Per il rilancio a costo zero del paese (lettera aperta sul cip6)

Ho aderito all’appello di Francesco Meneguzzo e Iacopo Fo sugli incentivi alle energie rinnovabili, che allego in calce. Fate altrettanto e pubblicizzatelo!

Di Francesco Meneguzzo coordinatore tecnico Energia e Innovazione dei Verdi e Jacopo Fo presidente della Libera Università di Alcatraz

Mentre ci si affannava sulle virgole delle cifre di una manovra Finanziaria in cui, come sempre, gran parte dei flussi di denaro prescindono dalla produzione materiale dei beni, un piccolo gruppo di Senatori, guidato da Loredana De Petris e Tommaso Sodano, riusciva a ottenere quello che era impensabile fino a pochi mesi fa: che fossero finalmente cancellate le illegittime – perché in contrasto con le norme Comunitarie – incentivazioni alla produzione di energia elettrica da fonti che non siano rinnovabili, come le così dette fonti “assimilate”, per esempio i rifiuti non biodegradabili, i bitumi e gli scarti di raffineria, lo stesso gas naturale fossile purché si utilizzi il calore generato nella produzione elettrica (cogenerazione).
Uno scherzo, questo, che non è durato poco: iniziato nel 1992 con la delibera “CIP 6”, fondata sulla Legge 10 del 1991, ha consentito in 15 anni la destinazione di circa 40 miliardi di Euro attualizzati a fonti che niente hanno a che vedere con il sole, il vento, l’acqua, la geotermia, riservando a queste fonti soltanto il 20 per cento circa delle risorse complessive.
Ogni due mesi i cittadini italiani hanno sovvenzionato senza fiatare, per mezzo della bolletta elettrica, gli inceneritori di rifiuti e i gassificatori degli scarti del petrolio, quasi 4 miliardi di Euro nel solo anno 2005: tutto questo, credendo in buona fede di finanziare le fonti rinnovabili!!!
Intanto, dato che funzionava, la truffa si è fatta ancora più raffinata, concedendo all’elettricità prodotta dai rifiuti di plastica e gomma, il così detto CDR o combustibile derivato dai rifiuti, e perfino all’idrogeno prodotto a partire da qualsiasi fonte, petrolio, gas e carbone, l’accesso ai Certificati Verdi, titoli negoziabili che in pratica raddoppiano o perfino triplicano il valore dell’energia elettrica prodotta, mettendo impropriamente in competizione le fonti fossili con le fonti rinnovabili.
Grazie – si fa per dire – a questo lunghissimo scandalo, l’Italia è rimasta al palo con la maggior parte delle nuove fonti rinnovabili, in particolare con quella solare fotovoltaica, che è la più promettente, che in Germania e in Spagna, per non parlare del Giappone, degli Stati Uniti, della Cina, ha già prodotto un’economia diffusa e centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro capillarmente diffusi sul territorio, contribuendo al rispetto del Protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici.
Di fronte all’incontrollabile aumento dei prezzi del petrolio e del gas, che soffrono di crisi di approvvigionamento sempre più minacciose, alla minaccia del ritorno in grande stile del carbone, che l’Italia non possiede e che in ogni caso rappresenta la più grave minaccia per la stabilità climatica e ambientale del pianeta, all’improponibile ritorno a un nucleare che non ha risolto uno solo dei suoi problemi, la Legge Finanziaria 2007 poteva offrire una straordinaria occasione, e in parte è stato così: il comma 644-bis e successivi stabiliscono che le incentivazioni, di qualsiasi tipo e salvo deroghe particolarissime, ancora da stabilire, siano destinate alle sole fonti rinnovabili, in accordo con la Direttiva Europea 2001/77/CE (che da anni è stata recepita correttamente dai maggiori Paesi Europei).
L’oscura lobby trasversale dei raffinatori e degli inceneritoristi ha voluto però colpire anche questa volta, e così l’accordo raggiunto tra maggioranza parlamentare al Senato e Governo, di riservare le residue incentivazioni agli impianti alimentati da fonti non rinnovabili “ai soli impianti già realizzati e operativi” si è trasformato, con un colpo di mano pochi minuti prima del deposito della Finanziaria, nella concessione degli incentivi “ai soli impianti già autorizzati e di cui sia stata avviata concretamente la realizzazione”, rimettendo in gioco potenzialmente decine o centinaia di impianti, in maggioranza inceneritori di rifiuti, e ovviamente centinaia di milioni di Euro all’anno!
Di fronte alla clamorosa e coraggiosa protesta dello stesso piccolo gruppo di Senatori e del Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, il Governo è stato costretto a tornare sulla questione, impegnandosi a ripristinare la versione originale della norma, ma non subito come con il comma “Fuda” sui reati contabili, piuttosto per mezzo di un emendamento al decreto legge sugli obblighi comunitari, il così detto “decreto mille proroghe” che, emanato il 22 dicembre, dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni.
Il Ministro dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, si è impegnato infine a non concedere autorizzazioni all’accesso alle incentivazioni ad alcun impianto alimentato da fonti non rinnovabili, fino al ripristino della norma originaria.

NON C’E’ PIU’ BISOGNO, SE MAI C’E’ STATO, DI FINANZIARE LE ENERGIE SPORCHE, NE’ L’INCENERIMENTO DEI RIFIUTI: LE TECNOLOGIE DI OGGI CONSENTONO DI PRODURRE TUTTA L’ENERGIA E GESTIRE I RIFIUTI IN MODO EFFICIENTE E SENZA PREGIUDICARE L’AMBIENTE, IL CLIMA E LA SALUTE.

CHIEDIAMO AI PARLAMENTARI TUTTI E AI MEMBRI DEL GOVERNO DI VIGILARE SENZA CONCEDERE SCONTI SUL RISPETTO DEGLI IMPEGNI PRESI, PER LA SALUTE, L’AMBIENTE, IL LAVORO:
PER IL BENE DELL’ITALIA !!!

Aderisci all’appello:
http://www.jacopofo.com/?q=node/2437

Per il rilancio a costo zero del paese (lettera aperta sul cip6)

28 commenti su “Per il rilancio a costo zero del paese (lettera aperta sul cip6)

  1. Ho letto con piacere dell’emendamento, che elimina gli impianti di incenerimento non ancora costruiti, ancorchè già autorizzati.
    Vorrei esprimere un concetto al riguardo:
    Un impianto di incenerimento, comunque rimane un grosso affare (nonostante quanto affermato da Chiamparino e c.) in quanto il combustibile (rifiuti di qualunque natura), viene fornito all’impianto, dietro compenso.
    Ora con il costo dell’energia eletrica che si aggira intorno ai 70 euro/MWh ed il compenso dato dai fornitori di rifiuti all’inceneritore, comunque incenerire rimane un grosso affare.
    Tant’è che chi volesse costruire un impianto a BIOMASSE (MA BIOMASSE VERGINI N O N BIOMASSE RIFIUTI) non prende soldi ma paga il combustibile, non solo, ma lo paga ad un prezzo salato ( si parla ormai di prezzi tra i 60 ed i 100 euro a tonnelata per biomasse vergini ossia provenienti da trattamento esclusivamente meccanico)nonostante ciò, con una buona dose di rischio, un impianto a biomasse, se ben costruito, può avere un discreto ritorno economico.
    Quindi da una parte l’inceneritore che non ha più i certificati verdi ma prende compensi che vanno da 60 a 700 euro/tonnelata in funzione dei rifiuti bruciati ( ad esempio i rifiuti sanitari)
    e che inoltre percepisce 70 euro per ogni MWh di corrente elettrica prodotta.
    Dall’altra un impianto a biomasse VERGINI che paga mediamente 80 euro/tonnelata il combustibile, percepisce il certificato verde e prende ugualmente 70 euro/MWh per l’energia elettrica prodotta.
    Il punto è che fino ad oggi chi brucia rifiuti non guadagna ma STRAGUADAGNA con i nostri soldi e sulla nostra salute.
    Ditelo a CHIAMPARINO.
    Un saluto

  2. Certo dipende dal potere calorifico, ben per questo che bruciare rifiuti resta sempre un buon affare, il CDR DEVE avere per legge un potere calorifico, se no ricordo male, di almeno 3500 Kcal/Kg, una biomassa vergine riesce ad arrivarci con fatica a quel valore e costa comunque fra raccolta, trasporto, resa, ecc. parecchi soldi.
    Inoltre se uno ha l’autorizzazione e brucia rifiuti tipo gli ospedalieri(500 euro/tonn) o i fanghi biologici (180 euro/tonn)o altre porcherie di soldi ne guadagna tanti lo stesso.Cosa si farà?
    Si punterà a trattamenti mirati sui rifitui tesi ad ottenere ottimi combustibili in grado di generare molta corrente elettrica oppure si punterà a bruciare in modo indifferenziato tutte le più immonde e pericoloso porcherie del mondo?
    Ecco che la Legislazione ed il Governo hanno l’obbligo di indirizzare chi gestisce questi impianti nella direzione corretta, ad esempio così come non si può inviare in discarica rifiuti con alto potere calorifico, non si possono TERMOVALORIZZARE rifiuti con basso potere calorifico.
    Un saluto

  3. E’ ora di smettere di tirare fuori cavolate come il fotovoltaico, che con un semplice conto della serva risulta chiaramente improponibile e inutile.

    E poi dire che con le tecnologie di oggi siamo in grado di produrre “TUTTA L’ENERGIA … SENZA PREGIUDICARE L’AMBIENTE, IL CLIMA E LA SALUTE.” che cacchio vuol dire?

    Per non parlare del nucleare, che è la sola strada valida percorribile a lungo termine…

    Ma a cosa devo aderire????

  4. Per Cesare:
    RIFKIN, ITALIA E’ L’ARABIA SAUDITA ENERGIA RINNOVABILE
    (ANSA) – ROMA – L’Italia e’ l’Arabia Saudita delle energie rinnovabili. ”Ha le capacita’ per guidare il mondo fuori dall’era del petrolio e portarlo in quella dell’idrogeno, ma credo non abbia nemmeno intaccato la superficie del suo potenziale”. Cosi’ Jeremy Rifkin, economista e presidente della Foundation on Economic Trends, in un’intervista all’Ansa scatta la fotografia del nostro Paese nel quadro delle ecoenergie che alimenteranno il futuro. Un futuro non lontano, visto che il cosiddetto picco nella produzione globale di petrolio dovrebbe essere raggiunto fra il 2010 e il 2040. ”Nei prossimi 50 anni, per ogni azienda, piccola o grande che sia – spiega Rifkin – sara’ l’energia la voce di spesa che costera’ di piu’, non il lavoro, perche’ sara’ sempre di meno e sempre piu’ cara”.

    Uno scenario che il presidente del Consiglio, Romano Prodi, e il ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, conoscono bene, secondo la stessa ammissione dell’economista. Rifkin, infatti, e’ stato consulente di Prodi all’epoca della sua presidenza alla Commissione Europea: ”A Prodi va il merito di aver introdotto un programma di ricerca e sviluppo per la realizzazione di un’economia basata sull’idrogeno per la Ue, del valore di 2 miliardi di euro. La ragione per la quale ne parlo – continua Rifkin – e’ che la sua coalizione durante le elezioni si e’ impegnata per un futuro basato sulle energie rinnovabili”. A quelli che dicono che e’ difficile e costoso passare all’era dell’idrogeno, l’economista risponde: ”Che scelta abbiamo? La vecchia energia e’ troppo costosa e negativa per il riscaldamento globale. Per questo io chiedo ai leader politici: come pensate di far crescere l’economia negli ultimi stadi di questa era energetica?”.

    Ecco i passaggi principali del pensiero di Rifkin:
    – ITALIA: In Italia, secondo Rifkin, le riserve di energia sono enormi, solare da Roma a Bari; eolica dall’Adriatico al Tirreno; geotermica in Toscana; biomasse e idroelettrica. Purtroppo pero’ le energie rinnovabili sono di natura intermittente: il sole non brilla sempre, il vento non soffia continuativamente, i fiumi non hanno sempre la stessa portata d’acqua. Per questo l’ eco-energia prodotta deve essere immagazzinata sotto forma di idrogeno ottenuto tramite elettrolisi o biomasse, per rifornire poi la rete elettrica. Secondo Rifkin e’ questo il punto cruciale della terza Rivoluzione industriale che abbiamo di fronte: accumulare idrogeno per fornire poi elettricita’ quando serve.
    – LE FASI: Il primo passo, secondo lo studioso, e’ quello di compiere una valutazione seria, con una mappatura a livello nazionale, del potenziale di fonti rinnovabili in Italia. Dovrebbe essere il frutto di una partnership pubblico-privato fra Governo, Regioni, piccole e medie imprese, grosse aziende, cooperative di produttori, in rete con la societa’ civile. Poi dovrebbe partire una ‘urgenza nazionale’ sull’efficienza energetica di governo e Regioni: ”il modo migliore infatti per creare energia e’ quello di risparmiarla”. Una strategia necessaria per il periodo di 25, 30 anni che servono per impiantare le infrastrutture di un’economia basata sull’idrogeno. Un progetto che la California, la quinta economia mondiale, sta gia’ rendendo operativo per essere pronta entro il 2020. Il passo successivo e’ quello di spendere grosse cifre nel settore pubblico e privato in tecnologie energetiche, per far si’ che l’ ”Arabia Saudita” delle energie rinnovabili diventi una realta’ nei prossimi 20 anni. Occorre quindi investire nelle tecnologie per immagazzinare idrogeno proveniente da eco-energie e infine, ultima fase della terza rivoluzione industriale, l’ Italia dovrebbe sviluppare la rete elettrica ‘intelligente’, distribuita e condivisa come avviene oggi con la rete internet. Questo tipo di rete la sta gia’ testando l’Ibm, in Oregon.
    – LA RICETTA: ”Abbiamo bisogno che politici, comunita’ economica e societa’ civile abbiano una buona dose di immaginazione – spiega Rifkin – semplicemente perche’ tutto questo gia’ esiste. Altri governi sono gia’ al lavoro. Abbiamo bisogno di un dibattito a livello nazionale, e’ una responsabilita’ di tutti in Italia. Con Pecoraro Scanio ne abbiamo parlato per anni, ora e’ il momento di agire”.
    NON SI PARLA DI NUCLEARE:
    Un saluto

  5. Per Cesare:

    La tua opinione contrasta palesemente con quella degli esperti del settore. Tanto per citare qualche problema del nucleare: pericolosità dei reattori (possibili target militari), pericolosità delle scorie (non si è ancora trovato un modo per smaltirle in sicurezza), disponibilità della materia prima (la disponibilità è simile a quella del petrolio), costi, etc.

    Ti consiglio di leggere gli articoli di Domenico Coiante, fisico che ha lavorato per anni all’ENEA come ricercatore e dirigente per trentacinque anni nel settore delle energie rinnovabili:
    http://www.aspoitalia.net/index.php?option=com_content&task=view&id=93&Itemid=38

    e quelli di Ugo Bardi, presidente di ASPO Italia, professore del dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze
    http://www.aspoitalia.net/documenti/bardi/eroei/eroei.html

    Solo per citare alcuni esempi.

  6. Oddio, io ci lavoro nel fotovoltaico. Non mi sembra proprio che il fotovoltaico sia una cavolata. Nel caso pero’ tu abbia ragione manda un messaggio al popolo tedesco, che ormai hanno un 20% di energia rinnovabile…

  7. A suo tempo mi bastarano 30 minuti della prima lezione di “conversione dell’energia” per rendermi conto di come il fabbisogno mondiale di energia non sia assolutamente ricopribile in modo cospicuo con fonti tipo il fotovoltaico, l’eolico, sistemi anche complicati per sfruttare l’energia solare, ecc.

    Certo che se volete tappezzare di specchi il Sahara e mettervi a stoccare idrogeno là, la cosa diventa più fattibile… :))

    Ripeto, è un conto stupido, non ci vogliono chissà quali genialate e chissà quali espertoni di energia. Ma ognuno è libero di credere a tutte le cavolate che gli vengono raccontate.
    E’ ovvio che ne faccio un discorso ingegneristico e non tengo certo conto degli impatti politici, ecc. Se ne tenessi conto, come fate voi Verdi, probabilmente proporrei di accendere le candeline in casa :)

  8. Non mi pare sinceramente che un 20% risolva il problema globalmente…
    Ma forse quando colonizzeremo Marte, potremo sfruttare altra superficie planetaria e stendere dei lunghi cavi.

  9. Bene avvertili del terribile errore che stanno facendo! Non sò esattamente quanti anni fà hai studiato l’argomento, ma i pannelli rendono rispetto al 2001 il 50% in più, è un campo in continua evoluzione (ci sono parecchi progetti allo studio, da gente che forse dopo 30 minuti stava ancora ascoltando…). La gestione dell’energia si è raffinata, ed inoltre (a parte fotovoltaico e geotermico) ci sono nuove forme di energie alternative.
    La riconversione completa è impossibile, ma un maggiore apporto di energia pulita consente di ridurre inquinamento, importazione di petrolio e gas, euri sborsati alla Russia…
    Peccato che miliardi di euro vengono gettati nei camini dei rifiuti.

  10. Sì in effetti se hanno il 30% anzichè il 20% e aggiungiamo un po’ di sfruttamento del moto ondoso abbiamo risolto il problema.. convinto tu!

  11. La soluzione non sta in una unica fonte, questo è chiaro. Domenico Coiante non è affatto un ambientalista, ha scritto un libro estremamente interessante intitolato “Le nuove fonti di energia rinnovabile” dove fa calcoli molto precisi (non buttati là, come potremmo fare io e te) e propone una una differenziazione delle fonti di energia, tutte a concorrere nel 100% del totale: fotovoltaico, eolico, biomasse, etc.

    Se facciamo questo, anche l’energia da combustibile sarà disponibile per più tempo ed i cambiamenti nella società potranno essere graduali. Se invece puntiamo ad una unica fonte, ad ogni indisponibilità saremo costretti ad affrontare grandi crisi.

    Sul discorso degli incentivi non ci sono dubbi: non si possono incentivare impianti di combustione di rifiuti come fossero energie rinnovabili. I soldi per la ricerca sono pochi, investiamo quelli che abbiamo per migliorare le caratteristiche delle fonti rinnovabili e trovare altri sistemi per produrre energia.

  12. Certo Simone, hai ragione. Però qui si stava parlando di produzione di energia elettrica. Anche qui si possono ridurre i consumi, ma gli sprechi sono minori rispetto a quelli nel riscaldamento.

    Certo che una riduzione del GAS utilizzato per il riscaldamento civile può spostare quella quota di combustibile per la produzione di energia elettrica.

    Comunque almeno i pannelli per il riscaldamento dell’acqua sanitaria dovremmo renderli obbligatori per le nuove abitazioni, così come gli indici di consumo per il riscaldamento. Ma la strada è già stata intrapresa, bisogna solo proseguire.

    Con i continui aumenti del GAS queste cose cominciano ad interessare di più anche a chi non importa nulla delle politiche internazionali e dell’inquinamento.

  13. Secondo me bisogna puntare sul consumo!
    Ridurre il consumo energetico si può.
    Oggi ci sono case costruite come al solito in altri paesi che consumano e disperdono meno calore e quindi energia.
    In case come queste stare freschi d’estate elimina i condizionatori, stare caldi in inverno riduce l’uso dei combustibili.
    La dispersione termica è la principale fonte di consumo di energie derivate da petrolio!

    Se ogni condominio producesse energia solare, caro Cesare, probabilmente il fabbisogno da altri paesi diminuirebbe pesantemente.

    Se poi questo da fastidio a Moratti & co, mi dispiace, ma è l’unica via percorribile, almeno fino a quando non si avrà la fusione nucleare (calda o fredda che sia).

    Oppure continuare a dipendere da altri stati, Russia, Africa, ecc. ecc.

  14. Infatti, ho parlato di pannelli solari, ma intendevo fotovoltaici.
    Magari i finaniamenti alle rinnovabili venissero destinati (speriamo sia così prestissimo) al finanziamento dei pannelli solari almeno per i condomini e per i palazzi con grande estensione di tetto.
    Considerando circa 50 mq di tetto disponibile, ogni condominio potrebbe produrre circa 50 * 1500 kWh/m2 anno = 75000 kWh/m2 anno.
    Quanti condomini ci sono a Forlì? Quanti in Italia?
    Se ci sono 100 condomini a Forlì allora avremo 7500000 kWh/m2 anno, mica male! Consideriamo poi che questa è una media! Con il picco dei consumi d’estate per i condiionatori l’energia prodotta è al massimo visto le 11-12 ore luce, mentre d’inverno è al minimo, ma anche i consumi elettrici sono al minimo!
    Chi mi impedisce di utilizzare in una casa con poca dispersione termica un buon condizionatore con pompa di calore inverter e lasciare perdere per sempre sia la caldaia a gas ed i fornelli a gas?
    Tutto elettrico!!!

    Sapete cosa me lo impedisce? L’ENEL, HERA, o tutti quegli enti-società che ci danno energia elettrica e gas! Sarebbero rovinate, anche se l’ambiente sarebbe più pulito!
    Infatti oltre al traffico, agli inceneritori, alle fabbriche, le caldaie per il riscaldamento residenziale sono una delle maggiori fonti di polveri sottili e CO2…..

  15. Prima di tutto la densità di potenza solare disponibile fuori dall’atmosfera è:

    1.4 kW/m^2 su una superficie perpendicolare ai raggi.

    Con atmosfera chiara (cielo sereno) si riduce al 61% e con cielo nuvoloso si riduce al 28%. Stiamo sempre ragionando con raggi perpendicolari. Al polo nord si riduce di 2 volte e mezzo.
    Nel mondo è mediamente nuvoloso per il 54% del tempo, il che significa che la densità media di potenza si abbassa a 0,6 kW/m^2, sempre in zone con raggi sufficientemente poco inclinati.
    La densità di energia disponibile in un anno, che mediamente presenta 6 ore utili al giorno, diventa di 1.3 MWh/m^2.

    Diciamo pure che il fotovoltaico abbia un rendimento del 30%, otteniamo:

    390 kWh/anno per metro quadro, che non è 1500.

    Comunque io abito in un condominio che avrà pressochè l’area che dici tu, 50 mq. La potenza di picco che posso avere è: 0,18 kW/m^2, ossia 9 kW. Sai cosa ce ne facciamo in 12 famiglie di 9 kW di picco.

  16. Inoltre i consumi elettrici d’inverno non sono al minimo. Tant’è vero che fino a pochi anni fa, ora non so perchè non sono aggiornato, il massimo picco di richiesta di energia elettrica in Italia era considerato il terzo mercoledì di dicembre.

  17. Io riporto dati dell’università! La media al nord italia è di 1100 kWh/anno, la media al centro è 1300-1500 kWh/anno, la media al sud ed isole è 1700kWh/anno, considerando le nuove tecnologie.

    Il consumo massimo di energia elettrica in Italia è diventato l’estate da circa 1 anno, da quando si sono diffusi i condizionatori (presumo), visto che le informative per i distacchi preventivi (PESSE) sono in giro da circa 1 anno!

    Ovviamente il condominio d’inverno non riuscirebbe a coprire l’intero fabbisogno ( ;-) ), magari! (ricordati che parliamo di medie, d’estate avrai il 70% della produzione)
    Però esiste il conto energia, dove tu rilasci o rivendi l’energia prodotta ed utilizzi quella ENEL e paghi la differenza (convenienza) o ti accreditano la differenza (non conveniente) in consumi futuri entro i 3 anni.
    Se calcoli quanta energia elettrica produci e quanta invece ne consumi, magari cercando di renderlo un investimento (che porta all’auto controllo degli sprechi) magari per il vostro condominio diventa anche molto conveniente!

    Per l’ambiante lo è di sicuro!

  18. 1) Io più che dei dati preconfezionati mi fido dei calcoli. Tu hai fatto qualche conto? Tra l’altro ho considerato un rendimento del 30%, che è fin troppo alto.

    2) Se il consumo massimo è d’estate, ciò non significa che il consumo minimo sia d’inverno. Cosa che avevi scritto tu.

    Cmq cita almeno la fonte da cui hai preso i dati..

  19. Cesare,
    i tuoi dati sono completamente errati. Ma tanto non cambierai idea, per cui è inutile discuterne. Pace…

  20. Visto che non me li sono inventati io, “i dati”, ma parto da alcune ipotesi per calcolare i valori finali che ci interessano e su cui siamo in disaccordo e visto che i calcoli sono molto semplici, evidentemente potrai mostrarmi quali sono le ipotesi sbagliate che assumo. Sono ben contento se qualcuno mi contesta, ma almeno che mi contesti in modo scientifico.
    Ho comunque riportato anch’io uno stralcio di lezione universitaria.

    A vs. disposizione per parlarne… Anzi visto che ci lavorate tutti i giorni, mi pare di aver capito, sono ben contento di vedere qualche intervento un po’ più tecnico.

  21. Su Wikipedia (fonte solitamente attendibile, ma di cui non mi fido al 100%) trovo scritto:

    “La superficie occupata dai modelli commerciali si aggira in genere intorno ai 7,5 mq/kWp, ovvero sono necessari circa 7,5 metri quadrati di superficie per ospitare pannelli per un totale nominale di 1.000 Wp”

    Significa che la potenza specifica è di 0.13 kW/m^2.
    Io avevo calcolato 0,18 kW/m^2 per fare il conto sul mio condominio… mi ero tenuto alto, come avevo già detto, eppure mi dite che sbaglio, tenendomi troppo stretto.

    Sul serio, a questo punto sono molto curioso di capire dove sbaglio.

  22. Cesare,
    non avevo letto che ti riferivi ad 1mq, mi dispiace e ti chiedo scusa.
    Ho scambiato il metro quadro con 1 Kw di picco, per cui il dato non mi tornava.
    Le tabelle UNI per il nord italia indicano che con 1Kw di picco (approssimativamente occupa un’area di impianto tra gli 8 e i 10 metri quadri) si possono produrre 1100-1300 kwh anno. Dati che in questi anni la mia azienda ha verificato con oltre 2000 kwpp installati.
    Chiedo ancora scusa per la svista.

    Resta il fatto che per adesso gli impianti in conto-energia rendono molto di più che investire in fondi privati. Se i soldi dei CIP6 andassero effettivamente alle energie rinnovabili invece che nei camini la situazione sarebbe anche migliore.

  23. Chiedo venia, nei calcoli ho tenuto conto dell’irraggiamento solare, quindi con una effettiva trasformazione in energia elettrica dei pannelli fotovoltaici del 15-20% i valori sono inferiori.

    Quindi siamo a 300kWh/anno m2…….

    Comunque con il conto energia la cosa conviene….. Sto facendo qualche calcolo con il programma segnalato in precedenza!

  24. Nel vercellese, un pannello solare di un metro quadro esposto a sud con una inclinazione di 30° riceve 1451 kwh/anno che moltiplicati per il rendimento (15% e non di più) danno circa 217 Kwh/anno. Il conto energia paga circa 500 euro al MWe per venti anni quindi conviene.
    I verdi hanno sposato il fotovoltaico quale fonte rinnovabile regine.
    Mi sovviene un dubbio ossia il silicio di cui sono costituiti i pannelli, si ottiene fondendo silice e carbone a 1400°C circa. Spaventosa energia spaventoso gas serra.
    Inoltre, il silicio metallico ottenuto, va rifiuso tre volte per purificarlo, quindi spaventosa energia spaventoso gas serra.
    Alla fine qualcuno ha fatto i conti e sembra che l’energia restiutita in vent’anni dal pannello solare, non copre l’energia spesa per costruirlo.
    Vero o falso?
    Allora tra biomasse vergini che inquinano, fotovoltaico, che costa intermini di energia spesa per costruire i pannelli, eolico che deturpa il paesaggio, idroelettrico che sconvolge la natura, come c…o dobbiamo produrla sta energia.
    Verdi e Legaambiente dove c…o siete.
    Andiamo avanti a metano e petrolio???
    Fra vent’anni quando nella pianura padana ci saranno cammelli e beduini che c…o diciamo ai nostri figli che MORATTI doveva arricchirsi, o che SCARONI aveva bisogno???
    In Provincia di Vercelli, Verdi e Legaambiente danno il loro benestare ad una centrale Termoelettrica a metano da 1400 DICO 1400 MWE DELLA SOCIETA’ E.ON e contestano una centralina a biomasse (paglia di riso) da 10 MWe.
    Ma dove c…o sta la giustizia.
    Come se una centrale da 1400 MWe a metano non immette nell’ambiente milioni di tonnellate di CO2,MONOSSIDO DI CARBONIO, NOX, POLVERI ULTRASOTTILI.
    IO NON CI CAPISCO PIù NIENTE, vorrei seguire le politiche ambientalistiche, ma non ci capisco più niente.
    Scusate lo sfogo.
    Un saluto.

  25. Non è del tutto vero che i Verdi hanno sposato il fotovoltaico. Se guardi i documenti programmatici del partito scopri che la nostra proposta si compone di tanti fattori, ognuno dei quali deve apportare il suo contributo.
    Non esiste, infatti, una tecnologia che da sola possa tirarci fuori dal problema dell’approvvigionamento energetico: abbiamo sbagliato in passato ad affidarci quasi esclusivamente a petrolio e gas naturale, non dobbiamo commettere lo stesso errore.

    Detto questo, l’EROEI dei pannelli solari fotovoltaici è attualmente circa 10. Questo significa che con un pannello solare si produce abbastanza energia per farne 10 (Energy Returned on Energy Investment).

    Probabilmente quello che dici tu era vero una volta, oggi non più. Diverso è il costo, ma qui bisogna fare calcoli seri: anche per il nucleare molti calcoli sono messi in discussione dalla comunità scientifica, perché bene che vada non considerano i costi militari per la difesa dei punti sensibili. Anche senza considerare il costo dello stoccaggio delle scorie, che ad oggi non siamo in grado di mettere in sicurezza, il nucleare ha costi elevati che sono giustificati grazie agli investimenti militari su questa tecnologia (non lo dico io, puoi chiederlo agli esperti di ASPO Italia, ad esempio).

    Per quanto riguarda le biomasse bisogna anche qui fare lo stesso discorso che fai per il fotovoltaico: quanta energia occorre per produrre il materiale da bruciare? I grossi impianti hanno bisogno di importare biomasse a basso costo dall’estero, o nella migliore delle ipotesi da molti chilometri di raggio, rendendo anche EROEI inferiore ad 1 (quindi energeticamente conviene non produrre energia).
    Diverso ancora una volta il discorso dei costi, che sono viziati dagli incentivi dell’Unione Europea.

    Devo essere sincero, non so cosa succeda nella provincia di Vercelli, ma non posso essere responsabile di tutti i Verdi del Mondo (siamo un partito che è presente in tutta europa e nella gran parte dei paesi sviluppati). Le linee guida del nostro partito a livello nazionale sono chiare, quello che dice mi pare strano.

    Mi scuso per il ritardo nella risposta, ma avevo lasciato indietro questo commento in attesa di avere il tempo per risponderle con calma.

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