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RIP
PS ne approfitto per risponderLe qui visto che Capriccioli sul blog “Libernazione” censura i miei commenti (per l’amor del cielo è un suo diritto farlo, ci mancherebbe!)
Le controversie a livello scientifico sulla reale utilità della mammografia di screening sono reali e note da tempo.
1. non c’è evidenza che tutte le fasce d’età ne beneficino (i risultati migliori di osservano nella fascia tra i 50 ed i 69 anni, mentre prima o dopo le differenze NON sono statisticamente significative – il che vuol dire che, se ci sono, sono dovute con ragionevole certezza al caso)
2. il rapporto costi/benefici è sfavorevole (fare la mammografia ha un costo che non è controbilanciato dalla riduzione della mortalità); ma questo è un tema di tipo etico sul quale vale la pena di fare un esempio.
L’esempio è questo: è noto che oggi, con i progressi ottenuti con la mappatura del DNA, è possibile prevedere di quali malattie sarà più probabile ammalarsi nel corso della nostra vita e quindi agire in termini di prevenzione/diagnosi precoce. Ma è assurdo pensare di fare la mappatura del DNA a tutti. Sebbe ciò comporterebbe un enorme vantaggio in termini di riduzione della mortalità a livello di popolazione, i costi da sostenere da parte dello Stato, sarebbero esorbitanti. A meno di non chiamarsi Angelina Jolie… e qui si apre un capitolo completamente diverso su cosa si intenda per garantire la salute a tutti. Per inciso io non sono d’accordo nell’introdurre temi di economia in salute, ma sono in minoranza.
Spero ora sia più chiaro cosa si intende per “ridurre la mortalità solo in 2 casi su 1000”. Poi sono pienamente in accordo sul fatto che per quelle due persone si tratta di vita in più, quindi individualmente parlando, contano tantissimo.
Certo, Grillo avrebbe potuto occuparsi, ad esempio, della spesa militare invece di attaccare Veronesi, che, come tutte le grandi figure, ha molte luci ed anche qualche ombra. Avrebbe fatto di sicuro meno danni!
Buona giornata.