Month: Gennaio 2007

Diritti e responsabilità – cosa sono i PACS

Dal dibattito di questi giorni sui PACS e sulle coppie di fatto si capisce che tutta la discussione è fuori fuoco. Invece di parlare di quali diritti e quali responsabilità dare a chi decide di sottoscrivere un impegno di questo tipo, diverso dal matrimonio ma non per forza in concorrenza, si paventano sradicamento della società, disastri sociali e chissà quali pestilenze.

Io credo che sia giusto che ognuno esprima la sua posizione in merito, partendo da un dato di fatto:
tutti i rapporti tra persone coinvolgono diritti e doveri.

Se una persona condivide un rapporto speciale con un’altra, a mio parere è giusto che possa assisterla in ospedale, in carcere, che possa ereditare il contratto di affitto dell’appartamento dove magari vive già da tempo, che possa ottenere alcuni diritti che equilibrino le sue responsabilità, che ci sono comunque. Per la società sono meglio due persone che si aiutano nel bisogno, piuttosto di due singoli che vivono in solitudine e che per ogni cosa hanno bisogno dell’intervento assistenziale dello Stato. Per questo andrebbe incentivata l’unione e la convivenza delle persone, per facilitare l’aiuto reciproco che una volta esisteva nelle famiglie più numerose ed intergenerazionali.

Chi vorrà costruirsi una famiglia attraverso il matrimonio non perderà nessun diritto, non sarà in concorrenza con chi sottoscrive un accordo di questo tipo, comunque lo si voglia chiamare. Più probabilmente, se si procederà ragionando e non con prese di posizioni pregiudiziali, il matrimonio sarà la naturale evoluzione dei PACS nella maggior parte dei casi.

Chi oggi è contrario ai PACS non crede ingiusto estendere questi diritti, ma ha paura del cambiamento graduale dell’opinione pubblica su diversi temi che oggi sono tabù. L’omosessualità, la convivenza, l’abitudine di vivere insieme a più di una persona per aiutarsi nel vivere quotidiano che diventa più difficile.

Chi oggi è contrario a tutto questo è a mio parere contrario ad una evoluzione culturale, come lo era anni fa al divorzio e lo è ancora all’uso del preservativo.

Rinnoviamo la cultura

Scopro attraverso Mantellini dell’esistenza di una petizione che ha lo scopo di difendere chi utilizza immagini digitali di pittori protette dall’azione legale della SIAE. L’ho sottoscritta, anche se ritengo necessario modificare la legge che permette una interpretazione così severa dei diritti d’autore, senza distinzione tra fini didattici e scopo di lucro.
Dobbiamo mettere mano alle leggi sul Copyright, per due motivi molto semplici:
– nel 1941 la situazione era palesemente diversa ed il concetto stesso di diritto d’autore, una volta molto netto, oggi si compone di un arcipelago di situazioni complesse che vanno analizzate caso per caso, senza eccessive leggerezze o punizioni una-tantum.
– chi l’ha adeguata, nel 2004, non aveva la minima idea di cosa stava facendo, o se ce l’aveva era troppo soffocato sulle posizioni di una industria, quella della vendita di beni di consumo culturali, che probabilmente oggi dovrebbe essere più matura, alla luce dei cambiamenti di questo ultimo triennio. Altrimenti merita un inevitabile declino che faccia spazio ai soggetti, anche economici, più lungimiranti.

Segue il testo della petizione:

Alla luce delle recenti denunce dalla Siae a siti didattici e culturali non profit per l’utilizzo di immagini digitali di pittori protette dai diritti d’autore, con richiesta di ingenti somme pecuniarie, esprimiamo all’opinione pubblica le nostre preoccupazioni di educatori e formatori.
La Siae infatti, applicando “alla lettera” una legge le cui origini risalgono all’anteguerra (legge del 22/4/1941, n. 633 e successivamente adeguata con la legge 22 maggio 2004, n. 128) e non individuando alcuna differenza tra uso didattico-formativo-istituzionale e uso commerciale, pretende il pagamento di diritti d’autore su opere protette. In particolare essa sostiene che l’utilizzazione, anche parziale, di un’opera costituisce lesione del diritto morale dell’autore e che la riproduzione non autorizzata delle opere in questione lede gli esclusivi diritti patrimoniali che la legge riconosce agli stessi.

Ecco solo alcune delle innumerevoli conseguenze dirette che si verificano rispettando la norma:
1- qualsiasi sito scolastico o blog didattico che utilizza per puro scopo didattico file sonori, immagini protette, citazioni d’autore, rischia ingenti sanzioni e quindi la chiusura immediata
2- le rappresentazioni teatrali, i saggi di fine anno caratterizzati da sottofondi musicali alla presenza di pubblico o dei genitori sono insostenibili dal punto di vista economico
3- la realizzazione di cd rom didattici e la creazione di ipertesti sono estremamente costose
4- la libertà didattica e le specifiche competenze professionali degli insegnanti ne risultano condizionate

Questo comportamento limita fortemente la funzione formativa della Scuola e la libertà didattica degli insegnanti!

Chiediamo quindi al Ministero della Giustizia, al Ministero della Pubblica Istruzione, al Ministero dei Beni Culturali che la Scuola, nell’ambito della propria e specifica funzione educativa, formativa e didattica, sia esentata dal COPYRIGHT in situazioni non profit e che gli insegnanti vengano equiparati alle categorie che possono beneficiare gratuitamente di opere artistiche nel contesto professionale, senza fini di lucro. Chiediamo inoltre che le richieste vengano estese a produttori di cultura off /on line a livello gratuito e che operano nello spirito del Cooperative Learning, quali associazioni e community non profit.

La sottoscrizione è iniziata il 28 Gennaio 2007

Cip6 verso la soluzione

Ricevo da Sauro Turroni una serie di agenzie che contengono le dichiarazioni del Ministro Pecoraro Scanio, che ha presentato il decreto che ripristina l’emendamento originario sui finanziamenti alle fonti di energia rinnovabili, che come sa chi ha seguito queste pagine fino all’anno scorso erano destinate per la maggior parte a chi inceneriva rifiuti.
Chi non ha seguito la vicenda, può fare una ricerca sul blog con la parola cip6 o inceneritori.

Aggiornamento: Pecoraro Scanio ha scritto un articolo sul suo blog sull’argomento.

ENERGIA. CASO CIP6 VERSO SOLUZIONE: PECORARO PRESENTA DECRETO FORSE GIA’ ALL’ODG DEL PROSSIMO CONSIGLIO DEI MINISTRI

(DIRE) Roma, 30 gen. – Il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio presenta un decreto sui Cip6. Con un provvedimento di questa natura, potrebbe quindi chiudersi il giallo sui contributi alle fonti assimilate. Il testo che, a quanto si apprende, viene depositato in queste ore a Palazzo Chigi, potrebbe essere gia’ discusso nel Consiglio dei ministri di questa settimana (al massimo sara’, comunque, all’esame del Cdm successivo).
Il decreto targato Pecoraro ripristina, sempre a quanto si apprende, esattamente il testo dell’emendamento governativo alla Comunitaria che gli uffici della presidenza della Camera sembra stiano per dichiarare inammissibile per estraneita’ della materia.
(Val/ Dire) 18:49 30-01-07

ENERGIA. CASO CIP6 VERSO SOLUZIONE: PECORARO PRESENTA DECRETO -2-
(DIRE) Roma, 30 gen. – Forse ad una svolta il ‘pasticcio’ delle sovvenzioni alle centrali elettriche Cip6 che dovrebbero generare energia verde ma in realta’ bruciano quasi per intero combustibili tutt’altro che ecologici, spinte da un’addizionale del 10% sulle bollette elettriche italiane. La svolta dovrebbe arrivare dunque con il decreto targato Pecoraro e depositato oggi pomeriggio a Palazzo Chigi.
Il giallo Cip6, ricordiamo, si apre con la Finanziaria 2007 dove, all’ultimo momento, appare una clausola che garantisce sovvenzioni anche ai nuovi impianti a fonti “assimilate”.
Insorgono, praticamente in tempo reale, Verdi e Rifondazione: occorre ripristinare quanto deciso di comune accordo e contenuto nella prima bozza della Finanziaria e cioè via libera alle sovvenzioni solo per le energie davvero verdi e stop assoluto a nuovi aiuti alle assimilate (come ci dice la Ue). Tutto sembra risolto con un Cdm di fine anno ‘chiarificatore’. Cosi’ pero’ non e’. E in queste ore, l’ufficio di presidenza della Camera sembra essere in procinto di dichiarare inammissibili gli emendamenti (governo e maggioranza) alla Comunitaria. Gli stessi emendamenti che avrebbero dovuto risolvere la partita Cip6. Serve una nuova manovra. E il presidente della commissione Ambiente del Senato Tommaso Sodano e’ esplicito: il ministro dell’Ambiente presenti un decreto ad hoc. Decreto arrivato.

ENERGIA. CIP6, PECORARO: CHI VUOLE INCENERITORI SE LI PAGHI
PROVINCE E REGIONI LASCINO STARE FONDI VERDI E CESSINO PRESSIONI

(DIRE) Roma, 30 gen. – “I fondi delle rinnovabili lautamente versati dai cittadini con la bolletta elettrica vadano alle rinnovabili, e se qualche amministratore locale vuole un inceneritore, lascino stare i soldi per le energie pulite e cessino le pressioni”. E’ fermo nella sua posizione sullo stop ai contestatissimi contributi Cip6 alle fonti ‘assimilate’ il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. “Se alcune province o alcune regioni hanno interesse a fare alcuni impianti- dice a Montecitorio il ministro- almeno non chiediano siano sostenuti col danaro delle energie rinnovabili”.
Ma c’e’ chi sui fondi Cip6 gia’ faceva affidamento, sulla base di progetti semplicemente autorizzati, niente piu’, e ora si parla di crisi del sistema rifiuti in alcune province, per la chiusura dei rubinetti del Cip6. Naturale che vi sia- o si tenti- quindi un’azione di lobby in corso. E allora, “lo dico con chiarezza- sottolinea Pecoraro- la finiscano con questa pressione indebita, i fondi per le rinnovabili vadano alle rinnovabili. E’ evidente- conclude- che la vicenda delle assimilate deve finire, come questi tentativi surrettizi” di riallargare le maglie dei contributi.

(Ran/ Dire) 14:35 30-01-07
ENERGIA: PECORARO, INVIA BOZZA DECRETO SU CIP 6 A PALAZZO CHIGI INCENTIVI SOLO A IMPIANTI GIA’ AVVIATI

Roma, 30 gen. – (Adnkronos) – Il ministero dell’Ambiente scende in campo per correggere i rischi di distorsioni negli incentivi alle fonti rinnovabili. Il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio ha messo a punto una bozza di decreto sugli incentivi Cip 6 alle fonti rinnovabili e assimilate che sarebbe stata inviata a Palazzo Chigi. A quanto si apprende, il provvedimento ripristina quanto previsto dall’accordo stato raggiunto in seno al Governo nel consiglio dei Ministri del 27 dicembre: in quell’occasione era stata decisa l’eliminazione degli incentivi Cip agli impianti non ancora avviati ma semplicemente autorizzati.

La norma ‘riparatrice’ avrebbe dovuto essere inserita in un successivo provvedimento ma, secondo alcune indiscrezioni, gli Uffici di presidenza della Camera si appresterebbero a dichiararla inammissibile per estraneita’ della materia. Il ministro Pecoraro con tutta probabilita’ chiedera’ che il testo del decreto sia messo all’ordine del giorno in uno dei prossimi consigli dei Ministri.

(Ccr/Pn/Adnkronos) 30-GEN-07 19:40

Risultati elezione degli organi regionali dei Verdi ER

Sono in attesa di una copia del documento ufficiale, che abbiamo firmato oggi come presa d’atto dei risultati. Il nuovo Presidente dei Verdi dell’Emilia-Romagna è Gabriella Meo, eletta con 1379 voti, bianche/astenuti 291.

L’Esecutivo Regionale è composto invece da 8 candidati eletti nella mozione 1 e 2 nella mozione 2:
Pamela Meier, Davide Fabbri, Vincenzo Brigliasco, Gian Maria Canarini, Arianna Bianchi, Carlo Bottos, Anna Maria Fiori, Alessandro Ronchi, Cesarino Romani, Paolo Galletti

Domani ci sarà la conferenza stampa per la proclamazione alle ore 11 nella sede dei Verdi in via Galliera a Bologna.

Ringrazio pubblicamente tutti coloro che si sono impegnati per la mia elezione.

Rassegna stampa sulla raccolta porta a porta della circ. 4

In seguito all’approvazione all’unanimità dell’Ordine del Giorno che chiede di estendere la raccolta porta a porta anche nella Circoscrizione 4 di Forlì sono apparsi sulla stampa diversi articoli interessanti con gli interventi dei presidenti delle altre circoscrizioni e quello del capogruppo dei DS Marco Errani.

Alcuni presidenti di circoscrizione (la 1° e la 2°) si sono già detti disponibili a riproporre l’esempio di Fausto Pardolesi, presidente della 4°, per chiedere l’estensione del porta a porta. Marco Errani afferma che su questo tema si può cambiare idea, in senso positivo: se i dati dimostreranno la validità di questo sistema di raccolta differenziata si potrà ripensare alle modalità di smaltimento dei nostri rifiuti.

Vi consiglio di leggere la rassegna di Sabato 27 e Domenica 28 Gennaio, che trovate qui a destra.

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