Emendamento alla finanziaria dei Verdi:no ai contributi agli inceneritori

Basta contributi all’incenerimento dei rifiuti. Accordo tra maggioranza e governo. Emendamento alla finanziaria scritto dai Verdi

Niente più contributi alla termodistruzione dei rifiuti o ai residui della raffinazione petrolifera, forme di produzione di energia assimilate alle rinnovabili secondo quanto stabilito dal Cip 6 del 1992, il provvedimento adottato dal Comitato interministeriale per i prezzi. Un contributo in questi anni pagato dai cittadini direttamente nella bolletta elettrica.

Governo e maggioranza “dopo una discussione preliminare” nella cabina di regia sulla Finanziaria, a cui ha partecipato anche il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, hanno “raggiunto un’intesa” che prevede l’esclusione dai contributi dei produttori di energia da fonti assimilate.

L’emendamento sarà scritto dalla senatrice dei Verdi Loredana De Petris insieme ai tecnici del ministero dell’Ambiente. Il sottosegretario allo Sviluppo economico, Paolo Giaretta, a margine dei lavori sulla manovra a palazzo Madama, ha spiegato che “dopo aver capito i problemi e raggiunto l’intesa scriveremo il testo dell’emendamento”.

Per assimilate si intendono rifiuti petroliferi, nonché l’energia ricavata bruciando i rifiuti negli inceneritori. Negli anni di applicazione si stima che i produttori di fonti assimilate abbiamo ricevuto sottoforma di contributo circa 30 miliardi di euro. Per i cittadini la norma si è tradotta in un costo medio annuo in bolletta di 60 euro.

Emendamento alla finanziaria dei Verdi:no ai contributi agli inceneritori

15 commenti su “Emendamento alla finanziaria dei Verdi:no ai contributi agli inceneritori

  1. E’ bene essere chiari nel proporre l’emendamento. Non vorrei che usciti dalla porta i finanziamenti entrassero dalla finestra. Bisogna scrivere con chiarezza che non verrà finanziata alcuna centrale alimentata da rifiuti o da c.d.r.

  2. Non riesco a capire:

    Cip6 e Certificati verdi sono la stessa cosa??

    Oppure i Cip 6 del 92 ormai scaduti non interessano più nessuno??

    Se in legge Comunitaria il Governo si è opposto perchè adesso va bene??.

    Non sarà che del Cip6 non glie ne frega più niente a nessuno, o meglio chi ha un Cip6 continua a prendere i soldi e per chi deve fare un inceneritore ci sono i certificati verdi che sono ancora validi.
    Abbiamo scoperto l’acqua calda, son tre anni che non si da’ più il Cip6 per i nuovi impianti.
    Saluti

  3. I Certificati Verdi ed i CIP6 non sono la stessa cosa.
    L’emendamento però parla in generale di incentivi e contributi pubblici alle rinnovabili, quindi si estende.

    Non è retroattivo, però prevede che chi ha ricevuto contributi destini una parte di questi per investimenti alle vere rinnovabili.

    Sana una situazione tragica per il futuro e mette una pezza importante su quello che è già stato concesso.

    Questo il testo:
    http://www.alessandroronchi.net/2006/12/10/testo-emendamento-incentivi-energie-rinnovabili/

  4. siamo noi a rendere delle cose veramente difficili, il mio “basterebbe” è perche delle cose le vedo in maniera semplice( forse sbagliando).
    ma ti ripeto io da ex elettore dei verdi mi sento tradito: cosa fa il vostro partito a brescia, e nella mia città salerno?
    ti ripeto io mi sento tradito, mi “basterebbe” che i vostri principi fossero rappresentati da bulgarelli e cortiana( scusami ma nn ti conosco personalmente).
    augurandoti buon lavoro ti saluto e ti ringrazio per aver risposto al mio commento

  5. I partiti hanno una democrazia interna: se c’è qualcosa che non ti va, hai anche lo strumento della tessera per dire la tua e far sposare le politiche che ritieni più opportune. Sono un consigliere comunale di Forlì e non posso prendermi le responsabilità di Brescia, dove il partito ha riconosciuto di aver sbagliato sugli inceneritori.
    Quello che conta è a mio parere il programma nazionale e la capacità di seguirlo, sulla base della forza che viene dagli elettori.

    I Verdi a livello nazionale sono molto chiari e netti su incentivi alle rinnovabili ed inceneritori.

    Non conosco le motivazioni che ti hanno spinto a cambiare orientamento politico e non sono qui per dare giustificazioni, ho scritto un commento sul tuo sito per metterti a conoscenza degli sviluppi, anche per cercare di dare una informazione il più possibile eterogenea.

  6. Mi sa che ci fregano. Niente emendamenti, fiducia alla camera.
    Speriamo passi in terza lettura o che rientri nel maxi emendamento!

  7. Aiaiai…..
    Per l’inceneritore di Forlì (il secondo comunale) ancora incentivi…
    “Per evitare la nascita di “un contenzioso enorme”, ha spiegato Sodano, si è convenuto che percepiranno gli incentivi anche quegli impianti tuttora da realizzare per i quali già sono stati chiusi i contratti. Sarà un successivo decreto Mse-Minambiente a individuare gli “impegni da onorare”. ”

    Quanta poca fiducia che mi rimane…..
    Dalle stelle alle stalle.
    Perchè deve sempre finire a “schifìo”?

  8. Le RISULTA CHE I DATI RILASCIATI DALL USL DI FORLI SULL’INCENERITORE SIANO PERFETTAMENTE CORRETTI ? E’ SICURO DI QUESTO AL 100 PER 100? SE SI BEATO LEI.PER ME QUESTI CONTROLLI LI FANNO COSI COME VIENE ED I CITTADINI CI RIMETTONO IN SALUTE.I VERDI DOVREBBERO FIDARSI DI MENO E CONTROLLARE DI PIU’.NON SI DOVREBBE GIOCARE CON LA SALUTE DEI CITTADINI.

  9. Di cosa sta parlando?
    Era presente alle riunioni delle circoscrizioni, quando sono stati presentati i dati dell’USL? Li abbiamo contestati sempre, sull’inceneritore.

    I Verdi non stanno giocando con la salute dei cittadini, si informi meglio, se la posizione della maggioranza fosse identica a quella dei Verdi l’inceneritore non si farebbe e si procederebbe con la raccolta porta a porta in tutta la città.

    Anche lei dovrebbe informarsi meglio, prima di criticare: gli strumenti ce li ha, basta leggere le rassegne stampa o cercare su questo blog le decine di comunicati stampa o gli articoli della categoria inceneritore:

    http://www.alessandroronchi.net/tag/inceneritore

    Segua anche il percorso nazionale degli emendamenti sugli incentivi alle rinnovabili, quello può essere lo strumento con il quale Verdi e PRC riescono a mettere fine ai finanziamenti pubblici agli inceneritori.

  10. si e’ verro ha ragione,ma la mia attenzione era sui giochi di potere che la MAGGIORANZA di sinistra fa sullA salute dei cittadini,occorrerbbe mettere in piazza sindaco e usl su quei dati,mentre la citta’ dorme beata all’insaputa di tutto perche anche la disinformnazione e’ guidata,i dati sono fasulli ed approssimativi,ma l’inceneritore va avanti contro la nostra salute con l’appoggio connivente di comune ed usl.Ma i ds sono ds o pcus ?Lei e’ attento a queste cose,ma altri che dovrebbero non lo sono.Cosa cambia tra ds e berlusconi se hanno la stessa prosopopea e la stessa mancanza di riguardo rispetto ai cittadini?

  11. L’articolo su Megachip cita solo di striscio quanto accaduto in questi giorni con il maxi emendamento della finanziaria. I giorni scorsi era stato annunciato che nella giornata di oggi il Governo avrebbe ripreso in mano la questione ed avrebbe discusso sull’eventuale, quanto sperato, ripristino dell’accordo di maggioranza.

    Ho descritto quanto è accaduto in questi articoli:
    http://www.alessandroronchi.net/2006/12/14/gli-incentivi-alle-rinnovabili-finiscono-nel-maxi-emendamento/
    http://www.alessandroronchi.net/2006/12/16/finanziaria-verdi-mai-piu-in-aula-fino-a-correzione-norma-cip6/
    http://www.alessandroronchi.net/2006/12/20/comunicato-stampa-senatori-verdi-tenete-duro/
    Sicuramente pubblicherò qualcosa quando avrò novità, leggete queste pagine per rimanere aggiornati.

  12. Egregi signori,
    vorrei capire una cosa… io sono un socio di un’azienda che ormai da due anni dedica il proprio tempoe e molte delle proprie risorse per costruire un piccolo impianto di produzione di energia elettrica utilizzando olio vegetale puro in combustione (biomassa a tutti gli effetti).
    Abbiamo già speso, (sia in termini di progettazione, costi per l’ottenimento di autorizzazioni, costi per l’impegno contrattuale per l’acquisto di macchinari, realizzazione di opere civili, consulenze, collegamenti in MT ENEL, viaggi a Roma presso l’Ex GRTN ect. ect.) qualcosa come circa € 500.000,00 e abbiamo contratto un mutuo bancario per quasi 3000.000,00.
    Non Vi nascondo che sono preoccupatissimo!
    La mia azienda non è un’azienda agricola, ma un’azienda che opera nel settore dell’edlizia e che ha voluto investire capitali per realizzare un piccolo impianto a biomasse da cui potrà ricavare degli utili e con cui, nel nostro piccolo, potremmo contribuire a far raggiungere al’Italia la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili prevista da protocollo di Kyoto.
    Ebbene sono preoccupato perchè il nostro impianto è in costruzione e ogni volta che sento parlare di modifiche alle leggi temo che per colpa di diverbi prettamente politici possano mutare quelle condizioni che ci hanno spinto ad investire in questo campo (certificati verdi, accise poco pesanti), e che quindi possano crearci una vera e propria sciagura finanziaria, visti i debiti che abbiamo fatto.
    Io ritengo che se si vuole invogliare la classe imprenditoriale ad investire in energia verde innanzitutto si devono porre le basi per rendere tale settore più stabile e sicuro. Non vi nascondo che se tornassi inditro di 2 anni non investirei più nemmeno un euro, non posso rischiare l’infarto così spesso. Vi rendete conto che dietro a questi cambiementi e discussioni c’è gente che si gioca tutto ciò che ha costruito nella propria vita? Come si può pensare di raggiungere determinati obiettivi se non c’è una certa sicurezza e stabilità legislativa che garantisca le persone che creano sviluppo! (nel nostro impianto lavorerebbero circa 30 persone, in un paese dove la disoccupazione oltrpassa il 30 %)
    Ad esempio, nel mio settore ci sono state variazioni? So che gli imprenditori agricoli avranno dei vantaggi ad utilizzare l’olio autoprodotto (abbattimento di accise), ma chi non produce olio avrà degli svantaggi rispetto a prima? (mi riferisco ai certificati verdi da assegnare agli impianti ancora non realizzati)Inoltre, l’olio vegetale puro Italiano costa tantissimo, non si può pensare di obbligare gli imprenditori ad acquistare in Italia quando all’estero lo stesso olio costa meno della metà. Credo sia ingiusto e anticoncorrenziale.
    Cordiali saluti.

  13. Caro Aldo, le sue preoccupazioni sono legittime.
    I piccoli impianti di produzione di energia da biomasse sono tutelati da questa finanziaria con un altro emendamento.
    Veda per questo la parte sulle biomasse di questo mio articolo:
    http://www.alessandroronchi.net/2006/12/21/la-finanziaria-verde-al-senato/

    Riallineandosi alla normativa europea le biomasse rimangono fonti rinnovabili, quindi non sono escluse dagli incentivi.

    Devo esprimerle però la preoccupazione di migliaia di cittadini che vedono costruirsi grossi impianti che non sono energeticamente ed economicamente convenienti, e che non aiutano affatto a raggiungere gli obiettivi del protocollo di Kyoto, ma ci allontanano.

    Non so perché lei citi proprio Kyoto, ma le ricordo che questo impegno ci obbliga a ridurre le emissioni di CO2 ed altri 4 inquinanti impattanti sulle temperature del globo.
    Qualsiasi impianto di incenerimento, compreso quello delle biomasse, produce CO2 ed altri inquinanti. La CO2 emessa è esattamente quella sintetizzata dalle piante, più quella utilizzata per la produzione (veicoli, concimi chimici, dispersioni, etc).

    Per raggiungere il protocollo di kyoto, quindi, servono piccoli impianti dai bilanci energetici positivi. Sul bilancio economico si interviene giustamente con incentivi, per portare tecnologie ora costose a prezzi competitivi (gli investimenti riducono i prezzi a lungo termine).

    Glielo dico francamente: se il suo è un impianto che nominalmente andrà a biomasse ma con una percentuale di rifiuti, è giusto che non le vengano assegnati incentivi.
    In questo caso l’investimento poteva tenere conto della normativa europea del 2001, alla quale prima o poi (spero prima) dovremo aderire.

    Siamo in mora con l’UE proprio su questo aspetto, è ora che lo Stato smetta di pagare 3,5miliardi l’anno ad impianti che non fanno il bene del Paese.

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