Allevamento Sequestrato ad Osteria Cercasi urgentemente stalli per i cani

Presso la località di Osteria, comune di Ravenna, è situato l’allevamento del veterinario Giorgio Guberti, che alleva pointer da vari decenni.

Il metodo che utilizza questo personaggio è quello della “selezione naturale”, ovvero non garantire agli animali alcun tipo di sostentamento (nè cibo nè acqua) in modo che sopravvivano solo gli animali più forti.

Sono presenti oltre 200 cani, tutti scheletrici e terrorizzati. Sono tutti infestati di parassiti, molti sono malati, presentano tumori, tumefazioni, cecità e altre patologie.

Il 29 Dicembre l’Allevamento è stato posto sotto sequestro.
Le indagini del Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali (NIRDA) hanno fatto seguito alle numerose denunce e segnalazioni giunte alla Forestale.

Ora servono urgentemente canili, rifugi ed associazioni disponibili ad accogliere i cani posti sotto sequestro.

Vi preghiamo di segnalarci al più presto le disponibilità, è molto urgente, piu’ ne portiamo fuori SUBITO, piu’ ne salviamo! Sono quasi tutti cani adulti.

Chi potesse ospitarli, chiami subito il numero 380.2936901 (non è mio, ma di chi sta organizzando il trasferimento).
C’è ancora URGENTEMENTE bisogno di far conoscere a TUTTI questa situazione e abbiamo bisogno di VOLONTARI per gli affidamenti e le adozioni.

Fonte ed aggiornamenti:

Allevamento lager ad Osteria (Ra) di Giorgio Guberti
 

Allevamento Sequestrato ad Osteria Cercasi urgentemente stalli per i cani

11 commenti su “Allevamento Sequestrato ad Osteria Cercasi urgentemente stalli per i cani

  1. Un po’ di rassegna stampa:

    Corriere di Ravenna: 31-12-2008

    Proseguito fino a ieri sera il trasferimento dei pointer dal canile
    delle polemiche

    L’Enpa chiede le dimissioni di Farabegoli e i Verdi regionali vogliono
    spiegazioni sul comportamento del Comune di Ravenna

    E’ proseguito fino a ieri sera il lavoro di trasferimento dei pointer
    dal canile di via Dismano dell’allevatore Giorgio Guberti. L’altro
    giorno, in seguito a un’ispezione, gli uomini del Nucleo investigativo
    per i reati in danno agli animali della Forestale avevano disposto il
    sequestro preventivo della struttura, considerata dagli animalisti un
    “canile lager”.

    Gli animali sequestrati (195 cani di razza pointer più alcuni esemplari
    di altre specie) sono ora affidati alla magistratura, che dovrà decidere
    la destinazione più idonea.

    Per Giorgio Guberti si è dunque aperto un nuovo capitolo di una vicenda
    che si trascina da diversi anni con puntate eclatanti come il processo
    per maltrattamenti, nel 2003, conclusosi con l’assoluzione per la non
    sussistenza del reato. Ad assisterlo ancora oggi sono gli avvocati
    Giancarlo Ridolfi e Aldo Guerrini. «Prima di fare qualsiasi azione –
    spiega Guerrini – dobbiamo valutare tutti i documenti. Dopo di che
    decideremo se andare al riesame ».

    Una prima azione, però, è stata compiuta nei confronti dell’associazione
    animalista Animal Liberation, diffidata dal fare appelli per l’adozione,
    dal momento che i cani sono affidati non a lei ma alla magistratura.
    Per quanto riguarda Guberti, chi lo conosce parla di un uomo prostrato
    «a cui sono stati portati via 30 anni di vita».

    Sulla vicenda dell’allevamento è intervenuta anche l’Enpa, che
    attraverso una nota firmata dal presidente provinciale Carlo Locatelli
    chiede le dimissioni di Ilario Farabegoli da assessore ai Diritti degli
    animali. «Poco prima dell’elezione a sindaco – afferma Locatelli –
    chiedemmo a Matteucci di tenere presenti tre priorità, una delle quali
    era la questione dei canili di Guberti.

    Circa un anno e mezzo fa chiedemmo all’assessore di organizzare una
    riunione per individuare iniziative utili a risolvere la faccenda, ma
    non ci è stata fornita alcuna risposta». A questo punto, l’Enpa chiede
    al sindaco di affidare la delega ai Diritti degli animali a un altro
    collaboratore.

    Il comportamento del Comune di Ravenna è oggetto anche di un altro
    intervento. La consigliera regionale dei Verdi Daniela Guerra ha rivolto
    un’interrogazione alla Regione per capire per quali motivi
    l’amministrazione «non sia intervenuta prima per sospendere un’attività
    evidentemente non autorizzata, considerato che tale allevamento sarebbe
    stato oggetto negli anni di diverse segnalazioni».

    (v.r.)

    La Voce: 31-12-2008

    L’Enpa critico con il Comune

    RAVENNA – “Da tempo segnalavamo al Comune la triste situazione del
    canile di Osteria. Ma solo il risalto sulla stampa nazionale ha fatto sì
    che ci si attivasse”.

    Questa, in sintesi, la critica che l’Enpa muove all’assessore Ilario
    Farabegoli.

    “La vicenda di Guberti – riprende il presidente Carlo Locatelli – è nota
    da alcuni anni anche ai semplici cittadini”. Spiega l’ente: “A noi non
    interessa la morfologia del pointer, le coppe e gli attestati. Da troppo
    tempo molti animali hanno vissuto e vivono tra inutili sofferenze”. Per
    cui l’Enpa si auguri che questa sia la fine di ogni “anacronismo”: “Oggi
    viviamo in una società che tutela i diritti degli animali”.

    La Voce: 31-12-2008

    Completato il trasferimento dei
    pointer
    Allevamenti contestati Portati via gli ultimi 130 esemplari.Gli
    avvocati diffidano gli animalisti

    I cani di Osteria e Campiano tutti affidati a strutture idonee

    RAVENNA – Adesso che tutti gli oltre 250 cani sono stati trasferiti, la
    parola passa alle carte. Da una parte il giudice per le indagini
    preliminari, che dovrà decidere il da farsi sul sequestro attuato dalla
    Forestale. Dall’altra gli avvocati che tutelano il proprietario delle
    strutture, che dovranno pianificare le prossime mosse. Nel mezzo ci sono
    loro, i cani da caccia. I veri protagonisti di questa storia sollevata
    dagli ampi reportage della Voce fino ai clamori della cronaca nazionale.
    Una vicenda che da qualsiasi lato la osserviate, lascia l’amaro in bocca.

    Per quei cani costretti a Osteria e Campiano in condizioni -secondo la
    Forestale – disperate. E per il proprietario, l’80enne ravennate Giorgio
    Guberti, che proprio in quei cani vedeva la sua unica ragione di vita. E
    ora? L’unico dato ci riporta alla cronaca è la conclusione nella serata
    di ieri del trasferimento degli ultimi 130 pointer sequestrati dal
    Nirda, il Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali del
    Corpo forestale dello Stato, nel corso di accertamenti di polizia
    giudiziaria iniziati lunedì mattina in seguito a varie denunce, agli
    articoli comparsi su questo quotidiano e alla recente ordinanza del
    Comune con la quale l’amministrazione aveva imposto a Guberti la
    chiusura degli allevamenti entro tre mesi oltre a un rapido censimento
    degli animali. Secondo quanto esposto nei verbali della Forestale, i
    pointer erano rinchiusi al freddo e in strutture fatiscenti, in
    condizioni igieniche precarie.

    Sotto sequestro anche diversi uccelli vivi usati come prede per
    l’addestramento e cinque gatti selvatici fatti venire dall’Est Europa e
    assicurati dentro a gabbie luride tra escrementi e pezzi di carne
    putrida. Specie rarissime, per avere le quali l’80enne avrebbe violato
    anche la Convenzione di Washington.

    Tutti i pointer si trovano ora in idonee strutture. Ma sull’esatta
    destinazione, il vicequestore Maria Rosaria Esposito, responsabile del
    Nirda, ha preferito mantenere il riserbo per “tutelare la sicurezza
    delle bestiole”.

    Intanto Aldo Guerrini e Giancarlo Ridolfi, gli avvocati che difendono
    Guberti – denunciato a piede libero per maltrattamento di animali –
    hanno fatto sapere che diffidano quelle associazioni animaliste che via
    Internet stanno chiedendo l’affidamento dei cani. “Si tratta di animali
    posti sotto sequestro – hanno spiegato i legali – e come tali solo
    l’autorità giudiziaria può disporne la destinazione”. Perciò “ogni
    attività verso l’affidamento implica un’ipotesi di reato”.

    ACo

    Resto del Carlino: 31-12-2008

    Anche l’allevamento di Campiano è rimasto senza cani

    PROSEGUITE IERI LE OPERAZIONI DI SEQUESTRO DEGLI ANIMALI DA PARTE DELLA
    FORESTALE

    SONO proseguite fino a ieri sera, nell’allevamento di Campiano, le
    operazioni di sequestro dei cani pointer di proprietà di Giacomo
    Guberti. L’operazione è svolta dal personale dello speciale Nucleo
    investigativo per i reati in danno degli animali del Corpo Forestale.
    Gli animali, un’ottantina, sono stati affidati in giudiziale custodia
    all’associazione Animal Liberation.

    I difensori di Guberti, indagato per maltrattamenti di animali, ovvero
    gli avvocati Aldo Guerrini e

    Giancarlo Ridolfi, valutano ora l’ipotesi del ricorso al tribunale del
    riesame contro i sequestri delle strutture e dei cani; nel frattempo
    ieri sera hanno diramato una nota in cui diffidano Animal Liberation

    dal lanciare appelli per l’affido o l’adozione dei cani: «Si tratta di
    animali sotto sequestro, nella unica disponibilità della magistratura e
    dati in custodia all’associazione che non può disporne e se lo fa,
    commette un reato».

    Le operazioni di sgombero dell’allevamento di Campiano (lunedì era
    toccato a quello di

    Osteria) erano riprese alle 8 di ieri mattina. Sono stati applicati i
    microchip ai cani che ne erano privi ed è stata eseguita la schedatura
    degli animali. Terminata l’operazione, i pointer sono stati affidati ad
    associati dell’organizzazione animalista ed ad altri ricoveri in regione.

  2. Oggetto: Da “La Voce” del 02.01.2009, pagina 11 ….Colonna “In breve”

    Allevamenti contestati.
    L’ENPA: troppi incompetenti

    L’Enpa torna sulla vicenda degli allevamenti di cani di Osteria e di Campiano. Lo sgombero dei 250 pointer, avvenuto ad opera della guardia forestale, lascia qualche perplessità nel presidente provinciale, Carlo Locatelli, il quale lancia accuse precise: “Cip are che più del benessere degli animali ci si sia attivati per spettacolarizzare la vicenda”. Locatelli se la prende con le associazioni animaliste che, a suo dire,. avrebbero diramato “informazioni inesatte e pastrocchiate”. L’Enpa. anche a seguito delle molte telefonate ricevute, vuole precisare che i 250 cani posti sotto sequestro non si possono adottare. Locatelli lamenta anche di essere stato ignorato assieme al servizio veterinario dell’AUSL e permette un quadro più preciso della situazione non appena avrà tutti gli elementi in mano. Ma, conclude, “non vorremmo che nel frattempo accadesse qualcosa di male agli animali grazie all’incompetenza di qualcuno”

  3. Una volta tanto si può sapere la verità visto che giocate con la vita di indifesi e che le cose siano fatte non alla carlona come sempre solo per mettersi in mostra? Secondo voci i cani non possono essere adottati, poi affidati ad associazioni, poi c’è chi dice di averne presi. Quali le verità? Amministratori ed ASL dove sono per farli rispettare le leggi, inece di toglierli le astagne dal fuoco e per di più non in modo concreto. Quando si fanno denuncie o altro occorre avere le soluzioni per quelle creature, non farli finire dalla padella nella brace solo per acquisire onvenzioni, mettersi in mostra e chi più ne ha più ne metta. Associazioni, eco-animalisti sembrano il peggior male per Loro. :-(

    1. Io ho solo riportato le notizie apparse sui quotidiani che mi sono pervenute, quindi non deve rivolgersi a me (e sia chiaro, non accetto che si scriva che gioco con la vita di indifesi, o che faccio le cose alla carlona).

      Ritengo che l’adozione non sia possibile in questo caso, visto che si tratta di sequestro giudiziario i cani dovrebbero essere tenuti in strutture adatte secondo le disposizioni dell’autorità giudiziaria.

      Purtroppo il suo commento non è molto chiaro, non si capisce a chi si riferisce, se è a favore o contro l’adozione, a favore o contro il sequestro.

      Sia chiaro, qui non si tratta di essere favorevoli o contrari, ci sono delle regole da rispettare.

      Se mi chiarisce meglio cosa voleva scrivere magari le rispondo più puntualmente.

  4. “Per allevare dei campioni di razza non è necessario utilizzare i metodi che applica Guberti nei suoi allevamenti.
    Si possono ottenere ottimi risultati con altri mezzi. Io sono un allevatore di pointer ma, nel mio piccolo, da quei metodi
    mi dissocio totalmente e lo faccio da anni”.
    Fabio Garanzini è un quarantenne che alleva pointer da diversi anni. Ora che la vicenda dei canili di Osteria e Campiano
    è al centro delle polemiche dopo il sequestro operato a inizio settimana dalla guardia forestale, il milanese ci tiene a far
    sapere che i metodi gubertiani non sono condivisi da tutti.
    “Sono anni che sento esperti di cinofilia e semplici appassionati del settore che elogiano i risultati ottenuti dai cani
    discendenti dell’allevamento del Vento mentre mi sarebbe piaciuto che qualcuno dicesse che quei metodi non sono
    tollerabili. I risultati si possono ottenere anche in altro modo”.
    Garanzini è comunque onesto e riconosce che i numeri attribuiscono al veterinario in pensione una serie di riconoscimenti
    a livello internazionale: “Per moltissimi anni gran parte dei cani che hanno vinto le più prestigiose competizioni a
    livello europeo avevano tra i loro antenati animali di Guberti. Ma troppo spesso si è lasciato che l’aspetto agonistico
    avesse il sopravvento su un aspetto che non può essere invece trascurato: il modo in cui questi cani vengono cresciuti”.
    La selezione naturale seguita come metodo da Guberti prevede, per stessa ammissione dell’allevatore, che sia la
    bestia più forte a primeggiare sulle più deboli portando avanti le sue caratteristiche a scapito delle altre.
    “Così facendo Guberti avrà anche sfornato dei campioni ma non possiamo fare a meno di chiederci a quale prezzo?
    Ho visto le immagini dei cani nei suoi canili, quelli non sono animali che stanno bene”.
    Garanzini da qualche anno vive a Vilnius, capitale della Lituania, dove ha l’allevamento Amuras riconosciuto anche dalla
    Fci, federazione cinologica internazionale.
    “In Romagna però ho diversi contatti con addestratori che seguono i miei cani e nel canile di Guberti andai una decina di
    anni fa”. Il lombardo visitò la struttura di Campiano, quella adiacente all’abitazione dell’uomo: “Ricordo che l’ambiente
    generale dell’allevamento non mi fece una bella impressione”.
    Come Garanzini, nel corso degli anni tanti esperti più o meno autorevoli visitarono i canili di Guberti: “Io nel mio piccolo
    da tempo mi permetto di criticare Guberti. Ma gli altri perché hanno sempre taciuto? Perché il Pointer club si fa vivo solo
    ora e addirittura lo fa difendendo Guberti? Anche io sono socio ma non rinnoverò la tessera”.
    Non è questa l’unica istituzione che il quarantenne attacca: “E l’Enci? Tuttora tace. Cosa aspetta a prendere posizione per
    il bene della cinofilia intera?”.

  5. Questa è l’interrogazione dei Verdi in Regione:

    INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

    Premesso che:

    * la stampa della provincia di Ravenna riporta da giorni le segnalazioni di privati cittadini e di associazioni animaliste relativamente a 250 cani detenuti da un allevamento privato di Osteria in Comune di Ravenna denutriti e in condizioni igieniche precarie;

    * tale allevamento sarebbe stato oggetto negli anni di diverse segnalazioni all’autorità giudiziaria e di numerose ispezioni del Servizio Veterinario dell’Ausl, dei Nas dei Carabinieri, del Corpo Forestale dello Stato;

    * come riportato dagli organi di stampa, tale allevamento sarebbe infine stato posto sotto sequestro preventivo in seguito ad un blitz degli agenti del Nucleo investigativo per i reati in danno degli animali del CFS;

    * tale allevamento, pur operando da molti anni, avrebbe presentato domanda di autorizzazione ad allevare cani al Comune di Ravenna, ai sensi della L.R. 5/2005 “Norme a tutela del benessere animale”, soltanto nell’agosto scorso;

    * a seguito della richiesta citata il Servizio Veterinario dell’Ausl avrebbe espresso parere negativo per la mancanza dei requisiti strutturali e gestionali necessari richiesti dalla Delibera di Giunta regionale n. 394/2006;

    SI INTERROGA

    La Giunta regionale e l’assessore competente al fine di conoscere:

    * per quali motivi, visto che il caso era ben noto da tempo a tutti gli enti pubblici competenti, il Comune di Ravenna non sia intervenuto tempestivamente per sospendere un’attività evidentemente non autorizzata;

    * quali iniziative intenda intraprendere la Regione per garantire il rispetto di quanto stabilito dalla L.R. n. 5/2005 e dalla delibera attuativa.

    Daniela Guerra

  6. Stiamo organizzando una mostra fotografica con raccolta fondi da destinare ad Animal Liberation per il mantenimento dei cani sequestrati. Quest’evento ci permette allo stesso tempo di fare un pò di vera informazione, grazie alle immagini. Sul sito dell’Occhio Verde trovate il volantino per i dettagli. Si svolge in due giornate: il 6 Febbraio dale ore 20.30 al centro sociale Spartaco in Via Chiavica Romea n. 88 a Ravenna, e l’8 Febbraio dalle ore 16.00 presso la sala Arci in Via Cella n. 556 a Carraie. Buffet vegetariano in entrambe le date. Vi aspettiamo.

  7. sono prima di tutto una che rispetta e ama gli animali…sono disponibile a prendere per ora un esemplare di pointer o altro cane che ha bisogno di cure che provenga dal lager di guberti, mi meraviglio che ancora i cani siano li’!!!!. saluti

    1. Questo messaggio è un po’ vecchio, non so se i cani di Guberti siano ancora in cerca di casa, puoi sentire con le associazioni coinvolte!

  8. è una vergognia——…….!come si fà a trattare cosi male dei cani che sono la vita e il migliore amico di tutti noi…..poveri cani darei la mia vita per loro…..la persona che a fatto cosi male ai cani merita……….non lo scrivo che è meglio……AUGURO TANTA MA TANTA FORTUNA E SALUTE AI POVERI CANI …….E CHE DIO SIA CON LORO …..forza a tutti i cani e ricordatevi che vanno rispettati come se fossero delle persone ,.perche danno tantissime emozioni e felicità,e meritano il rispetto e la cura ….. saluti …… lorenzo amante dei cani….

  9. da due mesi abbiamo avuto in affidamento dalla forestale di Ranenna uno di questi cani- lo abbiamo nutrito e seguito ed ore è un amore, è un amico vivace.però mi chiedo cosa succederà se il giudice dopo la sentenza del 18 maggio deciderà che dobbiamo restituirlo? questa povera bestiola ora vive nella nostra casa ed ha tanto affetto

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