Non passa la mozione di D’Alema sulla politica estera

3 commenti su “Non passa la mozione di D’Alema sulla politica estera

  1. Dal sito nazionale dei Verdi:

    Verdi leali

    Pecoraro sul governo: “Serve un chiarimento per non consegnare il Paese alle destre. Confermiamo il sì a Prodi per continuare il rinnovamento dell’Italia”

    “Tutti i senatori Verdi hanno sostenuto oggi il governo e lo faranno lealmente anche nell’eventuale voto di fiducia all’esecutivo”. Lo afferma il presidente dei Verdi e ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio.

    “Anche oggi – prosegue Pecoraro – il voto dei Verdi è stato compatto nonostante le difficoltà degli ultimi giorni ed ora è necessario un chiarimento nell’Unione affinché la maggioranza trovi la necessaria compattezza e convergenza per realizzare il rinnovamento e le riforme previste dal programma”.

    “In questo momento delicato – conclude il leader del Sole che Ride -, dopo cinque anni di malgoverno della Cdl, non si può riconsegnare il Paese alle destre, ma è indispensabile proseguire nella modernizzazione del Paese”.

  2. Ma ma ma come è caduto il governo?? Ma l’economia in ripresa? Padoa-Schioppa? Le cose che incominciavano a girare?

    Nel rutilante mondo della sinistra non ci si annoia mai.
    E’ meglio del sogno americano, anche l’ultimo dei coglioni può far cadere un governo. (come sessanta anni fa …Giulio)SESSANTA 60 ….

    uno stornello:
    Grazie perchè con grande abnegazione
    Date un nuovo significato
    alla parola “buffone”

  3. da eletrrice di centro sinistra sono davvero dispiacita, anche se non nego che ad oggi il governo non ha quasi mai raggiunto la compattezza per realizzare le riforne del programma elettorale per cui gli elettori lo hanno votato.

    leggo con rammarico
    http://www.nigrizia.it/doc.asp?ID=9047&What=
    che ci informa che parte del tfr andrò a finanziare la difesa.
    Il Governo si è mostrato poco sensibile alle richieste di parte del suo elettorato e di decine di parlamentari della Maggioranza che hanno chiesto un drastico taglio delle spese militari, per dirottarle verso quelle sociali nella scuola, nella ricerca, di aumentare i fondi della cooperazione e di stanziare risorse per la riconversione produttiva verso il settore civile

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