Il Museo San Domenico sul web non esiste.

Da pochi anni, a Forlì, è stato aperto lo splendido museo del San Domenico.

Sono state fatte delle mostre molto importanti: il Palmezzano (2006), Silvestro Lega ed i Macchiaioli (2007), il Cagnacci (2008), Maceo Casadei (2008) ed il Canova (2009).

Ad ogni mostra veniva fatto un sito apposito, destinato poi ad esser spento dopo pochi mesi dalla relativa chiusura. Su internet non esiste un vero e proprio sito dedicato a questo splendido spazio espositivo, alla storia delle mostre passate, all’acquisto online dei cataloghi e del materiale di merchandising.

Io credo che sia una ENORME occasione sprecata. Queste mostre, costate centinaia di migliaia di euro, hanno certamente una ricaduta durante la loro apertura, ma lo studio e il passaggio a Forlì avrebbero un grosso valore anche con il passare del tempo, e continuerebbero a regalare prestigio alla nostra città al costo di poche decine di euro di rinnovo annuale del dominio. Ancora meglio sarebbe se fossero raccolte in un unico sito, che non sarebbe da pubblicizzare ex novo ogni anno.

Il solo fatto di aver pubblicato, in passato, qualche post su questi argomenti ha portato su questo blog centinaia di visitatori, alcuni dei quali mi hanno chiesto dove acquistare i cataloghi o dove trovare maggiori informazioni.

Invece che farmi piacere mi provoca rabbia, perché sembra quasi che la mia città si vergogni delle cose migliori che riesce a produrre.

Il Museo San Domenico sul web non esiste.

3 commenti su “Il Museo San Domenico sul web non esiste.

  1. Ma quella pagina non è quello che dico io, è praticamente priva di contenuti. Io penso proprio ad un sito vivo, con le informazioni sulle mostre, con la vendita online, con le prenotazioni e le prevendite, con la storia di quello che è stato fatto…

  2. Gia l’anno scorso mi ero lamentato da oltreoceano dell’incapacita’ dimostrata dagli organizzatori della mostra del Canova (dimostratasi come prevedibile un successo, nonostante le evidenti mancanze in ambito di marketing/comunicazione). Dopo la pubblicazione della seguiente mail su tutti i quotidani, sul sito apparvero “miracolosamente” una versione in inglese ed un numero non a pagamento. Non aggiungo altro se non il testo della mia missiva:

    Sono un Forlivese e mi sono trasferito all’estero da un paio d’anni.

    Rimango comunque informato sulla vita cittadina, perché’ in stretto contatto con il Cineclub forCINE, (fondato insieme ad alcuni amici qualche anno fa), il quale continua a progettare e proporre interessantissimi eventi Culturali. A Forli’ e oltre.
    Sono venuto a conoscenza di una iniziativa in occasione della Mostra del Canova e, incuriosito dall’evento, ho visitato il sito web ufficiale della suddetta.

    Mi sono accorto di una lacuna enorme.

    Esiste un sito in inglese (o un link) per pubblicizzare la mostra del Canova all’interno del sito web http://www.mostracanova.eu/?
    Io non ho trovato niente di rapido accesso. Il dominio “.eu” starebbe per Europa, ma di “europeo”, nel sito, c’è’ solo quello.

    Se esiste: fate in modo che le informazioni siano più facilmente reperibili anche dall’estero.
    Se non esiste, e’ ora di provvedere: c’è’ un mondo la’ fuori!

    A questo aggiungete che non era indicizzato adeguatamente su nessun motore di ricerca in lingua inglese.
    Provate a digitare “Canova” “Forli'” (le tastiere spesso non hanno la i accentata).
    Su Google era al nono posto come risultato. Su Yahoo neanche nella prima pagina!
    Dovrebbe essere il primo frutto di una ricerca, e non un link da altri siti!

    Inoltre, per approfondire la mia “caccia al tesoro” online ho visitato altri possibili indirizzi, tra i quali il seguente:
    http://www.mostracanova.com/

    Vi invito a visitare il collegamento di cui sopra: sono rimasto stupefatto!
    La Mostra a Forlì e’ legata in qualche modo (tema escluso, ovviamente) all Mostra che si e’ tenuta a Milano nel 2008?
    E’ organizzata dalla stessa Società? (Sembra di no)
    Possibile, allora, che non si potesse “inventare” un sito con un nome diverso, più originale e che generasse meno confusione? (Sembra di no)
    La Società organizzatrice, pagata per fare ciò, non ha dei “creativi” all’interno del proprio organigramma? (Sembra di no)

    E perché per accedere alle “Informazioni e Prenotazioni” gli interessati devono chiamare un 199?
    Ma quanto costa?
    Perché la telefonata deve essere a carico del chiamante e non usare un Numero Verde?
    L’199 funziona dall’estero? (In genere no)
    E’ possibile acquistare i biglietti on-line ed evitare, cosi la fila al botteghino? (No!)

    Sono allibito!

    Ad esempio, ci sono centinaia di migliaia di turisti stranieri che vivono o visitano la Toscana ogni anno, per gli straordinari beni artistici e culturali di quella Regione.
    Forlì e’ solo a 2 ore di distanza, ma sembra in un’altra galassia.
    Possibile che sia cosi difficile cercare di attrarre un po’ di quei visitatori nelle nostre terre?
    Per non parlare di Venezia, Ferrara o Padova. E la Riviera.
    (Perché la mostra chiude a Giugno, proprio prima del boom turistico estivo? Forse le opere dovevano rientrare ai musei d’origine, ma non si poteva insistere per tenerle almeno fino a Settembre?)

    Una Mostra di questo spessore dovrebbe essere il fiore all’occhiello della Citta’ e darci visibilità’ non solo a livello Nazionale, ma anche Internazionale.
    Purtroppo abbiamo perso i voli Ryanair, ma non era irragionevole pensare che qualche appassionato potesse prendere un aereo per Forlì e spendere un week end in Romagna per visitare la mostra. (Non dimentichiamo che Canova ha lavorato tra l’altro in Francia, Inghilterra, Austria, Germania, oltre ad avere scolpito una statua di George Washington per lo Stato del North Carolina)

    Certo, c’è sempre Bologna, anche se il tutto diventa decisamente più complicato, visto che i potenziali visitatori non “sbarcano” più al Ridolfi.
    ( A proposito, che smacco! Qualcuno si e’ dimesso per questo insuccesso?)
    Complicato soprattutto se all’estero nessuno sa di questa Mostra ne’, tantomeno, riesce a reperire le informazioni in lingua inglese.

    Sicuramente la mostra andrà’ bene in Italia, come non potrebbe, ma si sta perdendo di vista un target ben più ampio.

    Mi chiedo perché a queste cose ci debba pensare un cittadino qualunque, che vive all’estero, e non chi e’ pagato per promuovere gli eventi culturali.

    Ripeto, se esiste un link in lingua Inglese (per non parlare di Tedesco, Francese, Spagnolo o Russo), io non l’ho trovato (e non posso certo definirmi un “web-illiterate”).
    Ergo, non si tratta di un sito ben fatto.
    Ergo, mi sembra si sia sottovalutata la portata della Mostra.
    Ergo, mi sembra la Società’ curatrice non sia alla altezza.
    Ergo, stiamo per perdere un altro treno per l’Europa (dopo aver perso l’aereo).

    Ma queste sono tutte impressioni.
    Spero di essere smentito.

    Cordiali Saluti,

    Ing. Gianluca Rivizzigno

I commenti sono chiusi.

Torna su