Rapporto 2005 sui rifiuti/2 – Un anno di differenziata costa meno di un cd musicale

Roma, 12 dicembre – Per contribuire a tenere pulito l’ambiente separando il cartone del latte dalle bottiglie di acqua minerale, le riviste dal cellophane, i resti del ‘fai da te’ dalle buste di plastica, spendiamo ogni anno la stessa cifra di un aperitivo in un locale alla moda, e meno di un cd musicale. La raccolta differenziata dei rifiuti al singolo cittadino infatti costa meno di quanto si pensi: appena 16,44 euro all’anno per ciascun abitante, di cui 12,85 euro per la raccolta e il trasporto, più 3,59 euro per il trattamento e il riciclo. Il tutto a fronte di un costo di gestione complessivo a livello nazionale di 870,3 milioni di euro l’anno E’ quanto emerge dall’analisi dei costi di gestione sui servizi di igiene urbana effettuata dall’Apat per il 2005, relativi a proventi da tassa e/o tariffa su un campione significativo di comuni italiani. Anche i vari tipi di materiali sono passati sotto esame: carta e cartone, vetro, plastica, metalli, legno, tessili, rifiuti organici, rifiuti verdi da sfalci e potature, farmaci e medicinali scaduti e oli commestibili esausti. A pesare di più sul bilancio della raccolta differenziata sono i rifiuti organici, gli scarti di cucina, con una spesa di 6,07 euro annuo per abitante. Poi vengono carta e cartone, con 3,76 euro, mentre la plastica non risulta poi così dispendiosa da smaltire, con appena 1,45 euro; il primato del materiale meno costoso in assoluto spetta agli oli commestibili, con 6 centesimi l’anno, mentre al secondo e terzo si posto si piazzano i farmaci scaduti e i tessuti.
Questi i costi specifici per kg di materiale e annui per abitante per tipologia di materiale (Fonte: ‘Rapporto Rifiuti 2005’, Apat-Onr)

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