Scrivo a Veltroni, ecco cosa farei

Proprio mentre si vede all’orizzonte uno spiraglio di difficoltà per mister B., Veltroni sente l’esigenza di dargli una mano.

A 3 anni esatti (era il 24 Agosto 2007) dalla lettera che fece di fatto cadere il Governo Prodi annunciando la sua volontà eliminare coloro che, in quel momento, gli erano alleati con l’idea della vocazione maggioritaria, fatalmente trasformatasi in vocazione minoritaria.

Allora i commenti furono molto entusiasti, forse sull’onda dell’ubriacatura delle primarie statunitensi, mentre oggi sul Corriere viene coperto di insulti dei lettori.

Caro Veltroni, ecco cosa farei fossi in te: rispetterei la promessa di raggiungere l’altro pezzo di te che hai lasciato in Africa.

Lascia fare agli altri, che cercano una strada per restituire a questo nostro piccolo ma importante Paese la sua dignità.

Scrivo a Veltroni, ecco cosa farei

5 commenti su “Scrivo a Veltroni, ecco cosa farei

  1. Non so poi quanto “gli altri” siano effettivamente in grado di “cercare una strada per restituire a questo nostro piccolo ma importante Paese la sua dignità”, in ogni caso, il disastro politico provocato dalla strategia “Veltroni” è ancora sotto i nostri occhi. Si, forse in Africa avrebbero molto più bisogno di lui!

    1. In effetti non ci andava la virgola, tra gli altri ed il “che”.

  2. La vocazione maggioritaria, oltre a rianimare Berlusconi la cui leadership stava scricchiolando sotto la voglia di emergere di Casini e Fini, di fatto condannò il Governo Prodi che si reggeva sulle stampelle di Mastella e Dini i quali si sentirono esclusi da quella genialata e nel giro di pochi mesi fecero mancare il loro consenso.
    Non solo, Veltroni riuscì nell’impresa di cancellare la sinistra, determinando che una buona percentuale di voti finissero nell’angolo degli esclusi e che un’altra buona parte dei voti di sinistra finissero nell’imbuto del “voto utile”. Altrimenti, mi scusi Veltroni, ma col cazzo che 14 milioni di italiani avrebbero votato per lui.
    Riuscì nell’incredibile impresa di regalare il Paese a Berlusconi il quale si ritrovò la più larga maggioranza mai registrata in Parlamento.
    Generò una sorta di simil-repubblica presidenziale, falsa come l’ottone, per la quale stiamo pagando le conseguenze ancor oggi e chissà fino a quando.
    Scimmiottò il bipolarismo americano, in un’Italia da sempre proporzionalista per cultura e tradizione.

    Il tutto in un tempo minore di quello che impiega la grandine a rovinare il lavoro di un anno intero di un contadino.

    Adesso ritorna con la lettera e io, ri-scusatemi, mi tocco i cosidetti per scaramanzia. Fate conto che io abbia visto un gatto nero rompere uno specchio passando sotto una scala con la maglia nr 17.

  3. Certi personaggi compaiono ad orologeria.
    Giusta osservazione, quando Berlusconi è in difficoltà ecco che appare Veltroni a salvarlo. Veltroni è un ingenuo. Siamo sempre più disorientati, destra, sinistra dove è la verita, ho l’impressione che siano tutti d’accordo, tanto la crsi la pagano solo cittadini di basso e medio ceto, con i propri figli che non hanno lavoro o se ce l’hanno, sono soltanto lavori precari e senza futuro.
    Se prendesse piede la teoria di Veltroni nella prossima tornata elettorale ci sarebbe il doppio del numero di astensioni perchè non rappresentati dal PD e, Berlusconi e la lega faranno il pieno di nuovo.
    Tra gli astensionisti ci sarei anche io, poichè non sarà rappresentato da questi signori.

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