Il Papa: i Soldi scompaiono, parola di Dio è solida. Anche nell’Opus Dei.

Sono rimasto stupito dalle parole del Papa di ieri. Di fronte ad una crisi economica che mette in ginocchio tutto il Pianeta, dice che i soldi non sono tutto nella vita, che bisogna aggrapparsi alla Fede.
Sia chiaro, sarei contento se la Chiesa e le sue strutture riflettessero una posizione di questo tipo e proponessero veramente – al di là degli appelli estemporanei – una vita austera e senza il guinzaglio del consumismo. Il problema è che mentre si predica – giustamente – tutto questo, si fa tutt’altro.

Nell’Opus Dei, ad esempio, quando diventi numerario devi sottoscrivere un contratto che stabilisce che tutti i tuoi averi diventano dell’Opus Dei (Fonte: “Ferruccio Spinotti, Opus Dei Segreta… “).

Gesù proponeva una vita povera, slegata dai beni materiali, non chiedeva ai suoi seguaci di farla intestandosi i loro beni.

Vi consiglio di leggere, se non lo avete ancora fatto, il libro di Ferruccio Pinotti, “Opus Dei Segreta. Frusta, Cilicio ed Alta Finanza. Per la Prima volta parlano i Testimoni. …”



Da Wikipedia – Opus Dei e finanza

L’atto costitutivo dell’Opus Dei non prevede in alcun punto, tra le finalità associative, l’esercizio di attività aventi per oggetto l’intermediazione mobiliare, l’investimento in imprese o altre attività connesse in qualche modo con la finanza. Tuttavia l’Opus Dei intrattiene necessariamente relazioni economiche di ampio raggio, essendo detentrice di un vastissimo patrimonio immobiliare e finanziario. Tale patrimonio proviene essenzialmente dalle donazioni, dai lasciti testamentari, dal reddito dei numerari e degli aggregati. Inoltre, molte sono le operazioni che hanno permesso all’Opus Dei, attraverso società distaccate ed holding, di svolgere un ruolo come potente attore economico sul mercato finanziario e bancario.

Un contratto stipulato tra l’Opus Dei ed il fedele che intende aderirvi stabilisce i reciproci impegni in relazione agli ambiti formativi propri della Prelatura. Secondo le testimonianze di alcuni ex numerari, ad un contratto verbale può anche seguirne uno scritto relativo ai lasciti testamentari. Il testamento è praticamente obbligatorio per i membri numerari e aggregati. Tale aspetto è stato sovente messo criticamente in relazione con una certa predilezione dell’Opus per il reclutamento di persone nelle classi benestanti.

Frusta, Cilicio ed Alta finanza.

I soldi scompaiono, sono niente, e tutte queste cose che sembrano vere in realta’ sono di secondo ordine. (Benedetto XVI)

Il Papa: i Soldi scompaiono, parola di Dio è solida. Anche nell’Opus Dei.

2 commenti su “Il Papa: i Soldi scompaiono, parola di Dio è solida. Anche nell’Opus Dei.

  1. il libro di ferruccio pinotti…. ….non è una fonte attendibile… dice diverse calunnie …..e poi anche alcune cose vere le prende e le gira facendole sembrare da incubo……

    ci sono tanti libri più onesti scritti da persone non dell’opera che riportano le accuse mosse contro l’opus dei in modo più umano e con rigore giornalistico

    mentre il libro di pinotti… sostiene una tesi girando tutte le fonti o nascondendone altre …a favore della stessa

    ultimo libro onesto che mi è capitato sottomano, uscito penso nel 2007/08, è:
    OPUS DEI TUTTA LA VERITA’ di un francese, P.Plunkett

    riporta risposte oneste a molte curiosità, ve lo consiglio

  2. Caro Tizio, grazie per il consiglio, che tra l’altro è contenuto anche nella pagina del sito legato all’Opus Dei http://www.it.josemariaescriva.info/news.php?action=readnews&id_news=971

    Ho sentito anche il presidente dell’Opus Dei, recentemente in televisione per la messa in onda del film “Il codice da Vinci”, parlare male del libro di Pinotti, dandone però una interpretazione diversa dalla tua. Lui diceva che intervistando chi è uscito dall’opera Ferruccio pubblica solo l’idea di chi è rancoroso nei confronti dell’organizzazione. Questo può anche essere vero.

    Leggerò anche il libro di Plunkett per avere due versioni. Sono però contento che si inizi a fare più luce su una organizzazione molto poco conosciuta, grazie alla quale nel bene o nel male si può scegliere con più consapevolezza sui contenuti e sulle metodologie.

    Perché mi pare che l’Opera abbia fino ad oggi un po’ giocato sull’avvicinamento di persone che non sapevano a cosa andavano incontro. La trasparenza aiuterà chi crede nei suoi contenuti e metodi ad entrare, e chi non ci crede a starne lontano.

I commenti sono chiusi.

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