Sondaggio sul piano del traffico

In attesa che si sappia se il partito democratico deciderà di assumere la stessa posizione di Nicholas Farrell, che afferma che le limitazioni al traffico sono inutili e propone di fondare il partito degli inquinatori, vi propongo un sondaggio.
Prima, però, voglio ricordare a chi ha la memoria più corta che un paio di anni fa, quando si parlava di inceneritore, si affermava che il traffico era la prima fonte di inquinamento. Oggi forse non è più così, dal momento che si ritiene chiusa -sbagliando- la questione dell’inceneritore.
L’importante sembra che sia scaricare sempre la colpa ad altre cause rispetto a quella che si sta discutendo, per non fare mai niente su nessuna delle fonti di inquinamento. L’esatto contrario di quanto direbbe il buon senso, che porterebbe a ridurle tutte.

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PS: nel frattempo a Firenze è stato chiesto il rinvio a giudizio per Sindaco e Presidente della regione proprio perché non hanno adotta

Sondaggio sul piano del traffico

8 commenti su “Sondaggio sul piano del traffico

  1. D’accordo con Alessandro, se anche il traffico non fosse la prima fonte di inquinamento dell’aria a Forlì, limitarlo non farà male alla salute.

  2. è vero traffico e inceneritore fanno del male a tutti, per i commercianti e anche per l’intera città basterebbe finalmente portare servizi sia per l’accesso che per chi ci vive lavora o fa un giro per vedere le banche (dei negozi ce ne sono pochi), bus navette piccoli taxi che bellezza una città pulita, sarebbe una soddisfazione
    mi verrebbe voglia di fare un giro in centro e fermarmi in un osteria e se non c’è piu’ aprirne una e ..scambiare un sorriso con qualcuno
    siamo quà
    ciao luciano

  3. Pensa che dei 40000-50000 visitatori che sono venuti da tutt’Italia per la mostra di Silvestro Lega la maggior parte è arrivata di Domenica ed ha trovato l’unico ristorante nei pressi chiuso, nessun servizio a disposizione, nessun parcorso guidato che li portasse a fare un giro per quello che abbiamo di bello da offrire.

    Il problema di Forlì non sono le limitazioni alla sosta, lo dimostra il fatto che anche prima di questo Agosto il centro era morente. Semmai sarebbe vero il contrario, il piano del traffico potrebbe essere uno strumento per la promozione del centro, come in tutte le altre città del Mondo civilizzato.

  4. il centro storico di forlì è morto già da tempo e le varie amministrazioni che ultimamente hanno guidato il comune hanno detto molto ma fatto molto poco. sempre più filiali bancarie e pochi ritrovi serali hanno peggiorato la situazione,dopo le 20 è un mortorio.sono aumentate le tariffe di sosta ma non è iniziata la realizzazione di nuovi parcheggi.i bus sono rari e vuoti.i ciclisti penalizzati da sensi unici e divieti. se ci aggiungiamo anche l’inquinamento……….

  5. Tra l’altro il centro è peggiorato bruscamente dall’inversione dei sensi di marcia delle vie principali. Via Giorgio Regnoli, tanto per fare un esempio, era una via piena di vita, prima.
    L’autore di questa genialata è stato Buffadini, che oggi è in prima linea contro il piano del traffico. lo stesso che ancora può vantare il merito di aver permesso l’occupazione degli spazi migliori del nostro centro da parte delle banche.

  6. cari Verdi ci vuole piu’ attivismo non si esce da una giunta con le mani alzate prima ci si rivolge alla cittadinanza e non con adunanze che possono trovare la gente non disponibile ma impegnando un minimo di informazione cartacea magari chiedendo un consenso scritto su moduli da distribuire ai cittadini che senz’altro ne saranno entusiasti invece di lasciare scoperto un posto per gli spacciatori di voto e menzogne
    modello green peace attacchiamoci alle baleniere
    alle banche al commercio non equo alla politica
    del favoritismo danaroso
    bisogna informare e lottare amici miei
    ciao luciano rossini

  7. ..stavo appunto per ribadire il concetto anche al meet-up amici di Grillo …
    modello Green Peace a caccia delle baleniere della politica tossica e clientelare
    i n f o r m a t i o n
    luciano

  8. Mi pare che questo sia stato fatto. L’uscita dalla Giunta è un passaggio inevitabile, ma non è certo un abbandono a braccia alzate. Diciamo che è piuttosto una chiamata alle armi…

I commenti sono chiusi.

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