Year: 2014

Hobby & Giochi apre un negozio in Viale Roma 45 a Forlì

Hobby & Giochi, il negozio online di giochi da tavolo (definizione che preferisco a giochi in scatola), ha appena aperto un negozio a Forlì.

Si trova davanti al Bar Nereo e di fianco all’Hollywood, che tra l’altro è un ottimo videonoleggio che resiste alla crisi del settore grazie all’ottima selezione dei titoli ed i consigli dei proprietari.

Ci sono migliaia di titoli e se mai verrete trattati male dalla proprietà, vi pagherò da bere.
Seriamente, è una cosa impossibile.
Vale la pena farci un giro, anche se non siete appassionati del settore. Fatevi consigliare, e sono sicuro che avrete l’occasione per divertirvi con amici e parenti, soprattutto in vista delle feste.

Potete anche sfruttare il sito per ordinare i giochi e ritirarli gratuitamente in negozio (ad esempio per avere tutti i regali per Natale già pronti).

Andateci, è anche un modo per sostenere delle belle iniziative in un momento di cineserie e grandi e tristi centri commerciali.

La foto della cronaca nera

Questa foto è in prima pagina del Corriere.it. L’articolo è relativo ad un bruttissimo fatto di cronaca, un bambino ucciso.

Il titolo “La madre risentita in questura”.

Delle tante immagini disponibili, chi ha scelto questa ha preferito il taglio che meno rappresenta il dramma dei familiari, e più assomiglia ad un arresto.

Facebook e la violenza

Ieri sera ho segnalato a Facebook che una pagina recentemente aperta, dedicata a Cosimo Pagnani, presunto omicida dell’ex moglie inneggiava alla violenza ed andava quindi rimossa.

Questa la risposta di Facebook:

Nessun problema, quindi, rispetta i loro “Standard della Comunità”

Mezzi pubblici ed evasione

Sono particolarmente contento per l’annuncio di Marino sul ticket sonoro negli autobus. Ho letto in rete alcuni articoli molto sbeffeggianti (Roma Today, 06 Blog), ma credo che la questione vada trattata in maniera molto seria.

Il servizio del trasporto pubblico, a Roma, ha bisogno sicuramente di maggiori controlli per evitare gli evasori. Ci sono tratte che non vedono un controllore da anni, e questo si riflette sia sulle entrate, sia sulla qualità del servizio.

Avere tante persone non paganti significa anche avere autobus strapieni di persone che non dovrebbero starci. Con un rischio per la sicurezza dei passeggeri, oltre che per le casse dell’ATAC.

Ad Istanbul, per fare un esempio, i biglietti sono elettronici e gestiti tramite chiavetta magnetica. Si entra davanti, si avvicina la chiavetta, ed un suono avvisa l’autista che il passeggero può salire. Vengono gestiti così abbonamenti, biglietti singoli, turistici settimanali. E nessuno entra senza il bip.

Punto, fine della questione.

Inoltre con una verifica elettronica sarebbe anche possibile verificare quali sono le tratte e gli orari più utilizzati, per ottimizzare i percorsi più utili per i cittadini. Si potrebbero verificare anche con maggiore facilità i biglietti e gli abbonamenti falsi.

Questo è chiaramente solo uno dei tasselli per rimettere in sesto il trasporto pubblico locale, ma è un tassello fondamentale. Così come le corsie preferenziali, la sicurezza dei tempi, e così via.

Salvatore Settis: Il Paese degli Alibi

Su un editoriale di Repubblica.it di ieri il riassunto di quello che dovremmo fare e non facciamo, di Salvatore Settis:

Il disastro annunciato che colpisce l’Italia a ogni botta di maltempo innesca ogni volta gli stessi effetti: i primi giorni pianti e lacrime, imprecazioni, ipotesi di mega- piani risolutori. Subito dopo, le chiacchiere si dissolvono nel nulla e si torna alla consueta strategia dell’oblio. (…)

E poi:

Quali sono i costi di questa mancata manutenzione? Secondo il rapporto Ance-Cresme, non meno di 3,5 miliardi di euro l’anno, senza contare morti e feriti. E quanto ci vorrebbe per mettere in sicurezza l’intero territorio italiano? Qualcosa come 1,2 miliardi l’anno, per vent’anni. Dunque l’opera di prevenzione, nei tempi lunghi, non è solo un investimento, è un risparmio. Ma proprio questo è il problema: i nostri governi rifuggono dai tempi lunghi, sono anzi afflitti da cronica miopia. Non sanno guardare lontano, non praticano la nobile lungimiranza predicata da Piero Calamandrei («la Costituzione dev’essere presbite »).

Questo investimento sul territorio italiano produrrebbe occupazione, con i soldi risparmiati evitando i disastri, le case e le opere abbattute, i morti ed i feriti.

Vi consiglio di leggere tutto il pezzo:
Repubblica.it: Il Paese degli Alibi

Torna su