Approvata la proposta di legge regionale sulle medicine non convenzionali

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna ha approvato la proposta di legge alle Camere “Disciplina delle Medicine Non Convenzionali esercitate da laureati in medicina e chirurgia, odontoiatria e veterinaria”. Il Relatore Borghi: “Così l’Emilia-Romagna entra in Europa, ora tocca al Parlamento”.

”Colmare il ritardo dell’Italia rispetto ai principali Paesi europei in materia di riconoscimento giuridico delle medicine non convenzionali e delle discipline bio-naturali”: così recita il programma del governo Prodi. A questa volontà, si aggiunge quanto deciso il 15 giugno scorso dal  Parlamento Europeo, in seduta plenaria, che in prima lettura ha approvato il Settimo Programma Quadro per lo Sviluppo e la Ricerca 2007-2013, nel cui ambito è stato adottato per la prima volta un emendamento a favore delle Medicine Non Convenzionali. In questo quadro – afferma Gianluca Borghi, presentatore e relatore della proposta – assume dunque un’importanza ancora più significativa l’approvazione della proposta di legge alle Camere, secondo l’art. 121 della Costituzione.

Ma ecco, in sintesi, i punti salienti del provvedimento (riguardante la regolamentazione di precisi  indirizzi terapeutici quali, Medicina Omeopatica, Omotossicologica, Ayurvedica, Antroposofica, oltre che Agopuntura e Fitoterapia, Osteopatia e Chiropratica):

·   la proposta è  condivisa dagli Ordini professionali dei medici, odontoiatri e veterinari, e dalle associazioni di pazienti di MNC (APO, AIPMA, APA), oltre che dalle componenti tecniche competenti (Comitato Permanente di Consenso e Coordinamento per le Medicine Non Convenzionali in Italia); 

·   riempie un vuoto legislativo che perdura in Italia da circa vent’anni;  

·   definisce un percorso formativo minimo obbligatorio uguale per tutte le discipline, con esame annuale scritto e orale e con esame finale scritto, orale e clinico; 

·   stabilisce che il percorso formativo post-laurea per conseguire il titolo di “esperto”, triennale per ogni singola disciplina, può essere svolto sia dalle università chiamate pertanto ad istituire i relativi corsi di formazione, avvalendosi anche dei docenti degli istituti privati,  sia dagli istituti privati di formazione accreditati, ed Il titolo rilasciato dagli istituti privati di formazione accreditati è equipollente a quello rilasciato dalle università; 

·   istituisce una Commissione permanente che esprime parere vincolante sull’accreditamento delle associazioni e società scientifiche di riferimento delle MNC;

·   promuove e vigila sulla corretta divulgazione delle tematiche mediche non convenzionali nell’ambito di più generali programmi di educazione alla salute, nel rispetto dell’articolo 32 della Costituzione;

·   promuove l’integrazione delle MNC all’interno del Servizio Sanitario Nazionale;

·   trasmette ogni anno al Ministro della salute una relazione sulle attività svolte.

“Auspico – conclude Borghi – che il Ministro della Salute e le commissioni parlamentari di Camera e Senato si impegnino per dare certezza ai milioni di persone, più di 600.000 nella sola Emilia-Romagna, per realizzare anche questo punto qualificante del Programma di Governo in ambito sanitario: nuove libertà e nuovi diritti debbono essere assicurate anche in quest’ambito”.

Approvata la proposta di legge regionale sulle medicine non convenzionali

3 commenti su “Approvata la proposta di legge regionale sulle medicine non convenzionali

    1. Il progetto di legge nazionale sulle Medicine Non Convenzionali che l’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna ha inviato al Parlamento ai sensi dell’art. 121 della Costituzione non può essere impugnato in quanto è un progetto di legge nazionale.
      Non solo, ma sia nella legislatura precedente (XV) sia nell’attuale legislatura il progetto di legge nazionale sulle Medicine Non Convenzionali della Regione Emilia-Romagna è stato incluso nel disegno di legge unificato di iniziativa parlamentare.
      Nello specifico, nell’attuale legislatura il disegno di legge “Borghi” è uno dei 4 disegni di legge che sono stati presi “incardinati” dalla Commissione Igiene e Sanità (XII) del Senato della Repubblica nel disegno di legge unificato sulle Medicine Non Convenzionali di cui è relatore il senatore Daniele Bosone che della Commissione è vice-presidente.

  1. Chiedo scusa per aver utilizzato la parola non corretta “impugnata”, non essendo un avvocato non padroneggio i termini precisi … tuttavia l’articolo si intitola “APPROVATA LA LEGGE REGIONALE SULLE MEDICINE NON CONVENZIONALI e non nazionale … inoltre, vorrei aggiungere, e questo è il dato fondamentale sul quale vorrei che tutti riflettessero è che questa proposta di legge regionale risale al lontanissimo 2006.

    Nell’articolo si legge “Auspico – conclude Borghi – che il Ministro della Salute e le commissioni parlamentari di Camera e Senato si impegnino per dare certezza ai milioni di persone, più di 600.000 nella sola Emilia-Romagna”

    Contiamo insieme da quanto tempo questo auspicio non si è tradotto in certezze :

    2006

    2007

    2008

    2009

    Quanti anni dovranno ancora trascorrere per arrivare ad una regolamentazione nazionale che riguardi anche la classa non medica ?

    Sottolineo la parola ANCHE, poichè ricordo a tutti che la
    proposta di legge popolare presentata nel sito http://www.unaleggeperlemedicinenonconvenzionali.it/ non è contro la medicina ufficiale, non quindi uno spirito di offesa bensì di valorizzazione di tutti i percorsi, dove le conoscenze di cura coesistono, non limitandosi alla mera tolleranza ma integrandosi con amore per il bene dell’uomo. Uomo inteso nella sua completa espressione : fisica, mentale e spirituale. L’intento è il riconoscimento istituzionale delle Medicine non Convenzionali praticabili da operatori opportunamente preparati, a prescindere dalla loro appartenenza alla categoria medica, in ambiti di competenza chiari e ben definiti (in linea con le direttive comunitarie). L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a tal propostito scrive : “Gli operatori della salute non medici devono essere considerati una risorsa sostenibile e di valore per tutti i paesi del mondo e l’utilizzo di questi operatori nel sistema primario della cura, in stretta collaborazione con gli operatori della medicina convenzionale, contribuisce ad ottenere sistemi di salute più pratici, efficaci, e culturalmente accettabili. Beneficiare del meglio della medicina non convenzionale e di quella convenzionale e di una collaborazione efficiente e fattiva tra i due campi, è un diritto irrinunciabile del cittadino e della comunità”.

    Buona giornata a tutti.
    Emanuel Celano

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