Canova: La mostra del San Domenico di Forlì presentata a Roma

canova Amore e PsicheDal 25 Gennaio sarà possibile visitare ai musei del San Domenico di Forlì la mostra dedicata al Canova, presentata a Roma ai musei Vaticani.

Oltre 200 opere complessive, 26 sculture del Canova tra marmi e gessi, un tripudio di danzatrici. Quella col dito sul mento, quella con le mani a fianchi, con veli, corone. E ancora: veneri, amorini, piccoli cupido, un paio di Ebe che versano ambrosia. Una delle quali forlivese doc. “Con una caratteristica — spiega Antonio Paolucci, curatore della mostra —: che quei marmi pare di toccarli e sentirli vivi, palpitanti. Ci sono la carne e il sangue, in Canova”. La bellezza.

Fonte: Resto del Carlino

Canova: La mostra del San Domenico di Forlì presentata a Roma

5 commenti su “Canova: La mostra del San Domenico di Forlì presentata a Roma

  1. sarebbe bene che si cominciasse a discutere della politica culturale della città di Forlì.
    incominciando da Canova.
    Cosa c’entra canova co Forlì?
    E’ giustificata una grande mostra dal semplice fatto che nella città è conservata una ( 1 ) statua di cui esiste fra l’altro un altro esemplare e un pezzo di monumento funebre?
    Solo nel caffè – museo di via del Babuino a Roma, sede dello studi di Canova e dei Tadolini, scultori suoi successori, esistono 500 fra statue, bozzetti, gessi e calchi dello scultore e dei medesimi Tadolini.
    Capisco Lega, Pamezzano, ho capito meno il Cagnacci, un altro che nulla aveva a che fare con la nostra città o pressapoco, e mi chiedo cosa di tutto questo rimarrà e si consoliderà nella nostra forlì, a parte il “prestigio” per chi ora organizza queste mostre e le paga coi soldi dei forlivesi.
    In poche parole mi pare che con dovizia di mezzi si sia entrati in quel circuito di mostre commerciali di tipo usa e getta, dopo le quali nulla o poco più resterà ai nostri concittadini.
    ciao
    sauro turroni

  2. Mostre come questa dovrebbero essere viste da tutti, consiglierei soprattutto a chi non ha la possibilità di viaggiare di non perderla, è una occasione magnifica.
    Non c’è bisogno di giustificazione alcuna, sono capolavori che non hanno eguali e così dovrebbero essere sempre visti e vissuti, come un privilegio.
    Caro Sauro Non toglieranno assolutamente nulla a Forlì e alle sue opere, a giugno troveranno tutto lo spazio che vogliono e per chissà quanto tempo. E se non fosse così non sarebbe certo colpa del Canova o di questa mostra in particolare.

    1. cara LauraFrancesca, il mio commento non riguardava le opere del Canova bensì la politica culturale messa in atto dalla locale fondazione della cassa dei risparmi che ha sentito il dovere di giustificare la mostra nel san domenico con la storia che Forlì sarebbe una città canoviana e altre simili cose.
      il san domenico sarebbe stato distrutto dalle stesse persone che oggi si vantano di avere un logo davvero splendido per fare esposizioni, musei e attività culturali se non ci fossero state alcune persone , poche , tra cui il sottoscritto, che misero in discussione un progetto devastante.
      oggi penso che con grandi mostre come questa, ancorchè ben organizzata ed allestita, non si faccia cultura per una città come quella in cui vivo : hanno visitato più persone oggi il convento di s.maria della ripa, ex distretto militare, aperto dal fai, di quante abbiano visitato la mostra del canova.
      e non è perchè i forlivesi sono dei rozzi somari bensì perchè non riconoscono in questo evento nulla che riguardi la loro storia, nulla che sia loro vicino, e che è stato sbattuto sulle loro teste perchè a quattro signori che gestiscono i loro soldi hanno deciso di fare questa mostra invece che un’altra.
      ciao
      sauro

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