Lo studio su Coriano ci preoccupa

«Lo studio su Coriano ci preoccupa»
Corriere di Romagna del 28/03/2007 , articolo di Alfredo Corallo

Dopo la presentazione di dati che attestano la crescita di sarcomi

FORLÌ. «Se su 600 campioni sono già stati rintracciati 3 casi di sarcoma dei tessuti molli per cause derivanti dagli inceneritori, figuriamoci quanti ne ritroveremmo se indagassimo su 40, 50 mila residenti nell’area». In qualità di segretario del comitato scientifico dell’Associazione romagnola ricerca tumori di Forlì-Cesena, Pier Antonio Marongiu, uno tra i più fervidi oppositori agli impianti di smaltimento – «non vogliamo la Romagna dei camini» è il suo slogan – giudica preoccupanti i dati emersi dal recente studio presentato dall’Ausl su Coriano.

«La distanza rappresenta un elemento trascurabile spiega Marongiu – le polveri fini e ultrafini, infatti, contribuiscono all’inquinamento delle città dopo essere state trasportate dal vento per centinaia di chilometri, come dimostra il fatto che a Cesena, dove non c’è il termovalorizzatore, l’incidenza di patologie tumorali è molto alta, specie nelle donne. Il rischio più pericoloso, tuttavia, oggi riguarda i bambini, meno protetti dalle difese immunitarie, fragili, e anche perché sottoposti a dei danni potenziali ancor prima di nascere, attraverso le cellule germinali dei genitori: una mamma “contaminata” che allatta, assicura al neonato una quantità di diossina 15mila volte superiore a quella emessa dall’inceneritore». In perfetta sintonia con Marongiu l’onco-ematologa Patrizia Gentilini, referente per il nord Italia dell’a ssociazione “Medici per l’a mbiente”, di ritorno da Napoli, dove ha partecipato ad un convegno promosso dal Comitato allarme rifiuti tossici, che ha anche organizzato un viaggio-inchiesta (l’hanno soprannominato il “tour della monnezza”) per i giornalisti tedeschi, olandesi e americani giunti in Campania. «Sono rimasti colpiti da quella situazione riferisce la Gentilini – ma dobbiamo dire che anche noi a Forlì non ci facciamo mancare niente, come ho spiegato nell’incontro. La ricerca compiuta da Enahnce Health (quella su Coriano ndr.) è molto seria e avvalora senza ombra di dubbio tutti i nostri timori. Ormai la letteratura scientifica non accetta più smentite sui danni che i metalli pesanti, le diossine, procurano alla salute, provocando leucemie e tumori come i sarcomi. Ma invece di utilizzare metodologie alternative, come la raccolta differenziata e il porta a porta, prendendo esempio da Forlimpopoli, si continua ad incenerire. Quando la medicina si stancherà di contare i morti e i feriti? Non sappiamo davvero fare altro?»

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