Animalisti, ma a casa d’altri

Da più di un anno ricevo quasi quotidianamente la catena di S.Antonio sui cetacei in Danimarca e questo mi ha fatto pensare ai motivi del suo successo.
Credo che la sua forza stia nella mancanza assoluta di una responsabilità in chi legge e diffonde.

Guardate queste due foto:
tonno rosso Faeroes1

Nella prima c’è una mattanza di tonni rossi. L’allarme sull’estinzione di questo animale, ucciso brutalmente, lanciato tra gli altri anche da Verdi e WWF nel 2006 non ha avuto molta risonanza. Quello dei globicefali danesi, che sembra non rischino l’estinzione (per ora), è molto più famoso. Il primo coinvolge personalmente ognuno di noi: ci obbliga a cambiare dieta, smettere di consumare un prodotto che si trova da anni nelle nostre tavole, il secondo coinvolge la vita d’altri, non richiede che l’inoltro di una email agli amici (facile quanto inutile).

Dopo aver inoltrato l’email ci sentiamo a posto, contenti di aver salvato il pianeta ed i suoi abitanti, anche se in realtà non abbiamo spostato un solo sassolino.

Tutti sono amanti degli animali, chi sarebbe mai disposto ad ammettere anche solo una piccola percentuale di responsabilità?

Sarebbe come affermare di essere stronzi: non è cosa facile.

Animalisti, ma a casa d’altri

3 commenti su “Animalisti, ma a casa d’altri

  1. Concordo pienamente!!io sono iscritta al WWF dal 92, e tutte le volte che parlo di quello che succede sembra che racconti storielline..poi i canali televisivi trasmettono le mattanze all'estero e allora si punta il dito, subito!!!ovvio..nn si guarda mai quello che fa male..che fa sentire sporchi..o che conporta il minimo sforzo…

  2. bel post
    Io ammetto di essere stronzo, il tonno lo mangio poco ma lo mangio,e non me lo vado a pescare con le mie braccine, ma al supermercato o discount.

    Ma ho la decenza almeno di evitare le catene di sant’antonio

I commenti sono chiusi.

Torna su