Perché mi sono candidato per il Consiglio Federale Nazionale dei Verdi

Ieri si è concluso il Congresso di Fiuggi dei Verdi, al quale ero presente come delegato in rappresentanza Federazione Provinciale di Forlì-Cesena per la mozione politica “Il
sogno ecologista e la sfida del cambiamento”.

Al Congresso ho presentato la mia candidatura per il Consiglio Federale Nazionale, per la quale domani dovrebbe concludersi lo spoglio delle schede. Voglio spiegare, in poche righe, prima di conoscere i risultati, alcune delle motivazioni che mi hanno spinto ad accettare la richiesta di candidatura, un ulteriore impegno che come al solito ho deciso di affrontare non con leggerezza.

Il Consiglio Federale dovrebbe rappresentare un ponte di collegamento tra la base di iscritti sparsi per tutto il territorio nazionale, l’esecutivo ed i nostri parlamentari. Questo ponte non può funzionare
solo attraverso le riunioni (con 100 membri convocati ogni volta): servono quindi strumenti per la discussione e la distribuzione di informazione nuovi e soprattutto comodi. Le tre riunioni obbligatorie annuali non possono raccogliere tutte le istanze e le problematiche nazionali, ma a causa dell’elevato numero di partecipanti è difficile che si riunisca ogni settimana.

Molte delle mozioni tematiche presentate al congresso, circa 50,includono modifiche strutturali del partito, modifiche statutarie, riequilibrio delle risorse. Io credo che si debba discutere ampiamente
di questi problemi, raccogliendo tutte le proposte, senza una votazione in serie, come fosse una catena di produzione, che di fatto potrebbe portare ad espressioni quasi unanimi ma a difficoltà
nell’applicazione pratica delle modifiche.

Anche le proposte pratiche sul miglioramento della discussione e della nostra comunicazione (interna ed esterna ai Verdi) hanno bisogno di un maggiore sostegno. Mailing list, giornalini locali, servizi alle associazioni verdi, SMS, possiamo fare molto per migliorare la comunicazione fuori
dagli ultimi due mesi delle campagne elettorali, che senza una continua preparazione rischiano di diventare quasi sterili.
L’informazione può esserci anche d’aiuto nel prendere decisioni coerenti su tutto il territorio nazionale, facendo della coordinazione un aiuto alle politiche verdi e non un ulteriore appesantimento delle strutture già esistenti.

Comunicazione ed organizzazione sono per tutti, e quindi anche per i Verdi, strumenti imporntantissimi per crescere. Un organo nazionale che funzioni e sia di aiuto per le associazioni locali è fondamentale, non opzionale.

Per ultimo credo che i miei 26 anni possano dare un contributo ad una politica che sta invecchiando, sia per il disinteressamento delle generazioni più giovani sia per la mancanza di attenzione verso questa categoria di cittadini. Spesso riusciamo a raccogliere un voto d’opinione di questa fascia di cittadini, ma facciamo fatica a coinvolgerli attivamente alla crescita del partito ed alle nostre iniziative. Il partito è una associazione fatta di persone, senza nuove energie non può maturare e raggiungere i nuovi e fondamentali obiettivi che vogliamo raggiungere.

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