Legge elettorale. Pecoraro: basta parlare di modello tedesco

“Credo proprio che dovremmo mandare dei testi di diritto Costituzionale a molti politici visto che parlano di sistemi
elettorali senza capire bene di cosa si tratti. Parlano tanto di sistema tedesco, ad esempio, senza dire pero’ che questo vieta le coalizioni prima del voto’. Il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio commenta cosi’, a margine del Consiglio Federale dei Verdi, il dibattito sulla legge elettorale. ‘Ed e’ questo quello che vogliono? –
prosegue il leader dei Verdi – discutiamone. Ma allora ognuno dovra’ andare per conto suo…. C’e’ un pressappochismo in questo dibattito sulla legge elettorale piuttosto grave. Si ragioni piuttosto sulle cose serie. Noi, ad esempio, siamo per riproporre a livello nazionale, il modello regionale. Si smetta dunque di parlare di modello tedesco a vanvera. Basta fare gli apprendisti stregoni inventando sistemi che non esistono’. ‘Se si vuole fare, a proposito di legge elettorale, solo un chiacchiericcio estivo, allora e’ meglio che se ne parli direttamente a settembre’. Le priorita’ ora, per il leader dei Verdi, sono ‘il poter scegliere le coalizioni, ripristinare le preferenze,
dire no, dunque, alle liste bloccate’
. ‘I voti – conclude – vanno conquistati con idee e proposte e non con i trucchi delle leggi elettorali’. (Ansa)

Legge elettorale. Pecoraro: basta parlare di modello tedesco

3 commenti su “Legge elettorale. Pecoraro: basta parlare di modello tedesco

  1. NON sempre “FRANCIA GERMANIA o SPAGNA” pur che se magna! Bensì sistema è quanto la cittadinanza reclama!!!
    SEMIALTERNO la proposta per incamminarci verso un LIBERO, DEMOCRATICO VIRTUOSO BIPOLARISMO CONCORENZIALE APERTO!
    (SEMIALTERNO: THE HOW TO PLAY DEMOCRACY TOMORROW!)
    La forza delle proprie idee deriva dalla capacità, in democrazia, di organizzarle in proposta di legge e di trovare su di esse consenso…. superando l’italico paradossale assurdo dell’avere una strumento “un sistema parlamentare” e non riuscire ad accordarlo mettendo a sistema e completandoli i meccanismi elettorali.
    Con il suo nuovo articolo dal titolo “modello tedesco e trasparenza” il Prof. Sartori (Corriere 24-10-07) riprende la contestazione che fa Panebianco “attaccando il sistema tedesco con argomenti che io ho sempre attaccato. Come faccio, allora, a non dissentire? Il sistema tedesco secondo la sua argomentazione diventerebbe, in Italia, «pseudo-tedesco» perché il suo sbarramento del 5 per cento verrebbe aggirato da cartelli elettorali. Ma, già esiste e giace un disegno di legge dei senatori Salvi e Villone che dispone che i partiti abbiano statuti pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale (per impedire partiti-lampo escogitati sotto elezioni), e che poi stabilisce (articolo 12, sub 2) che «non è ammissibile la presentazione di una unica lista o di un unico candidato da parte di più di un partito o movimento politico». Bastano due o tre righi per impedire l’aggiramento che viene dato per inevitabile. Il testo Salvi-Villone già basta a garantire, allora, che il sistema tedesco riesca a decapitare la nostra frammentazione partitica. E va da sé che se una quindicina dei nostri «nanetti» sparissero, l’aggregazione delle forze politiche avverrebbe automaticamente. Avverrebbe esattamente per la stessa ragione per la quale avviene in Spagna (che a suo modo egualmente decapita partitini). Invece — per Panebianco — in Spagna l’aggregazione avviene e in Germania no. Non torna.”
    Al riguardo, condivido le perplessità elevate da Panebianco poiché fittizio è supporre di poter risolvere con lacci e laccioli come suddetto alla Salvi e Vittone poiché tali legami potranno essere facilmente aggirarti attraverso altri sottobanco patti… quanto dal semplice fatto che mai si potrà in siffatto modo riequilibrare quanto l’art. 67 della ns Cost. attesta che “ogni membro del Parlamento rappresenta la nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo dfi mandato.” Aspetti che solo attraverso un effettivamente libero aperto, trasparente mercato opzionale politico si potranno alla “check and balance” equilibrare questo e quanto il sistema SEMIALTERNO propugna riprodurre!… (A. Smith)
    Eloquenti sono le statistiche estere e nostrane, iniziando dall’Istat ai reports della UE e dell’FMI che, quotidianamente ci indicano e ci valutano sempre fermi prigionieri di un siffatto perpetrato blindato di casta “status quo permanente!” dove, assistiamo ad un rallentamento dello sviluppo locale rispetto alla vorticosa accelerazione delle dinamiche internazionali a causa del rimanere in un siffatto impaludamento che per una qualche genetica o d’imprinting cocciutaggine e/o per un semplice trastullarsi nella solita comoda spirale “bipartisan” speculativa autoreferenzialità ristretta non ci si riesce a smuovere per cambiare musica, suonatori (plutogerontocratici) “orchestratori – direttori d’orchestra” per la semplice obsolescenza nella quale da decenni ci si dimena per convenienza di casta dove, (purtroppo guardando sempre il soliti dito…..) la stessa casta si “vanta” di suonare sempre gli stessi compassati ”spartiti” ai quali si continuo far indefesso riferimento rappresentati dall’obsolescenza di siffatti anacronistici modelli elettorali parziali, incompleti e limitanti: dal Mattarellum” all’attuale “Porcellum”! Ad ulteriore conferma come già Darwin affermare che: “Non sono i più forti che sopravvivono, né necessariamente i più intelligenti, quanto piuttosto i più reattivi al cambiamento”. E, la casta sembra essere ineguagliabile al riguardo in Italia!
    In quanto tutti gli attori comprimari di casta risultano tesi e protesi a mordere sempre le stesse ossa quelle della convenienza di casta, del rimettersi sempre alla stessa obsolescenza elettorale che permetta mantenere la massima autoreferenzialità con la solita vera strategia nella quale ci si dimena in modo inconcludente ripiegati su se stessi da decenni, ribadito dallo stesso Mastella testimoniandolo anche a Ballarò:“… Stiamo facendo dal ’94 melina intorno a dei meccanismi elettorali dal Mattarellum” al “Nespolum”all’attuale “Porcellum… senza risolver alcun che!” E, Montezemolo continua a far presente “che andare a nuove elezioni, senza cambiare la legge elettorale significherebbe offendere gli Italiani! Giacché finora “si continua solo a galleggiare tra una elezione e l’altra! per la semplice incapacità del centrodestra quanto del centrosinistra di effettivamente cambiare… (dichiarazioni dall’Ass. Industriali di Trento) “in quanto…con una siffatta macchina qualunque pilota non riuscirebbe a vincere alcun campionato… tranne quello di essere campioni del mondo per i consigli aziendali parastatali e non più pletorici ed inutili…!!!
    Quindi, inderogabile dovrebbe risultare il correggere e/o cambiare positivamente le cose rigenerandosi con l’acqusizione di un nuovo spartito con il quale orchestrare l’italica rinascita e farla ripartire verso un nuovo rinaciemtno, facendo coniugare in modo pragmatico ed elastico flessibile tutte le potenzialità opportunità che un siffatto strumento, il sistema parlamentare effettivamente offre rispetto ad ogni altro sistema…
    Invece da come si vede, si sente e, si parla, la babilonia aumenta… ed il “carrozzone” purtroppo non va nemmeno più avanti! Giacché restiamo come da più parti rilevato e riportato sempre fermi ed imbalsamati! Ciò accade nonostante, un nuovo millennio già da molto tempo sia già iniziato, che imprime una sempre più iperbolica accelerazione nell’acquisizione di nuovi ritmi, diverse articolazioni sia nelle prassi, nelle procedure, che nei modelli per nuovi “spariti” per suonare in siffatti nuovi contesti e non essere “sempre” suonati ma, poter cogliere al meglio le autentiche opportunità che sempre più sembra voler schiudere.
    Una realtà che sta (senza scomodare Barman) rendendosi sempre più liquida, per la glocale competizione in corso impressa dall’accelerazione informazionale dove, intrecciandosi con lo sviluppo sempre maggiore ed altrettanto pervasivo dei sistemi di qualità totale, globale, Kai Zen, ecc. un fenomeno inevitabile: la globalizzazione! Evento che genera preoccupazione ma, anche ricco di sfide e di opportunità, che preme e penetra ormai su tutti i fronti e, che conseguentemente pretende sempre nuove e più adeguate riqualificazioni e bisgona essere pronti per saperne cogliere al meglio le opportunità che offre che disegnerà nuove declinazioni, coniugazioni, in ultima analisi sistemi più efficienti ed efficaci grazie a questi nuovi “spartiti” che imporrà?!
    Tutto questo dovrebbe determinare l’acquisizione di nuovi archetipi anche sui versanti dei meccanismi elettorali, avendo di fatto ed in modo incontrovertibilmente già su molti fronti introdotto dei salti di livello tali da scompaginare e rivoluzionare ogni vetusto schema di usuale riferimento avendo nel contempo sconvolto molti archetipi dei precedente primordiale, arcaici tradizionale di riferimento per valori e poteri in disegnando nuove architetture per meglio poter rendere più penetrante e pervasiva la qualità indicizzandola in una continuativa incrementale virtuosa induzione migliorativa!
    Pertanto, anche sul fronte elettoral-istituzionale improrogabile risulta acquisire un sistema completo che renda autorevolezza all’istituzione in modo (asintote-autopoietico) adeguato ai tempi, giacché la democrazia per legittimarsi e funzionare deve trovare gli opportuni riferimenti, collegamenti e consolidati ancoraggi con i cittadini iniziando dagli ingressi dalle leggi elettorali per incardinarsi e generare reciproci virtuosi alimenti!
    Quindi anche l’italica realtà, non può per ragioni di casta continuare anacronisticamente a restarne immune, questo significherebbe istituzionalizzarne la paradossale assurdità dell’avere una strumento qual è quello “parlamentare” elastico flessibile e non riuscire ad accordarlo mettendo a sistema gli stessi meccanismi elettorali attraverso una più completa articolazione in modo più pertinente ai nostri tempi. Con un filtro – carburatore che permetta più dinamiche pragmatiche soluzioni efficaci ed efficienti massimizzando: governabilità – decisionalità, rappresentatività, economicità e nel contempo rendere in coesione sociale, aumentare la concorrenziale contendibilità in modo che contestualmente risulti meno possibile aggredibile alla deterrenza da qualsivoglia perpetuabile autoreferenziale “mono”, “bipoli” (tipico dei modelli maggioritari chiusi e blindati ed inciuciati!) quanto altre irreversibilità oligopoliste
    Giacché, in ultima analisi per poter innescare quel processo capace d’incardinare e mantenere “a sistema” ogni organizzazione serve semplicemente un sistema completo anche sul fronte elettorale per aumentare la democraticità e la sussidiarietà responsabile e renderla implementare al fine di equilibrare il rapporto nello spazio tempo e per auto check&balance fra le intrinseche dinamiche induttive contrarie ma complementari rappresentate da quella:
    • centripeta incardinata sulla governabilità del comunemente inteso modello “maggioritario” e quella
    • centrifuga distributiva imperniato sulla rappresentatività del “proporzionale” in quanto la questa induzione dà origine nei fatti alla multiate (Bobbio)
    Da cui semplicemente si evince, che il gioco che la casta sta giocando è sempre ligio ed allineato al voler mantenere intatte le proprie egemoniche prerogative per render incontrovertibile la propria deterrenza (in quanto alcun poter si autolimita!) pertanto aborrisce l’insorgere di ogni genere di vera concorrenza. Quindi, cercherà di tutelasi sempre al meglio affogando tutto nel medesimo famigerata gioco dell’oca facendo si che il sistema permetta di mantenere se non aumentare sempre più la propria autoreferenzialità!
    Giacché se tutto venisse affrontato con maggior buon senso ci si renderebbe conto che anche con il sistema Parlamentare per quanto riguarda le strategie politiche e/o performance elettorali per la formazione delle coalizioni non occorrerebbe tanto scomodare la dottrina, basterebbe semplicemente scorgere quanto già risulta essere nelle cose… di “biblica saggezza contadina” che tuttora riecheggia in ogni dove, nelle annuali pragmatiche passi note da millenni per una buona vendemmia e conseguentemente ottenere un buon vino essa certifica dover “potare” le viti in modo ragionevole a tralci corti con pochi nodi (partiti) al detto: “TRALCI LUNGHI VENDEMMIA CORTA e TRALCI CORTI VENDEMMIA LUNGA!” Ovvero con tralci lunghi (tanti partiti in coalizione) si ottiene poca vendemmia e scarso vino con viceversa quelli corti (coalizioni con pochi partiti) si otterrebbe una buona “legislatura”!
    Pertanto, sempre più anacronistico risulterà, pensare ogni giorno, di gonfiarsi e gonfiare d’obsolescenza con la solita retorica della quale ormai, nessun cittadino riesce più a reggere per siffatte artefatte ubriacature di comoda “massmediatica retorica di consapevole inconsistenza del “parler pour parler” e lasciare sempre inalterate le cose (modelli elettorali) pompate per far passare la solita strategia alla stregua del voler sempre cambiare tutto per poi non cambiare mai niente e, mai voler risolvere più pragmaticamente i veri problemi che attanagliano la gente, menando sempre il can per l’aia!” Creando il solito marasma per poi, far sempre sostanzialmente cadere il gioco nelle solite precedenti obsolete caselle dando vita a solite bigotte coalizioni che, si reggono per reciproca viziosa complementarietà elitaria ristretta autoreferenzialità senza (voler) coinvolgere l’insieme nella sua interezza. Pertanto bisogna attraverso una diversa articolazione di sistema staccare questa ristretta ad esclusiva reciproca calamitante parziale viziosa induzione a mono e/o a bipolio ristretto frutto di siffatti obsoleti modelli elettorali che la inducono per perpetuamente riprodurre in un siffatto viziato modo autoreferenzialità ristretta: deterrenza, monopolio – oligopolio aristocratico!
    Quindi, per correggere una siffatta inclinazione, perversione, nicchia autoreferenziale… bisogna promuovere soluzioni a maggiore sinergica virtuosismo competitivo a tutto tondo per poter approdare ad un più sinergico dinamismo a bipolarismo aperto dove grazie ad una nuova articolazione ingenerando continuativa concorrenza meglio risolva. Questo è quanto si va promuovendo con il sistema SEMIALTERNO essendo un sistema elettorale più completo riuscirebbe riprodurre avviluppando quella fisiologica concorrenza a tutto tondo a 360°/365gg necessaria a rendere il sistema nel suo complesso effettivamente sistema per reputarlo tale!
    Diversamente lasciando inalterate le cose gli stessi co-attori politico/partitico tenderanno sempre recitare la parte solo per necessità e di reciproca convenienza del mantenersi reciprocamente alternativi a se stessi ovvero, del rendersi entrambi intransitivi! Arrivando persino all’assurdo di far indire i referendum e/o contestandosi in piazza, giacché niente ormai si regge più su sostanziali incisivi programmi ma, su viziosi moralistici formalismi per dar parvenza d’essere l’uno più aperto dell’altro nelle sempre più formali blandite e sbandierate liberalizzazioni senza mai, però, toccare i gangli sostanziali delle vere questioni che permetterebbero quelle necessarie liberalizzazioni a tutto campo e su molti fronti e restituire ossigeno alla gente; per minimante iniziare a risolvere bisogna completamente sbarazzarsi del concetto di stabilità confondendolo con quello di staticità e semplicemente abbracciare un sistema dinamico completo dove, far scorrere attraverso nuove e più complete articolazioni maggiori flussi di quel sempre più intenso e necessario dinamismo di cui la società avendo maggior necessità d’esprimere sempre più si riempirà, poiché: “better route than root!” non solo per quanto riguarda le infrastrutture fisiche di cui continuiamo ad essere deficienti ma, anche di quelle strutturali organizzative del sistema elettoral-istituzionale che inesorabilmente risulta ancora incompleto, incompiuto e limitante a risolvere le questioni e rispondere con più puntualità alle istanze alle prossimità che la realtà pretende…!
    Quindi, bisognerebbe semplicemente, abbandonare l’obsolescenza disfunzionale ed avere il coraggio di cambiare musica e suonatori quanto ovviamente lo ”spartito”! Ovviamente, attraverso nuove proposte con nuove soluzioni con un sistema elettorale più virtuoso e completo quanto il SEMIALTERNO propugna realizzare, per effettivamente cambiare, evolvere! Partire solcare, volare nell’efficienza… se non azzardare l’eccellenza:
    il sistema SEMIALTERNO “è” un sistema a leader implicito in quanto non necessariamente richiede di essere direttamente eletto e la sua peculiarità consiste nel fatto che su una base a “mandate”(votazioni) elettorali PROPORZIONALI PURE, (la cui purezza dipende da come si ritagliano i collegi, ovviamente, più ampia sarà la circoscrizione maggiore risulterà la proporzionalità, più piccola diventerà la circoscrizione, più grande sarà lo spreco dei voti, agendo indirettamente così a mo’ di fattore di soglia), quando la “situazione” si rendesse priva di governo od andasse in stallo (ovvero la legislatura chiudesse prima dei suoi fisiologici tempi, ad esempio prima degli attuali cinque anni “art. 60”) il SEMIALTERNO richiama una mandata elettorale (votazione) ad induzione PREMIO di MAGGIORANZA e/o MAGGIORITARIA, (ovviamente, anche qui, “la mandata con premio” risulterà tanto più efficace quanto numericamente ridotti saranno i collegi elettorali in cui sarà ritagliato il territorio nazionale, quindi, non “regionalista” come si presenta or ora ritagliato il Senato! Bensì nazionale!)
    Dopo, tale mandata con Premio di MAGGIORANZA, comunque, si ritorna alla mandata a “base PROPORZIONALE”. da cui il termine SEMIALTERNO!
    E non ultimo che l’assemblea parlamentare (Camera dei Deputati e Senato oltre che numericamente dimezzati quando sarà riformata* **) in rappresentanti (elettori passivi) rispecchi perfettamente la proporzionalità dei partecipanti alla consultazione (elettorato attivo) ad ogni specifica mandata. Questo, affinché la competizione assumi un efficacia di merito e d’effetto concorrenziale volto all’implica implementazione della qualità!

    Pertanto, gli eletti che dovrebbero risultare ammessi all’Assemblea sarebbero in ragione della proporzionalità espressa dall’elettorato attivo indipendentemente dal verso (mandata) Proporzionale e/o Maggioritario. Dove, oltre che per ovvia qualità d’appartenenza ogni partito dovrà perfettamente rispecchiare in rappresentanti il numero dei voti effettivi ottenuti in ragione al numero dei voti validi! Quindi, ad esempio, se saranno stati al 75% i votanti per la Camera, il numero dei rappresentanti dovrà essere ridotto del -25%:
    Esempio di riferimento TOTALE Votanti al Riduzione Quindi Tot.
    con l’attuale Numero “Costituzionale” 630 75% – 25% Sarebbero 473
    con l’auto presunta riduzione * 512 75% – 25% “ 384
    con l’eventuale riduzione alla VVT.gigio ** 400 75% – 25% “ 300
    Tutto questo perché ormai la gente è stufa del solito, rancio permanente ed inconcludente ormai, anche la cittadinanza sta sempre più uscendo dal più o meno permanente “disincantamento” e sempre meno le importa parlare e/o sentir parlare di coalizioni di partiti o di partiti di correnti quanto, di conservatori o progressisti oppure di liberalizzazioni sempre annunciate sia da sinistra quanto da destra ma, mai introdotte in quanto non ha più senso continuare a parlare, se la struttura elettoral – istituzionale permane così obsoleta ed anacronistica al mero scopo speculativo di semplicemente permettere l’autoperpetuazione alla casta! Catalizzata al riprodursi nella solita reciproca complementarietà per una siffatta indotta autoreferenzialità tanto da permettersi sempre più impunemente staccarsi dalla società reale e ciò accade quando il parziale modello elettorale a cui si fa riferimento per pedissequa riproduzione di mandate elettorali sullo stesso stereotipato appiattimento o sempre permanente proporzionale o sempre perpetuo maggioritario dove facendo evaporare ogni criterio di “check and bilance” si facilità così l’élite a semplicemente meglio involarsi nella solita autoreferenzialità ristretta e stabilizzarsi in “statica irremovibile casta!”
    Quando il sistema per ben funzionare deve mantenere sempre con i piedi per terra acquisendo come base le mandate al Proporzionale senza quindi rischiare d’“involarsi” e rendersi “autoreferenziale ai soli propri vertici” quanto emblematicamente or ora, sta succedendo perché una politica non può rendersi sempre più scissa dalla società civile; pertanto, come la polenta per ben cuocere deve essere sempre essere rivoltata sotto sopra, destra sinistra verticalmente quanto orizzontalmente per rilevarsi eccellente: competitiva!
    Non subendo obbliganti pre-ordinati indirizzamenti del genere “induttivo governativi condizionamenti” dato dall’aver adottato un limitato e limitante modello elettorale quanto i soliti doppiamente mono tematici “esausti” suddetti pseudomodelli impongono e ripropongono per suddetta intrinseca limitatezza ad indotto appiattimento.

    Allora, or giunti nel terso millennio, non si può permettere di riscrivere a ritroso la storia e concedere alla solita casta di rubarci il futuro lasciandole l’esclusività d’arrogarsi la gestione di quel solito perverso anacronistico inconcludente meccanismo fatto di alterni sconnessi perversi cicli a ricorrenti referendum ritagli per “potare” opportunamente la legge elettorale in corso, seguita da rimaneggiamenti attraverso inconcludenti e fumose Bicamerali o Governi formalmente istituzionali…per ritoccare od infoltire le stesse leggi elettorali con ibridismi ortopedici meticciati ai quali, far succedere confezionate pedisseque stereotipati monodirezionali (a scarsa risucchiata o drenata concorrenza) mandate elettorali e mettere insieme tutto questo “ambardam” per in un siffatto modo, aumentare o far crescere le solite sacche d’impunità e/o nicchie d’autoreferenzialità, per così meglio perpetuarsi nello spazio tempo.
    I soliti giochino del creare con enfasi …tutte quelle solite sovrastrutture, orpelli di cui la storia resta lastricata e testimonia quanto per analogia alla stessa stregua risultano più o meno zoomati (dal nazionale all’internazionale) esserlo su altro versante (pur arrivando agli stessi scopi speculativi) le “agenzie di rating” che nonostante i vantati “mondiali” accreditamento ottenuto risultano in altrettanto modo sostanzialmente essere dei meri controllori che “autoreferenzialmente” si autocontrollano! Le cui inefficienze non possono che ricadere sui supposti da loro tutelati investitori dalla Cirio, alla Parmalat, Enrom, ed agli attuali “subprime” – Mutui a scatola chiusa, ecc. Un parallelismo che ci accomunano alle varie tangentopoli, bancopoli, ecc. determinato dal fatto che nessun poter si autolimita!
    Giacché tutti, nonostante i formalismi di marketing, per le presentazioni cercano di far intendere di blandire “quintali” di novità e soluzioni di cui in nostrani politici sempre più cercano farsi vanto, quando in realtà, stanno sbandierando le solite anacronistiche visioni “retrò” di compassati parziali, limitanti modelli elettorali, strutturalmente incompleti frutto di compassate “statuizioni formalmente corrette” (M.Weber) i cui esiti li viviamo con sempre maggiore pressione quotidianamente direttamente sulla nostra pelle e taccuino!
    Allora, le motivazioni del vivere nell’era post industriale, post ideologica, post ecc, non può essere giocata per farci rubare sempre il futuro da divenuti sempre più miopi politici/partitici di turno che con comodità guardano sempre più alle loro prossime rielezioni con la cinica supposizione che quei suddetti post possano giustiziare l’abbanbdono d’ogni ideale! Quando un vero statista dovrebbe con lungimiranza guardare alle prossime generazioni (Degasperi) in quanto la tutela all’innovazione non può essere d’appannaggio ad una sola generazione giacché “nella comprensione della politica le conseguenze sono sempre almeno tanto importanti quanto le intenzioni” (J. Dunn). E, l’era degli accessi è di per sé sì pregna di rischi ma, è anche ricca di nuove opportunità!
    Pertanto, le soluzioni d’adeguamento devono essere ricercate attraverso nuove prassi, nuove procedure che risultino più “up to date” e, pertinenti alla nostra italica peculiarità e non può esimersi dallo sviluppare più pragmatiche risoluzioni quanto i tempi sempre più reclamano!
    Allora, bisogna convenire sulla necessità di una “innovazione – manutenzione riformatrice intelligente sul fronte elettorale affinché si approdi ad un bipolarismo aperto (e non ad un bipartitismo bigotto manicheo!) alla continua implementazione di qualità e rendere tutti competitivamente padroni del proprio futuro poiché in ogni dove, venendo sempre più assunta la precarietà, come elemento attributo meritocratico concorrenziale di sistema una semplice soluzione per definitivamente cambiare pagina e toglierci dal perenne impaludamento di cui restiamo vittime, in modo più o meno inconsapevole! Quindi, serve il coraggio, la passione, la motivazione e l’impegno per un balzo di volontà per partire, evolvere, progredire, salpare, navigare, volare, eccellere essere in Formula Uno su tutti i fronti…. Se “l’Italia s’è desta!” e/o se lo vorrà!
    Il SEMIALTERNO rappresenta una legge elettorale “completa a tutto tondo” con regole chiare e trasparenti ed articolato dinamicamente in modo concorrenziale a bipolarismo aperto all’implementazione continua di qualità, quanto il tempo reclama per essere innanzitutto “strutturalmente glocalmente competitivi!” per semplicemente massimizzare:
    • la governabilità coniugando la rappresentatività –
     economicità gestionale ed implementare sussidiarietà, per affrancarsi all’imperante fagocità (fiscale) predatoria riprodotta dalle parzialità degli attuali di casta ambiti modelli elettorali in corso che, continuano ad ipotecarci negativamente ogni futuro per non incartarsi ed imprigionarsi in ottuse manichee vetuste compassate soluzioni con faziosi imbriglianti del genere a“cul de sac”!
     per “ritrovarci” per dette scelte con un governo capace di governare (con correttezza fiscale e sicurezza) quanto decidere per legittimazione riprodotta da un efficiente elastico flessibile articolazione elettorale capace d’ingenerare concorrenza per riprodurre necessarie maggioranze parlamentari solide e coese;
    • indurre ad un “bipolarismo aperto” ed altro il tasso di percorribilità* e contundibilità (giacche “better route than root!”) al fine di poter mantenere la porta aperta allo sviluppo al ricambio: generazionale, ecc. apportando concorrenze per incrementare l’efficienza e la qualità in un fisiologico concorrenziale ricambio (a tutto tondo sia verticalmente quanto orizzontalmente) attraverso il succedersi di nuove e/o diverse “idee” “opzioni” quale lievito e motore di efficienza (rilevato ancora da A. Smith);
    • contrastare la deterrenza da qualsivoglia perpetuabile mono, bipoli quant’altra irreversibilità oligopolista e risultare competitivi a tutto tondo in modo da non permettere d’ingenerare e/o mantenere nello spazio tempo monopoli e/o deterrenze di casta o viziose nicchie d’autoreferenzialità tali da ridurre e depotenziare la capacità del sistema istituzionale stesso con gravi ripercussione sul Sistema Paese nella sua interezza! Che tuttora stiamo pagando essendo orfani di sistema!…
    • risultare cittadinocentrico – sistemocentrico mantenendo il baricentro politico dalla parte del cittadino rendergli lo scettro nel permettergli di liberamente scegliere i propri candidati, non certamente attraverso liste bloccata dagli apparati partitici come e successo nell’ultima elezione (e/o alle farse delle primarie giocate alla cuculo!),
    • ricreare una vera atmosfere competitiva senza ridondanze pertanto, una sola Camera ed un Senato Federale; entrambe con numero dimezzato di rappresentanti giacché, abbiamo il Parlamento Europeo dal quale copiosamente recepire…

    In quanto a causa del ricorrere alla solita obsolescenza restiamo da decenni fermi e bloccati rispetto ad ogni altro paese nella compagine mondiale in un anacronistico stallo indotto dai soliti compassati modelli a sempre più scarsa concorrenza giacché sbilanciati (fuori ogni check & balance) rispetto alle nuove esigenze del genere a:

    • Monopolio centrista riprodotto quando vengano applicati perpetui modelli Proporzionalisti e/o

    • Duopoli di centro destra o di centro sinistra in altrettanto blindato modo a “bipartisan” bipartitismo chiuso (inciuciato ad effetto blindato) riprodotto quando in altrettanto ripetitivo pedissequo modo vengano propinati dei modelli Maggioritari od
    altrettanto improprio ed illusorio risulterà rivolgersi ai soliti nostrani modelli allevatori di casta i cui prototipi sono rappresentati dagli usuali caserecci
    Ibridi quelli dal Mattarellum” al attuale “Porcellum in quanto risultano essere dei veri e propri ”ortopedici meticciati” (soluzioni che al di là della loro esplicita dizione, oltrepassano per l’assurda implicita loro strutturale costituzione ogni possibile cognizione di chimera! In quanto impossibile risulta pretendere di aver una barca funzionale impiantando sull’asta dell’albero della vela ridotta di un suo 25% un timone altrettanto decurtato del suo 75% di potenziale e/o magari, come sempre da decenni succede, invertire e/o variarne talora le percentuali per far intendere di cambiare: il solito arcano!). Quindi, con un siffatto procedere, mai si potrà risolvere alcunché data la più che manifesta inefficienza sul campo riprodotta e da decenni in un siffatto modo volutamente di casta mantenuta così inesorabilmente non potrà che diventarlo il potenziale supposto prossimo ed in cantiere post referendario mortaretto “Guzzettum”!
    Ovvero, ingenerare “la situazione del «vincere (le elezioni) per perdere (la governabilità)» è una classica situazione no win, di un gioco non-vincibile. E in tal caso la dottrina spiega che il gioco è sbagliato e che va giocato diversamente” (Sartori 16 ottobre 2007 Corriere). Giacché a causa di siffatti incompleti modelli, da decenni, si sono messe insieme bigotte manichee coalizioni a prescindere dalla governabilità mettendo assieme delle aggregazioni per vincere le elezioni emulsionando olio ed acqua per elettoralisticamente “comandare” sull’altra parte ma, in modo sempre reciprocamente complementare per così vicendevolmente destra e sinistra scambievolmente meglio accreditarsi nei confronti dell’elettorato, appunto per galleggiare come sta facendo la casta tra una elezione e l’altra ma, certamente non per decidere giacché prima o dopo le contraddizioni arrivano venendo inesorabilmente l’olio a galla, allora si arriva al solito… all’attuale stallo!!!
    Pertanto quanto si propone: il sistema SEMIALTERNO rappresenta un indifferibile “Must” per un vero cambiamento e per l’acquisizione di un sistema completo rispetto alle solite arcaiche ciniche parziali mono orientate soluzioni che la casta continuerebbe voler propinarci per rendersi sempre più intransitiva rispetto al modello elettorale che per essa deve risultare sempre il più transitivo possibile affinché potervici nuotare nel massimo dei privilegi possibili: a porte girevoli anche per i trombati!… Giacché si potrà cambiare “spartito” solo quando si porrà fine alla possibilità di concedere alla casta di cambiarsi a proprio piacimento la legge elettorale chiudendo quel ciclo perverso che le permette di continuare ad ingrassarsi con siffatti autofertilizzati terreni frutto di siffatti coltivati parziali incompleti modelli elettorali per allevarsi in continuazione i propri privilegi, pertanto, per inaugurare una nuova era, un nuovo rinascimento bisogna approdare ad un sistema più completo quanto con il SEMIALTERNO si propugna!
    E, questo la casta ben lo sa e ci gioca in continuazione cercando di far farlo cadere in un siffatto anacronistico cinico modo!…. ben lo sa che “lo status quo” si perpetua frullando sempre ed in continuazione le regole (leggi, meccanismi elettorali) e non viceversa mettersi in competizione (“facendosi frullare”) attraverso effettivi concorrenziali confronti, frutto di completi (meccanismi) sistemi elettorali a bipolarismo aperto, in un vero leale aperto, trasparente e sincero confronto a tutto tondo e non con le solite sponde e/o paracaduti e prerogative di casta!
    Solo un salto di qualità permetterà di approdare alla meritocrazia imponendosi per competizione che la stessa concorrenza abbia ragione di esistere ed auto promuoversi contro ogni vizio d’auto avvitante perversione autoreferenziale (del gioco dell’oca) facendo sì che tutto divenga improntato all’implementazione della qualità incrementale! Verso l’eccellenza!!!
    di Giulio Mancabelli

  2. “Data la congiuntura in corso… l’italica nostrana casta cavalcherà ulteriormente l’autoreferenzialità o provvederà a riformare effettivamente il nostro sistema elettoral-istituzionale per rendere il nostro BelPaese un vero Sistema Paese efficiente promuovere l’implementazione della sussidiarietà, governabilità-decisionalità, rappresentatività e non ultimo quello dell’economicità gestionale complessiva… Ottenibile questo, procedendo ad inderogabilmente introdurre: 1) un monocameralismo e trasformando il Senato in funzione federale; 2) riducendo comunque, il numero dei parlamentari; 3) fa acquisire alla figura del capo del governo quel necessario potere simile a quello dei paesi dell’ €urozone: Canc.tedesco, Premier brit. e/o spagn.; 4) revisionando i regolamenti parlamentari; 5) inderogabilmente introdurre un sistema elettorale completo autocorrettivo ed autorigenerativo quanto il SEMIALTERNO permette senza tanti “speculativi” pit stop (rappresentati dai soliti artificiosi monodirezionali referendum e/o attraverso infruttuose testate Bicamerali!) Pertanto serve mettere a sistema le risapute e più volte testate obsolete parzialità riscontrate negli attuali incompleti meccanismi elettorali dal Mattarellum al Porcellum per incarreggiarli a sistema in modo completo quanto si propone con:
    il sistema SEMIALTERNO “è” un sistema a leader implicito in quanto non necessariamente richiede di essere direttamente eletto e la sua peculiarità consiste nel fatto che su una base a “mandate”(votazioni) elettorali PROPORZIONALI PURE, (la cui purezza dipende da come si ritagliano i collegi, ovviamente, più ampia sarà la circoscrizione maggiore risulterà la proporzionalità, più piccola diventerà la circoscrizione, più grande sarà lo spreco dei voti, agendo indirettamente così a mo’ di fattore di soglia), quando la “situazione” si rendesse priva di governo od andasse in stallo (ovvero la legislatura chiudesse prima dei suoi fisiologici tempi, ad esempio prima degli attuali cinque anni “art. 60”) il SEMIALTERNO richiama una mandata elettorale (votazione) ad induzione PREMIO di MAGGIORANZA e/o MAGGIORITARIA, (ovviamente, anche qui, “la mandata con premio” risulterà tanto più efficace quanto numericamente ridotti saranno i collegi elettorali in cui sarà ritagliato il territorio nazionale, quindi, non “regionalista” come si presenta or ora ritagliato il Senato! Bensì nazionale!) Dopo, tale mandata con Premio di MAGGIORANZA, comunque, si ritorna alla mandata a “base PROPORZIONALE”. da cui il termine SEMIALTERNO!SEMIALTERNO il sistema elettorale più completo per realizzare ed istituire la discontinuità concorrenziale sinergica permanente per incamminarci verso un effettivo virtuoso bipolarismo aperto!
    Giacché ”le novità si ottengono arrangiando in modo inedito le cose del passato!” (MONOD)
    Pertanto il SEMIALTERNO rappresenta il vero spartito per cambiare musica e suonatori ed ottenere sistemiche democratiche risposte per massimizzare governabilità e decisionalità, rappresentatività, economicità secondo i canoni di una continuativa implementale sana e responsabile sussidiarietà che la realtà sempre più pretende per risultare glocalmente competitivi!

  3. “Data la congiuntura in corso… l’italica nostrana casta cavalcherà ulteriormente l’autoreferenzialità o provvederà a riformare effettivamente il nostro sistema elettoral-istituzionale per rendere il nostro BelPaese un vero Sistema Paese efficiente promuovere l’implementazione della sussidiarietà, governabilità-decisionalità, rappresentatività e non ultimo quello dell’economicità gestionale complessiva… Ottenibile questo, procedendo ad trasformandoinderogabilmente introdurre: riducendo1) un monocameralismo e comunque, il fa acquisire alla figura delil Senato in funzione federale; 2) numero dei parlamentari; 3) capo del governo quel necessario potere simile a €urozone: Canc.tedesco, Premier brit. e/oquello dei paesi dell’ revisionando spagn.; 4) i regolamenti parlamentari; 5) inderogabilmente introdurre un sistema elettorale completo autocorrettivo ed autorigenerativo quanto il SEMIALTERNO permette senza tanti “speculativi” pit stop (rappresentati dai soliti artificiosi monodirezionali referendum e/o attraverso infruttuose testate Bicamerali!) Pertanto serve mettere a sistema le risapute e più volte testate obsolete parzialità riscontrate negli attuali incompleti meccanismi elettorali dal Mattarellum al Porcellum per incarreggiarli a sistema in modo completo quanto si propone con:

    il sistema SEMIALTERNO “è” un sistema a leader implicito in quanto non necessariamente richiede di essere direttamente eletto e la sua peculiarità consiste nel fatto che su una base a “mandate”(votazioni) elettorali PROPORZIONALI PURE, (la cui purezza dipende da come si ritagliano i collegi, ovviamente, più ampia sarà la circoscrizione maggiore risulterà la proporzionalità, più piccola diventerà la circoscrizione, più grande sarà lo spreco dei voti, agendo indirettamente così a mo’ di fattore di soglia), quando la “situazione” si rendesse priva di governo od andasse in stallo (ovvero la legislatura chiudesse prima dei suoi fisiologici tempi, ad esempio prima degli attuali cinque anni “art. 60”) il SEMIALTERNO richiama una mandata elettorale (votazione) ad induzione PREMIO di MAGGIORANZA e/o MAGGIORITARIA, (ovviamente, anche qui, “la mandata con premio” risulterà tanto più efficace quanto numericamente ridotti saranno i collegi elettorali in cui sarà ritagliato il territorio nazionale, quindi, non “regionalista” come si presenta or ora ritagliato il Senato! Bensì nazionale!) Dopo, tale mandata con Premio di MAGGIORANZA, comunque, si ritorna alla mandata a “base PROPORZIONALE”. da cui il termine SEMIALTERNO!SEMIALTERNO il sistema elettorale più completo per realizzare ed istituire la discontinuità concorrenziale sinergica permanente per incamminarci verso un effettivo virtuoso bipolarismo aperto!
    Giacché ”le novità si ottengono arrangiando in modo inedito le cose del passato!” (MONOD)

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