Inquinamento atmosferico e danni alla salute

Ricevo ed inoltro l’ultimo numero del bollettino di ISDE Italia, dedicato all’inquinamento atmosferico ed i danni alla salute, scritto da un comitato scientifico costituito da medici.

INQUINAMENTO ATMOSFERICO E DANNI ALLA SALUTE

L’Associazione Medici per l’Ambiente (ISDE Italia) in relazione a temi di grande attualità – riportati con ampio risalto sulla stampa, ma spesso dibattuti in modo superficiale e o addirittura fuorviante – valuta che considerare trascurabile il rischio da inquinamento atmosferico sia un’operazione scientificamente infondata ed eticamente scorretta e ritiene di dovere rendere di pubblico dominio le seguenti considerazioni.

1) Vi è da tempo l’incontrovertibile evidenza del ruolo causale dell’inquinamento dell’aria nell’aumentare la frequenza di danni acuti, subacuti e cronici alla salute, nonché di effetti nocivi a lungo termine particolarmente preoccupanti in quanto riguardano i bambini e le generazioni a venire. Lo spettro di patologie la cui frequenza risulta aumentata in relazione al grado di inquinamento atmosferico va dalle malattie cardiocircolatorie alle affezioni respiratorie, ai tumori.

2) Vi è un sostanziale consenso da parte dei ricercatori scientifici sul ruolo rilevante dei fattori ambientali nella genesi del cancro ed in questo contesto è innegabile il ruolo che anche l’inquinamento atmosferico comporta.

3) I principali studi condotti in Europa ed U.S.A. sulla correlazione fra inquinamento atmosferico e cancro al polmone sono concordi nel valutare che per ogni 10 µg/m3 di PM 2.5 si registra un incremento tra l’8% ed il 14% di neoplasie polmonari. Si ricorda che l’OMS ha stimato la quota di decessi attribuibili a valori di PM10 oltre 20µg/m3 in 13 città italiane con oltre 200.000 abitanti sulla base dei valori di PM10 registrati negli anni 2002-2004. La stima è di 8220 morti/anno di cui 742 morti/anno per cancro del polmone.
Si stima che in Europa le morti premature/anno per polveri sottili ( PM2.5) siano 348.000.

4) Non può non destare allarme il drammatico aumento di tumori che si prevede nei Paesi in via di sviluppo e l’incremento che si registra nel nostro continente specie nel sesso femminile e, soprattutto, in bambini ed adolescenti: in Europa negli ultimi 30 anni si è registrato un incremento dell’1,2 % annuo dei tumori fra 0 e 14 anni e dell’1,4% tra i 14-19 anni.

5) L’enfasi data alla riduzione della mortalità per cancro specie nel sesso maschile – quale segnale di una inversione di tendenza nei confronti delle patologie neoplastiche – può essere fuorviante e indurre a sottostimare l’aumento dell’incidenza dei nuovi casi di cancro e di patologie associate all’inquinamento. I miglioramenti registrati in campo oncologico sono da ascriversi alle migliori procedure diagnostiche e terapeutiche e al prolungamento della sopravvivenza che si ha nelle fasi avanzate della malattia. Tali risultati, sicuramente importanti, sono tuttavia spesso ottenuti con terapie molto costose che solo raramente permettono di raggiungere una completa e definitiva guarigione e che comportano un percorso di sofferenze e di difficile vita.
Non dimentichiamo che la Medicina ha registrato i suoi più grandi successi (ad es. nelle malattie infettive) quando, per una corretta prassi di prevenzione primaria e secondaria (miglioramento delle condizioni igienico/ambientali, vaccinazioni ecc.), l’incidenza di alcune malattie si è drasticamente ridotta.

6) Troppo spesso viene identificata la prevenzione del cancro con la sua diagnosi precoce, (possibile tramite screening solo per alcune forme di tumore): questa confusione dei termini distrae dal concetto che la vera prevenzione del cancro, e di molte altre malattie cronico-degenerative, consiste nella Prevenzione Primaria, ossia nella riduzione della esposizione di tutta la popolazione agli agenti cancerogeni, mutageni e teratogeni, con particolare riferimento alla protezione dei soggetti più vulnerabili e suscettibili.

7) Una seria politica di tutela sui luoghi di lavoro ha ridotto una parte delle neoplasie professionali, ma spesso ci si dimentica che le sostanze tossiche e nocive non cessano di essere tali una volta uscite dalle fabbriche: i gravi danni prodotti sull’ambiente e sulla salute di intere popolazioni da grandi insediamenti industriali presenti in numerose località italiane dovrebbero essere di monito per chi ancora cerca di imporre programmi di sviluppo industriale “selvaggio”.

8) Può essere fuorviante attribuire la maggior incidenza di cancro principalmente allo stile di vita (dieta-attività fisica-fumo): nessuno di noi mette in discussione il ruolo del fumo di tabacco, ma appare assurdo continuare a sottovalutare gli effetti dell’inquinamento a cui l’intera popolazione è esposta (da catena alimentare, traffico veicolare, impianti industriali, smaltimento dei rifiuti, sostanze chimiche e farmacologiche utilizzate in agricoltura – zootecnia etc).

9) Se davvero si vuol cercare di invertire il trend degli ultimi decenni, le ingenti risorse oggi impiegate sul versante della diagnosi e della terapia, dovrebbero essere investite anche in Prevenzione Primaria, che appare come l’unica in grado di ridurre gli enormi costi umani ed economici che queste malattie comportano.

10) È assolutamente necessario che ad affrontare una tematica tanto delicata siano persone per le quali possano essere totalmente esclusi possibili conflitti d’interessi.

ISDE Italia – Referenti territoriali e Comitato Tecnico Scientifico:
Baccari Franco (Campobasso), Beccastrini Stefano (Arezzo), Bianchi Fabrizio (Pisa), Burgio Ernesto (Palermo), Cancemi Gioacchino (Massa), Carlozzo Bianca Maria (Bologna), Caroselli Antonio (Rieti), Cherubini Mariano (Trieste), Costani Gloria (Mantova), Crosignani Paolo (Milano), Diaferia Giorgio (Torino), Fabbri Fabrizio (Roma), Faggioli Antonio (Bologna), Falliti Giuseppe (Messina), Forestiere Francesco (Roma), Frusi Mario (Cuneo), Gasparini Luigi (Ferrara), Generoso Massino (Firenze), Gennaro Valerio (Genova), Gentilini Patrizia (Forlì), Giacchi Mariano (Siena), Grasso Anna (Siena), Guerra Manrico (Parma), Laghi Ferdinando (Cosenza), Lauriola Paolo (Modena), Licari Silvano (Caltannissetta), Migaleddu Vincenzo (Sassari), Miligi Lucia (Firenze), Mocci Mauro (Civitavecchia), Panti Antonio (Firenze), Petronio Maria Grazia (Pisa), Picano Eugenio (Pisa), Porcile Gianfranco (Cuneo), Reali Daniela (Pisa), Romagnoli Alessandra (Grosseto), Romizi Roberto (Arezzo), Sabatini Viviana (Bologna), Sciacca Santi (Catania), Seniori Costantini Adele (Firenze), Tomatis Lorenzo (Trieste), Tucci Pier Luigi (Firenze), Valerio Federico (Genova), Vantaggi Giovanni (Gubbio), Ventura Mariateresa (Bari), Vigotti Mariangela (Pisa), Vineis Paolo (Londra), Zamaro Gianna (Udine).

Inquinamento atmosferico e danni alla salute

Un commento su “Inquinamento atmosferico e danni alla salute

  1. il problema è più che grave, ma se non si trova un modo di sensibilizzare la popolazione poca strada si fa e i danni sono sempre più gravi!
    Per sensibilizzare la popolazione a mio avviso bisogna promuovere delle campagne semplici, chiare, forti di contenuto rivolte soprattutto alle madri che sono molto più sensibili degli uomimi per la tutela della prole; ai nonni( e qui deve essere elementare quanto a semplicità di comunicazione) agli insegnanti che ho constatato di persona non essere (almeno nella mia zona “Imola”) a conoscenza dello stato di inquinamento in cui viviamo e con i quali è difficile trattare perchè a mio avviso si sta MEGLIO A NON SAPERE CHE A PRENDERE COSCIENZA PIENA, così ci bea nell’ignoranza e non vi sono sensi di colpa!
    Stampare manifesti con immagini e parole forti e tapezzare le città, costituire delle associazioni rigorosamente apolitiche in modo da non poter essere tacciati di avversari degli amministratori locali in cui il popolo bue crede ciecamente quasi fossero delle divinità che sputano sentenze divine quando rassicurano di stare tranquilli.
    A Imola Hera con il beneplacido del sig. sindaco sta facendo salti mortali per installare una centrale elettrica da 80 megawatt a
    metano, raffreddamento ad acqua con un consumo di 45000 litri ora, non ricordo i valori degli inquinanti ma so che sono molto elevati, e la chiamano di cogenerazione perchè con l’acqua calda di risulta potranno fornire il teleriscaldamento ad alcune zone della città, giustificando con ciò il fatto che venga installata al centro di un quartiere periferico densamente abitato (per saperne di più vedere (http://www.cittadiniperlasalute.org/).

    Altra iniziativa anche provocatoria, invitare i proprietari di capannoni, case ecc. a mettere a disposizione degli enti che producono energia, in alternativa all’installazione di nuove centrali, i propri tetti, con le dovute garanzie di avere sempre la possibilità di effettuare la manutenzione dei propri tetti, e in cambio di tariffe agevolate per i propri consumi.

    Chiedere ai comuni di abbattere in misura sostanziosa gli oneri di urbanizzazione a coloro che ricorressero al fotovoltaico, in modo da ridurne i costi di installazione,E OBBLIGANDO LE NUOVE COSTRUZIONI O LE RISTRUTTURAZIONI A PASSARE AL FOTOVOLTAICO, SEMPRE CONTRIBUENDO CON L’ABBATTIMENTO DEGLI ONERI DI URBANIZZAZIONE.
    Altro incentivo per chi passa al fotovoltaico potrebbe essere l’esenzione dall’ici per tutta la durata dell’ammortamento delle spese di impianto!
    Sono tutte cose pienamente fattibili senza ostacoli di legge in quanto gestite dal potere locale. Manca una sola cosa : la volontà di fare qualcosa di serio e veloce per cercare di tamponare anche se molto parzialmente i danni già causati. Dimenticavo, se io potessi tappezzerei l’intera città anche di cartelli con la seguente scritta rivista e corretta nell’esposizione ma il cui sensoi fosse il seguente: Sigg. politici solo l’ignoranza bruta vi può far sperare che che ad essere colpito dalle conseguenze della Vs ignavia sia al massimo il vs. vicino di casa. No, non avete alcun ombrello protettivo neppure voi, e Dio non voglia che domani non dobbiate piangere sui malanni di un Vs figlio, genitore , fratello o comunque persona cara, perchè non potrete accusare altro che voi stessi per ciò che non avete voluto fare, ma piangere domani non vi ridarà chi avete perso, dovrete ahi voi confrontarvi con la vostra coscienza! Non vorrei proprio trovarmi al Vs. posto!

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