Patto per il Clima

A Genova è stato presentato dai Verdi il patto per il Clima, un documento da sottoscrivere che ha come scopo la riconversione ecologica dell’economia. Molti sono ormai gli esempi che dimostrano che è possibile lavorare anche senza distruggere il pianeta, a partire dai pannelli solari ed il risparmio energetico fino al software libero.

A Forlì vogliamo riproporre un convegno che abbia lo scopo di mostrare gli esempi locali di una economia sana, che attraverso una carrellata di esempi e di interventi pratici metta in rete le iniziative positive che sono state attuate e quelle che si potrebbero realizzare.
L’idea è quella di sfruttare una sala convegni ed uno spazio espositivo all’aperto dove portare materiale informativo e dimostrazioni pratiche. Pensiamo di realizzare questa iniziativa verso la metà di Giugno.

Vi chiedo, quindi, di darmi una mano, scrivendomi per segnalarmi i contatti e le iniziative migliori che vorreste vedere in questo convegno.

L’idea è quella di invitare qualche personaggio importante e riempire un pomeriggio di interventi brevi da parte di operatori economici locali, che spieghino brevemente cos’hanno fatto e come si può riprodurre il loro esempio. Accanto al convegno sarebbbe interessante utilizzare uno spazio, possibilmente all’aperto, dove fare una serie di dimostrazioni pratiche.

Ad esempio mi piacerebbe mostrare e far provare gli scooter elettrici, che molte persone non hanno mai visto, i distributori alla spina di latte biologico, gli artigiani che lavorano nel rispetto dell’ambiente, la raccolta porta a porta, i sistemi per il risparmio energetico ed idrico, il recupero di pc obsoleti grazie al software libero e così via.
Se riuscissimo a mettere insieme tutte queste iniziative positive daremmo loro uno slancio e dimostreremmo, nella pratica, che una economia diversa è possibile (molti ne fanno già parte) e che con un maggiore sostegno della politica potrebbe avere uno slancio maggiore (come nel caso del conto energia).

Aderite al patto per il clima, molti nomi illustri slegati dalla politica hanno firmato il patto e stanno collaborando, trovate l’elenco completo sul blog dedicato all’iniziativa.

Patto per il Clima

17 commenti su “Patto per il Clima

  1. Grande Alessandro!!!

    Mi sembra un’ottima iniziativa, proporrò ai GAS di Forlì di aderire con una presenza ed una rappresentanza. Stiamo lavorando su diversi fronti per la riduzione dei rifiuti e penso che potrebbe essere l’occasione per fare una sana dimostrazione di come ridurre i rifiuti solidarmente. Non vogliamo l’inceneritore ma se lo faranno lo spegniamo per mancanza di materia prima da bruciare!!!!
    Tra l’altro volevamo anche organizzare un’incontro sull’acqua con un noto specialista di Forlì quindi forse potrebbe essere l’occasione giusta.

    Ti suggerisco anche l’inziativa dei gruppi di acquisto per i pannelli fotovoltaici, sono andato assieme ad amici proprio ieri sera a sentire Jacopo Fò che anticipava qualche informazione circa le sue intenzioni (ormai arrivate alla fase esecutiva infatti inizierà a realizzare un impianto ad Alcatraz proprio entro il mese.
    Trovi maggiori dettagli quì http://www.jacopofo.com/?q=node/2662 … io spero di riuscire ad essere tra i primi con un bell’impianto ad inseguimento. Non sò se sia così attrezzato da riuscire a far partecipare qualcuno dei suoi all’incontro ma, alla brutta, per quel poco che ho capito posso sicuramente dare il mio contributo.

    Complimenti per l’iniziativa!!!

    Saluti radiosi

  2. Per Romeo: aspetto tue notizie dal GAS. Sarebbe bello poter vedere con dei pannelli cosa è stato fatto nel primo anno di inGASati. Inoltre sarebbe interessante avere la fattoria rivalta, ad esempio, e le altre aziende fornitrici del GAS nei vari settori.

    Puoi sentire con lo specialista di Forlì sull’acqua? Potrebbe essere interessante un suo intervento!

    Ho già letto dell’iniziativa di Jacopo Fo, chi potrebbe parlarcene? Se tu fossi disponibile sarebbe meraviglioso!

  3. Conosco abbastanza bene Luca Conti, eravamo tra i primi blogger in Italia a trattare temi ambientali. Ho scritto per lui quando dirigeva ecoblog, ed all’inizio ha scritto anche per il mio blog, poi abbiamo preso strade diverse e lui è diventato un comunicatore famoso, io molto meno :)

    Posso provare ad invitarlo, magari è libero ed interessato.

  4. potrebbe sembra una stupida quella di fare un barCamp a tema la cosa mi era venuta in mente pensando ad una persona in particolare di cui sicuramente avrete letto qualcosa:Luca Contiche tra le altre cose è laureato in Scienze ambientali e Presidente dei Verdi di Senigallia,

  5. L’idea bislacca mi era venuta pensando a Luca Contioltre ad essere uno dei blogger più affermati è anche laureato in Scienze ambientali, Presidente dei Verdi di Senigallia.

  6. Diciamo che per la parte dell’iniziativa di Jacopo Fò sui pannelli mi documenterò bene e posso provarci a portare qualcosa; pur non essendo “praticante” spero mi accetterete :-)

    Per i GAS aspetto la prossima riunione per parlarne a 4 occhi con i gasisti.

    Per l’esperto di acqua io personalmente non lo conosco ma spero che l’amico possa avvicinarlo all’iniziativa.

    Per i produttori vedremo che si può fare … non vorrei “temessero” la politica :-)

    Saluti radiosi

  7. Alessandro, pensi che sarebbe una buona idea invitare l’ing. Palazzetti per parlare di cogenerazione?

  8. Per Luca: credo sarebbe una buona idea. Tenete presente che la quantità di tempo a disposizione dipende dal numero di persone. La cosa migliore, secondo me, sarebbe avere molte persone che parlino 15 minuti al massimo, e poi si mettano a disposizione degli interessati lasciando un riferimento oppure esponendo un pannello all’esterno.

    Nelle conferenze universitarie i ricercatori espongono un poster che descrive il loro studio. La gente passa, legge velocemente il poster (che di solito è semplice e grafico) e poi chiede informazioni al gruppo di lavoro che è lì presente.

    Per quanto riguarda produttori e politica io credo che questo non dovrebbe rappresentare un problema: è una pubblicità gratuita ed il tema è a loro vicino. Se un produttore partecipa ad una conferenza di questo tipo non è per forza legato al partito che la organizza, così come gli stand economici della Festa de l’Unità non sono tutti di persone tesserate ai DS.

  9. Ciao Alessandro,

    penso che il software libero possa molto, anche se non credo molto nel recupero di PC obsoleti, basti pensare che il mitico OpenOffice.org con una vecchia macchina con meno di 128M singhiozza appena. Ciò non toglie che vecchie macchine possano essere utilizzate per operare come server, ma soprattutto vale la pena considerare che se il solo SourceForge raccoglie circa 150.000 progetti forse si può risparmiare energia e risorse riusando l’esistente, ove e quando possibile.

  10. Ciao Alessandro complimenti per l’iniziativa, posso coinvolgere i miei “compari” di econaturale?
    Intanto mi studio la cosa e poi ti faccio sapere.
    Colgo l’occasione per aggiornarti sul comitato Biodecimano. Con molta fatica dato che non si capisce mai la strada da intraprendere ci stiamo costituendo. Ho scoperto un paio di cose inquietanti che ti farò sapere.
    Entro la fine del mese organizziamo una serata sulle energie veramente rinnovabili qui a S.Zaccaria, ti aggiornerò. Ancora complimenti e a presto ciao Stefano

  11. Certo che puoi coinvolgere i tuoi colleghi di econaturale, Stefano! Magari cerchiamo di invitare i migliori a parlare, e sarebbe fantastico avere il vostro materiale (pannelli informativi, volantini, etc) all’esterno.

    Per Roberto: l’aspetto migliore del software libero è vero non è tanto il recupero dei pc obsoleti. Però su questo argomento bisogna dire che mentre l’ultimo openoffice e l’ultima ubuntu hanno requisiti di sistema che sono soddisfatti da pc di qualche anno, il nuovo Windows necessita di un computer assolutamente fiammante.
    Inoltre in questa partita non bisogna ignorare LTSP, che permette di utilizzare vecchi pc come terminali, eseguendo i programmi su un unico server, in maniera totalmente trasparente all’utente.

    Gli aspetti migliori del software libero sono l’indipendenza da un unico fornitore, la possibilità di modificare quello che è già stato fatto e la disponibilità di tutto questo anche per i paesi che solitamente vengono ignorati dalle grandi software house.

    Sourceforge, wikipedia, sono miniere d’oro e di informazione a disposizione di tutti, dal primo all’ultimo del Mondo, purché possa accedere ad internet. Al giorno d’oggi economia, libertà ed id informazione sono sempre più legate e sono fortemente connesse con il rispetto per l’uomo e di ciò che lo circonda. Per questo il software libero è così importante anche per l’ambiente: se mettiamo tutti gli strumenti di informazione nelle mani di poche persone, possiamo dire addio a tutte le nostre battaglie, locali, nazionali ed internazionali.

  12. Purtroppo l’ostacolo maggiore in questi casi sono i docenti, quando non hanno voglia di cambiare le loro abitudini. Nella mailing list del FoLUG stanno parlando di una scuola elementare di Forlì dove hanno installato Staroffice (gratuito per le scuole) ed i prof hanno chiesto alle associazioni di genitori di tirare fuori i quattrini necessari all’acquisto delle licenze di Microsoft Office, che per l’uso in una scuola è assolutamente inutile!

    Almeno in quella scuola si preoccupano delle licenze originali e regolari, in altre non si pongono nemmeno il problema ed installano Windows, Office, Photoshop, Winzip, etc quando esistono alternative libere e gratuite (in ordine Linux, OpenOffice.org, Gimp, 7zip).

    Con il FoLUG avevamo creato un laboratorio linux che funzionava attraverso un server, fatto da una macchina nuova (il server) normalissima ed una dozzina di pc di recupero (vecchi pentium). Funzionava tutto. Non l’hanno mai usata.

    Il problema non è più tecnologico, è diventato di educazione e di rispetto per la spesa pubblica.

    Certo che le amministrazioni da questo lato non stanno spingendo troppo…

    Su skype ho già scritto:
    http://www.alessandroronchi.net/2007/01/24/skype-non-e-un-software-libero/
    http://www.alessandroronchi.net/2006/12/04/cosa-non-e-software-libero/
    http://www.alessandroronchi.net/2006/05/09/openwengo/

    Le alternative purtroppo non sono ancora al top, soprattutto dal punto di vista pubblicitario / commerciale (SKype è stato acquistato da Ebay), ma sono valide alternative!

  13. se si tratta di venire con lo scooter elettrico… sono già lì.
    per l’utilizzo di software libero su pc obsoleti ricordo la ‘buona notizia’ di una puntata di report laddove in una città toscana (non ricordo di più) un gruppo di ragazzi ha recuperato pc da macero, installato software libero e regalato il prodotto finito a scuole elementari. i bambini così possono disegnare (con gimp, ad esempio) scrivere e contemporaneamente prendere confidenza con il mondo informatico e soprattutto con il software libero, tornare a casa, trovarsi davanti al ‘finestre’ del papà ed esclamare ‘ma cos’è questa robaccia qua?’.
    sta fuori anche un’altra spina al fianco: il decantato skype. credo che anche qui bisogna predicare una migrazione su open software o ci troveremo presto con un altro cappio al collo!
    gianni

  14. Ciao Alessandro,

    hai ragione sul nuovo sistema operativo di casa Microsoft, ma infatti nemmeno gli analisti più ottimisti parlano di adozione di massa (la migliore che ho letto prevede il 15% del mercato, se non erro in USA).

    Circa il Linux Terminal credo che possa andar bene solo per realtà di nicchia, ovvero dove docenti e/o il personale tecnico ha esperienze Linux, oppure dove si da in outsourcing il servizio. Comunque eccellenze.

    Gli aspetti migliori del software libero sono l’indipendenza da un unico fornitore, la possibilità di modificare quello che è già stato fatto e la disponibilità di tutto questo anche per i paesi che solitamente vengono ignorati dalle grandi software house.

    La (potenziale) indipendenza da un unico fornitore si scontra con una reale mancanza di supporto anche sui prodotti open più blasonati. Mettere le mani sul codice poi, è appannaggio di pochi eletti, posso portarti a titolo d’esempio l’esperienza di OpenOffice.org, in cui faccio volontariato da più di quattro anni, dove i contributi esterni sono praticamente inesistenti.

    Sourceforge, wikipedia, sono miniere d’oro e di informazione a disposizione di tutti, dal primo all’ultimo del Mondo, purché possa accedere ad internet.

    Il paragone con le miniere regge, nel senso più letterale: l’informazione è dispersa, non qualificata, orientarsi è complesso anche per chi è del settore, e quello che trovi su riviste e magazine specializzati non ti consente in alcun modo di farti un’idea su quando, come e perché scegliere una determinata risorsa. Ad esempio se cerchi CMS trovi decine di progetti, ma non esistono risorse in rete che presentino una tassonomia ragionata, non essendo disponibili certificazioni chi volesse scegliere un partner per la realizzazione non saprebbe a chi rivolgersi, non senza rischi.

    In altre parole se da una parte la lunga coda di SourceForge rappresenta una opportunità, dall’altra senza l’organizzazione tipica dei vendor vengono a mancare marketing, benchmarking, stack assurance, supporto commerciale e copertura legale. Da operatore ho un cauto ottimismo, credo che l’offerta open possa competere ma che ci sia ancora molto da fare, e su come vada questo mercato la cancellazione dell’OpenSolutions Summit è un segnale che non si può ignorare..

  15. Ecoverde

    http://WWW.ecoverdesrl.com

    Mi chiamo Aldo Frulla sono nato a Fano il 29/9/36, 2 ore prima di Berlusconi
    Vivo a S.Angelo in Lizzola frazione di Montecchio la mia vita è stata caratterizzata da un grande impegno di lavoro che ho iniziato alla giovane età di sei anni partaim fino a 10 anni fisso abusivo fino a quattordici da apprendista fino a 16 responsabile di reparto fino agli anni 70 artigiano fino 91 con esperienze in Russia nell’aprile del 91 ho fondato la ecoverde spa oggi modificata srl per la realizzazione di un prototipo di mia invenzione per sostituire sul territorio i cassonetti dei rifiuti solidi urbani.
    Cara/o è diverso tempo che voglio parlare con lei ma gli scrupoli mi hanno sempre fermato.
    Da oltre 7 anni lavoro ad un progetto per sostituire i cassonetti nelle strade con un mini impianto per il recupero dei rifiuti solidi urbani che attualmente i cittadini conferiscono nei cassonetti .
    Se puoi dedicare 5 minuti per visitare il mio sito http://WWW.ecoverdesrl.com
    Ti renderai conto che oltre ad essere l’unico nel mondo e completamente ecologico e non manda cattivi odori.
    Se in occasione di una tua venuta a Urbino o Pesaro per lavoro turismo o conferenze possiamo vederci per 5 minuti per illustrarti il mio mini impianto, cosi ti renderai conto di persona della bontà dell’impianto, tecnicamente ed economicamente.

    Aldo Frulla di S. A. in lizzola e Colbordolo.
    3356098482

    I principi che ispirano l’isola ecologica GREEN ISLAND sono:

    a) Recupero di materie prime: carta-cartone , vetro, metalli, umido (per compost), plastiche, medicinali scaduti, pile esauste.
    b) L’abbattimento totale di emissioni inquinanti e maleodoranti nell’atmosfera;
    c) Abbattimento totale di emissioni di CO2 in atmosfera
    d) Salvaguardia della salute degli operatori e dei cittadini nel processo di gestione con riduzione dei rischi di epidemie;
    e) Minimizzazione del consumo di spazio da destinare a parcheggi, e di energie necessarie alla gestione del processo;
    f) Riduzione della spesa sanitaria
    g) Economie di costo
    h) Aumenta i parcheggi nel territorio.
    i) Promozione di una cultura del consumo sobria ed eco-compatibile.
    j) Certezza che il cittadino conferisce.

    Green Island è un’opera inedita, costituita da un minimpianto che può servire da 2500 fino a 5000 persone, finalizzato alla: raccolta, separazione, lavorazione, riduzione, igienizzazione, compattazione e riciclaggio dei rifiuti solidi urbani che vengono trattati già nel punto di raccolta e che viene realizzato dalla società Ecoverde S.R.L.

    Green Island sostituisce i cassonetti ingombranti, maleodoranti e antiestetici e consente di ottimizzare il percorso sia in presenza di rifiuto raccolto in maniera differenziata, con il riconoscimento immediato di un vantaggio in termini di riduzione della T.I.A. verso i cittadini, sia in caso di prodotto indifferenziato.
    L’impianto infatti è in grado di “differenziare in maniera automatica il rifiuto” trasformandolo in “risorsa” e può riqualificare il sito destinato alla gestione dei rsu.
    Qualche dato per dare concretezza ai principi esposti.
    Popolazione 1.500.000.
    Produzione stimata r,s.u. o M.P.C. ( materiali post consumo ) 825.000 – anno 2004 900.000 ton/anno. 2006 stima
    RD all’80% (di quello che finisce nei cassonetti, no ingombranti ecc.) = 720.000 ton/anno che non vanno in discarica perché recuperate.

    tariffa conferimento in discarica 70 € /tonn x 720.000 = 50.400.000 €
    amm.to automezzo + carburante + ore/uomo per trasporto in discarica = 300 € per 8/ton (un camion) = 27.000.000 €
    totale = 77.040.000 € + (al lordo riduzione inquinamenti atmosfera, spese sanitarie e tempi di stress da viaggio e per i cittadini )
    Costo di costruzione di una linea di incenerimento da 185.000 ton/anno (vedi ppgr Rimini) = 100.000.000 € contro 56.500.00 € corrispondenti alle equivalente necessita in termini di Green Island = 43.500.000 risparmiati solo sulla costruzione

    Economia di spazio rispetto ai cassonetti oggi utilizzati:
    mq./cassonetto 2,21 x ( 90 cassonetti per 3000 persone) = 198 mq * 42.857 cassonetti x 1.500.000 abitanti x mq 2,21 = 94,714 km2
    contro una necessità per green island pari a: 21 mq/ 3000 persone. abitanti 1.500.000 x 21 x 3000 = a 500 impianti x 21 mq = 10,5 km2
    risparmiamo 84, 2 km2!
    Risparmi per la gestione dell’impianto: ore uomo/amm.ti/manutenzioni/
    Risparmi di acqua !
    Risparmi in spese sanitarie!

    Tabella N°1
    657.000— 720.000
    Organico 30 % / 216.000 Ton 10 € / t 2.700.000
    Carta 24 % / 172.800 Ton 70 € / t 15.120.000
    Stracci e legno 20 % / 144.000 Ton 10 € / t 1.800.000
    Plastica 13 % / 93.000 Ton 400 € / t

    37.200.000

    Vetro 8 % / 57.600 Ton 60 € / t
    3.396.000

    Metalli 3 % / 21.000 Ton 250 € / t 6.750.000
    Alluminio 1 % / 7.200 Ton 900 € / t 8.100.000
    Vari 1 % / 7.200 Ton
    Totale materiali
    Ricavo med x ton
    differenziati 100 %
    100%
    84.883.000 : 657.000
    x 720.000 /ton

    105,09 a ton
    75.066.000

    Tab N°2

    Tav3

    Risparmio energetico

    1. Energia necessaria per ottenere : 1 kg di vetro 6,3 Kwhda materia prima 4,3 da materiale di riciclo
    2. Energia necessaria per ottenere : 1 kg di alluminio 16 kwh da —— 0.85 ———————— Energia necessaria per ottenere : 1 kg di plastica PET 45 kwh —– 15 ————————-
    3. Energia necessaria per ottenere : 1 kg di cellulosa 7.6 —————- 2,7 ————————-

    • Risparmio Energia x ton di rifiuti recuperati

    • Vetro : 6300 KWh da MP – 4300 da riciclo risparmio 2000 KWh x ton
    • Alluminio 16.000 KWh da MP – 850. da riciclo risparmio 15.150 x ton
    • Plastica 45.000 KWh da MP – 15.000 da riciclo —– 30.000 x ton
    • Cellulosa 7600 KWh da MP – 2.700 da riciclo risparmio 4.900 x ton

    Vetro kg 72.000 x 2000 KWh – r = 144.000.000 di KWh
    Alluminio Kg 9.000 x 15.150 KWh –r- = 136.350.000 di KWh
    Plastica Kg 117.000 x 30.000 KWh –r-= 3.510.000.000 di KWh
    Cellulosa Kg 216.000 x 4.900 KWh –r-= 846.720.000 di KWh

    Tot KWh risparmiati 4.637.070.000

    Al costo di mercato di 0.12 € al KWh = a € 556.448.400 di risparmio

    1500.000 abitanti : 3500 – 5000 abitanti x impianto = 400 impianti per media, costo tot 215.000.000 compresi assistenza scavi
    risparmi ipotizzati rispetto la gestione attuale a 0,09cent = € 64.000.000 +
    mancato conferimento in discarica di 90.000 tir da ton 8 cad
    circa al costo di 70 € a ton = € 50.040.000 +
    300 € a camion = a € 27.000.000
    recupero materiali € 75.040.000 =
    tot——- 216.829.000 –
    togliendo il costo degli impianti circa un N° 430 215.000.000 =
    si ha un avanzo reale 171.000
    nel conteggio abbiamo voluto mettere solo i ricavi e i risparmi
    industriali, che da soli risolvono i costi degli impianti già dal 1° anno
    in un solo anno si risolve il problema rifiuti della regione Marche

    Aldo Frulla 02/05/2007-
    12/05/2007
    amm unico ecoverde

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