Indegni della nostra fiducia

Domani segneremo i nomi dei parlamentari scelti dai segretari dei partiti che dovrebbero, semplicemente, stare all’opposizione, ed alla prima occasione conveniente hanno deciso che tutto sommato non ne valeva la pena.

Perché dietro al segretario che ci mette la faccia c’è un esercito di faccioni che dovrebbe rappresentarci (e sono loro che alzano le loro manine in Parlamento), e dal momento che ci hanno impedito di sceglierli questa è una responsabilità che non si può scaricare sugli elettori.

A meno che gli elettori non decidano di nuovo alle urne che, tutto sommato, va bene che un po’ dei propri eletti vada in giro ad offrirsi all’asta.

Non basta fare un esposto per lamentare la compravendita di chi hai portato in Parlamento.

Dovevi scegliere prima un insieme di candidati presentabile e decente, non solo privo di condanne, ma anche poco propenso ai saldi alla prima occasione utile.

Indegni della nostra fiducia

3 commenti su “Indegni della nostra fiducia

  1. Sto triangolando la pagina con questa:
    http://parlamento.openpolis.it/votazione/34836

    a votare CONTRO la sfiducia, e quindi a favore del Governo Berlusconi, ci sono questi eletti con Di Pietro:
    PORFIDIA Americo
    RAZZI Antonio
    SCILIPOTI Domenico

    E questi del PD:
    CESARIO Bruno
    GAGLIONE Antonio (assente)
    CALEARO CIMAN Massimo

    E questi dell’UDC:
    MANNINO Calogero
    BACCINI Mario
    PIONATI Francesco
    PISACANE Michele
    ROMANO Francesco Saverio
    RUVOLO Giuseppe

    Se ne ho dimenticato qualcuno, fatemi sapere che aggiorno.

  2. Non esiste sistema per scegliere persone non facilmente comprabili.

    Il rischio è quello di scegliere solo dei signor-sì senza personalità.

    Chi cambia casacca, per lo meno da segni di vita e si espone, penso invece ai tanti che magari rispettano la generosa scelta che il partito ha fatto su di loro, ma che in realtà sono delle nullità assolute, magari votano, ma non partecipano attivamente alla definizione di alcunchè.

    L’unica maniera è dare la responsabilità diretta agli elettori, che se poi scelgono qualcuno che non è animato davvero dalla voglia di agire in politica, per lo meno non possono scaricare questa responsabilità su qualcun altro dietro le quinte.

    Per scegliere bene però, occorre informazione, e della stragrande-maggioranza di loro, non sappiamo praticamente un tubo. Ed anche i dirigenti dei partiti rischiano di saperne anche meno di noi elettori, cadendo in facili sbagli.

    1- Non candidare chi è affetto da insanabile conflitto di interessi
    2- Non candidare chi è solo portatore di pacchetti di voti in virtù della sua posizione di controllo territoriale (li porterebbe comunque da un altra parte, cambiando casacca)
    3- Non candidare chi agisce esplicitamente come finanziatore della campagna elettorale
    4- Non candidare chi non appartiene al territorio del collegio di riferimento e non ha dimostrato di essere socialmente riconoscibile
    5- Non candidare chi ha pene in giudicato per reati contro la pubblica amministrazione, o ha una tangibile possibilità di essere inquisito per questo genere di reati

    Non otterremmo automaticamente la selezione di una classe dirigente appena appena migliore ?

I commenti sono chiusi.

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