Month: Marzo 2012

Sciare ad Ostia

Foto by www.anarchia.com
Sci a Dubai - Foto by www.anarchia.com
C’è qualcosa di profondamente sbagliato se nel bilancio del XIII Municipio di Roma è stato approvata l’ipotesi di fare un impianto di Sci ad Ostia, a due passi dal mare.

La risposta alle critiche del presidente del Municipio è stata: solo soldi privati, vale a dire a costo zero per l’amministrazione.

Quello che mi chiedo è se veramente si pensa che il problema di una idea di questo tipo sia esclusivamente economica.

Se qualche pazzo imprenditore pensasse di realizzare una pista da sci, con neve artificiale, sul lungomare, qualcuno pensa veramente che ad Ostia aumenterà il turismo ed il lavoro grazie alla neve?

E se anche qualche pazzo turista decidesse di andare ad Ostia con gli abiti invernali per sciare dentro un capannone, sarebbe giusto farglielo fare?

E poi lo Stato Italiano dovrebbe pagare le giuste penali imposte per la mancata riduzione della produzione di anidride carbonica?

Ed il parcheggio multipiano al posto della Pineta va bene anche se economicamente sostenibile?

Il copyright di Grillo

2 anni fa sottolineai quanto fosse sbagliato scrivere ed accettare un “non statuto” che mettesse nelle mani di un singolo la proprietà di nome, dominio (sede della non associazione) e mezzi di comunicazione.

Oggi viene la dimostrazione che quel pezzo di carta può essere usato contro lo stesso movimento, per zittire in maniera antidemocratica un suo rappresentante.

Grillo ha infatti fatto inviare dal suo (personale) studio legale una diffida all’utilizzo di nome e simbolo, sulla base di che non si sa:

“la sua iniziativa politica, nella misura in cui venga ricondotta al movimento animato da Beppe Grillo deve ritenersi non autorizzata e, dunque, illecito l’uso del nome e dell’immagine del mio cliente oltre che del marchio di cui egli è esclusivo titolare”.

Fonte: Il fatto quotidiano.

Un accordo sulla legge lettorale non è per forza positivo

In quasi tutti i quotidiani oggi si plaude all’ipotesi di un accordo dei 3 partiti maggiori sulla riforma della legge elettorale.
Indipendentemente dai contenuti della proposta, ovviamente.

Io credo invece che non sia troppo auspicabile che i 3 partiti maggiori, eletti con la peggiore legge elettorale della nostra Repubblica, in una situazione di crisi (giustificata) del consenso pubblico, siano i promotori delle nuove regole con le quali verranno scelti i prossimi rappresentanti dei cittadini a livello nazionale.

Il dubbio che le regole siano ritagliate opportunamente allo scopo di salvare il salvabile dell’insieme dei loro culetti è molto, ma molto, elevato.

Spero quindi che l’informazione svolga il suo ruolo ed approfondisca il più possibile le conseguenze dei vari tecnicismi proposti, ricordando che la regola generale che leggi elettorali complicate servono per spostare consensi e voti dai legittimi proprietari ad indebiti destinatari.

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