove risorse sociali e private.
L’Italia di domani dovrà avere, assieme, più politiche pubbliche e più mercato, con una forte attenzione al contributo del volontariato e del mondo del no-profit. Le politiche pubbliche dovranno affermarsi in termini di grande orientamento e di tutela dei beni comuni e delle risorse collettive; il mercato dovrà essere il luogo della trasparenza e delle regole, dello sviluppo dei beni e dei servizi, della presenza attiva dei consumatori.
La semplificazione delle regole della Pubblica Amministrazione e dei suoi rapporti con i cittadini è una componente e una condizione di più efficaci politiche pubbliche.

Il Mezzogiorno
Il Mezzogiorno e i suoi giovani sono la grande opportunità del Paese. Il Sud, in una stagione nella quale il Mediterraneo può ritornare protagonista dell’economia e della geo-politica mondiale, è la vera sfida economica, sociale e culturale dei prossimi anni.
L’Unione si impegna per politiche di riequilibrio economico e occupazionale e di coesione sociale.
Una nuova stagione della legalità e la lotta contro ogni forma di criminalità organizzata sono condizione essenziale per il rilancio del Mezzogiorno e per la tutela e la valorizzazione del territorio e dell’ambiente.
Nuove conoscenze, nuove competenze e nuova imprenditorialità rappresentano gli investimenti strategici e la migliore speranza per il Sud, per i suoi giovani, per l’Italia.

Giustizia e legalità
La giustizia e la legalità sono valori essenziali di una convivenza civile e democratica. Esse sono condizione indispensabile perché il potente e il prepotente non prevalgano, il debole non sia schiacciato, ogni cittadino sia libero dalla paura e tutelato nei suoi diritti, lo Stato di diritto si affermi sempre.
La lotta alla criminalità, alla corruzione e all’evasione fiscale sono un dovere dello Stato e delle istituzioni.
In questo contesto si colloca il diritto fondamentale dei cittadini ad una magistratura autonoma ed indipendente.
Non ci possono essere, tuttavia, né vera giustizia né vera eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge se la giustizia stessa non è amministrata con tempi certi e rapidi.
La certezza del diritto e della sua applicazione è elemento essenziale del vivere civile e dello sviluppo.
La correttezza, la trasparenza e la sobrietà dei comportamenti della politica sono condizione necessaria di una convivenza ordinata e rispettosa e per un rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni.

Bioetica e temi eticamente sensibili: nuovi diritti e nuove responsabilità
Sui temi eticamente sensibili come quelli della bioetica la politica si trova oggi su una nuova frontiera. Essa è chiamata a pronunciarsi con gli atti legislativi richiesti per regolare fenomeni che pongono problemi nuovi alla società e interpellano le coscienze.
Su questi temi, l’Unione si impegna a legiferare con attenzione, fedele al principio della laicità dello Stato, attenta all’equilibrio tra le libertà e le responsabilità delle persone, nel rispetto dei convincimenti etici e religiosi di ciascuno, aperta all’ascolto e al dialogo.
Sul tema dei nuovi diritti e delle nuove responsabilità che emergono in una società che cambia, l’Unione si impegna a promuovere strumenti giuridici capaci di offrire adeguata e giusta tutela alle esigenze della comunità e ai diritti civili e sociali delle persone.

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