Deprecabile il vandalismo alla Federcaccia ma non lo si strumentalizzi

Gli ennesimi atti vandalici presso la sede della Federcaccia locale sono un atto incivile e spero che i colpevoli vengano puniti in maniera commisurata.
Questo però non può giustificare l’accusa di Bacchilega, che punta il dito -senza conoscere gli autori- contro gli animalisti e gli ambientalisti.

Bene ha fatto l’associazione a rivolgersi alla magistratura, sbagliato invece è provare a sostituire chi deve compiere le indagini.

La Federcaccia è una associazione che negli anni ha perso consenso ed iscritti, si è impegnata nella richiesta di continue deroghe alle regole sull’attività venatoria, ha fatto pressione sui vari Governi affinché allarghino le maglie dei divieti ai cacciatori (come nel caso dell’uso dei richiami vivi).

A causa della sua attività ha numerosi contestatori anche fuori dall’insieme degli ecologisti e degli animalisti.

Ritengo quindi che sia un atto grave l’utilizzo strumentale di questi atti per denigrare realtà associative e politiche che non sono d’accordo sulle attività di Federcaccia: il dissenso è legittimo e non è ancora un atto criminale.

Deprecabile il vandalismo alla Federcaccia ma non lo si strumentalizzi

17 commenti su “Deprecabile il vandalismo alla Federcaccia ma non lo si strumentalizzi

  1. Non ero a conoscenza di questi atti vandalici nei confronti della sede federcaccia.
    Non credevo nemmeno fosse possibile farlo, vista la nota sensibilita’ degli ambientalisti.
    E poi di solito, “non si ruba in casa in casa dei ladri” dice un proverbio… provate a chiedere cosa ne pensano i contadini, quando il sabato o la domenica si vedono invadere i loro terreni da quelle orde barbariche con la doppietta… penso che se qualcuno abbia deciso di farsi giustizia da se, in fondo sia scusabile.
    Un saluto da Luca

  2. Alessandro, il fatto che tu consideri un paio di gavettoni di vernice rossa un “atto incivile” che “fa male alla causa” non mi stupisce minimamente; è un’opinione e come tale dev’essere accolta. Io, per esempio, considero ignobile, spregevole e meschina la condotta politica del tuo partito degli ultimi dieci anni – e non devo essere l’unico, visti i vostri risultati elettorali – e lo ritengo uno dei principali, se non il principale, responsabile della quasi totale perdita di sensibilità ambientalista di questo paese. Anche la mia è un’opinione, e come tale dev’essere accolta.
    Ma, per favore, evita di vestire i panni di colui che ritiene di poter attribuire la patente di “vero ambientalista” a chicchessia secondo il proprio personale, fazioso e per forza di cose limitato punto di vista.
    Qualche decennio fa, chi pensava (tra le altre cose) di poter stabilire a priori chi potesse definirsi comunista e chi no, veniva apostrofato come “stalinista”.
    Una definizione oramai passata di moda, ma che in questo caso ti calza perfettamente.
    saluti

  3. Caro Marco, sei un provocatore e come tale ti considero ogni volta che devo rispondere.
    Non commento oltre alcune tue opinioni.

    Se hai letto bene, io ho anteposto “penso” al mio commento, per sottolineare che la mia idea di ambientalismo è diversa da chi pensa che sia legittimo fare gavettoni di vernice.

    Non ho mica stabilito nulla, ho espresso la mia opinione, tra l’altro non in casa d’altri.

    I Verdi avranno anche le loro colpe, chi ha una storia ventennale non può non avere meriti e sbagli nel suo bagaglio.

    Penso che sia piuttosto ridicolo pensare che la sensibilità ambientale italiana rasenti lo zero per colpa dei Verdi, e non al contrario che il partito dei Verdi non sia stato migliore negli anni a causa della sensibilità diffusa su questi temi.

    Siccome non rispetto la tua opinione posso venire a farti dei gavettoni di vernice in casa? Mi considereresti civile, e magari invece di denunciarmi ti faresti vendetta in altra maniera?

  4. Scrivere che la tua idea di ambientalismo è diversa da quella di altri è una cosa, scrivere che gli altri non sono veri ambientalisti è molto diverso: indica una propensione allo stalinismo abbastanza smaccata – detto per inciso, è la seconda volta che vengo chiamato “provocatore”, la prima fu un forlivese iscritto al partito marxista-leninista italiano, la loro cellula è intitolata a Giuseppe Stalin; che coincidenza.

    Che i Verdi siano un mero specchio della società italiana è un approccio molto consolatorio, spero che ti serva ad assorbire la delusione. Io penso invece alle tante speranze che molta molta gente ha affidato al tuo partito e che hanno visto dileguarsi davanti ai giochi di potere, le corse alla poltrona, lo scempio – soprattutto – dei due anni di governo Prodi. A proposito, buona fortuna per le amministrative :)

    Vedi, tu ne hai facoltà, di farlo, quel gavettone. Ed io non posso mica impedirtelo, come potrei? Dovrei seguirti passo passo vita natural durante.
    Non sarebbe razionale.
    Come non sarebbe razionale una tua decisione in tal senso. Non ne varrebbe davvero la pena: dovresti procurarti la vernice, i gavettoni, riempirli, rischiare di sporcare la moquette del salotto; tanta fatica sprecata per una semplice divergenza di opinioni.
    Ma se per assurdo io fossi PER LEGGE autorizzato a prenderti a ceffoni tutte le mattine per tre mesi all’anno, magari un salto a comprare la vernice lo faresti… ed io non ti penserei di te “ma guarda che ragazzo incivile”; penserei piuttosto che una persona normale, di fronte a un’azione violenta, reiterata e insensata ma perfettamente legale, avrebbe un sacco di buoni motivi per ribellarsi, per cercare di danneggiare e per manifestare il proprio disprezzo verso quell’individuo che tutte le mattine lo piglia a schiaffi solo perché la legge glielo consente.
    saluti

  5. Tu scrivi quello che pensi, ovvero che certi atti, certi gesti, l’azione diretta, non sono strumenti propri degli ambientalisti ma di altro genere di persone: i vandali, i teppisti, i delinquenti.
    Mi spiace ripetermi, ma questo è un atteggiamento tipico dello stalinismo.
    Dubitare della natura del gesto mi sembra un goffo e buffo tentativo di piegare la realtà ai (tuoi) propri fini – forse per mascherare l’assoluta irrilevanza del tuo agire contro la caccia e i cacciatori? – Chi altri potrebbe essere stato? Un socio di ferdercaccia per farsi pubblicità e crearsi un nemico da esibire con orgoglio?
    Buffa ipotesi (era un ragionamento tipico degli stalinisti del PCI durante gli anni ’70), ma quand’anche fosse ipotizzabile che altro risultato avrebbe ottenuto se non ricordare a tutti che la loro attività è lorda di sangue?
    saluti
    PS c’è un punto interessante (sull’uso della libertà) in cui il tuo pensiero mi appare davvero aberrante. Ora vado a farmi una birra; riprendo domani il discorso.
    saluti

  6. Leggi bene quello che ho scritto: “non penso che siano stati veri ambientalisti quelli che hanno fatto questo”. Stai un po’ stirando quella frase per mettermi in bocca cose che non ho detto. Non sono il dizionario, le definizioni le lascio ad altri.

    Io certamente posso dire quello che penso, e che tu venga a rinfacciarmelo come un atteggiamento stalinista è quantomeno singolare: non ti ho censurato e non ho cercato con fare saccente e presuntuoso di insegnarti cosa dovresti essere, al contrario di come fai sempre tu.

    Vedi, io conosco quello che ho fatto e quello che avrei potuto fare. Penso che sia ingiusto che tu mi rinfacci colpe che imputi al mio partito e non al mio operato di questi ultimi 4-5 anni, nei quali sono stato iscritto.

    Il mio partito ha pagato molto di più di altri le sue mancanze e non è mai stato premiato per quello che ha fatto.

    Al contrario di molti altri io ci metto molto del mio tempo, e ritengo di non avere nulla da rinfacciarmi. Sono deluso dai risultati elettorali del mio partito? Mi pare ovvio. Questo però non significa che tutto quello che hanno fatto i Verdi è sbagliato.

    E’ molto più facile creare per ogni problema un gruppetto nuovo, privo di responsabilità e di potere reale di cambiamento, ma personalmente credo che non sia utile.

    In due anni di Governo Prodi io penso che i Verdi abbiano ricevuto molto poco, anche grazie al risultato piuttosto deludente ottenuto nelle precedenti elezioni politiche. Ritengo che abbiano fatto quello che hanno potuto, con grossi poteri economici in perenne attacco a causa del lavoro che si stava facendo sul codice ambientale.
    E’ un gatto che si morde la coda: con meno voti pesi di meno, e quando pesi di meno non riesci a fare tutto quello che vorresti. Che i Verdi debbano assumersi in toto tutte le colpe della coalizione che se li è mangiati (tra Ecologisti per l’Ulivo e Partito Democratico) mi pare un po’ troppo anche per il tuo solito modo di ragionare.

    Non mi pare che il cambio di Governo abbia migliorato la situazione sociale ed ambientale, e questa è la dimostrazione che sarebbe stato meglio fare poche cose al Governo piuttosto che vedersi cancellate tutte le leggi fuori dal Parlamento.

    Per quanto riguarda invece il tuo ultimo esempio io non mi trovo d’accordo con le tue conclusioni per un paio di motivi: primo, perché l’atto illecito di protesta secondo il tuo filo logico dovrebbe venire alla fine un processo democratico nel quale si tenta di modificare la legge.

    Secondo, perché se il singolo fosse totalmente libero di stabilire cosa è giusto e cosa è sbagliato, solo una volta su cento sfrutterebbe questa libertà per cause giuste.

    Nelle restanti evaderebbe le tasse perché sono troppo elevate, molesterebbe un bambino perché altrove è permesso, e caccerebbe animali protetti perché lo ritiene giusto.

    E’ un modo di concepire le leggi che forse abbiamo solo in Italia ed in pochi altri paesi, prevalentemente di influenza cattolica (dove il perdono divino elimina le responsabilità terrene): le leggi si possono scrivere male perché al limite non si fanno applicare o si ignorano (tranne nei sempre meno rari casi in cui si vuole colpire qualcuno in particolare).

    Nel frattempo, per tornare al discorso iniziale, bisognerebbe capire chi è più efficace tra chi lancia la vernice e chi cerca di fare una battaglia con altri strumenti, sempre che l’atto vandalico sia stato compiuto per una battaglia ambientalista (ed io continuo a dubitarne).

    La vernice è stata una splendida occasione concessa a Federcaccia per ricordare che esiste e farsi pubblicità e farsi un nemico da sfruttare per ridurre il dissenso.

  7. “Secondo, perché se il singolo fosse totalmente libero di stabilire cosa è giusto e cosa è sbagliato, solo una volta su cento sfrutterebbe questa libertà per cause giuste.”

    Non voglio infierire – no, vabbè, se avessi tempo infierirei eccome :) – perciò mi limito a citare questo passaggio (magari qualcun altro ti chiederà chi decide quale debba essere la causa giusta e quale quella sbagliata), chissà che rileggendolo tu non debba vergognarti almeno un po’.
    saluti

  8. Assolutamente.
    In una democrazia rappresentativa i limiti di quello che si può fare lo decidono i cittadini.

    Se vogliamo è un sistema imperfetto, dove chi ha soldi ha potere, ma l’alternativa di fare ognuno quello che vuole è aberrante.

  9. Forse non mi sono spiegato bene, ma credo (e penso) che questi “attentati” non abbiano nulla a che fare con gli ambientalisti,nel senso che non ne hanno motivo di fare cio’, mentre conosco molte persone (che ambientalisti non sono) che lo hanno fatto, lo farebbero e continueranno a farlo. Per esempio, esiste la “faida” dei funghi e dei tartufi, dove ogni anno vengono tagliate decine di gomme e vari atti vandalici. I soliti ambientalisti bolscevichi? NOOOO semplicemente si fanno i dispetti tra loro, per la supremazia dei luoghi di raccolta.
    E per favore basta con sta politica in tutte le cosa che scrivete, per favore cerchiamo di guardare un po’ piu’ in la del prprio naso.
    Un saluto da Luca Bologna

  10. Peccato, caro Alessandro, quello che scrivi continua a non stupirmi, ma devo ammettere che vedere manifestato così apertamente il tuo proprio disprezzo per la libertà e per gli individui è davvero desolante.

    Qualche anno addietro discutemmo sull’opportunità di piazzare telecamere nel chiostro di s. mercuriale per proteggerlo da spray e pennarelli: la mia posizione era (ed è) che *tutte* le telecamere non sono solo dannose ed estremamente pericolose per la libertà mia, tua e di tutti, ma sono pure inutili.
    Dopo la proposta (arrivata recentemente da non so chi) di chiudere il chiostro dietro una cancellata non c’è davvero bisogno di dire chi fra noi due fu più lungimirante.
    Credevo di vedere in te maggiore flessibilità e modestia e capacità di imparare dagli errori, ma evidentemente riponevo male la mia fiducia – e ne avevo, anche se ora non sembra, quando iniziasti la tua avventura nella politica istituzionale.
    Ma se posso sopravvivere a una delusione, più difficilmente posso sopportare la consapevolezza che restringere gli oramai angusti spazi di libertà per gli individui è molto facile e apparentemente indolore; e tu – più o meno inconsapevolmente – ti stai adoperando proprio per ottenere questo risultato.
    Allargare quegli spazi, sempre che non sia troppo tardi, è molto più difficile e richiede(rà) di versare, non metaforicamente, lacrime e sangue.
    saluti

  11. Caro Luca, in questo caso sarebbe meglio parlare di animalisti.
    Perciò, l’esempio che riporti su funghi e tartufi non ha molto senso.
    Su quanto pensi degli animalisti e sul fatto che non avrebbero “motivo di fare ciò” mi trovo un poco in difficoltà: mi sembra, senza offesa, che non tu non abbia le idee molto chiare su ciò di cui si sta parlando.
    Ti sembrerà strano, ma esistono organizzazioni, come questa:
    http://it.wikipedia.org/wiki/Animal_Liberation_Front
    che fanno ben più del semplice lancio di un gavettone di vernice.
    saluti

  12. Il problema è che tu confondi la libertà con la libertà di compiere reati.

    Le telecamere a S.Mercuriale sono state inutili perché non sono mai state utilizzate. Se avessero controllato chi aveva scritto nelle colonne, e gli avessero fatto ripulire il chiostro, forse l’autore del danno avrebbe imparato una lezione di civiltà (non si scrive nei monumenti) e sarebbe stato d’esempio per qualcun altro.

    L’idea di chiudere il chiostro non è mia, vorrei che fosse chiaro, e penso che sia totalmente assurda.

    Dici di essere stato più lungimirante, ma la tua soluzione (non fare nulla) non avrebbe di certo risolto il problema.
    Probabilmente con il tuo ragionamento il Prete avrebbe dovuto sparare sale ai ragazzini che trovava a scrivere.

    Il tuo modo di pensare legittima anche reati ben più gravi: se consideri una limitazione delle libertà personali la legge che vieta i reati finanziari, allora è legittimo e probabilmente giusto che chi ne ha la possibilità lo possa fare.

    Perché allora pagare le tasse? Questo obbligo è una limitazione delle libertà personali.

    Dimmi dove ci si ferma, ed in base a quale ragionamento.

    Sulla base del buon senso? E di chi?

    PS: Forlì ha troppe telecamere, nessuna delle quali viene seriamente utilizzata per ridurre i reati o aumentare la sicurezza. Quei soldi spesi per una vernice contro le scritte avrebbero probabilmente risolto il problema di S.Mercuriale, la sostituzione negli incroci con piccole rotonde avrebbe ridotto gli incidenti, e via dicendo. Se invece di controllare a posteriori riducessimo la possibilità di incidenti a priori, avremmo più risultati. Ma questo è un altro discorso.

  13. Caro Marco, mi dispiace, ma non credo proprio di essere confuso; quello dei funghi era solo un esempio, se rileggi tutti i commenti fatti fino qua allora dovresti cancellare tutto.
    Comunque, io cerco sempre di spiegarmi, se non sono chiaro. E’ evidente che un ambientalista ( nel caso, credo Alessandro lo sia) e non solamente ambientalista, non puo’ commettere certi atti non perche’ non ne sia capace, ma semplicemente perche non conviene alla causa dell’ambiente.
    Siccome mi reputo tale, e forse molto piu’ di altri illustri, mi sono abbondantemente stufato dei presuntuosetti culturelli che martirizzano i pochi che hanno ancora il coraggio di difendere una causa “persa”.
    E sottolineo persa, perche’ i veri animali, le bestie insomma, sono quelle a due zampe che mi circondano, e certo dell’ambiente in cui vivono a loro poco importa.
    Ma questo e’ un altro discorso;
    e poi non mi mandare link, ti potrei seppellire di altri in cui, associazioni e non fanno ben altro.
    Il tuo discorso fa acqua, non puoi venirmi a dire che ci sono associazioni che fanno dei danni e quindi per forza gli ambientalisti sono dei terroristi o simil… ma scherzi o dici sul serio?
    Ma ti rendi conto di che mondo stiamo vivendo?
    ti preoccupi della vernice, e non ti rendi conto che il tuo pianeta e’ in agonia?
    Scusa, ma non si puo’ piu’ cavillare con si e i pero’, bisogna fare qualcosa, e sicuramente
    tirando la vernice non si risolve nulla.
    Anzi…
    Un saluto Luca Bologna

  14. “Il problema è che tu confondi la libertà con la libertà di compiere reati.”

    Divertente, se così fosse io sarei in compagnia di H.D. Thoreau e dei costituzionalisti tedeschi (che hanno teorizzato il diritto di resistenza) mentre tu andresti a braccetto con i teocon americani, quelli che fanno politica con la mano sinistra sul Vecchio Testamento e la destra sul calcio del revolver…
    Continuo stasera.
    saluti
    ps quello che scrive Luca di Bologna non lo commento più: è inutile, si commenta da solo e poi quel tono (“Il tuo discorso fa acqua”, “ma scherzi o dici sul serio?”) usato da uno che ha evidenti difficoltà nel comprendere un testo di medio livello è davvero imbarazzante. :)

  15. Mi dipingi come una spregevole commistione tra uno stalinista ed un teocon. Un compromesso forse inedito, specialmente se riassunto in una sola persona.

    La resistenza è giusta se non ci sono altri strumenti.

    Aspetto comunque i tuoi ulteriori chiarimenti, anche se è un dibattito a due mi pare interessante.

    Riguardo al revolver, giusto per chiarire un concetto che non mi pare tu abbia afferrato, io sono nonviolento. Per citarti un esempio, quando ho parlato di chi scrive sul chiostro, non ho detto di voler ammazzare i ragazzini col pennarello, ma ho ipotizzato pene alternative come il ripristino dei beni danneggiati. Non mi hai risposto, ti pare sbagliato?

    Riguardo alla religione sono agnostico, quindi non mi troverai in mano la Bibbia e non mi sentirai mai assumere verità per fede, nemmeno in piccole dosi.

    Parti da queste assunzioni, per la costruzione dei tuoi insulti, così sarai più efficace.

  16. Maddai, ho usato il condizionale partendo da una premessa assurda; Thoureau e i costituzionalisti mi stanno sullo stomaco (per non essere volgare), e tra l’altro io so benissimo che tu sei non violento: critichi pure i gavettoni di vernice, più non violento di così…
    E comunque tu davvero non mi hai mai visto insultare una persona se credi ch’io lo stia facendo con te :)

    A parte il fatto che ammazzare qualcuno per una scritta sul muro mi pare assai poco razionale, l’idea del ripristino del situazione precedente il delitto mi pare un’ottima idea su cui poco si ragiona e quando lo si fa, il discorso è viziato da una componente vendicativo-espiatoria che ne inficia completamente l’efficacia: per del lavoro inteso come lavoro-forzato.
    Per farti capire meglio come la penso su questo argomento ti invito a leggere questa pagina:
    http://isole.ecn.org/filiarmonici/chiapas1994.html
    che compare sul sito Filiarmonici, un progetto che mi vede impegnato dal lontano 2001.
    saluti

I commenti sono chiusi.

Torna su