Spegniamo il riscaldamento, Alemanno?

L’ordinanza del Sindaco di Roma prevede che i riscaldamenti rimangano accesi fino al 15 Aprile . Dall’inizio di Marzo, però, le temperature esterne arrivano a 20 gradi, in aumento.

In realtà la temperatura nei locali pubblici e privati non dovrebbe superare i 20-22 gradi per legge, mentre sappiamo che in alcuni casi questi limiti sono ampiamente superati. Sono riuscito a misurarne fino a 28 (a Marzo!).

Dal DPR 412/93:

1. Durante il periodo in cui è in funzione l’impianto di climatizzazione invernale, la media aritmetica delle
temperature dell’aria nei diversi ambienti di ogni singola unità immobiliare, definite e misurate come
indicato al comma 1 lettera w dell’articolo 1, non deve superare i seguenti valori con le tolleranze a fianco
indicate:
a) 18 °C +2 °C di tolleranza per gli edifici rientranti nella categoria E.8;
b) 20 °C +2 °C di tolleranza per gli edifici rientranti nelle categorie diverse da E.8 (4) (5).
2. Il mantenimento della temperatura dell’aria negli ambienti entro i limiti fissati al comma 1 deve essere ottenuto
con accorgimenti che non comportino spreco di energia.

In tempi di crisi e di tagli, che ne dite di lavorare su questi sprechi, anche investendo nell’ammodernamento e nell’efficientamento dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento dei locali pubblici? Sarebbe un investimento che si ripaga in pochi anni, che muoverebbe capitali sul lavoro togliendoli dall’acquisto di energia, e che potrebbe essere a costo zero se si utilizzassero le ESCO.

Ma soprattutto, siamo flessibili e pigiamo il pulsantino OFF del riscaldamento quando fuori si gira in T-shirt.

Spegniamo il riscaldamento, Alemanno?
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