Blog e Politica

Stefano Garuti, di Carpi e Luca Conti di Senigallia, mi hanno invitato a dire la mia su un tema che mi interessa molto, ma che non ho avuto il tempo di approfondire prima d’ora.
Se internet è lo strumento delle risposte immediate, è anche strumento di discussione asincrona, e scusandomi per il ritardo approfitto degli archivi dei loro blog.

Il titolo del tema è l’utilizzo del blog per l’attività politica.

Io credo che un blog sia già di per sè uno strumento di partecipazione politica. Poter dire la propria opinione, senza limiti, censure o mezzi intermedi di trasmissione è una esperienza esaltante ed importante di democrazia.

Per un cittadino come me, che ha un ruolo istituzionale e svolge attività politica oltre al proprio lavoro, sicuramente è qualcosa di ancora più importante.
E’ un modo diretto per coinvolgere i cittadini all’interno della propria attività, offrendo trasparenza e molto tempo in cambio di un aiuto.

L’aiuto che cerco attraverso questo strumento è quello della partecipazione dei lettori alle discussioni sui temi che ritengo importanti. Qui scrivo intere collezioni di articoli sui problemi più scottanti, come lo sono stati l’Inceneritore, l’accordo di Programma Querzoli-Ferretti ed i bilanci.

Se nei quotidiani ho uno spazio risicato, qui chi vuole approfondire un tema trova gli strumenti che riesco a mettergli a disposizione: atti ufficiali, documenti politici e programmatici, rassegne e comunicati stampa (non solo miei).

Molti temi, infatti, hanno bisogno di una discussione approfondita. Spesso la nostra partecipazione alla vita pubblica è limitata ad un voto ed all’espressione di un sì o un no nei confronti di una proposta.
Ma la vita ed i problemi raramente si risolvono con un interruttore: spesso il dialogo, la discussione, lo studio approfondito e le proposte condivise portano a soluzioni che non stanno ai lati del binomio, o che sono rivoluzionarie rispetto al punto di vista dal quale ci eravamo posti.

Il blog, come ogni strumento, ha dei limiti: il tempo, sicuramente.
Per chi non fa della politica una professione è difficile gestire un blog, oltre alla regolare attività politica (riunioni, comunicati, consigli, etc), che ovviamente va a risicare quel poco di tempo libero che rimane alla vita privata.

Credo, inoltre, che l’audience di un blog politico, soprattutto se locale, sia ancora molto ristretto. Quanti dei navigatori abituali preferiscono leggere di inceneritori, la sera, piuttosto che qualcosa di leggero e divertente? Non molti.
Quei pochi, però, sono lettori abituali, oppure persone interessate ad un problema specifico che trovano, anche dopo mesi o anni, l’approfondimento che cercavano.
Altri, ancora meno numerosi, partecipano attivamente attraverso proposte, modifiche costruttive agli ordini del giorno pubblicati in anteprima, critiche sulle posizioni esposte.

Esporsi alle potenziali critiche prima di farlo pubblicamente è altamente costruttivo, anche se spesso antistrategico dal punto di vista politico. Sta all’autore decidere se vale la pena, volta per volta, lanciare la sfida.

Anche se i partecipanti non sono moltissimi, anche se i lettori sono poche centinaia invece delle migliaia dei quotidiani locali, il valore dei primi è ben differente. Nel caso del blog possono partecipare, in diretta, alla discussione. I quotidiani, invece, per ovvie limitazioni devono stringere la dimensione degli articoli e gli spazi, non offrono un feedback immediato e d hanno filtri che i blog non hanno. Dieci persone che leggono i feed rss o sono iscritte alla newsletter valgono più di mille che leggono una lettera riportata su un quotidiano.
Certamente sono tutti importanti, ognuno a suo modo ed in maniera differente.

Quanto di quello che ho scritto finora sarebbe pubblicato su un quotidiano? Poco, quasi nulla. Certi temi, inoltre, vengono totalmente oscurati perché il pubblico medio non è interessato (perché di età diversa rispetto agli internettiani, ad esempio).

Nel mio piccolo, ecco quello che faccio qui:
– trascrivo, quando possibile, i miei interventi più importanti
– pubblico documenti, presentazioni, atti, ricorsi e tutto quello che mi passa per le mani in formato elettronico, anche per mantenere un archivio storico di quello che è stato fatto dalle amministrazioni e dagli attori politici e non della mia città.
– comunico le convocazioni, anche se non troppo spesso a causa dell’invio cartaceo da parte del Comune che mal si presta al copia-incolla
– pubblico i comunicati stampa del mio gruppo e quelli delle associazioni che ricevo
– segnalo articoli interessanti
– segnalo eventi che ritengo importante pubblicizzare
– pubblico in anticipo le mozioni che intendo promuovere, per chiedere consigli e raccogliere eventuali critiche.

Non so se questo lavoro paghi elettoralmente. So per certo che nella media ben poco viene speso, in termini di risorse economiche e temporali, per la campagna su internet. E’ un mezzo con un suo target che viene sfruttato poco.
Io, invece, ho puntato molto su questo aspetto, convinto che permetta di avvicinare al dibattito politico persone che altrimenti ne sarebbero escluse, e facilitare una comunicazione anche quando non facile ed immediata.

Per me la politica non è fatta di soli slogan pubblicati su manifesti, che detto sinceramente mi interessano molto poco. La campagna elettorale si fa tutto l’anno e tutti gli anni attraverso il buon lavoro di tutti i giorni. Sono inoltre convinto che questa sia l’opinione di molti cittadini, più di quanto si immagini.

Prima o poi tutto questo diventerà normale e sostituirà i discorsi fatti nei bar e nelle piazze, ormai totalmente scomparsi, sui problemi quotidiani o più profondi che ci troveremo ad affrontare nel nostro futuro.

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4 commenti su “Blog e Politica

  1. INDIFFERENZA E OMISSIONI ISTITUZIONALI A OSTIA LIDO

    Mi chiamo Lucia Salvati, dirigente scolastico in pensione.
    Ho appena ascoltato “In mezz’ora” di Lucia Annunziata.
    Alla domanda: “cosa pensa del V-day”, Mons. Fisichella ha risposto: “sicuramente la politica deve ascoltare la gente”.
    Ho sentito all’istante, imperioso il bisogno di sottoporre all’opinione pubblica un esempio di come la politica ignori la gente comune, pubblicando la lettera da me scritta al presidente del XIII° Municipio di Roma on. Paolo Orneli, sicura di una risposta che non è mai arrivata o di un appuntamento che non è stato mai fissato.
    A malincuore constato che la gente non conta nulla quando le elezioni si sono appena vinte!
    Faccio violenza a me stessa e non vado a votare per il Partito Democratico.
    La delusione è davvero tanta………..
    Teoricamente è un esercizio di democrazia, ma dov’è la democrazia?
    Quella di Beppe Grillo e di tutte le persone che lo hanno seguito e condiviso, non è antipolitica, com’è più comodo credere, ma solo bisogno di una politica seria e vicina ai problemi della gente.
    Lucia Salvati

    Al sig. presidente del XIII° municipio
    Paolo Orneli

    E p.c. Al sig. sindaco di Roma
    Walter Veltroni

    // Ai capigruppo dei partiti
    Del XIII° municipio Roma

    Sono Lucia Salvati, dirigente scolastico in pensione da qualche anno.
    Sognavo una pensione serena e non priva d’impegni, invece mi trovo al centro di una situazione fatta di angherie per aver denunciato e contrastato evidenti abusi edilizi perpetrati ai miei danni.
    La cosa mi addolora soprattutto, perché le istituzioni nelle quali ho creduto e nelle quali vorrei continuare a credere, anziché bloccare l’abuso lo hanno appoggiato e coperto.
    Primo fra tutti, l’Ufficio Edilizia del XIII° gruppo vigili urbani, al quale mi sono rivolta più volte ricevendo risposte ambigue fino a verbalizzare a firma di Sgueglia Patrizia e Spito Emanuela che tutto era conforme alla D.I.A.
    Quando è stata presentata la D.I.A. i lavori erano abbondantemente avanzati, ma nessuno si è accorto e, comunque, i lavori non sono conformi alla D.I.A.
    L’Ufficio Tecnico, a firma dell’ingegnere Cesare Tabacchiera ha confermato che tutto era conforme alla D.I.A., anche se gli abusi erano e sono evidenti.
    Conservo foto e articolo della conferenza stampa che il Comandante Moretti ha tenuto insieme alla S.V. durante la quale ha espresso la sua soddisfazione per i risultati ottenuti nella lotta all’abusivismo.
    Per il civico 34 di via Peio, tutti sapevano e hanno taciuto.
    Anzi, i vigili sono venuti incessantemente a casa mia per motivi rivelatisi sempre inconsistenti.
    Le loro visite tendevano a scoraggiarci dall’adire le vie legali.
    Dopo il tentativo non andato a buon fine di un assessore del municipio XIII° di farci desistere proponendoci che i sigg. del civico 34 Falqui-De Prosperis avrebbero pagato le spese da noi sostenute per l’avvocato, ci sono piovute addosso querele di ogni genere.
    L’ultima a carico di mio figlio De Pierro Antonello secondo la quale nel 2005 li avrebbe minacciati con una pistola che se non avessero smesso di fare i lavori avrebbe fatto una strage.
    La paura dei sigg. del civico 34 è stata talmente tanta che hanno portato a termine i lavori e hanno venduto due appartamenti.
    La querela doveva essere così allarmante che in data 12/05/2007 sono venuti a perquisire la mia casa cinque uomini della Squadra Mobile della Questura di Roma “sezione omicidi” in cerca di armi.
    È ora di farla finita e che le istituzioni non giochino a nascondino.
    Il cittadino onesto che contribuisce al buon funzionamento della cosa pubblica deve essere tutelato.
    Io, cittadina che paga le tasse e che ha servito lo stato per ben 42 anni ho diritto ad essere tutelata nella mia onorabilità e nel mio benessere psicofisico.
    I sigg. Falqui-De Prosperis dopo averci imposto per un anno e mezzo lavori insopportabili di frullini, mazzette e martelli pneumatici ora sono passati alla fase delle querele.
    Ho fiducia in un suo tempestivo intervento……non mi deluda!
    Sono a disposizione per fornire qualsiasi chiarimento e documentazione.
    Saluto con deferenza
    ROMA, li 30/05/2007 sig.ra Lucia Salvati

    ROMA, li 30/05/2007

  2. Cara Lucia, io sono un consigliere comunale di Forlì ed anche se ascolto chi mi scrive, non posso occuparmi di tutti i problemi d’Italia.

    Concordo sulla necessità di un maggiore ascolto da parte dei politici. Sarebbe però utile che la cosa fosse reciproca, e che la gente prima di votare approfondisse un po’ i programmi e la storia dei candidati e delle liste, in modo da migliorare qualitativamente (ognuno secondo i propri criteri) la classe politica.

    Non concordo sul fatto che Grillo rappresenti la soluzione ai nostri problemi: più volte gli ho segnalato diversi problemi, rimasti inascoltati, o inviato delle osservazioni su inesattezze nei suoi articoli, senza risposta.

    D’altra parte questa gente riceve migliaia di richieste al giorno, ed è difficile evaderle tutte. Io nel mio piccolo ricevo decine di messaggi al giorno, e di mestiere faccio altro!

    Purtroppo la rabbia dei cittadini fino ad oggi si è scagliata verso l’obiettivo di ridurre i costi della politica, non di migliorarla. Se da un lato ci sono sprechi, che vanno eliminati, se chiediamo che i politici facciano politica senza strumenti questo ostacola un po’ il dialogo verso i cittadini.

  3. Abbiamo una Costituzone da difendere ma anche da modificare,dato che quando fu elaborata,1945 e il 1947,rifretteva le condizioni di un paese che oggi è profondamente cambiato.La costituzione la si può modificare salvagurdando i principi fondamentali.pittore antimafia Gaetano Porcasi

    1. Oggi, a mio parere, manca lo spirito costituente. Gli interessi di parte di chi dovrebbe riscrivere la nostra Costituzione mi preoccupano molto.

      A quale scopo dovremmo modificare le nostre istituzioni? Il Governo ha troppi pochi poteri rispetto al volere dei cittadini?

      Si vuole svuotare ancora di più il Parlamento, che è democraticamente eletto, nei confronti del potere dell’esecutivo.

      Vogliamo copiare gli Stati Uniti senza copiare la loro libertà di espressione e di stampa…

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