Month: Aprile 2006

Riparare televisioni e monitor invece di buttarli

Un amico ha aperto un sito dove spiega il suo passatempo da bravo perito elettronico:
##### (indirizzo cancellato perché il sito non esiste più)

Ripara monitor ed apparecchiature elettroniche, alcune delle quali destinate alla discarica, per ridurre il nostro impatto ambientale con il sempre maggiore richiamo all’usa e getta anche nei grandi elettrodomestici.

L’invito che fa è quello di cercare di evitare di buttare via ciò che non funziona, che riteniamo obsoleto, ma che ancora può essere ripristinato ed avere una seconda vita. Gli elettrodomestici nuovi ed economici spesso sono fatti per durare solo il tempo della garanzia, per essere sostituiti, mentre la razionalità vorrebbe che con la tecnologia aumenti anche la durata delle cose che costruiamo.
Contattatelo se avete qualche monitor o qualche televisore che non funziona, prima di buttarlo via. Avrete fatto un favore anche all’ambiente.

Aggiornamento 6/2/2012: Nonostante questo articolo sia stato scritto tanti anni fa, ancora in tanti mi scrivono chiedendomi come si ripara il loro televisore. Io non so riparare televisori, vi consiglio di cercare un tecnico che lavori vicino a casa vostra.

Se avete dei dubbi, scrivete un commento a questo articolo, magari qualcun altro saprà rispondervi, ma non aspettatevi la soluzione e non scrivetemi in privato, è inutile. Quello che so lo scrivo qui.

Conferenza Stampa: Mengozzi, Hera e le richieste AIA

INVITO

Conferenza con giornalisti e persone interessate
Sede dei Verdi di Forlì-Cesena – Via Volturno 11

ore 11.45 – Venerdì 28 aprile 2006

MENGOZZI, HERA e le richieste di Autorizzazione Integrata Ambientale

Discussione sulla richiesta di Mengozzi di AIA, diffida dell’avvocato dello studio che ha realizzato il documento alla sua distribuzione su internet, osservazioni dei Verdi al documento, gli altri preoccupanti progetti che vengono proposti nel nostro territorio;

Saranno presenti

FAUSTO PARDOLESI
Portavoce dei Verdi di Forlì

ALESSANDRO RONCHI
Capogruppo dei Verdi nel Consiglio Comunale di Forlì

Morire a norma di legge – Video Professor Stefano Montanari

Su arcoiris.tv è disponibile la registrazione di Riccione del 16 Gennaio 2006 dell’intervento del professore Stefano Montanari, più volte citato da Beppe Grillo nei suoi interventi, direttore scientifico del laboratorio Nanodiagnostics di Modena.

Le nanoparticelle emesse dagli inceneritori e dagli altri processi industriali ad alta temperatura non sono trattenute dai filtri (come le diossine), ma penetrano nei polmoni, nel sangue e negli altri organi del nostro corpo, provocando malattie in apparenza senza causa.

Aggiornamento ordine del giorno sul nucleare

La versione presentata contiene delle piccole modifiche rispetto alla bozza che ho pubblicato ieri. Allego qui la versione definitiva, che ho inserito anche sul mio wiki e su Baseverde.org. 

ORDINE DEL GIORNO

NO ALL’ENERGIA NUCLEARE

IL CONSIGLIO COMUNALE DI FORLI’

PREMESSO

  • Che Nella notte fra il 25 e il 26 aprile 1986 avvenne il più grande disastro nucleare civile della storia, di cui oggi ricorre la triste ricorrenza ventennale;
  • Che a vent’anni dal disastro di Chernobyl i danni alle persone ed all’ambiente sono ancora difficili da calcolare, a causa della mancanza di studi seri che diano una stima a lungo termine; Che solo i morti di tumore secondo il Centro internazionale della ricerca sul cancro sono stati ad oggi sedicimila, cifra secondo alcune organizzazioni internazionali sottostimata e destinata purtroppo a crescere con gli anni;
  • Che i danni delle radiazioni scaturite dall’esplosione di Chernobyl si ripercuoteranno ancora per decenni, ripresentando modificazioni genetiche per intere generazioni di persone a contatto con le zone contaminate;
  • Che lo sfruttamento dell’energia nucleare soffre dello stesso problema di approvvigionamento delle risorse necessarie, alla stessa stregua dell’uso dei combustibili fossili, che viene stimato in circa 50 anni a condizione che le richieste annuali non aumentino; Di conseguenza, considerate le scorte disponibili, l’energia nucleare ha meno futuro dell’uso del gas naturale;
  • Che il costo dell’energia nucleare è elevatissimo, considerati i tempi di realizzazione delle centrali e le spese per la difesa militare di questi obiettivi sensibili;
  • Che ad oggi non esiste una soluzione concreta per la gestione delle scorie, che presentano gravissimi rischi, altissimi costi ed un enorme potenziale di business per la criminalità organizzata;

CONSIDERATO

  • Che l’Italia ha deciso già nel 1987, tramite tre referendum abrogativi, di abbandonare l’uso dell’energia nucleare, di chiudere le centrali esistenti e di vietare all’ENEL la partecipazione alla realizzazione di impianti termonucleari all’estero;

CHIEDE

  • Alla Commissione Europea, che nel ventesimo anniversario dell’incidente di Chernobyl si aumenti l’impegno della comunità internazionale per identificare e monitorare gli effetti a lungo termine del disastro nucleare, ed alleviare la sofferenza di milioni di persone;
  • Al nuovo Governo Italiano di opporre all’idea di un ripristino dei programmi sul nucleare un forte impegno sul fronte del miglioramento dell’efficienza energetica del nostro paese ed allo sfruttamento delle energie rinnovabili in linea con le normative dell’Unione Europea in materia;

IMPEGNA

  • La Giunta Comunale ed il Sindaco ad attuare provvedimenti straordinari ed azioni strutturali per migliorare l’efficienza energetica degli edifici di proprietà del Comune, proponendo investimenti finanziati anche attraverso le ESCO che permettano di diminuire quantità e costi energetici, assieme alla dipendenza dalla fornitura estera di combustibili fossili;

Nucleare, idrogeno e superficialità

Leggo sulla stampa del 26 Aprile, al 20° anniversario della strage di Chernobyl, una dichiarazione di Zanniboni, ex Sindaco di Forlì, riguardo l’eventualità di riprendere i programmi nucleari e di affiancarvi l’idrogeno come fonte di energia. Si capisce, da queste poche righe, quale sia la formazione e la disinformazione diffusa su un problema così importante come l’energia. L’idrogeno non è una fonte di energia, ma un vettore: come dire che le pile stilo che mettiamo dentro le radio portatili producono energia e non la trasportano solamente, come invece avviene.

Sul nucleare, poi, la disinformazione è ancora maggiore: i dati sui morti causati dal disastro di Chernobyl, ad esempio, sono fonte di forti contestazioni che vedono contrapporsi importanti organizzazioni internazionali, divise tra gli ecologisti supportati da studi scientifici indipendenti ed i nuclearisti che tolgono dal bilancio decine di migliaia di vittime per farlo apparire meno pesante.
Pochi sanno che anche per il nucleare le forniture di materia prima non sono infinite: anche senza un aumento delle centrali, presto per mancanza di Uranio quelle esistenti saranno costrette a fermarsi, ed il suo prezzo è in continua ascesa.

Anche per queste considerazioni il programma dell’Unione esclude fermamente una ripresa del nucleare, sottolineando allo stesso tempo la necessità di migliorare la sicurezza per quanto riguarda le scorie già presenti nel territorio italiano.
Sarà meglio, per il bene di tutti, iniziare a pensare che la vera soluzione al problema energetico è l’aumento dell’efficienza degli utilizzi civili ed industriali e la conseguente riduzione dei consumi, che rappresenta il maggior investimento in termini di costi/benefici.

Contemporaneamente è necessario investire da subito sulle energie rinnovabili vere, per cercare di diminuire l’impatto sul territorio e la nostra dipendenza da fonti di energia dall’estero.

Abbiamo un grosso margine di miglioramento, iniziamo a discutere seriamente del problema ed avremo già fatto un passo importante. A meno che non si intenda ignorare il problema e demandare ad altri, magari gli stessi che ci spediscono le bollette a casa, ogni possibile soluzione.

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