I Verdi verso un nuovo soggetto ecologista autonomo

Nonostante i TG nazionali nella fretta di chiudere avessero dato la notizia della vittoria della mozione che candidava la De Petris come nuova portavoce dei Verdi, ancora prima che terminassero le operazioni di voto, il risultato delle urne ha restituito la vittoria a sorpresa di Angelo Bonelli.

La sua mozione, che ho sostenuto assieme a tutto il gruppo della nostra Provincia, chiedeva l’abbandono del progetto di un partito unico con Sinistra Democratica e vendoliani ed il rilancio di un partito ecologista in stile europeo.

Questo risultato è la dimostrazione che la democrazia interna dei partiti è fondamentale, perché se è garantita la discussione e le decisioni sono partecipate permette al gruppo di prendere una strada diversa da quella che ha tracciato il leader.

Oggi si apre una nuova e lunga strada, occorrerà ricostruire un gruppo ed una immagine, tornare indietro rispetto alle scelte sbagliate fatte negli ultimi anni e recuperare le teste che nel frattempo per questi motivi si sono allontanate.

Lo spazio politico c’è. In tutto il Mondo le forze ecologiste hanno prima predetto poi dimostrato che economie diverse, rispettose e non avide di risorse, sono possibili.

Ora è giunto il momento di andare avanti e metterle in pratica.

I Verdi verso un nuovo soggetto ecologista autonomo

20 commenti su “I Verdi verso un nuovo soggetto ecologista autonomo

  1. io stavo li davanti al video a seguire gli scrutini uno ad uno. devo dire che mi sono emozionato quando ormai si era capito che quello che sembrava impossibile si era avverato.

    ora serve una vera svolta, su tutti i fronti, e se ci sarà io sarò con voi.

    e ora si brinda! ;)

  2. La linea la decidono gli iscritti. Anche io condivido la considerazione che si poteva cambiare prima, però posso dire che sarebbe stato più facile se più persone ci avessero creduto.

  3. a me non dispiacerebbe che si effettuasse un tentativo di creare un largo fronte ecologista, come successo in Francia alle ultime Europee. Il fatto è che qui non vedo nessun Cohn-Bendit. Anzi…mi è toccato sentire Boato in quel servizio di 30 secondi che è passato nei tg… Boato! Quello della legge sul giusto processo e degli inciuci in Bicamerale…

  4. Su Boato ci sono molti pregiudizi dovuti al fatto che non si conosce bene il funzionamento delle commissioni bicamerali. Per il ruolo istituzionale che ricopriva ha fatto il relatore di una proposta di legge controversa. E' stato associato per questo ai parlamentari condannati, ma è proprio tutta un'altra storia. Il giusto processo è un diritto contenuto nella convenzione europea dei diritti dell'uomo. Il cosiddetto giustizialismo fa molta presa, non c'è dubbio, finché non si capisce come funziona la macchina giudiziaria e quali sono i rischi che corre un innocente.Certo, finché siamo governati da un corruttore, è dura parlare di diritti dei giudicati. Il fatto è che un sistema ingiusto comunque permette ad una certa fascia di popolazione di violare le leggi ed ad un'altra di subirne la discrezionale rigidità (vedi ad esempio le condanne per stampa clandestina per un semplice blog).Anche io ero dubbioso nei suoi confronti senza sapere con precisione la materia delle critiche che gli venivano rivolte, prima di incontrarlo ed ascoltarlo. Ho cambiato completamente idea: è un uomo di grande spessore (non lo dico per convenienza, non ho nulla da guadagnarci). Tanto per dirne una, nella sua attività parlamentare per fare ostruzionismo riuscì a fare un intervento senza interruzioni di 9 ore. Una cosa un po' diversa dai parlamentari a tempo perso di oggi.Certo, non è una persona nuova, ma in questa storia si è speso senza nessun secondo fine, mettendoci impegno e faccia e con la certezza (rivelatasi poi sbagliata) di perdere al congresso.Cohn-Bendit è un grande personaggio, ma viene anche lui da una storia di militanza nell'estrema sinistra. Bisogna secondo me cercare di smettere di pensare solo alle apparenze ed alle dicerie, superare il facile popolismo e premiare chi dice cose giuste.

  5. Su Boato ci sono molti pregiudizi dovuti al fatto che non si conosce bene il funzionamento delle commissioni bicamerali. Per il ruolo istituzionale che ricopriva ha fatto il relatore di una proposta di legge controversa. E' stato associato per questo ai parlamentari condannati, ma è proprio tutta un'altra storia. Il giusto processo è un diritto contenuto nella convenzione europea dei diritti dell'uomo. Il cosiddetto giustizialismo fa molta presa, non c'è dubbio, finché non si capisce come funziona la macchina giudiziaria e quali sono i rischi che corre un innocente.Certo, finché siamo governati da un corruttore, è dura parlare di diritti dei giudicati. Il fatto è che un sistema ingiusto comunque permette ad una certa fascia di popolazione di violare le leggi ed ad un'altra di subirne la discrezionale rigidità (vedi ad esempio le condanne per stampa clandestina per un semplice blog).Anche io ero dubbioso nei suoi confronti senza sapere con precisione la materia delle critiche che gli venivano rivolte, prima di incontrarlo ed ascoltarlo. Ho cambiato completamente idea: è un uomo di grande spessore (non lo dico per convenienza, non ho nulla da guadagnarci). Tanto per dirne una, nella sua attività parlamentare per fare ostruzionismo riuscì a fare un intervento senza interruzioni di 9 ore. Una cosa un po' diversa dai parlamentari a tempo perso di oggi.Certo, non è una persona nuova, ma in questa storia si è speso senza nessun secondo fine, mettendoci impegno e faccia e con la certezza (rivelatasi poi sbagliata) di perdere al congresso.Cohn-Bendit è un grande personaggio, ma viene anche lui da una storia di militanza nell'estrema sinistra. Bisogna secondo me cercare di smettere di pensare solo alle apparenze ed alle dicerie, superare il facile popolismo e premiare chi dice cose giuste.

  6. Per soggetto autonomo intendete anche dal PD, oppure continuerete a chiamarvi Verdi e a fare alleanze ovunque (tranne che a Cesena)?

  7. Caro anonimo, le alleanze sono necessarie, fino a quando non si raggiunge la maggioranza di tutti gli elettori, se si vuole incidere un po’ nella vita del nostro Paese (che dovrebbe essere il fine di una forza politica).

    Non sono obbligatorie, nel senso che si fanno su un progetto, non sulle poltrone. Vedi a Forlì, dove per 20 anni siamo stati all’opposizione, poi abbiamo fatto un accordo, il resto della maggioranza l’ha disatteso e siamo usciti, ed abbiamo dato il nostro contributo affinché ci fosse un cambiamento con le nuove elezioni (pur non eleggendo nessuno).

    Mi spiace che non ti firmi, non ti mangio. Non sei convinto o ti vergogni di quello che scrivi?

  8. E non sono nemmeno scontate. In altri paesi d’Europa ci sono stati casi di alleanze con il centro-destra, quando i programmi lo consentivano.

    Questo in Italia oggi è impossibile, visto che il berlusconismo rappresenta esattamente tutto il contrario di quello che porta avanti un partito ecologista, ma immagino che prima o poi finirà questa lunga parentesi storica.

  9. Potresti spiegarmi Alessandro cosa si intende per “partito ecologista in stile europeo” ?

    Sono convinto anche io che la linea di formalizzare alleanze con la disastrata e frammentata ultrasinistra sarebbe stata una cattiva idea, ora c’è spazio per un movimento più “trasversale” rispetto alla società italiana, però questa connotazione “europea” merita forse un attimo di analisi in più, perché non si capisce bene cosa si intende (o forse non lo capisco io).

  10. Tanto per dire due differenze, i Verdi in diversi paesi d’europa hanno una doppia presidenza uomo – donna.

    I verdi che hanno avuto più successo in questi anni hanno tenuto una loro linea politica indipendente da quella di altri partiti.

    Ad Amburgo hanno stretto una alleanza con la CDU.

    Non dico che questo sia possibile in Italia, dove il quadro è completamente diverso, però su molti temi anche nel piccolo territorio forlivese ci sono state delle differenze rispetto alle posizioni prese da rifondazione: sull’inceneritore, sul rapporto con la maggioranza, sulla scelta della trasformazione della Querzoli Ferretti.

    Basta leggere le dichiarazioni di questi giorni di Bonelli: sono molto diverse da quelle fatte in questi mesi dalla Francescato e secondo me sono nella direzione giusta.

  11. le dichiarazioni di bonelli vanno proprio nella direzione da me auspicata.
    mi auguro non si rimangi tutto nel tempo però. stiamo qui e aspettiamo, noi cittadini, fosse mai che è la volta buona che mi iscrivo ai verdi. ciao

  12. il gruppo dei verdi in regione lombardia non esiste più, i 2 consiglieri si sono iscritti al pd. spero che bonelli faccia qualcosa in merito.

  13. L’altro giorno mi e’ capitato di vedere la televisione (via satellite)
    un programma molto bello presentato da Pecoraro Scanio.
    Mi sto ancora chiedendo, ma perchè una persona cosi’ in gamba e’ stato cacciato via?
    Sono convinto che le persone migliori spesso sono messe da parte
    perchè danno fastidio ai poteri forti…

  14. a farci del male siamo sempre dei fenomeni.15 anni di oppisiozione non sono bastati per farci capire che se nn si va uniti si fa un regalo a silvio? e lo si fa vincere ancora e ancora….
    vergogna.
    secondo voi andando separti quanti voti potrete beccare? non arrivate all 1% cari signor furbacchioni. ah beh ma con l’1% sicuramente riusciremo a fare la rivoluzione verde italiana, e si non ci riuscivamo con il 5% ma andando da soli con l’1% sara una passeggiata. da dove le faremo le riforma, nella piazza davanti alla camera?

    non bastava, sinistra e liberta, rifondazione e comunisti italiani a spartirsi un 5% di voti gentilmente concesso dal pd.

    adesso ci si mettono anche i verdi(che ho votato sempre, e che nn voterò mai più)

    le prossime elezioni ci saranno 4 partiti oltre al pd e all idv, a contrastare berlusconi. UN OTTIMOO MODO PER far vincere silvio.

    complimenti, dalla storia non avete imparato nulla, è giusto che vinca silvio a questo punto.

    un saluto,
    fatevi furbi prima o poi

  15. @BRAVI

    E’ proprio la politica dei furbi che non si sopporta più, quella delle alleanze di comodo per raggranellare quel 2-3% in più a prescindere da qualsiasi piano e visione di una società migliore.

    Presentarsi da soli, forse darà finalmente l’impulso ad avvicinare i verdi italiani ai movimenti verdi internazionali, che in altri paesi riescono ad esprimere il 12% ed oltre (ed è troppo poco secondo me).

    Si va verso lo sfascio degli ecosistemi e l’esaurimento irreversibile delle risorse non rinnovabili, se stiamo ancora quì a giocare con le alleanze non ne usciamo pronti quando i verdi dovranno per forza essere utili, guidare la transizione post-peakoil della società.

    Se non arriva una forza politica nuova ad incarnare questi ideali, la strada sarà occupata da eco-radicali senza controllo, che potrebbero fare più danno che beneficio.

    Per evitare radicalismi ecologisti serve un partito verde nuovo, senza alleanze, trasversale nella società europea.

    1. Concordo con Paolo… mettere insieme un partito solo perchè
      si odia Berlusconi mi sembra stupido.
      Occorre guardare avanti, credere nelle idee aldila’ dei favoritismi, occorre avere chiarezza , cercando di raccogliere le aderenze da qualsiasi parte provengano senza dimenticare il fine ultimo, che non e’ il potere partitocratico.
      Credo che occorra fare pulizia nel partito, e se uno decide di andarsene, significa che l’ambiente non e’ il suo interesse
      primario.
      Un saluto

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