Emanuele Chesi sull’ordine dei Giornalisti, in risposta a Grillo

Chesi scrive un ottimo articolo che vale proprio la pena di leggere, sull’attacco di Grillo all’ordine dei giornalisti, nell’ambito della sua battaglia – legittima e sacrosanta visto il livello – sulla informazione italiana.
Molti credono, seguendo chissà quale logica paradossale, che se una cosa va male qualsiasi insieme di proposte che la cambiano vada bene.
Non è così per la politica, non è così per la legge elettorale, non è così nemmeno nell’informazione.

A parte che il buon comico miliardario non ha ancora spiegato in cosa consiste la casta dei giornalisti (il fatto di essere pagati a fine mese? Peccato per lui, succede solo ad alcuni fortunati peraltro senza contratto da due anni, una buona metà sopravvive con compensi da fame), bisognerebbe forse spiegargli (e questo lo dovrebbe fare proprio l’Ordine) che sui giornali, da sempre, possono scrivere tutti: giornalisti iscritti all’Ordine, giornalisti dilettanti, semplici cittadini.

Emanuele Chesi sull’ordine dei Giornalisti, in risposta a Grillo

4 commenti su “Emanuele Chesi sull’ordine dei Giornalisti, in risposta a Grillo

  1. Caro Alessandro. Non vedi il rischio che corre internet? La ferrea volontà da parte dei potenti di imbrigliare quel poco di libertà di parola che ancora ci rimane? Questo blog su cui ora liberamente scrivo il mio commento può esistere perchè MOLTI (ed anche Grillo) combattano perchè non sia necessario avere il tesserino di giornalista per pubblicare un blog (proposta di legge Levi-Prodi). Se l’ordine dei giornalisti non serve è da abolire; perchè altrimenti a qualcuno verrà in mente uno scopo.

    Giuliano

  2. Come volevasi dimostrare. L’abolizione dell’Ordine dei giornalisti non c’entra nulla con la libertà d’informazione. Pubblicare un blog non c’entra nulla con l’Ordine dei giornalisti. Quella che Giuliano chiama legge Levi-Prodi non c’entra nulla con l’Ordine dei giornalisti. Lo stesso Levi ha più volte sottolineato (basta fare una ricerca…) che per scrivere su un blog non bisogna essere giornalisti professionisti, così come non occorre esserlo per scrivere su un giornale (lo dice la Costituzione, ma vedo che molti non lo sanno).
    Diciamola tutta: per fare il paladino della libertà d’informazione è più facile prendersela con l’Ordine dei giornalisti che con i gruppi editoriali, la mancanza di una legge antitrust, la distribuzione delle risorse pubblicitarie

  3. Ti cito solo i primi 3 articoli della costituzione Italiana:
    Art. 1.

    L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

    La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

    Art. 2.

    La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

    Art. 3.

    Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

    È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

    Dimmi se ti pare che siano rispettati…..

    Tu ti fidi della parola di un politico? Io non tanto. Mi fido di più di quello che si scrive e che poi diventa legge.

    Giuliano

  4. Non metto in dubbio la tua conoscenza della Costituzione
    ;-)
    dico solo che l’espressione del pensiero sui mezzi di comunicazione è comunque libera (l’Ordine dei giornalisti regola solo la professione, per questo è comunque un ordine ‘debole’ rispetto a altri: prova a fare il notaio senza essere iscritto all’Ordine!)
    Attaccare l’Ordine dei giornalisti mi suona molto populistico, tutto qui. Gli altri punti dell’iniziativa di Grillo mi vanno benissimo, figurati!
    Per quanto riguarda Levi puoi aver ragione (e io sarei il primo ad essere contrario): io però mi fido fino a propria contraria.
    saluti

I commenti sono chiusi.

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