La cosa rossa è una invenzione dei giornalisti

Beppe Grillo prima e Luciana Litizzetto poi beffeggiano il nome dato dai giornalisti alla probabile federazione dei partiti di sinistra: La Cosa Rossa. Nessuno dei due, però, si è preso la briga di verificare da dove provenisse il nome, ed hanno giustamente preso in giro i politici che pensavano avevano pensato a questo nome. Per fortuna non esiste nessuna cosa Rossa, Luciana! Dovreste disprezzare, invece, l’uso che i media fanno delle parole, modificandole o coniando nuovi termini per dare di fatto nuovi significati, spesso dispregiativi.

Lo fecero quando i pacifisti diventarono dissidenti, lo fanno oggi per giudicare già a partire dai termini i partiti di sinistra, chiamandoli estremisti, radicali (anche se i radicali sono fuori), massimalisti. Non si tratta di ingenuità o di mancanza di vocabolari, questi termini sono studiati a tavolino per affibbiare disprezzo a qualcuno che ha meno influenza sui media rispetto ai “moderati”, “popolari” (invece di populisti), “democratici”.

Chi sceglierai, tra i “democratici” (anche quando impognono la democrazia con le armi e le basi militari contro la popolazione, il demòs) o i “massimalisti” (che invece chiedono di rispettare la costituzione)? Sarebbe come far scegliere ad un bambino uno schiaffo o una carezza.

La cosa rossa non esiste, nessuna mente lucida chiamerebbe mai così qualcosa che ha il compito di attirare voti. Tra l’altro molti già parlano di partito unico, quando l’ipotesi invece è quella di un coordinamento o al massimo di una federazione. Ma i media, in questo caso, hanno da tempo perso il ruolo di trasmettitori di informazione, hanno le mani in mezzo alla pasta ed ormai decidono pure la forma che ne viene fuori.

La cosa rossa è una invenzione dei giornalisti

13 commenti su “La cosa rossa è una invenzione dei giornalisti

  1. Purtropo Alessandro i “Giornalisti” (quelli con la G maiuscola) non fanno altro che inventare sigle e generalizzare (più la televisione che i giornali).
    Hanno parlato di cosa rossa e cosa bianca che sembra un riferimento a cosa nostra (!).
    E’ una cosa vergognosa e sottile, tanto che certe parole entrano nel gergo comune di tutti (io ne sono un’esempio calzante talvolta).

  2. Ho smesso di credere ai mass-media in giovanissima età, e non credo minimamente alle loro generalizzazioni da “italiano medio”.

    Però lasciami dire una cosa.. anche tu quando parli ti pugno e carezza, pd e nuova sinistra generalizzi parecchio come i mass media che tanto critichi.
    Dovremmo imparare tutti a ragionare in maniera sistemica, complessa, e abbattere il qualunquismo, grande male del nostro Paese, a mio parere.
    E’ stato sufficiente che Veltroni si sia messo a dialogare con i cattolici per bollarlo subito di berlusconismo, centrismo o fascismo, senza un minimo di senso critico.
    Tra il pd e la nuova sinistra scelgo il PD

  3. Quando parlo di pugno e carezza non parlo dei contenuti, ma delle parole. Il pugno è rappresentato da quel “massimalista”, così forte ed inconsistente nella realtà dei fatti, e la carezza invece è la democraticità, termine sul quale almeno a parole siamo tutti d’accordo.

    Quindi non ho generalizzato e non ho giudicato, almeno in questa frase, i due schieramenti dell’attuale maggioranza.

    Ho ironizzato solo in un’altra frase sui termini “democratico” e “radicale”, dando un’esempio dell’inconsistenza delle due definizioni.

    Le parole dovrebbero servire a rappresentare contenuti. Un conto sono le parole scelte dai protagonisti, come il “popolo delle libertà” di Berlusconi, ed un conto sono quelle affibbiate come termini negativi da terzi.

    Per esempio non sento parlare nessuno di sinistra arcobaleno, termine che è stato utilizzato più volte dai protagonisti di questa alleanza. Sarebbe un termine positivo che produrrebbe consenso, almeno nel primo impatto. “LA COSA ROSSA” fa molto film dell’orrore, il suo impatto è negativo anche per gli stessi protagonisti!!!

    Un conto è se mi critichi in quello che dico e faccio, un conto è se mi chiami “Alessandro Merda Ronchi”.

    Se già nel nome associ termini che non hanno alcuna relazione, per dare un’accezione negativa, non compi un bell’esempio di giornalismo.

  4. ok sono d’accordo. Però non posso non notare nel tuo primo intervento una piccola frecciatina al neonato PD. Per quanto mi riguarda, credo che sia la sinistra aracobaleno (tra l’altro sono d’accordissimo con te che sarebbe un’ottima scelta come nome del partito e produrrebbe consenso), che il PD, siano ad uno stato embrionale, e perciò non lanciamo subito premature critiche (questo vale anche per me, sia chiaro).
    Io sto collaborando alla nascita del PD giovanile di Monza e Brianza. Per ora più dell’80% dei presenti proviene dalla sinistra giovanile, e guarda che le affinità con la possibile sinistra arcobaleno sono tantissime. Io stesso sono tutt’ora un pò indeciso sulla scelta. In ogni caso collaboriamo.

  5. Caro Lele io credo che la sinistra giovanile sia collegata in maniera forzata al partito democratico. I contenuti che esprime, almeno per l’esperienza che ho avuto in passato, sono molto diversi da quelli della sezione “adulta” del partito.

    Basta pensare alle posizioni sulla guerra, per citarne una.

    Quello che Sinistra Giovanile e Partito Democratico hanno in comune, sempre parlando di esperienze personali, è che hanno il brutto vizio di cambiare le regole del gioco sulla base delle convenienze.

    A suo tempo dovetti dimettermi dal consiglio studentesco universitario proprio a causa di un accordo tra comunione e liberazione e sinistra universitaria sul regolamento elettorale. Le notizie di oggi quindi mi suonano parecchio familiari :(

  6. Lele,
    stai collaborando alla nascita del PD in brianza, ok.

    Ma c’è qualcuno che sta collaborando con qualcuno per far si che si possa arrivare alla fine del mese, che i giovani abbiano la prospettiva di un futuro, che i nostri cervelli migliori non vadano all’estero, che si possa star un più sicuri, che si possa investire in qualcosa e non solo tagliare, tagliare, tagliare, tagliare….?
    No, perchè a me sembra che il PD sia una costruzione di tipo commerciale, ad uso del potenziale consumatore.
    Ma che nella scatolina, la sostanza non sia delle migliori.

    Spero di sbagliare, d’altra parte considero peggio il prodotto commercializzato a dx.

  7. Io ci voglio mettere tutte le mie potenzialità e tutto il mio entusiasmo nel progetti del PD giovanile. Sono nuovo e inesperto, nel mio passato solo due mesi nella sinistra giovanile, ma penso che il cervello non mi manchi.
    Però sono stufo dei nichilisti, di chi guarda solo il passato e di chi ha dei preconcetti enormi.
    Lo statuto del PD è in via di definizione, e voi già bombardate di critiche Veltroni e soci. E’ come dire ad un neonato che è già un delinquente.
    Voglio guardare al futuro, la storia la conosco fin troppo bene, cavolo, ogni volta che qualcuno vuole mettersi in gioco e darsi da fare voi lo smontate così..

  8. Caro Lele, io credo che tu faccia un errore a giudicare il partito democratico come una cosa nuova.
    Se lo fosse stato, il segretario nazionale non sarebbe stato il probabile futuro premier DS.
    Si sarebbero fatte primarie vere, senza le liste bloccate.

    Le critiche che rivolgo non sono basate sui contenuti, che oggi non si capiscono ancora, ma nei metodi.

    Nella mia esperienza, seppur breve, ho imparato che il fine non giustifica i mezzi. Oggi il partito democratico vorrebbe farmi credere che i rappresentanti che vengono nominati (non eletti) sono espressione democratica della volontà dei cittadini.
    Io non la penso così, a mio parere le modalità sono altre.

    Non mi pare nemmeno di essere un nichilista. Mi faccio in quattro e mi metto in gioco in prima persona, quindi credo di avere il diritto di giudicare. Non è un giudizio basato su preconcetti, mi baso su quello che vedo e sull’esperienza.

    Il PD non è ancora nato che già si sta pensando alla legge eletorale che sia tagliata appositamente sulla sua misura. Mi sembra un modo vecchissimo di fare politica, non certo il vagito di un bambino.

  9. Sono perfettamente d’accordo con te. Ma volevo farti riflettere sono una cosa.
    Io voglio lavorare al PD dei giovani, e non lo dico con vuota retorica, ma a me di Veltroni e compagnia bella non me ne può fregare.
    Guarda, mi sento più vicino a te che a lui.
    La questione è un’altra, cavolo.
    NOI GIOVANI dobbiamo essere protagonisti da SUBITO nella politica. E noi, si, siamo il nuovo.
    Mandiamo a casa sta classe di politici corrotti e trasformisti, questa geriatria, il Parlamento è come un ospizio.
    Tutti i partiti politici, da Rifondazione Comunista a Forza Nuova sono composti da affaristi e gente con un livello di cultura bassissimo. E sono tutti vecchi riciclati da legislature.
    Ora, per quanto tu possa dire, anche se non ti conosco, e potrei dire una cazzata, ma su moltissime cose credo che la pensiamo allo stesso modo, o comunque possiamo dialogare costruttivamente. E se Veltroni, e il vostro futuro leader, tipo Vendola la pensano in maniera diversa da noi giovani, dobbiamo fregarcene.
    Noi siamo il nuovo e il futuro. Noi siamo la Internet e Knowledge generation.
    Utopie? Ho detto una banalità?

  10. Guarda, a mio modesto modo di pensare non è la politica che allontana i giovani, sono i giovani che si sono allontanati dalla politica per vari motivi.

    Non c’è nessuna norma statutaria di nessun partito che vieta la partecipazione degli under 40, eppure vediamo che sono pochi. Perché?

    Ti faccio il mio esempio, che conosco molto bene. La mia iscrizione ai Verdi risale al 2003, nel 2004 sono stato eletto consigliere comunale (quindi il rappresentante in quell’organismo politico di tutti i verdi, non solo i giovani).
    Gli spazi ci sono, e mi pare di averlo dimostrato.

    Ora, i candidati sono decisi dagli iscritti, come in qualsiasi associazione. Ma degli iscritti ai partiti una minima parte ha meno di trent’anni, quindi in proporzione si hanno meno rappresentanti.

    Non ho mai fatto parte della sezione giovanile del partito, perché ritengo che si possa lavorare senza recinti e quote. Così come ritengo importante che anche la partecipazione femminile nasca dal basso, e non venga imposta.

    Dal momento che ti ritieni più vicino a me che a Veltroni, mi chiedo perché sostieni di fatto Veltroni e non crei invece il tuo spazio nei Verdi.

    in un altro post parli di laicità, diritti, e di tante cose delle quali il partito democratico non può essere portatore per la sua composizione ed i suoi principi ispiratori.

    Riguardo la internet generation, non so se sia un bene o un male. Internet è uno strumento, mentre per molti di noi rimane il limite oltre il quale non ci spingiamo.

    Dobbiamo imparare ad utilizzare gli strumenti per fare politica vera, ricominciando dallo spostamento di consensi, che è l’unico strumento che può muovere un po’ le acque.

  11. Valuterò. Giovedì ho un incontro con gli altri giovani e se rompono troppo le palle me ne vado subito dal movimento.

    Concordo sul tuo discorso, però volevo sottoporti anche un’altra questione.
    Dati elettorali delle ultime politiche alla mano, ti dico che la Brianza è forse la zona d’Italia dove la destra è più forte in assoluto. Esiste un movimento, Comunione Liberazione, che ha il suo fulcro in Brianza e che fa un lavaggio di cervello massivo a tutti i giovani, garantendo loro anche sicure prospettive in campo professionale ed economico. Sono nella tana nel lupo, e abbiamo bisogno d’aiuto. Credo che sia molto più facile per un giovane orientato a sinistra, fare politica in Emilia Romagna, ma magari sbaglio.

  12. .. dimenticavo, abito a 5 minuti dalle tenuti enormi di Berlusconi, qui si è creato e alimentato il suo mito.
    E nella brianza più vicina a Como e Lecco la Lega Nord spopola.

    Help! Help please!

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