Petrolio dalla plastica – le pessime idee non finiscono mai.

Ritengo che quella di
riconvertire la plastica in petrolio sia una idea folle, del tutto priva di senso se si esclude la volontà di mantenere gli sprechi agli altissimi livelli attuali. Un’idea che potrebbe costare caro in termini di salute ed energia, a causa delle inevitabili alte emissioni di una filiera di questo tipo.

Petrolio dalla plastica – le pessime idee non finiscono mai.

5 commenti su “Petrolio dalla plastica – le pessime idee non finiscono mai.

  1. Tirare fuori petrolio dalla plastica è tanto assurdo quanto tirare fuori energia dai rifiuti. Il sistema illustrato però mi sembra quasi una presa in giro… è solo un forno a microonde che funziona a vuoto spinto per estrarre i gas che si producono.. potevamo farlo anche noi in cucina!! Sono convinto sia una idea balorda senza niente di scientifico… e il ricercatore in camice bianco un attore nemmeno tanto bravo!

  2. al largo del Pacifico c’è un continente galleggiante fatto di plastica. Sono i nostri bei rifiuti degli ultimi 40 anni che galleggiano in mezzo al mare, lontano dalla vista. Merito dei petrolieri che hanno proibito per legge la coltivazione delle canapa, e merito dei consumatori – cioè tutti noi – che buttiamo la monnezza fuori dalla finestra senza battere ciglio.
    Le idee non andrebbero censurate ma incentivate.
    Trova te una idea che non ti dia l’idea di una inutile balla.

    1. La macchina che trasforma la plastica in petrolio sembra essere stata approntata. Qualcuno crede possa essere una buona notizia, io invece credo sia una delle cose più allucinantemente stupide che si potessero inventare. Tecnicamente non credo sia stata necessaria una gran capoccai per partorire questo macchinario. Ad ogni modo ci sono alcune considerazioni da fare, non ultima quella riguardante il bilancio energetico di tutto questo.
      Nessuno pensa che per operare questa trasformazione è necessario l’impiego di ulteriore energia, nessuno considera gli scarti di produzione di questo processo perché, pensandoci bene, si capisce che non tutti i tipi di plastica attualmente in circolazione possono essere trasformati in puro combustibile (benzina, diesel o gas che sia). Altro petrolio dovrà essere utilizzato per far funzionare questa macchina. Ed anche ove si utilizzasse energia elettrica prodotta con energia solare questa sarebbe sottratta ad usi ben più nobili.
      Siamo sicuri di non aver sbagliato qualcosa? Forse non è necessario utiilizzare produrre così tanti rifiuti, forse è più utile riciclare questi materiali plastici.
      Ha veramente senso estrarre, trasportare, raffinare, dare forma e produrre contenitori perché diventino ingombrante rifiuto? Anziché cercare una soluzione al problema eliminiamo il problema. Anche in città dell’America sprecona si parla di “Rifiuti zero” (“zero waste”), bisogna ridurre imballaggi e contenitori inutili. Oggi il cosiddetto packaging è il mezzo attraverso cui le aziende vendono i propri prodotti.
      Chi è però che si deve accollare i costi di smaltimento di questi contenitori-rifiuti?
      Perché perdere tempo alla ricerca di metodi di smaltimento, produciamo meno. E se facessimo uso dello stesso contenitore più e più volte. Bisognarebbe ripensare seriamente a quel che succedeva una volta con le bottiglie del latte. Una volta consumato il contenuto si restituiva la bottiglia vuota al commerciante che te la aveva data piena. I “vuoti a rendere” per intenderci”.
      Insomma, cercare inutili soluzioni allo smaltimento dei rifiuti (che potremmo non produrre) sembra un po’ come cercare la ginnastica o la pillola (abominio) più adatta a mettere giù i chili in eccesso. Non sarebbe forse meglio mangiare meno ed in modo più equilibrato?

  3. Giustissime le osservazioni fatte, meglio eliminare il problema alla fonte. Intanto però cominciamo ad utilizzare tali sistemi per ripulire il modo delle montagne di plastica esistenti….. sarebbe comunque un buon risultato, poi quando queste sono finite distruggiamo anche il microonde….non pensate sia meglio??? La questione principale è che “chi ha da capì nun sente”!!!!

    1. Non è detto che sia meglio. A volte le soluzioni temporanee fanno più male, perché danno un pretesto per non risolvere il vero problema.

      Se poi vengono anche incentivate economicamente, come è successo per gli inceneritori, si torna difficilmente indietro e le soluzioni vere vengono rimandate perennemente.

I commenti sono chiusi.

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