La commissione d’inchiesta sul G8 di Genova non s’ha da fare

Eppure il programma dell’Unione parlava chiaro. Non era ambiguo, non lasciava spazi all’interpretazione. Il centro-sinistra ha chiesto voti facendo la proposta che ieri è stata bocciata, non c’erano altre alternative.
Eppure ieri Italia dei Valori, Udeur e Rosa nel Pugno, con responsabilità diverse, hanno deciso che non s’ha da fare.

La crescente domanda di sicurezza da parte della collettività, a fronte di vecchi e nuovi rischi e pericoli, richiede la messa in opera di un programma di riorganizzazione, coordinamento e modernizzazione che rafforzi il rispetto della legalità, il contrasto della criminalità. la prevenzione delle minacce terroristiche.
La politica del centrodestra al riguardo si è mostrata del tutto indifferente: a vuoti annunci si sono affiancate misure che contrastano con il rispetto della legalità, l’inerzia rispetto alla criminalità economica, un abbassamento della guardia nel contrasto alla criminalità organizzata, l’utilizzo delle forze di polizia per operazioni repressive del tutto ingiustificate; basti pensare ai fatti di Genova, per i quali ancora oggi non sono state chiarite le responsabilità politica e istituzionale (al di là degli aspetti giudiziari) e sui quali l’Unione propone, per la prossima legislatura, l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta.

Aggiornamento:Oggi leggo sulla stampa che Di Pietro non sarebbe contrario alla commissione d’inchiesta, ma questa doveva indagare a 360°. Bene, perché non ha fatto quella proposta? A me pare una giustificazione molto difficile da sostenere.
Le commissioni parlamentari d’inchiesta non devono sovrapporsi all’attività dell’autorità giudiziaria.
Servono a garantire approfondimento di questioni di pubblico interesse.

Cito dal portale dirittocostituzionale.mi.it:

Il pubblico interesse incontra limiti che circoscrivono gli ambiti materiali del potere d’inchiesta. Tali limiti, pur non essendo assoluti, riguardano: l’attività degli organi politici e amministrativi regionali, la funzione giurisdizionale, la sfera privata degli individui (a meno che per il pubblico interesse non sia utile indagare sull’operato di singole persone), l’organizzazione e l’attività delle formazioni sociali ( escluse associazioni segrete e militari), il Presidente della Repubblica la Corte costituzionale.

A me pare ovvio che si debba indagare a 360°. Per quanto riguarda i manifestanti, questo è già stato fatto, e sono arrivate già le prime condanne. La commissione d’inchiesta, però, era necessaria per valutare quali azioni sono state compiute dalle istituzioni, non dai singoli poliziotti.

Non è una strumentalizzazione politica, dobbiamo sapere quali furono gli ordini.

Dove è scritto che la commissione proposta e bocciata doveva valutare solo le azioni delle forze dell’ordine e non quelle dei manifestanti? Sono state fatte proposte diverse, non accolte?

La realtà è che Di Pietro ha votato ancora una volta contro il programma dell’Unione assieme al centro-destra, non ho ben capito a che fine.

Lui continua a dire che è sopra le classificazioni che dividono destra e sinistra, un po’ come i centristi che ondulano a seconda di chi può vincere. Vorrei ricordare che queste classificazioni, ovviamente molto semplicistiche, rappresentano visioni diverse della società, ed il fatto di non avere una collocazione precisa non è un vantaggio, significa semplicemente che non si riescono a conoscere le sue posizioni rispetto a temi chiave. Di Pietro ha agito di testa sua, ma in politica bisogna saper discutere con gli altri e trovare accordi. Quegli accorti, sottoscritti anche dall’Italia dei Valori, erano tutti contenuti nel programma dell’Unione.

Votare contro la commissione d’inchiesta sul G8 di Genova non è come votare contro il rifinanziamento delle missioni militari: da un lato viene meno il sostegno al programma, dall’altro la volontà di farlo rispettare anche quando la maggioranza dei partiti della coalizione ritiene che le promesse agli elettori possono essere “superate”.

La commissione d’inchiesta sul G8 di Genova non s’ha da fare

17 commenti su “La commissione d’inchiesta sul G8 di Genova non s’ha da fare

  1. La Commissione d’inchiesta s’ha da fare, e che indaghi a 360 gradi, non su singoli episodi. Altrimenti la verità non verrà mai a galla.

  2. Dovemmo partire dal Moby Prince o da Ilaria Alpi.
    Anzi, prima ancora: Ustica, Bologna, Moro… impossibile citarli tutti!

    Facciamo pure dal 1948 ad oggi!

  3. Sta volta di pietro ha cagato fuori… il brutto è che ci sta prendendo gusto a questi colpi di testa ingiustificati

  4. Caro Alessandro la questione non è nè tattica, tantomeno occasionale. La motivazione apposta è evidentemente una scusa (come lo è quella sul Ponte). E’ una questione tutta politica ed è in linea con la tesi di Di Pietro sulla Giustizia. Opposizione all’indulto, alla riforma della legge sulle droghe, richiesta continua di inasprimento delle pene. Resto convinto che l’unico motivo per cui Di Pietro stia a “sinistra” (?) sia la presenza a destra della sua nemesi. A dispetto di parte del suo elettorato e dei suoi sostenitori della blogosfera…

    ps1: Per intenderci, su tutt’altro argomento, è stata proprio l’IDV a opporsi sinora al mantenimento in mano pubblica dei servizi idrici…

    ps2: indagare sui black bloc? MAGARI, sono convinto avremmo numerose sorprese, perchè gran parte dei plotoncini ordinati che giravano indisturbati e incappucciati per le strade di genova ho come l’impressione che tutto fossero fuorchè anarchici…

  5. A me sembra che anche stavolta, come sullo stretto di messina, DiPietro abbia perfettamente ragione. Un conto è decidere di fare una cosa, un conto è farla rispettando elementari canoni di correttezza e buonsenso. Una commissione sui fatti del G8 che indagasse solo sui manifestanti e non sulle forze dell’ordine complici di abusi a chi e a cosa servirebbe ?? Bravo a fatto DiPietro a mettere la questione sul tappeto, eppoi lo sappiamo tutti che la maggioranza delle commissioni parlamentari (tipo Mitrokin) servono solo ad elargire gettoni di presenza a politici trombati e distribuire onorificenze discrezionali

  6. Sarebbe bello fare inchieste su tutti i lati oscuri della storia italiana.
    Riporto una frase di Luttazzi: “dopo 20.000 anni scoperto che l’uomo di Similau fu ucciso con una lancia. Ci sono ancora speranze per Ustica…”

  7. Per Alessandro, riguardo al G8 hai ragione, ha protestato perchè la commissione non avrebbe indagato sui manifestanti, mi chiedo però a questo punto davvero a che servono le commissioni, dato che sia verso i manifestanti che verso le forze di polizia già c’è la magistratura che indaga.
    Riguardo allo stretto, che dati hai da farti pensare che il problema sollevato da DiPietro è falso ? A parte credere o meno a quanto lui stesso recita sul suo blog in video, quali altri informazioni hai affinchè possa farmi una mia opinione sull’argomento ? Ciao

  8. Per Paolo, ripeto la domanda che ho fatto ed alla quale non ho avuto risposta: chi ha detto che la commissione doveva indagare solo su uno degli aspetti? Tra l’altro quello che dici tu è l’esatto contrario di quello che dice Di Pietro. Lui giustifica il suo voto contrario perché, secondo lui, non si voleva indagare sui manifestanti.

    Così anche per lo stretto di Messina. Lui giustifica il suo voto con la volontà di non pagare penali. Ma la questione delle penali è FALSA, lo ha detto anche il presidente della società Ponte sullo Stretto SPA che HA NOMINATO LUI.

    Ho paura che Leo abbia ragione, qui la questione non è sui temi, ma squisitamente politica. In questo momento ha bisogno di dimostrare il suo peso.

  9. La commissione serve a capire varie cose, che dovrebbero essere care a tutti. Ad esempio se a genova, in quei giorni, ci fu o no la più grande violazione dei diritti umani mai accaduta in europa dalla seconda guerra mondiale (parola di amnesty, mica della pravda).
    Serve, ad esempio a capire perchè funzionari di pubblica sicurezza abbiano mentito, creato prove, permesso pestaggi indiscriminati, lasciato distruggere genova da qualche centinaio di uomini incappucciato sfogando le cariche sui cortei pacifici.
    serve a capire se dietro il disastro dell’ordine pubblico di genova ci sia inettitudine o dolo.
    serve a capire se a bolzaneto ci siano state, o meno, quelle cose che nei paesi civili si chiamano torture ma che in italia non possiamo chiamarle così perchè manca una legge.

    Serve a chiarire “le responsabilità politica e istituzionale (al di là degli aspetti giudiziari)”. Da programma che il sig. di pietro ha firmato (o non ha letto?)

    Se si vuol poi giocare con le parole dimenticando i fatti e l’importanza politica ed etica di capire come è potuto succedere un disastro come genova, possiamo continuare per anni. Come su ustica, piazza fontana, portella della ginestra…

    qui sotto qualche link, per chi volesse approfondire, nel merito…

    ci sono anche una serie di video e documentari (da arco iris qualcuno è recuperabile)

    http://www.veritagiustizia.it/
    http://www.piazzacarlogiuliani.org/
    http://www.supportolegale.org/
    http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Search&testo=g8&tipo=testo

  10. Per chi,come me,era la in quei giorni,non c’è bisogno di alcuna commissione di indagine o di inchiesta.

    è tutto molto chiaro.

    Come è chiaro quello che è successo dopo.I responsabili,da quelli in piazza a quelli nelle centrali operative e nei ministeri,sono tutti stati promossi.
    Ottimo lavoro,avanti così.

    I manifestanti? conoscendone molti,vi posso garnatire che stanno pagano migliaia di euro per i processi.E le accuse fioccano.Come i tanti stratagemmi (leggi verbali fotocopia per più arrestati etc).

    Ai torturatori le promozioni.Agli altri,250 anni di carcere e 2’000’000 di euro di risarcimento.

    siamo il paese di bava beccaris,dei morti di reggio emilia e di tantissime altre cose simili.
    E’ ora di prenderne coscienza.

  11. Per Paolo: riguardo il ponte c’è la lettera di Ciucci, il presidente della società che si chiedeva di smantellare, che dice che non si pagano penali, l’ho scritto più volte. Di Pietro dice il contrario. Cercherò di procurarmela, visto che il fatto che nessuno abbia smentito Anna Donati non vi basta :)

    Riguardo Genova, la commissione d’inchiesta non si deve sostituire alla magistratura, ma deve valutarne la parte politico-istituzionale. Il paragone è simile a quanto accaduto per il presunto caso di pedofilia del Comune di Forlì: la magistratura indaga sul reato e cerca tutte le responsabilità, mentre il Comune ha avviato una indagine amministrativa per analizzare fino in fondo la correttezza della procedura seguita.

    Sono due livelli diversi, che vanno entrambi affrontati quando ci sono ipotesi di responsabilità delle istituzioni.

    Per questo la commissione d’inchiesta sarebbe stata necessaria. Chiaramente non è un secondo processo a chi è già indagato, ma uno strumento che permette di valutare attentamente le responsabilità per una vicenda di pubblico interesse.

  12. Aldilà delle opinioni personali (chi era a Genova, chi continua a sostenere l’operato della Polizia…) rimane in piedi la questione politica.

    Questa cosa era stata inserita nel corposo programma del centro sinistra.

    Purtroppo il risultato elettorale si sta rivelando peggiore di una sconfitta in quanto determina posizioni di supremazia incontrastabile per alcune parti politiche.
    Parti politiche che tengono in ostaggio tutto il Governo e mantengono la possibilità di decidere il momento opportuno per sopprimerlo.

    E’ ovviamente necessaria una nuova legge elettorale, dopodichè sarà opportuno liberare il Paese da questa situazione.

  13. http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/politica/rep_politica_n_2655145.html

    G8: DI PIETRO A TRAVAGLIO, AVEVI RAGIONE, HO SBAGLIATO

    Il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, ammette dalle colonne dell’Unita’ di avere sbagliato nella vicenda della Commissione d’inchiesta sul G8 di Genova. In una lettera inviata a Marco Travaglio, Di Pietro ringrazia il giornalista di avergli “aperto gli occhi”: “io e il mio partito ci siamo di fatto allineati sulle stesse posizioni del partito di Berlusconi e di quello di Mastella”.

  14. Aggiornamento: sul blog di Di Pietro c’è la lettera intera, che non dice le stesse cose dell’articolo di Repubblica. Di Pietro dice di aver sbagliato nel metodo, non nel merito.

    Poi scrive, rispondendo a Travaglio nel merito, che sulla commissione d’inchiesta l’Italia dei Valori sarebbe favorevole perché

    …ad essa non vengano attribuiti anche poteri giudiziari che dovrebbero spettare solo ai giudici e purchè si stabilisca che si deve occupare non solo di valutare i misfatti commessi dalla Polizia ma anche quelli commessi dai Blak Block e soprattutto dai loro mandanti politici

    Le commissioni di inchiesta hanno lo stesso potere dell’autorità giudiziaria anche se perseguono obiettivi diversi. Lo dice la costituzione all’articolo 82:

    Art. 82.
    Ciascuna Camera può disporre inchieste su materie di pubblico interesse.

    A tale scopo nomina fra i propri componenti una commissione formata in modo da rispecchiare la proporzione dei vari gruppi.

    La commissione di inchiesta procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria.

    Credo che Travaglio abbia ragione: il voto contrario non si giustifica per dire che bisogna indagare sui manifestanti. Primo, perché non c’è scritto da nessuna parte che la commissione proposta doveva indagare solo sulla polizia, secondo perché le commissioni sono istituite proprio per indagare sulle responsabilità politico-amministrative, non sulle responsabilità personali dei singoli poliziotti e dei singoli manifestanti.

  15. Non vorrei farne una questione di lana caprina, ma l’idea che mi sono fatto è che, aldilà del merito per cui di pietro vorrebbe la commissione allargarsi a 360°, lui stesso si sia pentito di quanto ha fatto perchè non ha concordato prima questa volontà con il suo governo. Hanno fatto bene a bastonarlo, avere ragione di per se non basta, devi sapere dialogare con i tuoi colleghi per arrivare a scelte condivise PRIMA della votazione degli emendamenti, non durante, altrimenti rischi di creare lo scompiglio più totale. In sostanza, credo che di pietro non ammetterà di avere sbagliato, ma si è reso conto di avere, nel metodo, fatto una solenne cazzata. Spero possa rimediare presto alla cosa.

  16. i fatti sulla commissione G8 mi colpiscono su due fornti:
    1 – come elettrice del centro sinistra (gli uomini sono inaffidabili per natura, ma mi ero illusa di poter credere almeno al fatto che alcuni punti del programma erano indiscutibili);
    2 – come manifestante che a Genova c’era e pur senza essere finita per pura fortuna a Bolzaneto è arrivata a casa con le idee molto chiare su quello che era successo.

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